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L’importanza di stare sempre uniti a Gesù: non c’è vita senza Dio

S.Pio da Pietrelcina

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di mercoledì 14 marzo 2018.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Lettera integrale di p Pio a Rachelina

 

San Giovanni Rotondo, 30 luglio 1917

I.M.I.D.F.C.

1.   Mia carissima Rachelina,

Gesù sia con te sempre e ti trasformi tutta in lui! Rispondo con sollecitudine alla tua lettera e ciò non per dirti altro che “io chiedo continuamente nelle mie preghiere e nella santa messa molte grazie per l’anima tua”; “ma specialmente il divino amore: esso è tutto per noi, è il nostro miele, mia carissima figliuola, nel quale e col quale tutte le affezioni e tutte le azioni e sofferenze debbono essere addolcite. Mio Dio, quant’è felice il regno interno, quando vi regna questo sant’amore! quanto sono beate le potenze dell’anima nostra, allorché ubbidiscono ad un re sì saggio! No, mia buona figliuola, sotto la sua ubbidienza, e nel suo stato, egli non permette che vi abitino i gravi peccati, né tampoco alcuno affetto ai più leggieri. E’ vero che egli lascia approdare alle frontiere, alfin di esercitare le virtù interne alla guerra e renderle valorose, e permette che gli spioni, che sono i peccati veniali e le imperfezioni, corrano qua e là nel suo regno; ma questo nol permette che per farci conoscere che senza di lui saremmo in preda ai nostri nemici.

Umiliamoci molto, mia cara figliuola, e confessiamo pure che se Dio non fosse la nostra corazza ed il nostro scudo, noi saremmo immantinente trafitti da ogni specie di peccato. Egli è perciò che dobbiamo sempre tenerci in Dio colla perseveranza nei nostri santi esercizi”.

2. D’altronde bisogna sempre aver coraggio, e se ci sopraggiunge qualche languore di spirito, corriamo ai piedi di Gesù in sacramento e mettiamoci tra i celesti profumi, e saremo indubitatamente rinvigoriti.

3. Non saprei dirti altro per l’apprensione che hai delle prove, a cui il buon Dio ti va assoggettando, né per il timore che hai nel soffrirle. Non ti dissi la prima volta che ti parlai dell’anima tua, che ti applicavi troppo a considerare ciò che ti accade nella tentazione? che non bisogna considerarlo che in grosso modo? che le donne, e gli uomini ancora, alcune volte riflettono troppo sui loro mali, e che ciò avviluppa i loro pensieri gli uni negli altri, di modo che i timori ed i desideri imbarazzano talmente l’anima che non può svincolarsene?

Ti supplico per l’amore di Dio, mia buona figliuola, non temere punto, giacché egli non vuol farti alcun male, amalo molto; giacché vuol farti molto bene, sottoponiti alle sue divine operazioni. Vai a rifugiarti nelle tue risoluzioni e respingi le riflessioni che fai su ciò che soffri.

Che posso io mai dire per arrestare la moltitudine dei tuoi pensieri? Non ti dar troppo fastidio di guarire il tuo cuore, giacché la tua pena lo renderebbe più infermo. Non ti sforzare troppo a vincere le tue tentazioni, giacché questa violenza le fortificherebbe di più; disprezzale, e non ti ci fissare.

4. Rappresenta alla tua immaginazione Gesù crocifisso tra le tue braccia e sul petto, e di’ cento volte, baciando il suo costato: “Quest’è la mia speranza, la viva sorgente della mia felicità; quest’è il cuore dell’anima mia; mai nulla mi separerà dal suo amore; io lo posseggo e non lo lascerò, finché non mi mette nel luogo di sicurezza”.

Digli spesso: “Che cosa posso io avere sulla terra, o che posso pretendere nel cielo, se non voi, o mio Gesù? Voi siete il Dio del mio cuore e l’eredità che io desidero eternamente”.
5. Di che dunque bisogna temere? Ascolta nostro Signore che dice ad Abramo ed anche a te: “Non temere, io sono il tuo proteggitore”.

Sii dunque ferma nelle tue risoluzioni; resta nella barca in cui ti ha posto, e venga pur la tempesta. Viva Gesù, tu non perirai. Egli dormirà, ma a tempo opportuno si desterà per renderti la calma.
6. Vorrei ancora trattenermi a lungo con te, ma nol posso più. Sono rimasto solo. Padre Paolino è partito questa mattina per accompagnare i ragazzi al noviziato. Lascio immaginare a te lo strazio che provo per la separazione di questi carissimi figliuoli che il mio cuore amava teneramente. Ma fiat! Ossequiami la superiora Assunta e tutto il rimanente della beata comitiva. A tutte auguro ogni bene dal Signore e tutte saluto nel bacio santo di Gesù ed in lui mi dico tuo umilissimo servitore

padre Pio, cappuccino.

Rachelina è fin da ieri afflitta da una febbre che la costringe a rimanere a letto. Povera figliuola!

 

1 Le parole tra virgolette le aveva scritto padre Pio a padre Benedetto il 27 luglio. Cf. Epist. I, pp. 915 916.

2Gen. 15, 1.

3Cf. Mt. 8, 23 ss.

4 Sette alunni del seminario serafico di San Giovanni Rotondo, postulanti alla vita religiosa cappuccina, erano stati accompagnati da p. Paolino al noviziato di Cesena, della provincia religiosa di Bologna. Cf. Epist. I, p. 926, nota 1.

5 Potrebbe essere la sorella del p. Paolino, chiamata scherzosamente “superiora”, dalla quale si sarebbe recata Rachelina con alcune amiche spirituali.

6 Cioè la nipote Rachelina Gisolfi, la quale forse a causa della malattia non aveva accompagnato la zia nel viaggio.

Letture del giorno

Mercoledì della IV settimana di Quaresima

PRIMA LETTURA (Is 49,8-15)
Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.

Così dice il Signore:
«Al tempo della benevolenza ti ho risposto,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo,
per far risorgere la terra,
per farti rioccupare l’eredità devastata,
per dire ai prigionieri: “Uscite”,
e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli.
Non avranno né fame né sete
e non li colpirà né l’arsura né il sole,
perché colui che ha misericordia di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d’acqua.
Io trasformerò i miei monti in strade
e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente
e altri dalla regione di Sinìm».
Giubilate, o cieli,
rallégrati, o terra,
gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo
e ha misericordia dei suoi poveri.
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.

Canto al Vangelo (Gv 11,25.26)
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chiunque crede in me non morirà in eterno.
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,17-30)
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

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