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La delicatezza, tratto che scaturisce dall’intimità con Gesù

Delicatezza_

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di giovedì 31 marzo 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

La delicatezza, tratto che scaturisce dall’intimità con Gesù

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Domenica è il giorno della Festa della Divina Misericordia. Tutto ci sta preparando, anche la Novena che dal Venerdì Santo abbiamo iniziato (chi l’ha iniziata), richiesta da Gesù, una Novena nella quale Lui ha promesso grandi grazie per questo tempo di preparazione a questa Festa, voluta proprio dal Signore ed espressa a Santa Faustina Kowalska.

Uno dei Troni della Divina Misericordia, dice Gesù, è l’Eucarestia, ed è proprio grazie all’Eucarestia che i discepoli di Emmaus riconoscono il Signore.

Gesù si lamenta con tutti i Santi, con tutti, sempre, del fatto che Lui è abbandonato nella Santissima Eucarestia, non Lo si va a trovare.

Gesù a Santa Faustina chiede che lei Gli parli con semplicità, che lei Gli racconti ciò che porta nel cuore, che lei Lo tratti come un amico vero, vivo, reale.

Il Signore Gesù a Santa Faustina dice: «Gli uomini hanno tempo per tutto e per tutti, non hanno mai tempo per me».

Troppo spesso lasciamo Gesù come il fanalino di coda.

Quando in una giornata abbiamo consumato tutte le energie e tutte le ore, per questo e per quello e per quell’altro, per correre di qua e per correre di là, per fare e brigare, alla fine, sfiancati, il nostro colloquio intimo e personale con il Signore si riduce ad una preghiera detta nel letto, stancamente recitata, distrattamente recitata, detta in modo veloce, invece il Signore chiede un incontro scelto, una primizia.

Invece di andare a letto tardi la sera e dire una preghiera mezzi addormentati quando già si è nel letto, perché non andare a letto prima la sera, svegliarsi prima al mattino, per donare la prima preghiera, la prima parola, il primo pensiero, il primo moto del cuore a Dio?

Questo non si capisce tanto bene…

Si dice: «Ho tante cose da fare, sono sempre di corsa…», ma nessuno ti proibisce di svegliarti un’ora prima la mattina, punti la sveglia e ti svegli prima. Certo, devi andare a letto prima alla sera, perché se no non stai in piedi.

Invece è tutto al contrario, tutto alla rovescia, al Signore si dà la stanchezza, quando oramai si è cotti.

Il Signore non Lo si va neanche a trovare nell’Eucarestia.

C’è poi questo modo del Signore di mostrarsi ai discepoli, questo parlare con loro, questo intessere con loro una relazione. Gesù vuole stare con le persone, vuole stare con le anime, con coloro per i quali è morto.

Questa è la Misericordia di Gesù, questo voler incontrare tutti, in qualunque stato sono, e offrire a tutti il Suo perdono vero e sincero, se veramente e sinceramente noi ci accostiamo a Lui a chiederGli perdono.

Ma quando è stata l’ultima volta che abbiamo fatto un esame di coscienza serio?

Oggi non si parla più di peccati…

A che cosa serve la Misericordia di Dio, se non esistono più i peccati?

Se il peccato non c’è più, se non parliamo più del peccato, a che cosa serve la Misericordia di Dio?

Non serve a niente!

Cosa serve fare l’anno della Misericordia, se non esiste il peccato?

Non serve, è una cosa inutile!

E pensare che l’attributo della Divina Misericordia, cioè la Bontà di Dio, è l’attributo sommo di Dio, il più grande attributo, il più grande riconoscimento che possiamo dare a Dio…ma i peccati dove sono?

Ci confessiamo poco e male, poi cos’è che diciamo: «Io che peccati faccio? Io non faccio peccati, sono sempre in casa. Cosa faccio di peccati? Non ammazzo, non rubo, che peccati faccio?»

Ma i Comandamenti sono dieci però, e il tuo rapporto col Signore, anche questo non rientra nella logica del peccato?

Se è distratto, se è fatto male, se è buttato lì in qualche maniera, se sei sempre tu che parli e non è mai Lui che parla, se tu non ascolti mai il Signore, se è Lui che deve sempre ascoltare te e fare quello che vuoi…

Il Signore vuole creare questa relazione, ma noi vogliamo creare questa relazione?

È difficile trovare qualcuno che sta fermo e in silenzio davanti al tabernacolo, è difficile, perché, se stiamo davanti all’Eucarestia, è sempre per parlare, parlare, parlare, pregare e ancora parlare. Parole su parole, come se al posto dell’Eucarestia ci fossimo noi, come se quel silenzio ci desse fastidio, dobbiamo riempirlo in continuazione, perché stare fermi, in silenzio, davanti a Dio, è un problema, non lo sappiamo gestire.

Questo è un problema, perché vuol dire che non abbiamo intimità con Gesù, vuol dire che non sappiamo ascoltare Gesù!

C’è una scena della vita di Santa Faustina, che mi ha colpito molto, ed è una volta che Gesù appare e le fa trovare in camera una pisside piena di Ostie consacrate e le dice: «Suor Faustina, porta queste Ostie in chiesa». Quindi lei, con tanta attenzione, con tanta devozione e riverenza, prende la pisside e la porta in chiesa. Quando torna in camera, Gesù le dice: «Ecco, Suor Faustina, nella stessa maniera, con la stessa devozione, tu dovrai trattare le tue consorelle».

Da come si capisce la qualità di una preghiera?

Dal modo con il quale noi approcciamo, trattiamo le persone.

Quante mancanze di rispetto!

Non ci ascoltiamo neanche tra di noi, non lasciamo neanche a una persona la possibilità di parlare, di manifestarsi!

È così difficile trattarci…io mi chiedo: «Pensa se dovessi trattare le persone come tratto la pisside…»

Ecco, io non lo faccio, è difficile…è difficilissimo, perché richiede una intimità con Gesù, una coscienza della presenza di Cristo negli altri profondissima.

È per questo che abbiamo bisogno dell’Eucarestia, è per questo che abbiamo bisogno di stare davanti all’Eucarestia!

Guardate che le mancanze di rispetto sono all’ordine del giorno: il parlare addosso alle persone, non ascoltarle, non dare tempo alle persone di manifestarsi, il pensare di capire tutto, di sapere, il rispondere malamente, il dire una parolaccia, il parlare alle spalle, la mormorazione, il giudizio, tutte queste cose qui dicono questa mancanza.

Gesù dice proprio: «Io esigo che la Misericordia non sia solamente vissuta come culto liturgico, ma che sia vissuta nelle vostre relazioni. Il modo di vivere la Misericordia è attraverso l’azione, attraverso la predicazione e attraverso la preghiera». Sono i tre modi che Gesù indica per vivere la Misericordia.

Chiediamo quindi al Signore questa grazia di vivere bene il giorno della Divina Misericordia e di incontrare veramente questo attributo profondo di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Prima lettura

At 3,11-26
Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.

In quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il popolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto di Salomone.
Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall’antichità. Mosè infatti disse: “Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo”. E tutti i profeti, a cominciare da Samuèle e da quanti parlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni.
Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra”. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità».

Salmo responsoriale

Sal 8

O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Canto al Vangelo

Sal 117,24

Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.

Vangelo

Lc 24,35-48
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

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