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Memoria delle apparizioni della “Medaglia Miracolosa”

Apparizione 27 novembre 1830

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di venerdì 27 novembre 2015, giorno della memoria delle apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labourè nel convento di Rue du Bac (Parigi), comunemente note come apparizioni della “Madonna della Medaglia Miracolosa”.

Tema dell’omelia: L’apparizione del 27 novembre 1830 della Santa Vergine a S. Caterina Labouré.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Nel settembre 1830 ha luogo la seconda apparizione e infine la terza, la più importante, il 27 novembre 1830. È questa la data che viene assunta come ricorrenza della memoria di tale ciclo di apparizioni.

Suor Caterina si trova in meditazione, nella cappella, quando le appare dunque la Madonna, che la veggente stessa descrive così: «Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco aurora… Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà. (In seguito Caterina dirà di aver visto anche un serpente di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine, simbolo di quella inimicizia originaria di cui parla la Genesi, al cap. 3, laddove si dice della Donna che schiaccia la testa del serpente che le insidia il calcagno: proprio questa immagine si ripropone agli occhi di Caterina Labourè, che prosegue nella descrizione della Vergine Maria…). Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri, questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse mandavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi… Alcune pietre preziose non mandavano raggi… “Queste pietre che restano in ombra rappresentano le grazie che ci si dimentica di chiedermi’ mi disse la Vergine».

«Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole “Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona”… E la Vergine Santissima aggiunse ”Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”. In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro piuttosto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fate coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. All’istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M (che sta per Maria, NdR) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I (che sta per “Iesus”, NdR) . Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine, l’altro trapassato da una spada. Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto scomparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione».

Nel dicembre 1830 ha luogo la quarta e ultima apparizione. Caterina si trova ancora nella cappella, durante la preghiera, e, dopo aver sentito un fruscio familiare, ecco apparire la Vergine Maria, ancora una volta nell’ambito della immagine della Medaglia Miracolosa già vista il 27 novembre precedente. Indicando i raggi che escono dalle sue mani, la Madonna dice alla veggente: «Questi raggi sono il simbolo delle grazie che la Santa Vergine ottiene per le persone che gliele chiedono… Non mi vedrai più». Si chiudono così le apparizioni a Caterina, la quale riferisce l’accaduto al proprio confessore, il Padre Aladel, che però intima alla religiosa di non pensare a queste cose. La reazione negativa è simile alla chiusura che, inizialmente, manifestano pure i suoi superiori dinnanzi alla richiesta di far coniare la Medaglia Miracolosa. Soltanto due anni dopo, grazie all’autorizzazione dell’arcivescovo di Parigi, mons. De Quelen, si procede a coniare i primi 1.500 esemplari della medaglia. È il 30 giugno 1832. Le grazie ottenute sono fin da subito così numerose – soprattutto tra i malati di colera in seguito all’epidemia che ha colpito Parigi dal febbraio 1832 – che immediatamente si indica la Medaglia come “Miracolosa” e come tale la conosciamo ancora noi oggi.

Nel 1836 viene soddisfatta un’altra richiesta avanzata dalla Madonna nel corso delle apparizioni, tramite la fondazione dell’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata. Tra le conversioni che vennero miracolosamente operare in virtù di questa medaglia miracolosa, non possiamo non citare quella dell’ebreo Alphonse de Ratisbonne (1812-1884), avvocato e banchiere. Di animo intriso di sentimenti di profonda ostilità al cristianesimo, si trovava a Roma nel 1842 per motivi di salute. Recatosi in visita presso la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, ebbe una visione della Madonna così come essa appare sulla medaglia fatta coniare da Santa Caterina. Profondamente impressionato da quanto accaduto, Ratisbonne si convertì e nel 1847 fu ordinato sacerdote, dapprima come gesuita e poi come membro dei “Sacerdoti di Nostra Signora di Sion”, congregazione di cui fondò una sede in Palestina.

Per sapere di più sulle apparizioni

Leggi il nostro articolo completo

Medaglia Miracolosadi Diego Manetti

Sul fronte della Medaglia campeggia la scritta “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”. Questa scritta ha il valore di una profezia, poiché alcuni anni dopo, l’8 dicembre 1854, Pio IX proclamerà il dogma della Immacolata Concezione, riconoscendo come Maria, per una singolarissima grazia, abbia ottenuto il privilegio, in vista di essere strumento dell’Incarnazione di Dio, di essere senza peccato fin dal suo concepimento. Dopo quattro anni dalla proclamazione del dogma, nel 1858, la Madonna si presenterà a Bernadette proprio come “Immacolata Concezione”.

Maria è senza peccato perché così può degnamente ricevere il Figlio di Dio e accogliere nel suo grembo il Verbo, il Cristo. Ma proprio in virtù di questa sua immacolatezza Maria è chiamata ad assumere un ruolo di primo piano nella lotta contro il demonio. In quanto Immacolato, il cuore della Madonna non è lambito in alcun modo dal veleno del Serpente antico, cioè dalla seduzione del peccato con la quale il diavolo cerca di distruggere l’amicizia che lega un’anima a Dio Padre.

Questo ruolo di Maria è proprio evidenziato dal fatto che la Madonna si erga in piedi su un emisfero circondato dalle spire del serpente. Perché Maria è in piedi sul mondo? Perché Lei è la Regina, chiamata a vincere, nel nome di Suo Figlio Gesù, le potenze delle Tenebre, divenendo così Corredentrice, secondo quanto in particolare la Vergine ha rivelato a Ida Peerdeman nelle apparizioni della “Signora di tutti i popoli” avvenute ad Amsterdam dal 1945 al 1959 (approvate dalla Chiesa). Le braccia aperte della Vergine e i raggi che fuoriescono dalle mani della Madonna dicono che la Madonna vince il demonio elargendo le grazie che Ella ottiene da Dio, intercedendo presso il Padre in favore di quanti a Lei ricorrono con fiducia e devozione. Il demonio viene sconfitto nel cuore di ogni uomo attraverso la scelta, individuale e responsabile, che avviene nel profondo dell’animo di ogni persona. Come a dire: Gesù ha già sconfitto il diavolo, una volta per sempre, ma ognuno di noi è chiamato a fare sua questa vittoria, e ciò è possibile in virtù delle grazie che Maria stessa ci ottiene, quale Celeste Mediatrice presso il Padre.

Sul retro della medaglia sta una Croce, appoggiata sulla “I” di “Iesus” che sormonta la “M” di “Maria”. La Croce è il simbolo della vittoria di Cristo sul peccato, sulla morte e quindi sul demonio, a causa del quale la morte è entrata nel mondo, come ricorda la Sacra Scrittura. La Croce è la via per vincere il diavolo, il peccato e la morte, dunque, e questa Croce “poggia” su Gesù perché sulla sua morte e resurrezione si fonda la possibilità, per ognuno di noi, di partecipare della sua vittoria e guadagnare la Gloria del Cielo. Ma questa vittoria di Gesù nella croce a sua volta “poggia” sulla “M” di Maria, come a dire che la Madonna è lo strumento di cui Gesù si serve per realizzare la sua vittoria.

A questo proposito S. Luigi Maria Grignion de Montfort dice nel suo bellissimo “Trattato della vera devozione a Maria”: come Gesù è venuto al mondo la prima volta attraverso Maria, così Egli deve tornarvi la seconda ancora per mezzo della Madonna. È proprio così dunque: Maria prepara la strada per il ritorno di Cristo. Ecco perché la Madonna è così presente in questi ultimi tempi, per guidare l’umanità confusa e sofferente ad affrontare il tempo della prova restando saldi nella fede. E’ una vittoria che si gioca nel cuore, nell’intimo di ognuno. Perché di un combattimento spirituale si tratta. Ed ecco dunque i due cuori attraverso i quali questa vittoria sul Male si è realizzata, una volta per tutte, e può realizzarsi ogni giorno, per ogni uomo: il Cuore di Gesù, circondato di spine che ricordano la corona che il Crocefisso ha amato ricevere in nostro favore, e il Cuore di Maria, trapassato da quella spada che il vecchio Simeone aveva predetto accogliendo la Vergine al tempio (Lc 2, 35), simbolo di quei dolori che la Madonna ha saputo accogliere nel Suo Cuore in favore di ognuno di noi, rispondendo in pieno abbandono e illimitato amore a quell’incarico che Gesù le ha assegnato affidandole l’umanità intera, dalla Croce, quand’Ella era ai suoi piedi, insieme a Giovanni (Gv 19, 25-27). I due cuori sono circondati da dodici stelle, che richiamano le dodici stelle che ornano il capo della Donna vestita di Sole di cui parla l’Apocalisse al cap. 12, e che rappresentano i dodici apostoli, cioè la Chiesa, intendendo che l’intera Chiesa di Dio è chiamata a seguire l’invito della Madonna, associandosi alla missione salvifica di Cristo, unendo ogni fedele il proprio cuore ai cuori di Gesù e di Maria.

La Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa

Si recita il 27 novembre alle 17.30

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest’ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all’unisono col tuo. Lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.

Ave, Maria

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.

Questa è l’ora tua, o Maria, l’ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest’ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest’ora sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso, proprio in quest’ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.

Ave, Maria

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.

O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest’ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.

Salve, Regina

O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.

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Memoria delle apparizioni della “Medaglia Miracolosa”

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questa mattina, nonostante sia così presto, le 7.30 del mattino, è bello vedere la chiesa gremita come se fosse domenica, e siete tutti qui presenti perché la Madonna ci chiama a fare memoria, a stringerci a Lei per lodare Dio, e perché siamo chiamati dal nostro cuore, dalla nostra coscienza, a ringraziare la Vergine Maria di questo dono che è stata la Medaglia.

Oggi sono 185 anni che la Madonna ha donato al mondo la Medaglia Miracolosa: 185 anni fa, il 27 novembre del 1830, la Madonna appariva a Santa Caterina Labouré a Rue du Bac.

Allora, innanzitutto dobbiamo dire questo: oggi alle 17.30 ricordiamoci tutti di fare la Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa!

Quando poi verrete a ritirare la Medaglia benedetta, avrete anche la possibilità di ritirare il foglietto per recitare la Supplica, che comunque trovate anche su internet.

Vediamo ora brevemente alcuni spunti che ci possono aiutare a vivere meglio questo giorno e questo momento.

Santa Caterina Labouré descrive la Madonna, quel giorno, in questo modo: «Di un aspetto color bianco aurora aveva il Suo abito, il capo era coperto con un velo bianco, e teneva mezzo globo sotto i piedi; teneva le mani all’altezza della vita in modo tutto naturale, gli occhi erano rivolti al cielo e il Suo volto era straordinariamente bello che non potrei descrivere; le Sue dita si sono riempite di anelli con pietre preziose, le une più belle delle altre, le più grosse mandavano più raggi e quelle più piccole raggi più piccoli, ma tutte illuminavano»,  a tal punto che lei non riesce neanche più a vedere i piedi della Beata Vergine Maria.

Poi Santa Caterina vide al Madonna abbassare lo sguardo dal cielo verso di lei e udì interiormente queste parole: «Questa palla che tu vedi rappresenta il mondo intero, specialmente la Francia e ogni anima in particolare».

La nostra anima è tra le mani della Vergine Maria!

Noi non dobbiamo strappargliela per nessun motivo!

Dobbiamo fare in modo che la nostra anima, come quel globo, sia tenuta ogni momento tra le mani della Vergine Maria e solo il peccato la può strappare.

Ecco, non dobbiamo strappargliela mai!

Poi udì questo: «Questi raggi, che tu vedi, sono il simbolo delle grazie che io spando sulle persone che me le chiedono. Queste gemme, da cui non escono raggi, sono le grazie che uno si dimentica di chiedermi». Santa Caterina dice: «Mi fece così comprendere che la Santa Vergine gradiva di essere pregata ed era generosa verso le persone che La invocavano e le grazie erano abbondanti a chi gliele domandava».

Domandiamo grazie! Domandiamo grazie alla Madonna!

Chiediamo alla Madonna le grazie della santità, dell’umiltà, della purezza, della verità, dell’onestà, della fedeltà, della mitezza, della bontà, della carità, dello Spirito Santo, perché la Madonna arde dal desiderio di darci le Sue grazie!

Poi vide che attorno alla Vergine Maria si era formato un quadro ovale, sulla parte davanti c’era la Madonna, attorno ad essa, la scritta in oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.

La terza volta la voce disse questo: «Fai coniare una medaglia secondo questo modello, tutte le persone che la poteranno, riceveranno grandi grazie portandola al collo».

Come dicevo i giorni scorsi, non in tasca, non nel portafoglio, non in borsetta, si porta al collo la Medaglia della Madonna!

Continua: «Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con confidenza».

Ecco che allora viene buono quello che dicevamo ieri o l’altro ieri, cioè che tutti i giorni, mattino e sera, dobbiamo imparare a recitare la preghiera di San Bernardo da Chiaravalle, il Memorare, una preghiera breve, tenendo stretta la Medaglia al collo, in ginocchio, per chiedere alla Madonna di aiutarci, di strapparci dall’Inferno, di condurci in cielo e di proteggerci dal male.

La Medaglia non è un talismano, non è un oggetto di superstizione, è un mezzo di culto, di devozione, per arrivare a Dio per Mariam, quindi preghiamoLa!

Sul retro della Medaglia ci sta una croce, appoggiata su un’asta, che ci può ricordare l’altare, la M di Maria che si intreccia con la croce, e i due Cuori sotto, uno circondato di spine, l’altro trafitto, che sono i Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

In questa Medaglia noi abbiamo il Credo di tutta la Chiesa, abbiamo dentro tutto il Vangelo, tutta la nostra fede; questa Medaglia è la sintesi teologica della fede cattolica cristiana!

Due cose vorrei dirvi a spiegazione dei simboli, almeno due.

Primo, la Madonna nella parte davanti schiaccia un serpente, simbolo del demonio.

La Madonna è vincitrice sul demonio e noi abbiamo bisogno di vincere le tentazioni!

Ecco perché la Madonna ci dà la Medaglia, per poterla stringere e per dire: «Vergine Maria, aiutami a combattere le tentazioni!»

C’è anche una bellissima preghiera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che conclude ogni volta la visita che noi facciamo al tabernacolo ogni giorno.

Imparate a leggere questa bella preghiera di Sant’Alfonso, con la quale affidiamo alla Vergine Maria tutta la nostra vita, dopo avere incontrato Gesù nel Sacramento dell’Eucarestia!

Dicevo che la Madonna schiaccia la testa del serpente, un serpente che indica ribellione, che indica disobbedienza, che indica cattiveria, impurità, odio…  Madonna lo schiaccia.

Lei è la Vergine dell’Apocalisse che schiaccia la testa del serpente, Lei è l’immagine della Nuova Gerusalemme Celeste!

Il secondo aspetto degno di nota è questo: Caterina dice che la Vergine era vestita con una foggia chiamata “alla Vergine”, così definita, cioè una tunica lunga e morbida a maniche piatte, con un velo che partendo dalla testa tutto ricopriva.

Jean Guitton, un grandissimo pensatore, filosofo, intellettuale francese, scrive così: «Come il camice liturgico, il vestito riveste tutto il corpo, lasciando intravedere il profilo ma senza lasciar scorgere nessuna delle sue parti, in altri termini, la Vergine che appare nel 1830 è una Vergine velata. Il linguaggio della tunica si somma a quello del velo che la ricopre».

Guitton fa notare che si tratta di un linguaggio di consacrazione: «Maria è la Sposa dello Spirito Santo, a Lui riservata e consacrata, sono i primi simboli che richiamano l’Immacolata “Vergine”, eppure “Madre”».

Quando portiamo la Medaglia al collo, pensiamo che noi siamo consacrati come Tempio dello Spirito Santo, pensiamo a quanto è importante essere velati nei confronti di questo mondo e nei confronti del demonio.

Dobbiamo apparire velati, che vuol dire puri, che vuol dire protetti, che vuol dire riservati, santi, separati da questo mondo, per essere totalmente di Dio.

Ecco che noi, portando la Medaglia Miracolosa, sappiamo che:

  1. a) facciamo il torto più incredibile al demonio, che odia questa Medaglia come non so cosa, soprattutto perché è tutta dedicata alla Vergine Maria, e perché dice la sua sconfitta e la sua umiliazione, lui che è superbo e orgoglioso dal principio;
  2. b) abbiamo davanti l’immagine di quello che è il Credo della Chiesa, che ci invita ad amare Gesù e la Madonna, che ci invita ad andare a Gesù attraverso Maria; è un atto di consacrazione, di culto, nei confronti della Beata Vergine Maria.

In questi giorni, cercando la benedizione da usare per la Medaglia, ho scoperto che un tempo c’era la benedizione in latino riservata solo alla Medaglia Miracolosa e solo ad alcune medaglie, la Medaglia Miracolosa, lo Scapolare e la Medaglia di San Benedetto.

Talmente è stata preziosa questa Medaglia, che la Chiesa ha voluto scrivere una preghiera di benedizione in latino solo per lei, e io ho usato quella per benedire le vostre Medaglie; sono andato a prendere la benedizione in latino di un tempo e le ho benedette con questa bellissima benedizione, con questo rito un po’ lungo, non “frin frun fran”, un rito un po’ lungo, bello, di benedizione, dove si invoca Dio attraverso Maria sulle Medaglie.

Usiamola quindi e affidiamoci a Lei con tutto noi stessi, viviamo questa Messa con tanta riservatezza, con tanto silenzio, con tanta adorazione!

Riceviamo Gesù nel cuore, affidandoci a Lui, e che il 27 novembre 2015 sia per tutti noi una data di svolta, la data della nostra vera conversione a Dio per Mariam!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Prima lettura

Dn 7,2-14 – Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo.

Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo.
Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne».
Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere.
Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna.
Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti.
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Salmo responsoriale

Dn 3

A lui la lode e la gloria nei secoli.

Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.

Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Canto al Vangelo

Lc 21,28


Alleluia, alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.

Alleluia.

Vangelo

Lc 21,29-33 – Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

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