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Lo Scapolare del Carmine

La visione di S. Simone Stock

scapolare

Nel segno dello Scapolare si evidenza una sintesi efficace di spiritualità mariana, che alimenta la devozione dei credenti, rendendoli sensibili alla presenza amorosa della Vergine Madre nella loro vita. Lo Scapolare è essenzialmente un «abito». Chi lo riceve viene aggregato o associato in un grado più o meno intimo all’Ordine del Carmelo, dedicato al servizio della Madonna per il bene di tutta la Chiesa. Chi riveste lo Scapolare viene quindi introdotto nella terra del Carmelo, perché “ne mangi i frutti e i prodotti” (cfr Ger 2,7), e sperimenta la presenza dolce e materna di Maria, nell’impegno quotidiano di rivestirsi interiormente di Gesù Cristo e di manifestarlo vivente in sé per il bene della Chiesa e di tutta l’umanità.
Due, quindi, sono le verità evocate nel segno dello Scapolare: da una parte, la protezione continua della Vergine Santissima, non solo lungo il cammino della vita, ma anche nel momento del transito verso la pienezza della gloria eterna; dall’altra, la consapevolezza che la devozione verso di Lei non può limitarsi a preghiere ed ossequi in suo onore in alcune circostanze, ma deve costituire un «abito», cioè un indirizzo permanente della propria condotta cristiana, intessuta di preghiera e di vita interiore, mediante la frequente pratica dei Sacramenti ed il concreto esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale. In questo modo lo Scapolare diventa segno di «alleanza» e di comunione reciproca tra Maria e i fedeli: esso infatti traduce in maniera concreta la consegna che Gesù, sulla croce, fece a Giovanni, e in lui a tutti noi, della Madre sua, e l’affidamento dell’apostolo prediletto e di noi a Lei, costituita nostra Madre spirituale.
Di questa spiritualità mariana, che plasma interiormente le persone e le configura a Cristo, primogenito fra molti fratelli, sono uno splendido esempio le testimonianze di santità e di sapienza di tanti Santi e Sante del Carmelo, tutti cresciuti all’ombra e sotto la tutela della Madre.
Anch’io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del Carmine!”

(S. Giovanni Paolo II, 25 marzo 2001
Lettera in occasione del 750° anniversario dello Scapolare)

Pubblichiamo una serie di documenti rari e preziosi, ricchi di informazioni circa lo Scapolare della Madonna del Carmine.

Si tratta degli atti del Congresso Internazionale Carmelitano per il settimo Centenario del Sacro Scapolare (1950), raccolti a cura del Comitato Italiano VII Centenario dello Scapolare

Cos’è lo Scapolare

La devozione al Sacro Scapolare

Alcuni interventi autorevoli al Convegno internazionale Carmelitano del 1950

Interventi del Santo Padre Pio XII

Interventi di S. Em. il Card. Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D.

(Adeodato Giovanni Piazza (1884 – 1957) Cardinale italiano della Chiesa Cattolica nominato da papa Pio XI, Patriarca di Venezia dal 1935 al 1948. Dal 1953 al 1954 fu presidente della Conferenza Episcopale Italiana).

Le condizioni per il Privilegio Sabatino

La Madonna ha promesso a chi indossa scapolare di portarlo in Paradiso nel primo sabato successivo alla sua morte. È il cosiddetto “Privilegio Sabatino”. Come sempre in questi casi è necessario ricordare che lo scapolare non è una sorta di “amuleto”, né un salvacondotto che garantisce l’accesso in Paradiso a prescindere dalla vita di fede di chi lo porta. Viceversa, chi indossa lo Scapolare è chiamato ad una vita cristiana intessuta di preghiera, castità e unione permanente col Signore, come ricordano le condizioni del Privilegio Sabatino che qui riportiamo.

Le condizioni per poter fruire del Privilegio Sabatino sono:
– portare abitualmente lo scapolare o la medaglia,
– vivere in castità secondo le condizioni del proprio stato,
– recitare il piccolo Ufficio della Madonna (o la Liturgia delle Ore).

(Inizialmente l’impegno prevedeva la recita del piccolo Ufficio della Madonna, che è una formula leggermente più breve del Breviario o Liturgia delle Ore. È costitutivo dalle varie ore canoniche: mattutino (così veniva chiamato), lodi, prima, terza, sesta, nona, vespri e compieta ed è tutto dedicato alla Madonna. Anticamente agli analfabeti, che non potevano recitare il piccolo Ufficio della Madonna, veniva prescritto di astenersi dalle carni il mercoledì e il sabato.)

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