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Chi è Costui?

Sacerdote

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 24 settembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

CHI È COSTUI?

Eccoci giunti a giovedì 24 settembre 2020, abbiamo appena ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. IX di San Luca:

Erode sente parlare di tutti gli avvenimenti che riguardano Gesù e di fatto non riesce a farsi un suo pensiero, a trarre una sintesi, una conclusione da quello che sta accadendo, non riesce a capire chi è questo Gesù.

  • La gente cosa dice?

La gente dice quello che dice sempre, dice banalità, assurdità, superficialità, tante sciocchezze e la gente come sempre ragiona sul passato, non è capace di pensare al nuovo. La gente cerca sempre novità, ma di fatto le novità che cerca la gente sono sempre ripetizioni camuffate del passato, riproposizione del passato, non è mai la vera novità, perché la vera novità può accadere solo nella mente di coloro che sono abitati da Dio. E’ solo chi è abitato da Dio che ha una visione nuova e sa cogliere la novità che arriva. Non basta solamente essere creativi e pensare in modo nuovo e cose nuove, ci vuole una grande genialità legata allo Spirito di Dio, ma bisogna anche saper cogliere le novità già in essere. Gesù era la Novità per eccellenza, ma la gente non sa leggere la novità perché non ha gli occhi della Sapienza.

  • Chi ha gli occhi della Sapienza?

La peccatrice perdonata in casa di Simone il fariseo, per esempio, Zaccheo, e tanti altri. La gente, questa novità che porta il nome Gesù, non la sa leggere.

E allora cosa fa?

Va a pescare nel passato, in quello che è già accaduto e lo ripropone:

“Giovanni è risorto dai morti”

Il massimo che riescono a pensare guardando Gesù è una riproposizione di Giovanni. Poi è apparso Elia, qui addirittura vanno nell’Antico Testamento, vanno ancora più indietro, rivedono Elia.

“È apparso Elìa”

Poi:

“È risorto uno degli antichi profeti”

Siamo al tempo del popolo di Israele nell’Antico Testamento anche qui. Nessuno che dica:

“Ma quest’uomo non è che forse è ciò che da sempre stiamo aspettando? Non è che ha tutte le caratteristiche necessarie che corrispondono al Messia? All’Inviato, a Colui che noi stiamo aspettando da sempre, cioè il Figlio di Dio?”

No, non sanno cogliere questa novità. Proprio coloro che tanto invocano la novità, che tanto vogliono le cose nuove, sono quelli che di fatto non fanno altro che ripresentare il passato, camuffato da presente, ma che non ha niente del presente, non ha niente di nuovo veramente e non è capace di abitare questo presente, non lo regge, ripresenta solamente qualcosa di già accaduto, perché è più facile.

Erode cosa dice?

Erode è perplesso:

“Giovanni, l’ho fatto decapitare io”

Giovanni è morto.

“Chi è dunque costui?”

A Erode non gli basta il pensiero che possa essere Giovanni risorto, Elia che ritorna, o gli Antichi profeti, Erode neanche conosceva tutto questo.

“Chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?”. E cercava di vederlo.”

Noi pensiamo che farci delle domande su Dio e cercare Dio, sia sinonimo di cammino di fede, di percorso spirituale, e invece no. Si può cercare Dio e voler vedere Dio esattamente come Erode che non ha niente di spirituale. Erode ad un certo punto incontrerà Gesù durante la sua Passione ma Gesù a Erode non dirà neppure una parola. Dobbiamo stare molto attenti a non ripresentare nella nostra vita la dinamica di Erode. Questo sentire parlare di Gesù, questo chiedersi chi è costui, questo volerlo vedere, ma che di fatto non comporta un reale cambiamento della vita, non comporta l’ingresso in un percorso spirituale, comporta semplicemente una curiosità. Ci sono persone che passano la loro vita e abbandonano un vero cammino spirituale, per entrare in un percorso di continue domande, di continua ricerca, ma quella ricerca che è fine a se stessa, che non punta a un fine che è Dio e che quindi passo dopo passo matura e cresce. No è il gusto della domanda in quanto domanda. E’ il gusto del questionare, che poi all’atto pratico, come vi dicevo ieri, nell’atto in cui devo andare a comprare il latte al Super, lì, Gesù, Dio non c’entra più niente.

Le scelte concrete della vita sono le scelte essenziali, sono quelle che ci porteranno un giorno sul letto di morte.

Arriveremo al nostro letto di morte accompagnati dalle nostre scelte e speriamo che non siano tanti conigli neri che ci accompagnano nel nostro letto, le tante scelte sbagliate, brutte, come quelle di Erode. Andate a leggere la fine che fa Erode, una fine terribile, andate a leggere cosa ha fatto l’Angelo di Dio su Erode.

Perché questo?

Lo spiegano gli Atti degli Apostoli, andate a leggerlo. Noi non dobbiamo cercare di vedere Dio.

“Chi è costui?”

Noi incontriamo veramente il Signore e Lui si lascia incontrare da noi, se veramente la nostra vita cambia e assume un risvolto, un taglio dove il Signore entra concretamente dalla mattina alla sera, da quando andiamo a comprare il gelato a quando andiamo a fare altro.

Ieri vi ho parlato del Sacerdote e della signora musulmana che si è alzata per lasciargli il posto, e oggi lo stesso Sacerdote mi ha chiamato ancora e mi ha detto che stamattina è andato a fare un esame, ieri era andato a ritirare degli esami e stamattina è andato a farne altri, si è seduto e un signore anziano, italiano si è avvicinato e avendo preso un numerino in più per una signora che doveva venire e non è più venuta, glielo ha lasciato per farlo passare avanti. La signora a fianco, avendo una cosa urgente da fare e avendo visto la scena, ha chiesto al Sacerdote invece se poteva fare scambio con il suo numerino. Il Sacerdote aveva il 20, il signore gli aveva dato il 9, la signora aveva il 14, e così hanno fatto lo scambio, lei le ha dato il 14 e il Sacerdote le ha dato il 9.

Vedete la carità come si diffonde, come passa da persona a persona.

La vita spirituale dove si vive? Dove si manifesta?

Al cup di un ospedale mentre tu stai aspettando di fare un esame. E’ così che si manifesta la vita spirituale, quando vai a comprare il latte, quando vai dal fruttivendolo a comprare l’insalata, quando vai al supermercato a comprare il detersivo, quando sei al cup di un ospedale e hai in mano un biglietto. Grazie all’essere vestito da Sacerdote, in questo caso, tutta questa situazione si è venuta a manifestare e da una persona gentile sono venute fuori altre persone gentili che hanno potuto interfacciarsi. La vita spirituale si vive così, si testimonia così.

Ma se Gesù non entra lì, allora siamo nella spiritualità di Erode che vuol dire nessuna spiritualità, la falsità della vita spirituale. Gesù non parla, Gesù non incontra. Erode lo vede solo alla fine, non riesce a incontrarlo, c’è una curiosità inutile, una curiosità razionale, una speculazione razionale, ma non è una vera ricerca di Dio, perché poi nelle scelte concrete della vita non si sceglie per Dio ma secondo la propria testa.

Chiediamo al Signore questa grazia di poter veramente incontrare il Signore, di poterne fare veramente esperienza, di poterlo gustare, di poter stare in Sua Compagnia, di non avere una mera curiosità di vedere.

Vedere che cosa?

Come se l’incontro col Signore fosse un vedere. L’incontro col Signore è innanzitutto un conoscere Dio, per quello che l’uomo può, per quanto è possibile poter avere innanzitutto questa conoscenza interiore, è per questo che tante volte vi ho detto che è importante studiare, approfondire, andare sui testi, andare sul Catechismo, scegliere un testo di un Padre della Chiesa, di un Santo che abbia veramente qualcosa da dire a me, alla mia vita. Andare a scegliere quel Santo che abbia qualcosa da darmi, da dirmi e io prenderlo e seguirlo, questo credo che faccia la differenza.

Vi auguro di cuore di vivere questa giornata all’insegna di una vera esperienza di Dio.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Giovedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

VANGELO (Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

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