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Santi coniugi Martin – “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”

Famiglia Martin

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di giovedì 12 luglio 2018, festa dei santi coniugi Martin.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Letture del giorno

SANTI CONIUGI MARTIN

PRIMA LETTURA (Pr 31, 10-13, 19-20, 30-31)

Una donna virtuosa chi la troverà? Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle. Il cuore di suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.
Lei gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani.
Mette la mano alla rocca, e le sue dita maneggiano il fuso.
Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.
La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana;
ma la donna che teme il Signore è quella che sarà lodata.
Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della città.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 36 (37), 3-4, 5-6, 30-31, 39-40)
Rit. Beati coloro che sperano solo in Dio.

Confida nel Signore e fa’ il bene;
abita il paese e pratica la fedeltà.
Trova la tua gioia nel Signore,
ed egli appagherà i desideri del tuo cuore.

Riponi la tua sorte nel Signore;
confida in lui, ed egli agirà.
Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce,
e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.

La bocca del giusto esprime parole sagge e la sua lingua parla con giustizia.
La legge di Dio è nel suo cuore;
i suoi passi non vacilleranno.

La salvezza dei giusti proviene dal Signore;
egli è la loro difesa in tempo d’angoscia.
Il Signore li aiuta e li libera;
perché si sono rifugiati in lui.

SECONDA LETTURA (1 Gv 4, 7-12)

Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio
e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio.
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio:
che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore:
non che noi abbiamo amato Dio,
ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio
per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.
Carissimi,
se Dio ci ha tanto amati,
anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Nessuno ha mai visto Dio;
se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi.

Canto al Vangelo (Gv 7, 37-38)
Alleluia, alleluia
Se qualcuno ha sete, dice il Signore, venga a me e beva,
colui che crede in me.
Alleluia.

VANGELO (Gv 2, 1-11)

Ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù.
E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”.
Gesù le disse: “Che c’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta”.
Sua madre disse ai servitori: “Fate tutto quel che vi dirà”.
C’erano là sei recipienti di pietra, del tipo adoperato per la purificazione dei Giudei,
i quali contenevano ciascuno due o tre misure.
Gesù disse loro: “Riempite d’acqua i recipienti”. Ed essi li riempirono fino all’orlo.
Poi disse loro: “Adesso attingete e portatene al maestro di tavola”.
Ed essi gliene portarono.
Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l’acqua che era diventata vino
(egli non ne conosceva la provenienza, ma la sapevano bene i servitori che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse:
“Ognuno serve prima il vino buono;
e quando si è bevuto abbondantemente, il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora”.
Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.

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