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Fare la Volontà di Dio

Sacrificio di Isacco

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 20 dicembre 2015 (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Fare la Volontà di Dio

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questi sono gli ultimi giorni prima di Natale, questa è l’ultima domenica prima di Natale, e l’ultima Parola che sentiamo in questa domenica, prima appunto del Santo Natale, fa riferimento ovviamente al tema centrale della vita cristiana, che è la Volontà di Dio.

Se noi non compiamo la Volontà di Dio nella nostra vita, noi abbiamo fallito, e tutto quello che possiamo fare in più, non serve a niente.

Il giovane ricco incontra Gesù, Gesù gli dice: «Se vuoi essere perfetto, va, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi». Lui, che era perfetto in tutto, fino a quel momento (nell’osservanza della Legge, nella moralità, in tutto), di fronte a questa parola di Gesù: «Lascia tutto, vieni e seguimi», il Vangelo dice: «Il giovane ricco se ne andò triste».

La nostra perfezione, la nostra legalità, la nostra regolarità, la nostra osservanza, non serve e niente, se non è collocata nella Volontà di Dio. La prima domanda, e l’unica domanda che dobbiamo fare nella nostra vita, è questa: «Che cosa vuole Dio da me? Nella mia vita, Dio, cosa si aspetta?», non cosa voglio io, non cosa piace a me, ma cosa vuole Dio.

La Lettera agli Ebrei dice:

Fratelli, entrando nel mondo Cristo dice:

«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,

un corpo invece mi hai preparato.

Non hai gradito

né olocausti né sacrifici per il peccato.

Allora ho detto: “Ecco io vengo

– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –

per fare, o Dio, la tua volontà”».

Vedete, questo è il tema centrale, perché, nella società nella quale viviamo noi oggi, nella Chiesa nella quale noi oggi viviamo, questo non è un tema seguito; oggi si va un po’ come le macchine di una volta, quando tiravi l’aria e dovevi darne il minimo perché non si spegnesse il motore, ecco, funziona un po’ così, cioè l’importante è “volemose bene”, l’importante è “fare i bravi”, come se la vita cristiana fosse un narcotico, che serve per rimbambirci tutti ed evitare di fare il male, ma Gesù non è venuto a dare un narcotico, Gesù non è venuto a dare il metadone ai mondo-dipendenti: «Siccome sei un mondo-dipendente ti do un’altra droga, che è il metadone, per aiutarti ad evitare di farti di eroina o di altre cose…»

Sì, ma non è che male scaccia male, eh?

La vita cristiana non è la vita di narcotizzati, di gente che vabbè, tutto sommato, sono delle “brave persone”, cioè la vita cristiana non è una vita semplicemente buona a livello etico, il Cristiano non è un “bravo bambino”!

Il Vangelo non è una favola, per farci addormentare alla notte!

Se noi anche facciamo tutte le cose fatte bene, ma non facciamo la Volontà di Dio, che cosa stiamo facendo?

Stiamo facendo la nostra volontà!

Ma la nostra volontà, non è la Volontà di Dio.

Noi è su questo che saremo giudicati!

La nostra vita ha valore, nella misura in cui è dentro alla Volontà di Dio.

Invece, oggi, cosa si sente?

Oggi, se parlate con le persone, voi sentite sempre questo fraseggio:

«Io penso…», «Io credo…», «A me non sembra giusto…», «Io voglio…», «A me non piace…», «Io non mi sento…», «Io mi sento…»

Poi arriva il grande Dio, che si chiama: «Io c’ho voglia…», «Io non c’ho voglia…», «Io non ce la faccio…»

Ma la Madonna, come ha fatto, che era da sola?

Ma Gesù Cristo, come ha fatto?

Ma San Giuseppe, come ha fatto?

Come si fa ad essere discepoli di Gesù, se non imitiamo il Maestro nell’obbedienza alla Volontà del Padre?

Guardate: «È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un uomo rinunci alla sua volontà».

Veramente… veramente è più facile qualunque cosa, che vedere una persona rinnegare, per amore di Dio, la sua volontà, ricercare la Volontà di Dio, a qualunque costo, a qualunque prezzo, essere disposta come Abramo, a rinunciare al proprio figlio unico, pur di assecondare la Volontà di Dio.

Se Dio mi dice che lo devo offrire in sacrificio, io lo prendo, lo metto sull’asino, lo porto sul monte e lo uccido.

Perché la Scrittura dice: «Abramo credeva che Dio può far risorgere dai morti».

Cioè Abramo aveva una fede senza confine.

Abramo non ragionava sul dopo: «Come farò?», «Come Riuscirò?», «Dove andrò?», «Cosa sarà?», «Ma ce la farò?», «Ma non ce la farò?»

No, questa non è fede!

Abramo ragiona sul presente: «Dio, che cosa vuole da me?»

Il punto è che, oggi, chi si chiede più cosa vuole Dio?

Chi è che si chiede più: «Ma Dio, cosa si aspetta da me? Su che cosa Dio mi sta interpellando?»

E la Volontà di Dio tocca tutti gli aspetti, qualsiasi aspetto della vita, tutti, tutti! Tutti gli aspetti della nostra vita.

Facciamo l’orientamento scolastico per i ragazzi… bene, oh, ma morire che ci fosse uno che dica: «Io a mio figlio voglio chiedere questo: “Ma, secondo te, Dio cosa vuole da te? Che scuola si aspetta che tu faccia?”»

«Oh, figurati se Dio guarda queste cose!»

No? Che cosa guarda Dio, allora?

Un Padre guarda tutto suo figlio, non solamente i grandi momenti, nascita matrimonio e morte!

Certo! Perché non lo chiediamo a Dio?

Perché non chiediamo a Dio cosa vuole da noi?

Perché non insegniamo al nostro ragazzo a chiedere al Signore: «Che cosa il Signore si aspetta che tu studi? Cosa il Signore si aspetta da te, quando diventerai grande?»

Macché…

Per noi è importante fare l’università, farci un nome, una carriera, prendere i soldi, avere un posto sociale, avere la casa, lavorare, “magnà e beve”, e poi siamo a posto, basta… tranquilli, al caldo, nelle nostre piccole anguste bare, cioè case, e basta, stiamo tranquilli.

Voi capite che la vita cristiana non può ridursi a questo… è una presa in giro!

La vita cristiana a basso costo non è una vita cristiana, la vita cristiana facile, non è una vita cristiana, non è la vita di Cristo!

Gesù dice: «Non hai voluto né sacrificio né offerta».

Non interessa a Dio Padre!

E lo ripete: «Non hai voluto né sacrificio né offerta, perciò ho detto: “Ecco, io vengo per fare la tua volontà”».

Ma bisogna conoscere qual è la Volontà di Dio!

Sapete, anche Erode si sentì dire qual era la Volontà di Dio… e quale fu la fine di Giovanni?

Caput.

«Giovanni tu sei bravo, tu sei bello (beh, forse bello… era talmente tirato, magro e smunto, che forse bello non era più, fisicamente; a mangiare miele selvatico e cavallette non è che diventi proprio bello florido, però, era bello dentro, diciamo così), sei un po’ asciuttino, sei una persona molto vera, sei una persona molto onesta…», ma, sapete, stringi stringi, queste cose qui, a noi, non interessano mica veramente…

Questo però, rompeva…

Giovanni rompeva…

Rompeva in continuazione, cioè quello non lo sedavi con niente!

Era un rompiscatole della miseria!

Era peggio di una zanzara: «Non è lecito tenere tua moglie!», «Non è lecito tenere Erodiade!», «Erodiade è la moglie di tuo fratello! Non la devi tenere!», «Non devi tenere quella donna!», «Con quella donna è adulterio! Non è lecito…»

«Miiiii… basta! Quella non è la Volontà di Dio, quindi, siccome tu me la continui a dire, io ti taglio la testa!»

Noi facciamo così!

Quando non vogliamo sentire la Volontà di Dio, tagliamo la testa a chi ce la dice!

Per questo i Santi, per questo i Profeti, hanno avuto una brutta vita, perché portano in sé il simbolo del rifiuto di Dio da parte dell’uomo, il quale non vuole la Volontà di Dio.

Oggi va di moda (questa è una moda demoniaca), che quando uno viene lasciato dal marito o dalla moglie, l’amica del Cotton Club, che gli sta vicino, dice: «Oh, ma quand’e che trovi un altro uomo? Quand’e che ti rifai la vita con un’altra donna? Non è mica colpa tua, è stato lui ad andarsene, è stato lui a tradirti, non è giusto che adesso tu rimani lì da sola a trent’anni!»

Ma noi dobbiamo vergognarci se diciamo queste cose!

Se abbiamo detto queste cose, non facciamo la Comunione, perché abbiamo consigliato l’adulterio!

È una cosa pazzesca! Siamo andati contro il VI Comandamento, siamo andati contro Dio!

Invece di aiutare questa persona a fare la Volontà di Dio in questa situazione difficile e a prendere la sua croce dentro questa situazione difficile, l’abbiamo consigliata di scendere dalla croce e di andarsene via con i pagani, ma possibile?!

Perché?

Perché noi non ci interpelliamo sulla Volontà di Dio, ci interpelliamo solamente sulla vita comoda, ma questo vuol dire essere contro Cristo!

Io, è da quando sono ragazzo, che sento dire dai preti: «Non riducetevi ad andarvi a confessare a Natale e a Pasqua!»

Sono diventato prete e ho continuato a dire anche io: «Non riducetevi ad andare a confessarvi a Natale e Pasqua!»

Se lo dico a questa pianta che ho qui alla mia destra, mi ascolta, lei mi ascolta, mi dice: «Guarda, Padre Giorgio, basta! Basta! Va bene. Pur di non sentirti più, vado a confessarmi tutti i giorni!»

Io dico, secondo voi, parliamoci veramente, cuore a cuore, uomo a uomo, intelligente a intelligente: «Ma che roba è andarsi a confessare a Natale e a Pasqua? Vi sembra una roba seria, con queste code chilometriche, con il sacerdote dentro, stravolto, che deve fare in fretta, perché ci sono fuori tutti quelli che si devono confessare?»

Perché, prima, ovviamente, devo andare al supermercato, devo fare la spesa, devo andare a comperare i regali, devo fare i comodi miei, poi, all’ultimo, devo andarmi a confessare…

Ma non ci andare! Ma ti sembra una cosa seria?

Ma vai dopo Natale, così non c’è più nessuno, ti può fare una confessione di un’ora, così finalmente ti lavi la coscienza!

Non è serio!

Noi pensiamo che il Signore stia lì con la timbratura automatica a dire: «Ce l’ho, non ce l’ho, fatto, non fatto»?

Ma non è mica l’Agenzia delle entrate, Gesù Cristo, che sta lì a guardare se il 740 è stato fatto bene, Lui ti guarda il cuore!

Chi pensi di prendere in giro a fare le cose del take away? Non siamo mica un fast food!

Noi non prendiamo in giro il Signore!

Il Signore, dice San Pietro, non si fa prendere in giro da nessuno!

L’hai fatta male? Vivrai male!

Hai vissuto male la confessione? Il tuo rapporto con il Signore farà pena e continuerà a fare pena e tu reitererai continuamente questa modalità e avanti Natale e Pasqua a fare la nostra coda ad andarci a confessare!…

Non serve a niente, se poi, durante tutti gli altri 363 giorni, tu vivi come se Dio non esistesse, e il tema della confessione non c’è più!

Questo vuol dire: «Vengo a fare la Tua Volontà?»

No. Questo vuol dire: «Faccio i fatti miei»

Questo vuol dire: «Mi faccio i fatti miei, me la imposto come piace a me, e nessuno mi deve rompere!»

Bene, siamo liberi, fallo! Però, poi, tra tot tempo, non venire a piangere, per favore!

Non venire a piangere!

Dopo, non cominciare a fare la vedova piangente, afflitta, con la vocina, dicendo: «Ah..non sento niente, non sento più il Signore… La mia vita è arida, non ho più una vita spirituale, non riesco più a pregare, faccio sempre gli stessi peccati, sono diventata cattiva, non riesco più ad entrare in relazione con le persone».

Ma cosa vuoi?

Ma cosa vuoi?

Hai seminato vento, adesso raccogli tempesta, figlia mia!

Pedibus calcantibus e fuori dai piedi!

Hai fatto la tua vita impostata, fregandotene di quello che ti veniva detto?

Bene. Adesso, raccogli i tuoi frutti!

Non venire dopo a dire: «Voglio sentire Gesù», perché Gesù non è un Tamagotchi.

Vuoi sentire Gesù? Vuoi stare in compagnia di Gesù?

Bene. Tratta Gesù, non dico da Dio, da amico!

E gli amici, quelli veri, non li vai a vedere due volte all’anno, e mezz’ora/tre quarti d’ora alla Messa della domenica, scappando fuori il più velocemente possibile, appena il prete dà la benedizione!

Questo non è trattare un amico…

Questo è trattare, non so, chi ti deve fare del male, ma non un amico.

Con un amico si prepara l’incontro (lo dice già la volpe, nel Piccolo Principe di Saint-Exupéry), ti attende, comincia ad attenderti già un’ora prima che tu arrivi, è lì che ti attende, desidera il tuo incontro.

Questo Natale ci conceda un dono, Gesù Bambino, questo: un cuore nuovo, una mente nuova e una fede nuova.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Prima lettura

Mi 5,1-4 – Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele.

Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».

Salmo responsoriale

Sal 79

Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Seconda lettura

Eb 10,5-10 – Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Canto al Vangelo

Lc 1,38

Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
Alleluia.

Vangelo

Lc 1,39-45 – A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

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