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L’Eucarestia segno estremo dell’amore di Cristo per noi

IstituzEucarestia

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di giovedì 24 marzo 2016, Giovedì Santo.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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L’Eucarestia segno estremo dell’amore di Cristo per noi

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Inizia con oggi, Giovedì Santo, questo Triduo Santo che ci porterà alla Pasqua, tre giorni densi, e questa sera facciamo memoria del momento solenne dell’Istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio, quindi il Sacramento dell’Eucarestia e dell’Ordine, due Sacramenti importantissimi, che permettono e che continuano a permettere la presenza viva, reale e sostanziale di Gesù in mezzo a noi.

Sono doni immensi, incredibili, che solo chi ha amato i Suoi sino alla fine, come dice Giovanni, poteva creare, nessun altro, solo l’Amore, e dall’Amore nascono questi due Sacramenti.

Padre Pio da Pietrelcina diceva che la terra può stare senza il sole, ma non può stare senza la Santa Messa; dalla Santa Messa noi riceviamo tutto, dall’Eucarestia noi riceviamo tutto, la vita del corpo e la vita dello spirito.

Noi chiediamo ai Santi, in particolar modo a San Giuseppe nelle Pie Suppliche, che l’Eucarestia sia esattamente l’ultimo cibo che riceviamo, il nostro ultimo nutrimento, come grazia proprio La chiediamo. Quindi, di fronte a così tanto amore, uno dice: «Beh…non si può che arrendersi…non ci si può che stupire, cadere in ginocchio, ringraziare, amare e ricambiare».

E invece no, e invece no…

In questa Pasqua, in questa Festa, in questo momento pre-pasquale, diciamo così, del Giovedì Santo, quando Gesù appunto istituisce i due Sacramenti e compie la lavanda dei piedi, tra i Dodici c’è un traditore, Giuda Iscariota, il cui cuore era interamente posseduto dal demonio.

Il demonio non possiede semplicemente il corpo, quando ci sono, come noi sappiamo, quei fenomeni di possessione demoniaca e vediamo chiaramente la persona che è in quella situazione, quelle sono situazioni rare, sono situazioni straordinarie; poi ci sono situazioni ordinarie, dove il diavolo possiede il cuore e la mente degli uomini, e questo dipende da noi, dipende da quanto noi ci mettiamo nella condizione di resistenza, di opposizione al demonio, oppure no. Questo è veramente un mistero terribile.

Noi vediamo Gesù che crea l’Eucarestia e il Sacerdozio, da una parte, mentre dall’altra vediamo Giuda, che capisce tutto al contrario.

Noi non possiamo parlare dell’Eucarestia e parlare del Sacerdozio senza parlare di Giuda Iscariota, è impossibile perché lo fa il Vangelo, lo fanno gli Evangelisti, lo fa San Giovanni.

Dentro a questo momento splendido c’è un verme che cerca di corrodere la bellezza di questo momento, che cerca di rovinarla, che cerca di deturparla, di sfregiarla e di impedirla. Neanche davanti a Gesù, neanche davanti al momento sacratissimo dell’Eucarestia…niente, Giuda rimane completamente insensibile, pieno solamente di sé stesso e del suo peccato, pieno delle sue false ragioni, pieno del diavolo; ha davanti Gesù ma nel cuore ha il demonio.

Non basta avere davanti il Signore, Lo devo avere dentro di me, altrimenti…

E notate: Gesù lava i piedi anche a Giuda…guardate che è incredibile…è incredibile…

San Pietro reagisce e dice: «Ma cosa stai facendo? Non posso permetterlo!», perché San Pietro dentro era pulito, era buono, amava veramente Gesù. Era molto impulsivo, poi vabbè Lo rinnegherà tre volte perché la paura gli prende un po’ il cuore e, insomma, cede, ma capite che c’è un legame d’amore tra loro due e quindi il cuore di Pietro reagisce davanti a questo gesto così forte di Gesù, che si mette a lavargli i piedi.

Giuda, neanche un fiato, non muove un muscolo…per la sua superbia, il suo orgoglio, il suo odio, perché Giuda odiava Gesù, viveva con Gesù ma Lo odiava, non Lo sopportava.

Uno dice: «Ma come fai a odiare Gesù? Ma come fai a non sopportare Gesù? Ma cosa c’è di Gesù, che non puoi sopportare?»

Certo, era il fatto che Gesù era esattamente il contrario di Giuda, perché era esattamente il contrario del diavolo.

Nonostante Gesù dica: «Non tutti siete puri», a Giuda non suona dentro nulla.

Giuda non si mette mai in discussione, Giuda è perfetto, lui va benissimo così, lui non ha niente da mettere in discussione, è Gesù che sta sbagliando, e, mentre Gesù istituisce i Sacramenti dell’Eucarestia e del Sacerdozio, mentre Gesù gli lava i piedi, Giuda continua a covare nel cuore il pensiero di tradirLo.

Il tradimento viene sempre e solo dal diavolo.

Questo Vangelo cosa ci insegna?

Ci insegna che dobbiamo stare molto attenti, perché durante la Cena, scrive l’Evangelista, il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda di tradirLo.

Noi dobbiamo stare molto attenti al nostro cuore, noi non possiamo covare nel cuore sentimenti di cattiveria, sentimenti cattivi! Non è possibile, perché se no siamo come Giuda, portiamo in noi questo spirito satanico!

Non possiamo covare nel cuore sentimenti di rivalsa, di cattiveria, che può essere mossa dalla gelosia, dall’incomprensione, da non so che cosa…ma non è possibile, perché è contro l’Eucarestia!

Noi dobbiamo avere nel cuore solo Gesù e quindi solo un grande stupore, una grande riconoscenza!

Adesso vedete che il tabernacolo è vuoto, e resterà vuoto fino a sabato sera.

È sabato sera che il tabernacolo tornerà ancora ad essere abitato, perché la pisside verrà presa stasera e portata nell’Altare della Deposizione, e qui verrà tolto tutto, candele, fiori, tovaglie, tutto, viene portato via tutto, non rimane più niente…perché Gesù potrebbe non esserci…

L’Eucarestia non è un dono dovuto, meritato, una grazia ricevuta, nel senso che io me la meritavo e mi è arrivata; l’Eucarestia è un dono assolutamente eccezionale, che supera profondamente e grandemente quello che noi possiamo meritare da Dio!

Allora, domani, ma da stasera, cominciamo a pensare cosa sarebbe la nostra vita, cosa saremmo noi, se non avessimo l’Eucarestia. Come potremmo andare dal Signore?

Interessante che noi in questi due giorni sentiremo la mancanza di Gesù nel tabernacolo…certo, il tabernacolo è vuoto, vedremo che è spoglio, che non c’è più Gesù nel tabernacolo. Cosa facciamo? Come ci comportiamo senza Gesù nel tabernacolo? Dove andiamo?

Stiamo attenti però che, da domenica, quando tornerà nel tabernacolo, poi non Lo abbandoniamo…perché abbiamo tanto desiderio di Gesù adesso e poi, dopo, da lunedì, Gesù non c’è più, Gesù torna ad essere l’eterno dimenticato…

Invece no, questo dono è stato fatto quale segno estremo dell’amore di Cristo per noi, facciamone tesoro!

Ringraziamo il Signore, preghiamo il Signore di accostarci in modo degno al Sacramento dell’Eucarestia!

Al capitolo 26, del Vangelo di San Matteo, è scritto che Giuda esce prima dell’Istituzione dell’Eucarestia, va via, e Matteo proprio scrive così.

Voi andate a vedere il capitolo 26, dove prima c’è il tradimento e Giuda che se ne va, e poi l’Istituzione.

Certo, perché Gesù non poteva permettere la profanazione dell’Eucarestia nel giorno stesso della Sua Creazione, assurdo!

Giuda muore, s’impicca, senza assolutamente avere ricevuto la Santissima Eucarestia.

Quindi noi dobbiamo stare attenti a non accostarci all’Eucarestia in stato di disgrazia, con un cuore che non sia veramente pronto per ricevere il Signore.

Che quest’oggi il Signore ci conceda la grazia di una rinnovata devozione eucaristica!

È brutto quando si sente dire: «Mi addormento in chiesa, dormo a Messa, dormo quando devo pregare, dormo…»

Chissà perché davanti alla televisione non dormiamo, chissà perché quando dobbiamo chiacchierare non dormiamo, quando dobbiamo spettegolare o mormorare non dormiamo; lì, che dovremmo dormire, siamo belli svegli.

Quando dobbiamo difendere i nostri interessi, non dormiamo, quando dobbiamo menare la lingua (e che lingue ci sono), non dormiamo, ma davanti a Gesù dormiamo.

Non è la chiara consapevolezza di chi sa che ha davanti Dio.

Il Santo Curato d’Ars diceva che sull’altare, al momento della Consacrazione Eucaristica, abbiamo Gesù esattamente come in Cielo, perché è presente, veramente, realmente e sostanzialmente.

Che il Signore ci illumini e la Madonna ci conduca!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Giovedì Santo

Prima lettura

Es 12,1-8.11-14
Prescrizioni per la cena pasquale.

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Salmo responsoriale

Sal 115

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Seconda lettura

1Cor 11,23-26
Ogni volta che mangiate questo pane, annunciate la morte del Signore.

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Canto al Vangelo (Gv 13,34)

Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

Vangelo

Gv 13,1-15
Li amò sino alla fine.

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

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