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“Ciò non è adatto al Cielo”, disse la Madonna alla piccola Lucia dos Santos

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Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di giovedì 12 maggio 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Le apparizioni della Madonna a Fatima

La supplica alla Madonna di Fatima

Testo della meditazione

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“Ciò non è adatto al Cielo”, disse la Madonna alla piccola Lucia dos Santos

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Continuiamo e finiamo questa mattina le apparizioni della Madonna a Fatima, avvenute nel 1917; lunedì abbiamo fatto le prime tre e quest’oggi facciamo le ultime tre, ricordando innanzitutto una cosa importantissima, che domani è la memoria appunto della prima apparizione della Madonna a Fatima, sono passati novantanove anni da quel giorno, e domani alle 12.00 è opportuno recitare la Supplica alla Beata Vergine Maria di Fatima, che trovate in internet, una bellissima preghiera da recitare per fare memoria insieme, per supplicare la Vergine Maria.

Vediamo ora cosa chiede la Madonna nelle ultime tre apparizioni.

Innanzitutto diciamo che la quarta fu il 13 agosto 1917; dico che fu, perché la Madonna venne quel giorno, la gente vide un lampo e una nuvola bianca, non videro la Madonna e non ci furono i pastorelli, perché, come vi ho detto, furono rapiti dall’amministratore comunale, Artur De Oliveira Santos, che era un massone; vennero portati via, minacciati, incarcerati, insomma di tutto di più, perché fecero di tutto per farli confessare che era tutta una bugia, una illusione, un inganno, ma ovviamente non ci riuscirono.

La Madonna venne, ma non ci fu l’apparizione come appunto la conosciamo; questa apparizione fu spostata ed avvenne non il 13 ma il 19 agosto, a causa di questo fatto, a Valinhos.

La Madonna appare ai pastorelli e chiede ancora tante preghiere e tanti sacrifici per i peccatori. Ecco, io oggi vorrei dire una parola su questa questione dei sacrifici, perché c’è un po’ di confusione, magari uno dice: «Cosa vuol dire fare un sacrificio per la Madonna? Cosa vuol dire fare un sacrificio per Dio? Come si fa a fare un sacrificio? Cos’è un sacrificio? Quali sono i sacrifici più graditi a Dio?»

Innanzitutto, precisiamo come già vi dissi non tanto tempo fa, che sacrificio viene dal latino “sacrun facere”, che vuol dire un “fare sacro”; quindi il sacrificio, perché sia sacrificio, deve essere un “sacrum facere”, “un fare sacro”.

Qual è questo fare sacro, tanto gradito a Dio?

Prendo ad aiuto il meraviglioso San Giovanni Maria Vianney, comunemente conosciuto come Santo Curato d’Ars, il quale, il 14 ottobre del 1839, a un giovane sacerdote di Montpellier, che era venuto a trovarlo (questo fatto è citato nell’Opera Omnia del Trochu, questo famoso volume che raccoglie un po’ tutta la vicenda del Santo Curato d’Ars) e gli faceva qualche domanda sui sacrifici e sui digiuni, risponde così: «Amico mio, il demonio fa poco conto della disciplina (quindi del frustarsi, dei cilici e cose simili) e degli altri strumenti di penitenza; ciò che lo sbaraglia è: la privazione nel bere, nel mangiare e nel dormire. Niente il demonio teme di più e quindi nulla è più gradito a Dio. Quando ero solo, e lo sono stato per otto, nove anni, potendo fare un poco a mio piacimento, mi è capitato di non mangiare per diversi giorni, allora ottenevo da Dio tutto ciò che volevo per me e per gli altri. Passavo buona parte della notte in chiesa, non avevo tanta gente da confessare come ora, e il Buon Dio mi faceva grazie straordinarie».

Ecco i sacrifici.

Il Santo Curato d’Ars ci dice che sono tre quelli che il demonio teme di più e quelli che sono i più graditi a Dio: il sacrificio nel bere, nel mangiare e nel dormire. Prendiamo questa semplicissima e chiarissima indicazione e ciascuno la declini nella sua vita. Potremmo offrire il sacrificio a Dio e dire: «Da domani, giorno dell’apparizione della Madonna a Fatima, prometto di non bere più vino nella mia vita, né alcolici, niente, solo acqua, fino al giorno nel quale berrò il vino nuovo, come dice Gesù, nel Regno di Dio».

È un grande sacrificio non assaggiare più nulla che non sia solo acqua, un sacrificio nascosto che nessuno vede, perché oggi va di moda essere astemi…però, che valore avrà? E quando mi viene sete di acqua, cosa mi costa aspettare tre minuti, dire tre Ave Maria, e offrire questo sacrificio alla Madonna?

Queste cose, che sembrano piccole, sono immense.

Svegliarmi al mattino prima per pregare?

Ecco la penitenza del sonno.

Andare a letto prima alla sera, invece di guardare la televisione, così da potermi svegliare prima. Vedete, sono tutti accorgimenti che non fanno danno alla salute.

Mangiare meno, rinunciare ai dolci, sono tutte cose che non fanno danno alla salute, ma sono di grande valore per il Cielo.

Quinta apparizione, 13 settembre 1917.

La Madonna chiede ancora la recita del Rosario e nega ancora alcune guarigioni, perché dice che Nostro Signore non si fida di quelle persone; ad alcune persone che chiedevano il miracolo la Madonna dice che non verrà dato perché Gesù non si fida di loro.

Dobbiamo essere credibili agli occhi di Gesù, non possiamo essere delle banderuole, degli incostanti; il Salmo dice: “Detesto gli animi incostanti…”, non possiamo dire un po’ “Sì” e un po’ “No”, fare le promesse e poi non mantenerle, fare tre giorni da Santi e quattro giorni da diavoli, non va bene…come fa il Signore a fidarsi di noi?

Non possiamo avere un cuore freddo, incostante, viscido, meschino, non è degno di fiducia!

Poi la Madonna usa questa frase, che io vi lascio e spero davvero che possa diventare per ciascuno di noi il nostro motto, il titolo della nostra vita.

Spero che la nostra regola di vita sia titolata con questa espressione bellissima della Vergine Maria…

Alla Madonna Suor Lucia, allora Lucia, consegnò quel giorno due carte da lettera molto belle e una boccettina di acqua profumata, fece questo dono alla Madonna, e la Madonna a Lucia rispose con queste parole: «Ciò non è adatto al Cielo».

Che bello se la nostra vita fosse tutta verificata su questa frase: “Ciò non è adatto al Cielo”, quindi non lo voglio, quindi non lo faccio, quindi non lo accetto, quindi non lo penso, quindi non lo vivo, quindi non lo amo, quindi non lo guardo, non lo ascolto, non ci sto, perché non è adatto al Cielo.

Questa frase della Madonna dovrebbe essere per noi la nostra regola di vita: se quella cosa non è adatta al cielo, fuori dalla mia vita!

Se uno ti chiede: «Perché non fai questa cosa?»

«Perché non è adatta al Cielo».

«Perché non pensi questa cosa?»

«Perché non è adatta al Cielo».

«Perché non dici queste cose?»

«Perché non sono adatte al Cielo, quindi non le voglio!»

Prima di fare, di decidere, di accogliere qualcosa, dobbiamo sempre chiederci: «Questa cosa è adatta al Cielo, sì o no?»

Se la risposta è “No”, fuori!

Se noi applichiamo questa regola di vita, da adesso in avanti, la nostra vita nel giro di un mese è cambiata radicalmente, in tre mesi siamo già chissà dove.

Ciò non è adatto al Cielo”, e quindi la Madonna rifiutò i doni.

Bisogna conoscerlo il messaggio di Fatima, perché c’è troppo qualunquismo.

Sesta apparizione, 13 ottobre 1917, la famosa e ultima apparizione della Madonna con il famoso miracolo del sole, che tutti videro.

La Madonna cosa chiede?

Chiede che non si offenda più Dio, perché è già fin troppo offeso…e anche la nostra Italia Lo offende, anche ieri ha offeso tanto il Signore, approvando ciò che non deve essere approvato e accettando ciò che va contro i Comandamenti di Dio.

Ancora la Madonna non guarisce alcuni malati, perché dice: «Bisogna che si correggano e che domandino perdono dei loro peccati».

Troppi peccati, troppe offese a Dio, troppa mancanza di pentimento, troppa superficialità, troppo poco sacrifico, poco amore, troppe pretese, troppo volere, troppa presunzione, troppa Babele!

Chiediamo quindi alla Vergine Maria la grazia di prepararci a questo 13 del mese.

Vi avevo già detto che il 13 è un giorno particolarmente pieno di “marianità”, di devozione mariana, quindi avviciniamo i bambini, i giovani, a questa grande e bella devozione alla Vergine Maria!

Domani viviamolo bene!

Domani è anche venerdì, iniziamo questa nuova scuola dei tre digiuni, queste tre rose da mettere in mano alla Madonna: bere, mangiare e dormire!

Che il venerdì sia sempre un giorno che diamo alla Madonna in modo speciale!

Voi sapete poi che il sabato è ancora di più un giorno che diamo alla Madonna in modo speciale.

Ci stiamo avviando alla Madonna del Carmine, che sarà a luglio, perché non prepararci a vestire l’abito del Carmelo, a mettere lo scapolare (uno dei tre strumenti, accettati dal Vaticano II, insieme al Crocefisso e al Rosario), che ci dà la possibilità di avere il Privilegio sabatino, che ci dà la possibilità di essere consacrati ancora più fortemente alla Vergine Maria?

Vi auguro di cuore di trascorrere domani un giorno veramente e totalmente mariano, di fare una santa confessione, di ricevere l’Eucarestia in riparazione di tutti gli oltraggi, le offese, i sacrilegi contro Gesù, la Vergine Maria e l’Eucarestia, e di avere dalla Madonna la grazia di essere uno di quei fiori che Lei mette ai piedi di Dio.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

 

Letture del giorno

Giovedì della VII settimana di Pasqua

PRIMA LETTURA (At 22,30;23,6-11)

È necessario che tu dia testimonianza anche a Roma.

In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro.

Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».

Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».

La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza.

La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)

Rit: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio animo mi istruisce.

Io pongo sempre davanti a me il Signore,

sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore

ed esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,

né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena alla tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

Canto al Vangelo (Gv 17,21)

Alleluia, alleluia.

Siano tutti una cosa sola,

come tu, Padre, sei in me e io in te,

perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

Alleluia.

VANGELO (Gv 17,20-26)

Siano perfetti nell’unità.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]

«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.

Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

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