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Triduo in preparazione alla festa di S.Teresa di Gesù – Terzo giorno

S.Teresa di Gesù

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia nel terzo giorno del triduo in preparazione alla memoria di S. Teresa di Gesù (venerdì 13 ottobre 2017).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Pensieri sull’Amore di Dio

1 – Dio vi liberi dalle varie qualità di paci che godono i mondani! Il Signore non ci permetta mai di gustarle perché ci sarebbero di guerra senza fine. Ecco un mondano che ingolfato nei più enormi peccati vive tranquillamente, contento nei suoi vizi, senza alcun rimorso di coscienza. – Questa pace, come certo avrete letto, indica che egli e il demonio sono amici. E, finché vive, il maligno non gli vorrà certo muover guerra. Vi sono anime così perverse che per evitare questa guerra – e non già per amor di Dio – tornerebbero alquanto al suo servizio. Ma pur tornandovi, non vi durano a lungo, perché, appena il demonio se ne accorge, offre loro nuove ebbrezze di loro gusto, con le quali le ritorna alla sua amicizia, trattenendovele poi fino a quando non le abbia condotte in quel luogo, ove farà loro intendere quanto una tal pace sia stata falsa. Ma di queste anime non vi è proprio di che occuparci: se la vedano loro! Spero nel Signore che tanto male fra voi non venga mai ad allignare. Tuttavia il demonio potrebbe incominciare con un’altra pace: quella con i difetti leggeri. – Finché si vive, figliuole, si deve star sempre con timore.
2 – Quando una religiosa comincia a rilassarsi in certe cose che sembrano poco gravi, e dura a lungo in questo stato senza che la coscienza le rimorda di nulla, la sua pace è cattiva, e il demonio potrebbe servirsene per trascinarla ad ogni sorta di mali. Forse non si tratterà che di una mancanza contro le Costituzioni, in sé non peccato, o di una negligenza nell’obbedire agli ordini del Superiore, e forse senza malizia; ma siccome il Superiore tiene le veci di Dio, si deve far di tutto per seguire il suo volere, non essendo venute qui che per questo. Quante di queste cosette che in sé non sembrano peccato e che tuttavia costituiscono una mancanza! Eppure quante ne commettiamo nella nostra grande miseria! Comunque, io non dico che questo: cioè, che quando si commettono, bisogna pentircene e riconoscere di aver sbagliato. Altrimenti, ripeto, il demonio potrebbe goderne, e a poco a poco rendere l’anima insensibile. Ottenuto questo, vi dico, figliuole, che non avrà fatto poco, e temo che andrà ancora più innanzi. Perciò vi prego, per amor di Dio, di star sempre in guardia. Finché viviamo, non dobbiamo mai lasciare di combattere: in mezzo a tanti nemici non è possibile starcene con le mani in mano. Dobbiamo vegliare continuamente e vedere come ci diportiamo sia nell’interno che nell’esterno.

5 – Vero è, figliuole, che il Signore conduce le anime per diverse vie, ma temete sempre, ripeto, quando non sentite dispiacere per un difetto che vi succeda di commettere, essendo giusto che il peccato, sia pure veniale, vi debba compenetrare di dolore fino al profondo dell’anima come, grazie a Dio, credo ed ho costatato che così vi avviene. Ma notate questa cosa e ricordatevene per amor mio. Forse che una persona viva non sente la più piccola puntura, anche se di uno spillo o di una spina? Non è allora una grande grazia quella che Dio fa all’anima, se questa, non morta ma viva nell’amore di Lui, sente la più leggera mancanza contro la propria professione e i propri doveri? Ah, quando Dio dà a un’anima quest’attenzione, prepara in lei come un letto di rose e fiori, ed è impossibile che presto o tardi non vi scenda a deliziarsi. Ah, Signore, che facciamo noi in convento? Perché abbiamo abbandonato il mondo? In che altro possiamo meglio occuparci se non in preparare nelle anime nostre una dimora per il nostro Sposo ed affrettare il tempo di chiedergli il bacio di sua bocca? Felice l’anima che gli rivolgerà questa domanda e che all’arrivo del Signore si farà trovare con la lampada accesa, senza essersene mai allontanata, stanco di averlo invano chiamato! Oh, come è bello il nostro stato, figliuole mie! No, nessuno ci può impedire di rivolgere questa domanda al nostro Sposo, poiché tale l’abbiamo scelto nella nostra professione. L’impedimento non può venire che da noi.

20 – Un’altra specie di amicizia, superiore a questa che ho detto, è quella di coloro che evitano di offendere Iddio mortalmente. E con ciò fanno assai, sapendo noi cosa sia il mondo. Però costoro, malgrado la loro cura di non commettere peccati mortali, credo che di quando in quando ne commettano ugualmente, per la ragione che non fanno caso dei peccati veniali: commettendone molti ogni giorno, si fanno vicinissimi ai mortali. Dicono – e ne ho sentiti parecchi: – « Fate caso di questo? Ma per questo v’è l’acqua santa, senza dire dei molti altri rimedi che tiene in serbo la Chiesa nostra Madre! ». Fanno veramente compassione!… Per amor di Dio, figliuole, vegliate attentamente onde non mai commettere un sol peccato veniale, ancorché piccolo, con il pensiero che vi sia il modo di cancellarlo, non essendo giusto che il bene ci divenga stimolo di male! Ricordarvi del rimedio dopo aver commesso il peccato e ricorrervi senza indugio, questo sì.

S.Teresa di Gesù (Pensieri sull’Amore di Dio Cap 2 – par 1 ,2, 5, 20)

Letture del giorno

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

PRIMA LETTURA (Gl 1,13-15; 2,1-2)
Il giorno del Signore, giorno di tenebra e di caligine.

Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell’altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
perché priva d’offerta e libagione
è la casa del vostro Dio.
Proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra,
radunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore, vostro Dio,
e gridate al Signore:
«Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
Suonate il corno in Sion
e date l’allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
giorno di tenebra e di oscurità,
giorno di nube e di caligine.
Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti:
come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 9)
Rit: Il Signore governerà il mondo con giustizia.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo.

Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.

Ma il Signore siede in eterno,
stabilisce il suo trono per il giudizio:
governerà il mondo con giustizia,
giudicherà i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo (Gv 12,31-32)
Alleluia, alleluia.
Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,15-26)
Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

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