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“Voi dunque siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste.”

Card. Merry Del Val

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di martedì 19 giugno 2018.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Litanie dell’umiltà

O Gesù! mite ed umile di cuore! Esauditemi.

Dal desiderio di essere stimato – Liberatemi, Gesù.

Dal desiderio di essere amato – Liberatemi, Gesù,

Dal desiderio di essere decantato – Liberatemi, Gesù.

Dal desiderio di essere onorato – Liberatemi Gesù.

Dal desiderio di essere lodato – Liberatemi, Gesù.

Dal desiderio di essere preferito agli altri – Liberatemi, Gesù.

Dal desiderio di essere consultato – Liberatemi, Gesù,

Dal desiderio di essere approvato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere umiliato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere disprezzato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di soffrire ripulse – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere calunniato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere dimenticato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere preso in ridicolo – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere ingiuriato – Liberatemi, Gesù.

Dal timore di essere sospettato – Liberatemi Gesù.

Che gli altri siano amati più di me – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri siano stimati più di me – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri possano crescere nell’opinione del mondo e che io possa diminuire – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri possano essere impiegati ed io messo in disparte – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri possano essere lodati ed io, non curato – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa – Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!

Che gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga santo in quanto posso – Gesù datemi la grazia di desiderarlo!

Servo di Dio card. R. Merry del Val

Letture del giorno

Martedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (1Re 21,17-29)
Hai fatto peccare Israele.

[Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d’Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: “Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!”. Gli dirai anche: “Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue”».
Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: “I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl”. Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l’aveva istigato. Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

VANGELO (Mt 5,43-48)
Amate i vostri nemici.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

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