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La solitudine di Gesù, dal tradimento di Giuda ad oggi

Giuda abbandona il cenacolo

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di martedì 22 marzo 2016, Martedì della Settimana Santa.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

La solitudine di Gesù, dal tradimento di Giuda ad oggi

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

È esattamente questo profondo turbamento (di cui ci parla il Vangelo di San Giovanni al capitolo 13, che abbiamo appena letto), questa profonda commozione interiore, che tocca la persona e il cuore di Gesù nel dover annunciare, nel dover riconoscere, che tra i Suoi discepoli c’era un traditore. Giuda tradisce nonostante veda Gesù così commosso, non prova nessun pentimento, era ancora in tempo per pentirsi e per tornare indietro.

Quando entra in noi il demonio del tradimento, quando entra in noi il diavolo, che è padre del tradimento, che è maestro del tradimento, niente e nessuno riescono a farci ragionare. Neanche a vedere Gesù turbato, così commosso, neanche questo scalfisce il cuore e la mente di Guida.

Il Signore gli consegna questo boccone e Giuda capisce (perché Giuda non era stupido) che Gesù faceva riferimento a lui, lui lo sa di essere il traditore, lo sente, ma non riesce a fermarsi, perché non vuole tirarsi via dal tradimento, non vuole rinnegare il suo male, il suo peccato, non vuole tirare via da sé il demonio. Giuda diventa strumento di satana, attraverso il quale Gesù verrà ucciso.

Giuda è uno dei Suoi Dodici. Giuda divenne colui che, da lì in avanti, sarà il punto di riferimento, il capostipite di tutti i traditori.

Questo tocca molto noi Carmelitani, perché all’interno delle nostre Costituzioni, proprio al primo capitolo, all’inizio delle nostre Costituzioni, al paragrafo 6, si dice che noi siamo chiamati a servire la Chiesa esattamente come l’ha intuito e come l’ha pensato Santa Teresa di Gesù, la quale sente profondamente (è proprio scritto nelle nostre Costituzioni) il dramma della divisione nella Chiesa, appena accaduta a causa di Lutero, dell’infelice Lutero, che ha provocato questo scisma orribile nella Chiesa, che ha fatto soffrire profondamente Santa Teresa e su cui scrive parole terribili.

Santa Teresa nelle Costituzioni (che sono la norma alla quale noi facciamo riferimento, la nostra Costituzione interna) avverte, oltre a questo dramma della rottura dell’unità, altri due drammi: la profanazione dell’Eucarestia e il tradimento del sacerdozio.

Le costituzioni dicono che il Carmelitano prende su di sé, sente dentro si sé, questo dramma profondo che Santa Teresa ha evidenziato e fatto suo, e capisce che questo deve diventare motivo di adorazione e di apostolato per servire la Chiesa.

Perché?

Perché tutte le profanazioni dell’Eucarestia sono sulla scia di Giuda. Tutte le volte che noi non riconosciamo, che noi non amiamo, non adoriamo, non rispettiamo la Santissima Eucarestia, noi siamo come Giuda, senza pensare poi al tradimento del sacerdozio, che non è semplicemente il fatto che uno commette degli atti impuri e va con una donna; è anche questo, certo, ma non è solo questo.

Il sacerdozio lo si tradisce tutte le volte che si tradisce la propria missione di annunciare la verità, di annunciare Gesù Cristo, di difendere ciò che è vero, di difendere la Legge di Dio, di mettersi dalla parte di Dio, di condurre il Popolo di Dio a Dio, non alle ideologie, non alle proprie idee, non al proprio gusto…e sappiamo tutti che fine ha fatto Giuda.

Perché?

Perché quel rimorso lo ha profondamente divorato, ma il rimorso lui lo avverte dopo, e difronte a quel rimorso lui non riesce a tornare indietro, di fronte alla percezione del male terribile, che aveva fatto, Giuda non riesce più a riprendersi.

È interessante notare, è interessante proprio fermarsi in questo tempo di Passione sulla figura di Giuda, perché la sua anima, seppure lo rimproverava, non riesce a farlo rientrare in se stesso e a fargli dire: «No! Mi devo fermare».

Quante volte noi ci dirigiamo al male e stiamo nel male, nonostante la nostra coscienza e gli altri ci dicano: «Tu stai sbagliando, tu stai tradendo Cristo».                Anche Pietro compirà il suo rinnegamento, non grave come Giuda ovviamente, ma pur sempre un rinnegamento grave, nonostante il suo desiderio di essere fedele a Gesù. Gesù muore solo, vive la Sua Passione solo, nonostante tutto il bene che ha fatto all’umanità, a noi.

Anche oggi Gesù continua la Sua Passione nel popolo cristiano attraverso tutte le persecuzioni terribili, che vengono fatte contro i Cristiani. Continua questa Passione, continuano i Giuda a perseguitare la Chiesa di Cristo e i Cristiani, e continua Gesù ad essere solo; infatti le chiese sono vuote e, quando si riempiono, perdono la connotazione di essere chiese e diventano circhi, diventano mercati.

In chiesa si chiacchiera, in chiesa si parla, in chiesa ci si saluta, in chiesa si parla del più e del meno; peggio ancora, finita la Messa si fa questo, cioè dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo, cinque minuti dopo, perché, da quando voi fate la Comunione a quando viene la benedizione, cosa passano?

Passano pochi minuti ma niente, avanti… Finita la Messa, si chiacchiera, inizia il chiacchiericcio…e uno dice: «Ma esci! Vai fuori, parli fuori. Perché devi farlo in chiesa? Perché devi disturbare la casa di Dio?»

Perché noi non crediamo nella presenza reale di Gesù.

Abbiamo appena ricevuto il Corpo di Cristo…

Padre Pio da Pietralcina faceva un ringraziamento che durava un’ora e noi, con ancora in bocca il gusto del Corpo di Cristo, siamo già lì a chiacchierare.

Ma stai zitto! Raccogliti! Non hai da pregare il Signore?

Dopo stiamo lì a chiedere continuamente preghiere e preghiere, e andiamo a fare il pellegrinaggio…

Ma andiamo a fare il pellegrinaggio per che cosa, se non abbiamo maturato la consapevolezza e la conoscenza dell’Eucarestia?

Noi dobbiamo imparare ad avere rispetto del Corpo e del Sangue di Cristo, a riceverLo in modo degno, a riceverLo solo quando siamo veramente in grazia di Dio, e poi, una volta ricevuto, a tenerLo con un rispetto ed una cura, perché diventiamo dei piccoli tabernacoli, diventiamo dei sacrari che portano in sé le Specie Eucaristiche, che rimangono lì presenti fino a quando non vengono sciolte…altrimenti anche noi seguiremo Giuda. E non giustifichiamoci come fece lui eh…

Anche lui aveva le sue motivazioni, le sue ragioni, i suoi ragionamenti, tutte le sue strampalate idee che poi non gli sono servite a niente, perché poi capite che quando la coscienza muore, quando la luce di Dio si spegne nell’anima, non serve più a niente nulla, noi rimaniamo insensibili a tutto, non abbiamo più la pace, come non l’aveva Giuda.

Che questa Settimana Santa sia una settimana nella quale incontriamo veramente Gesù e nella quale ci diamo pena di non lasciarLo solo.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

Martedì della Settimana Santa

Prima lettura

Is 49,1-6
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra. (Secondo canto del Servo del Signore)

Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua farètra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –,
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

Salmo responsoriale

Sal 70

La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza,
che io non so misurare.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
sei stato condotto alla croce,
come agnello mansueto al macello.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo

Gv 13,21-33.36-38
Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

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