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L’Epifania

Gentile da Fabriano - Adorazione dei Magi

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di mercoledì 6 gennaio 2016 (S. Messa prefestiva), Epifania del Signore.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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L’Epifania

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Oggi è il giorno nel quale si dà l’Annuncio del giorno di Pasqua, quello che abbiamo appena letto, perché tutto l’anno liturgico ruota attorno al giorno di Pasqua e noi, alla domenica, celebriamo la Pasqua del Signore, la Sua morte e resurrezione.

Nel Vangelo di questa sera, nella Solennità dell’Epifania del Signore Gesù, ci troviamo nuovamente di fronte ad una situazione triste, una situazione brutta; se notate, nella vita di Gesù c’è sempre qualcuno o qualcosa che la rovina, non si riesce mai a godere una gioia piena.

Nella vita di Gesù succede sempre qualcosa per cui quello che dovrebbe essere bellissimo resta rovinato, come se non si potesse mai arrivare alla pienezza della gioia, nonostante Lui sia il Figlio di Dio. Resta rovinato perfino l’evento dei Magi, che vanno ad adorare il Bambino Gesù appena nato, che Lo vogliono adorare, che Gli vogliono portare i loro doni…

Cosa fanno questi uomini? Questi Magi che dall’Oriente vengono a Gerusalemme, cosa fanno di male? Cosa fanno di sbagliato? Fanno una cosa sola, dicono le cose come sono, le chiamano con il loro nome, e, già ai tempi di Gesù, questo era un peccato imperdonabile.

A causa di questo poi ci sarà la strage degli Innocenti, che, detto per inciso, non erano sette o otto bambini come qualcuno si sogna di dire, perché se no non sarebbe una strage. La strage degli Innocenti non riguarda sette o otto bambini, il martirio dei Piccoli Innocenti non fu di sette o otto bambini; non fanno notizia sette o otto bambini uccisi, purtroppo, neanche a quei tempi.

L’errore è stato qui: loro sono andati dal Re, Erode, e gli hanno detto: «Dov’è il Re dei Giudei?»

A questo gli è venuto un colpo: «Come il Re dei Giudei? Io sono il Re, non ce ne può essere un altro!»

«Abbiamo visto spuntare la Sua stella e siamo venuti ad adorarLo».

«Gravissimo! Devono adorare solo me! Io sono il Re e devono adorare me. Se questi cercano un altro Re, per adorare quel Re, io perdo di importanza».

Lui minimamente non sapeva e neppure si sognava che la Regalità di Cristo non era uguale alla sua, che Gesù è Re ma non un re terreno. Il Regno di Gesù non è sulla terra, il Regno di Gesù è nel Cielo, tutta un’altra cosa! Ma siccome quest’uomo dentro era malvagio, quest’uomo pensava solo al potere, pensava solo alla sua affermazione, quando sente dire questo, Erode si sente morire di invidia e di gelosia verso Gesù, che era un bambino… Anche qui, un’altra follia… Ma ammesso e non concesso che fosse anche re secondo il mondo, Erode sarebbe morto prima che Gesù potesse diventare grande! Come avrebbe potuto rubargli il regno? Gesù era appena nato, mentre Erode era nel pieno della sua età.

Vedete, noi, quando siamo mossi, quando siamo posseduti, dall’ invidia, dal potere, dalla gelosia, diventiamo irrazionali, vediamo quello che non c’è, ci spaventiamo per cose senza senso, ammazziamo degli innocenti per niente.

La strage degli Innocenti è avvenuta per niente, ha fatto ammazzare tutti quei bambini, da due anni in giù, per niente, solamente per la sua bramosia di potere e per la sua invidia terribile.

Gesù sperimenta fin da piccolino questo potere delle tenebre, questa presenza delle tenebre attorno a Lui, che tentano in tutti i modi di inghiottirLo.

I Magi ignoravano tutto questo, infatti, quando Erode dice loro: «Ditemi dov’è che vengo anche io ad adorarLo», loro dicono: «Va bene, sì, sì, quando Lo troveremo, te lo diremo».

Se non fosse stato perché in sogno sono stati avvisati di non farlo, loro avrebbero detto: «Gesù è là, Lo abbiamo trovato», perché non immaginavano quello che c’era nel cuore di quest’uomo.

Allora, vedete, tutte le volte che nel nostro cuore (Epifania vuole dire manifestazione) nasce Gesù (e nasce tutte le volte che noi con umiltà Lo accogliamo, accogliamo la grazia santificante di Dio e la conserviamo), nel nostro cuore si manifesta Gesù e questo traspare poi nella nostra vita (cioè gli altri lo vedono), avremo attorno sempre due generi di persone: i Magi e i pastori, cioè coloro che si complimentano per la presenza di Gesù nella nostra vita, coloro che gioiscono, coloro che adorano insieme con noi Gesù nella nostra vita, coloro che sono felici di vederci in grazia di Dio, coloro che esultano al pensare che noi siamo in amicizia col Signore, che noi preghiamo, che noi andiamo a Messa, che noi vogliamo bene a Gesù, che noi viviamo una vita onesta secondo Dio, da una parte; mentre, dall’altra, ci saranno sempre degli “Erode”, avremo sempre la presenza di qualche “Erode” che cercherà di uccidere questo bambino che è nato in noi, per ucciderlo attraverso la banalizzazione, attraverso la presa in giro, lo scherno, attraverso il non credere, attraverso il rinfacciarci i nostri limiti, i nostri peccati, le nostre fragilità, le nostre cadute, per gettare discredito sul fatto che noi vogliamo seguire il Signore.

Ebbene, sta a noi poi scegliere se vogliamo difendere questo Gesù, se vogliamo continuare ad accoglierLo, e questo vorrà dire una cosa concreta: gioire, sì, per la presenza di Gesù, da una parte, ma dall’altra vorrà anche dire persecuzioni, vorrà anche dire sofferenze, vorrà anche dire contraddizioni, perché questo è nel Vangelo.

Gesù le sperimenta fin dalla pancia della Sua Mamma, quando non c’era posto per loro da nessuna parte.

Non hanno trovato posto per Gesù, per la Vergine Maria e per San Giuseppe da nessuna parte, solo in una mangiatoia… incredibile, no?! Il Figlio di Dio che non trova posto per nascere… È incredibile da pensare questa cosa!

Se noi, invece, Lo accoglieremo, avremo Gesù ma, insieme a Gesù, tutta la contraddizione legata a Gesù, perché il mondo non accetta.

Sapete qual è la disgrazia più grande che ci possa capitare? È scendere a compromesso con il mondo, questa è la disgrazia. Rinnegare Gesù per il mondo, soffocare il vagito di Gesù per non disturbare il mondo, perché il vagito di Gesù crea problemi, crea inquietudini, crea malessere, in tutti coloro che non sono, secondo Dio, uomini di buona volontà.

«Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà», dicono gli Angeli.

Ma se io non sono un uomo di buona volontà, quel vagito, quel pianto, mi è di intralcio e, come Erode, lo voglio uccidere.

Questa è la disgrazia più grande: smettere di sentire la voce di Gesù che ci chiama nel cuore, soffocare la voce di Gesù, non dare più retta a Gesù.

Pensate noi quanto abbiamo a cuore il pensiero degli altri, della gente, la stima, lo sguardo degli altri, di chi ci guarda…

Anche solo quando entriamo in chiesa, quanto frettolosamente facciamo il segno di croce, magari ci sediamo senza neanche dire una preghiera al Signore…

Questo, non perché siamo cattivi, sapete, questo succede perché non c’è intimità, non c’è un rapporto di intimità, un rapporto di amore, allora diventa semplicemente i famosi “Punti Paradiso”, da dover mettere da parte per andare in Cielo, diventa semplicemente la spunta “fatto, fatto, fatto…”

Ecco, tutto quello che riguarda Dio: “fatto”.

Ma capite che il mio rapporto con Dio non è una lista della spesa!

Non c’è amicizia nella lista della spesa!

La lista della spesa non è una poesia, capite?

La spunta non è un geroglifico bello…

Il rapporto con Gesù non può essere semplicemente: sono andato in chiesa, ho fatto il segno della croce, ho detto una preghiera, mi sono seduto.

Ci deve essere un dialogo con il Signore, no?

Ci deve essere una intimità, una preparazione.

Ecco, per questo è necessario non soffocare mai quel vagito, è necessario sentire quel pianto, quel grido di Gesù Bambino che ci chiama e deve in noi, come fu nei Magi, scatenare una profonda gioia, si deve provare una grande gioia nel vedere la stella e nell’incontro con questo Bambino.

E prostrati Lo adorarono e Gli offrirono doni…

Pensiamo a quali doni vogliamo offrire a Gesù Bambino in questo anno appena iniziato!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Epifania del Signore

Prima lettura

Is 60,1-6 – La gloria del Signore brilla sopra di te.

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo responsoriale

Sal 71

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura

Ef 3,2-3.5-6 – Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Sequenza
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 27 marzo.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 10 febbraio.
L’Ascensione del Signore, l’8 maggio.
La Pentecoste, il 15 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 27 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.

A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

Canto al Vangelo

Mt 2,2

Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.

Vangelo

Mt 2,1-12 – Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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