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“Sulla tua parola getteró le reti” (Lc 5,5)

Pesca miracolosa

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 7 febbraio 2016 (S. Messa prefestiva)

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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“Sulla tua parola getteró le reti” (Lc 5,5)

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Anche nella nostra vita il Signore ha sicuramente compiuto dei segni, dei miracoli, degli eventi prodigiosi incredibili, che non ci siamo potuti spiegare, degli eventi miracolosi, che magari a raccontarli…

Anche questo miracolo, che miracolo è?

Uno dice: «Vabbè, sono andato, ho buttato le reti, e sono venuti su i pesci; prima no, dopo sì. È il caso, è la marea che gira, e ha fatto arrivare i pesci».

Chi non crede, l’uomo dal cuore meschino e gretto, non vede un miracolo neanche se gli viene fatto sotto il naso, ma l’uomo che è onesto dentro, l’uomo che è intellettualmente onesto, riconosce che quella cosa è troppo strana, lo sente dentro.

Pietro potrebbe dire: «Non mi è mai capitato», e poi si va di notte a pescare.

Infatti, lui dice: «Abbiamo pescato tutta la notte e non abbiamo preso niente».

Nessuno esce alla mattina a pescare, perché non trovi niente.

Quindi, si capisce che questa cosa era strana, ma Gesù gli chiede di fare questa cosa, questa cosa che è strana, che è contro le leggi della natura, perché non si va di mattina a pescare, e soprattutto dopo avere pescato tutta la notte, cioè vuol dire che quello era un giorno no, che non andava bene per pescare.

Quindi, il Signore raccoglie questo evento precedente, che è stato quello della predicazione, e insegna a Pietro cosa vuole dire predicare, cosa vuol dire essere discepoli di Gesù.

Prima gli fa vedere Lui che si scosta con la barca e che parla, e poi gli dice: «Adesso ti faccio vedere questa Parola, che è mia, che potere ha».

Però, c’è una condizione, e la condizione qual è?

È che tu ti devi fidare.

Ecco, vedete, tutta la vita cristiana e tutta la santità, mi viene da dire meglio, tutta la vita umana, si gioca qui, sulla fede, perché se io non ho fede, non c’è relazione.

Come faccio ad avere relazione con Dio, se io non ho fede?

Se io non ci credo, come faccio ad avere relazione con una persona?

E uno dice: «Ma io mi fido».

Tu ti fidi non perché lo dici, ma perché dai prova di fede.

Dove si evidenzia la fede?

La fede si evidenzia sul fatto che io non fondo la mia idea, la mia vita, su quello che io reputo essere la cosa migliore, ma su quello che Tu, Gesù, mi dici essere la cosa migliore, anche se io in quel momento, in cui mi fido, non vedo niente, anzi ho tutte le evidenze al contrario, che mi dicono: «Ma non andare a riprendere le reti che hai sistemato, perché è faticoso; una volta riassettate, devi riprenderle, sfasciarle, andare in mare, prenderle, tenderle, stenderle…»

Aveva lavorato tutta la notte, sfiancato morto, era tornato alla riva, e adesso deve rifare tutto da capo…

Nella sua testa cosa aveva in mente?

Aveva in mente che lui doveva andare là, buttare le reti e stare lì ad aspettare, perché si fa così, devi aspettare che arrivino i pesci.

Quindi, lui, dopo aver fatto la notte, aveva in mente di dover fare anche mezza giornata dopo, perché se gli aveva detto così…

Lui pensava sicuramente di dover aspettare, non sapeva che la cosa sarebbe avvenuta subito, questo non lo sapeva; non sapeva che le reti quasi si rompevano a tirare su tutti i pesci, non lo sapeva; non sapeva che doveva chiamare quell’altro con la barca a venire ad aiutarlo, perché i pesci quasi gli saltavano dentro, questo lui non lo sapeva.

Lo ha saputo, quando si è fidato, quando non ha guardato la fatica, quando non ha guardato il sudore, quando non ha guardato la stanchezza, quando, in fin dei conti, non ha guardato sé stesso, ma ha guardato Gesù.

Infatti, lui dice: «Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla», e non comincia a dire: «Ma perché? Ma per come? Ma quando? Ma in che senso? Ma fino a dove? Ma fino a quando? Fino a che ora dobbiamo stare lì? E se non prendiamo niente? Ma sei proprio sicuro? Ma sei proprio certo?»

Lui non dice niente, lui dice: «Guarda, noi abbiamo già fatto tutta la notte, non abbiamo preso nulla, però, sulla Tua Parola, lo faccio. Siccome Tu me lo dici, lo faccio».

Infatti, Gesù non gli risponde niente, non gli dice: «No, guarda, fidati! Dai, buttati! Non rischierai il male, vedrai che andrà tutto bene! Dai, su, fallo, vedrai!»

Gesù non dice niente, questa è la Sua offerta: «Io ti offro la possibilità di una vita nuova, diversa. Se la vuoi, ti devi fidare; se non la vuoi, vai avanti a fare il pescatore di pesci».

È qui il cambiamento, capite?

Perché quando lui si fiderà, e tornerà a riva (è interessante), i pesci li lascia lì.

Tutti questi pesci pescati non sono serviti per mangiare, ma sono serviti per cambiare la vita, per diventare da Pietro a San Pietro, da pescatore di pesci a pescatore di uomini, di anime, perché si è fidato.

I pesci non servono più, i pesci sono stati un segno, una scusa, una prova; una volta superata, i pesci rimangono lì.

Gesù non si preoccupa di pesci, non è arrivato per fare il pescatore, Gesù è arrivato per insegnare all’uomo ad essere veramente uomo, e l’uomo è veramente uomo, quando si fida.

Lui si fida, raccolgono i pesci, e partono; tutti, lui e i suoi soci, Giacomo e Giovanni, e via…anche loro facevano i pescatori.

Quante volte nella nostra vita il Signore compie queste gesta!

Quante volte Lui ci dà dei segni strepitosi, perché magari ci siamo fidati quella volta!

Ma poi l’uomo che cosa fa?

L’uomo, dopo che ha avuto quello che vuole, da bravo egoista e meschino, ricomincia il percorso che vediamo sempre nell’Esodo: il dubbio, le domande, le frigne, i perché, i come, le questioni, i ragionamenti… «Ma sei sicuro?»

Insomma, prima c’era l’Egitto, poi il deserto; dopo il deserto, c’è il Mar Rosso…«Come faremo col Mar Rosso?»; passato il Mar Rosso…«Ho fame e non c’è da mangiare»; poi è arrivata la manna…«Ho sete e non ho da bere»; poi «sempre sta manna, che stufita!», allora arriva la carne con le quaglie; poi c’è la Terra Promessa…«No, ma non sono sicuro, ci sono i giganti, ho paura. Ci sono i grappoli di uva che pesano cinque quintali e io non me la sento di entrare», sempre così…

E uno dice:«Ma scusa un momento, ma se ti ha aperto il mare davanti agli occhi, se ti ha liberato dall’Egitto con le dieci piaghe… Le hai vissute sulla tua carne, ma perché non ti devi fidare? Ma perché devi dubitare? Ti ha mai abbandonato, quando ti sei fidato? No? Allora perché non ti fidi ancora?»

Questa è la Quaresima che ci aspetta.

Fare la Quaresima vuol dire fare un tempo di affidamento a Dio, questo dovrebbe essere, non “non mangiare i dolci”!

Non è questa la Quaresima: «Non mangio i dolci, non mangio le colombe, non mangio la Nutella…»

«In Quaresima faccio il digiuno dei dolci».

Che stupidate sono?!

Come se la Quaresima fosse una dieta, come se la Quaresima fosse un programma Fitness!

La Quaresima non è un programma Fitness!

La Quaresima è un momento di incontro con Dio, un momento di cambiamento dell’anima, questa è la Quaresima!

Allora, sarebbe bello che noi iniziassimo mercoledì, con le Ceneri, proprio in questo senso. È per questo che martedì faremo la Messa in onore del Santo Volto, alle 7.30 del mattino, e daremo la Medaglia del Santo Volto, che stiamo spiegando in questi giorni, per questo, per dire: «Fidati! Porta sul petto il Volto di Gesù! Porta sul petto (dall’altra parte della Medaglia) l’immagine della Santissima Eucarestia! Questo è il tuo pane!»

Questa è la Quaresima!

Non di solo pane vive l’uomo, ma dell’Eucarestia, dell’Unico Vero Pane!

Non hai bisogno di guardare tanti volti, devi guardare un Volto, il Volto di Gesù Cristo, il Volto di Dio!

Quello è l’unico Volto che tu hai bisogno di contemplare, che tu hai bisogno di vedere, che tu hai bisogno di amare, non i tanti volti che incontri!

Tu amerai, nella misura in cui tu sarai innamorato del Volto di Cristo!

La Medaglia del Volto Santo porta il Volto di Gesù e l’Eucarestia, le uniche cose fondamentali ed essenziali nella vita cristiana!

Questa è la Quaresima!

Questo è il Mercoledì delle Ceneri!

È il dire, come dice Pietro: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore!»

Questa è la Quaresima!

Questo è il Mercoledì delle Ceneri…se voglio fidarmi; se non mi voglio fidare, allora è meglio essere onesti e dire: «non mi voglio fidare».

Che lo Spirito Santo ci conceda la grazia di un vero discernimento del nostro cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

 

Letture del giorno

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Prima lettura

Is 6,1-2.3-8 – Eccomi, manda me!

Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
Tutta la terra è piena della sua gloria».
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
«Ohimè! Io sono perduto,
perché un uomo dalle labbra impure io sono
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;
eppure i miei occhi hanno visto
il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
«Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
perciò è scomparsa la tua colpa
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».

Salmo responsoriale

Sal 137

Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

Seconda lettura

1Cor 15,1-11 – Così predichiamo e così avete creduto.

Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.

Canto al Vangelo

Mt 4,19

Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.

Vangelo

Lc 5,1-11 – Lasciarono tutto e lo seguirono.

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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