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La tentazione di sentirsi sicuri e la falsa preghiera – Secondo giorno del Triduo in preparazione alla Solennità di S.Teresa di Gesù.

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di giovedì 11 ottobre 2018 – Secondo giorno del Triduo in preparazione alla Solennità di S.Teresa di Gesù.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Testo letto durante l’omelia

Dal “Cammino di perfezione” di S.Teresa di Gesù

 

DAL CAPITOLO 39

4 – Ecco un’altra tentazione assai pericolosa. Consiste in una certa sicurezza che nulla ci potrà far ritornare ai peccati di una volta e ai piaceri del mondo, per il fatto che oramai ne conosciamo la vanità e che ci piace di più mantenerci nel servizio di Dio. Se questa tentazione si presenta ai principianti, suol essere assai dannosa, perché con tale sicurezza l’anima non si cura di fuggire le occasioni, cade, e Dio non voglia che la sua caduta sia peggiore di ogni altra, per il fatto che il demonio, vedendo che si tratta di un’anima che gli può fare del danno con essere utile alle altre, mette in moto tutte le sua astuzie per impedirle di rialzarsi. Perciò, sorelle, benché il Signore vi favorisca di molte grazie e di grandi pegni di amore, non credetevi mai così sicure da non temere ricadute, ma fuggite le occasioni!

5 – Procurate di manifestare queste grazie a chi vi sappia illuminare, senza nascondergli nulla.¹ Per alta che possa essere la vostra contemplazione, cercate sempre di cominciare e finire l’orazione con il conoscimento di voi stesse: cosa che fareste più volte, vostro malgrado e senza bisogno del mio avviso, qualora la vostra orazione provenisse da Dio. Questo pensiero è fonte di umiltà e ci aiuta a conoscere più intimamente il poco che noi siamo. Non voglio indugiarmi più a lungo, perché molti libri ne parlano. Ciò che ho detto l’ho provato io stessa per esperienza, sino a trovarmi più volte in gravissime angosce. Ma per quanto si dica, non si dirà mai nulla che possa darne una sicurezza completa.

6 – Siccome è così, o Eterno Padre, che altro possiamo fare se non ricorrere a Voi e supplicarvi che i nostri nemici non ci traggano in tentazione? Se ci attaccassero apertamente, con il vostro aiuto potremmo liberarcene con facilità. Ma come scoprire le loro insidie? Oh, mio Dio, come abbiamo bisogno del vostro aiuto! Signore, diteci qualche parola che ci porti luce e sicurezza. Sapete anche Voi che questo sentiero non è molto frequentato; e se si deve batterlo fra tanti timori, lo diverrà ancora meno.

7 – Strano! Il mondo sembra credere che il demonio non lasci in pace se non chi trascura l’orazione. Si meraviglia di più nel vedere in inganno un’anima sola di quelle che cercano la perfezione, che di centomila illusi dal demonio e immersi in pubblici peccati, del cui stato non occorre molto faticare per conoscere se sia buono o cattivo, vedendosi lontano le mille miglia che sono in potere di Satana. Eppure, il mondo non ha tutti i torti, perché tra coloro che recitano come si deve il Pater noster, sono così pochi quelli che si lasciano ingannare dal demonio, che ha ben ragione di meravigliarsi come di una cosa mai veduta ed udita. Comunque è proprio dell’uomo passar sopra a ciò che si vede di continuo, per fermarsi con meraviglia sopra ciò che succede raramente o quasi mai. In questa meraviglia il demonio ha la sua parte d’interesse, perché un’anima sola che arrivi alla perfezione gliene può togliere moltissime.²

 

CAPITOLO 40

Mantenendosi nell’amore e nel timore di Dio, si attraverseranno con sicurezza tutte le tentazioni.

1 – Degnatevi, dunque, o nostro buon Maestro, di insegnarci qualche rimedio per metterci al riparo dagli assalti di questa guerra tanto pericolosa!

Eccolo qui il rimedio, figliuole; Lui stesso ce l’ha insegnato: amore e timore. Mentre l’amore ci fa accelerare il passo, il timore c’induce a guardare dove mettiamo i piedi per non cadere. Seminato di molti inciampi è il sentiero che in questa vita dobbiamo battere, ma se ci attacchiamo a questa pratica, non cadremo mai in inganno.

2 – Voi forse mi domanderete da quali segni potete conoscere se siete in possesso di queste due grandi e importantissime virtù; e ne avete ragione.

Una prova assolutamente certa e sicura non si può avere, perché se sapessimo di possedere l’amore, saremmo sicure di essere in stato di grazia.¹ Tuttavia, sorelle, vi sono indizi così evidenti da essere veduti anche dai ciechi. Si manifestano così chiaramente e gettano luce così alta che bisogna avvedersene anche non volendolo: e ciò per il fatto che pochissimi li possiedono in tutta la loro perfezione.

Amore e timore di Dio!… Come se si dicesse nulla!… Sono due fortissimi castelli dall’alto dei quali si muove guerra al mondo e ai demoni.

3 – Chi ama veramente il Signore, ama tutto ciò che è buono, vuole tutto ciò che è buono, loda tutto ciò che è buono, non si accompagna che con i buoni per aiutarli e difenderli: insomma, non ama che la verità e ciò che è degno di essere amato.

Non crediate che sia possibile a chi ama veramente Iddio, amare insieme le vanità della terra. Neppure lo potrebbe se si trattasse di ricchezze, di onori, di piaceri o di qualunque altra cosa del mondo. Ha in orrore le invidie e le contese: sua unica cura è di contentare l’Amato. Muore dal desiderio di essere da Lui riamato, e consuma la vita nella brama di amarlo sempre di più. E un tale amore potrà tenersi nascosto? No, se è vero amore di Dio, non è possibile. Considerate S. Paolo e S. Maria Maddalena. In appena tre giorni S. Paolo si dà a vedere già ammalato di amore; e la Maddalena fin dal primo giorno. E com’era evidente il loro amore!

Certo che l’amore ha i suoi gradi e si manifesta più o meno a seconda della sua portata. Se è piccolo, si manifesta poco, e se è grande molto. Ma, sia piccolo che grande, quando è vero amore, si fa sempre conoscere.

 

NOTE AL CAP 39

1 …perché in questo il demonio suol tendere le sue insidie. (Man. Escorialense).

2 Non mi stupisco che il mondo se ne meravigli: vuol dire che tali cadute sono rare. Se un’anima segue il cammino dell’orazione e vigila alquanto su se stessa, è incomparabilmente più sicura di chi va per altre vie. Ella è come uno spettatore che assiste alla lotta del toro dall’alto dell’anfiteatro: è più fuori pericolo di chi si espone ai colpi delle sue corna. Questo è un paragone che ho inteso, e che viene bene al caso nostro. Perciò non temete di provare i vari metodi di orazione, che sono molti! Alcune approfitteranno in un modo, altre in un altro, ma il cammino è sicuro. Vi libererete dalle tentazioni più col mantenervi vicino a Dio che col restargli lontane. E giacché recitate il Pater noster tante volte al giorno, pregate e non cessate mai di pregare che vi accordi questa grazia. (Man. Escorialense).

 

NOTE AL CAP 40

1 P. Ibañez aggiunse in margine: Cosa impossibile senza un privilegio speciale di Dio.

Letture del giorno

Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Gal 3,1-5)
È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?

O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?

SALMO RESPONSORIALE (Lc 1)
Rit: Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.

Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.

Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.

Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

Canto al Vangelo (At 16,14)
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 11,5-13)
Chiedete e vi sarà dato.

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

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