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Il “sì” della Vergine Maria e il “no” di Eva, due libere scelte

Annunciazione della Beata Vergine Maria

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia del 4 aprile 2016, giorno in cui quest’anno è stata spostata la memoria liturgica dell’Annunciazione del Signore poiché il 25 marzo cadeva nel giorno di Venerdì Santo.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Il “sì” della Vergine Maria e il “no” di Eva, due libere scelte

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Quest’oggi celebriamo la Solennità dell’Annunciazione del Signore, che era il 25 di marzo, ma è stata posticipata perché il 25 manzo era il Venerdì Santo.

La Beata Vergine Maria aveva la possibilità di scegliere diversamente da questo “Fiat”, come fece Eva, perché anche Eva non aveva il peccato originale quando dovette scegliere, come Maria che è stata concepita in modo immacolato, senza peccato originale.

Non diamo la scusa al peccato, quando decidiamo di dire di no a Dio!

Non diamo la colpa agli altri, quando decidiamo di dire di no a Dio!

Non c’entra la debolezza, la natura umana, non c’entra la stanchezza, l’esperienza del passato, sono tutte storie, tutte scuse che noi usiamo per autoassolverci e giustificarci.

La Vergine Maria, senza peccato originale, come Eva, come Adamo, senza il peccato originale, hanno avuto la libertà di scegliere, e Lei ha scelto di dire “Sì”.

E noi?

La Vergine Maria poteva scegliere sé stessa, poteva scegliere la comodità, poteva scegliere la chiarezza.

Noi abbiamo questa idolatria del capire: «Voglio capire, mi devi spiegare, bisogna avere tutto chiaro, tutto perfettamente visibile, per poter scegliere, per poter fare…», ma la Madonna, con le parole dell’Arcangelo Gabriele, che cosa ha capito?

Niente!

Voi, se non sapeste come finisce la storia, cosa capireste da queste parole?

Non si capisce niente!

Lo Spirito Santo scenderà su di te”.

E chi è lo Spirito Santo?

La Madonna mica Lo conosceva, non era ancora stato annunciato lo Spirito Santo, cos’è lo Spirito Santo?

La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la Sua ombra”.

Cosa vuol dire? Cosa vuol dire?!

Colui che nascerà sarà Santo e sarà chiamato Figlio di Dio”.

Ma, chi ha chiamato “Figlio di Dio” Gesù?

Nessuno! Lui si diceva “Figlio di Dio”, ma nessuno Lo ha chiamato e nessuno Lo ha riconosciuto.

Hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”.

Non era né grande, né chiamato “Figlio dell’Altissimo”.

Era talmente grande, che l’hanno inchiodato in croce dopo tre anni da quando ha aperto la bocca. Immaginatevi che riconoscimento della Sua grandezza!

Il Signore Gli darà il trono di Davide”.

Cosa?! Ma quando? Ma che trono?

Non Gli ha dato nessun trono.

Su questa terra?

Nessun trono. Sì, Gli ha dato il trono, la croce, ma il trono di Davide, che la Madonna conosceva, non era il crocefisso!

Regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il Suo Regno non avrà fine”.

Umanamente parlando, era falso. Non è vero, non è successo!

Capite che una persona riceve una profezia del genere e passa la vita cercando di vedere dove si realizza.

Non si realizza, perché questa profezia riguarda tutto il dopo, e tutto sulla Risurrezione. È dopo che si realizzerà questa cosa qui, ma la Madonna non lo sapeva!

Immaginatevi, quindi, che vita di fede ha dovuto condurre questa donna, una cosa incredibile! Che vita di totale, fede in Dio!

Questo ci insegna che noi non ci siamo.

Non ci siamo, perché noi, invece, vogliamo sempre capire, sempre vedere, sempre mettere il dito…

Se non metto il dito nelle sue piaghe, se non metto la mano nel Suo costato…”, cioè se non tocco, se non sperimento, se non verifico, se non vedo con i miei occhi, io non credo!

La Madonna invece, a differenza della matrigna Eva, ha scelto di dire “Sì”, al di là di tutto e di tutti.

E qui ci sarebbe da aprire un capitolo incredibile (che va a toccare il matrimonio, ma purtroppo il tempo non ce lo consente) sulla libertà della Vergine Maria verso San Giuseppe e sulla priorità di Dio, che la Vergine Maria mise rispetto al marito Giuseppe.

Un capitolo immenso qui si apre, immenso: prima viene Dio, poi viene San Giuseppe, e alla Madonna non interessa niente che San Giuseppe si metta lì a capire, a non capire, a vedere…

Non c’è scritta neanche una parola, che dica che la Madonna si sia messa lì a fare un’omelia perché Giuseppe capisse, perché Giuseppe vedesse, perché Giuseppe restasse, perché Giuseppe facesse…

La Madonna si è affidata.

Giuseppe ha dovuto fare tutta la sua fatica del caso, per inserirsi anche lui nella via della salvezza.

In conclusione: tutti dobbiamo scegliere da che parte stare.

A nessuno è scontata questa scelta, a nessuno è tolta, per nessuno è più facile.

La Festa di oggi ci pone davanti ad una donna, la Vergine Maria, che ha fatto della sua vita un “Sì” totale, incondizionato, perché, se non è così, non è un “Sì”, se no diventa un “Sì-No” e poi diventa un “No”. È un tira e molla, un po’ “Sì” e un po’ “No”, ma allora non è un “Sì”, o è “Sì” o è “No”!

Se è “Sì”, è “Sì” sempre, se no è “No”.

Eva, invece, ha detto “no”, nonostante non avesse il peccato originale, perché ha scelto sé stessa, da egoista, narcisista, ripiegata su se stessa, piena solo di se stessa, traditrice dell’amicizia con Dio, cioè il peggio del peggio.

Purtroppo, noi assomigliamo di più ad Eva, che alla Vergine Maria!

Concludo questa omelia con un pensiero, proprio una frase, del carissimo San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars, che è proprio utile oggi, visto che è il giorno dopo la Divina Misericordia.

Vi lascio questa frase come cartiglio per la meditazione quotidiana, se volete.

San Giovanni Maria Vianney scrive: “La Misericordia di Dio è come un torrente in piena, porta via i cuori al suo passaggio”, e io aggiungo: «Se noi vogliamo essere portati via da Gesù».

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

Prima lettura

Is 7,10-14; 8,10
Ecco, la vergine concepirà.

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi».

Salmo responsoriale

Sal 39

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Non ho nascosto la tua giustizia
dentro il mio cuore,
la tua verità e la tua salvezza
ho proclamato.

Seconda lettura

Eb 10,4-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.

Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Canto al Vangelo

Gv 1,14

Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria.
Alleluia, alleluia, alleluia.

Vangelo

Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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