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Pentirsi per credere

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 27 settembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

PENTIRSI PER CREDERE

Il Vangelo di questa Domenica 27 settembre 2020 è tratto dal cap. XXI di San Matteo.

Gesù si rivolge ai capi dei Sacerdoti, agli anziani del popolo, si rivolge alle persone più autorevoli a livello religioso e anche a livello sociale e dice qualcosa di molto importante:

“I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”

Non perché sono pubblicani e prostitute, ma perché credono a ciò che viene loro detto, hanno creduto a Giovanni il Battista. C’è un sottolineatura molto importante che fa Gesù:

“Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli”

Non ci può essere fede se non c’è prima pentimento. Il pentimento con tutto quello che comporta è la condizione necessaria, insostituibile per la fede. Ha una vera fede solamente colui che è veramente pentito del suo male, delle sue scelte sbagliate.

Io posso credere se prima ho vissuto un vero pentimento. I pubblicani e le prostitute, e fra questi non possiamo non dimenticare San Matteo, Santa Maria Maddalena, si pentono del loro male e poi credono. Noi invece pensiamo che sia al contrario, pensiamo che si può credere in Dio al di là della confessione dei propri peccati, ma la confessione del proprio peccato è il più grande ed è il primo atto di fede che possiamo compiere verso Dio. Nella misura in cui io mi pento del mio male, io sto facendo la più grande confessione di fede, perché riconosco il mio male alla luce della Santità di Dio, riconosco il mio bisogno della sua Misericordia, alla luce della sua Giustizia.

“Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto.”

Hanno creduto a questo venire di Giovanni sulla via della Giustizia. Colui che è veramente pentito non ha nessun problema con la Giustizia di Dio, perché è la prima realtà che incontra e che gli permette di fare chiarezza. Noi abbiamo bisogno di chiarezza, abbiamo bisogno di sapere che cosa è male e che cosa è bene, abbiamo bisogno di sapere che cosa Dio ama e cosa Dio non ama, abbiamo bisogno di sentire la Giustizia, ciò che è giusto. Ed è alla luce della Giustizia che io quindi maturo il mio senso del peccato, la mia coscienza del peccato e quindi a quel punto, quando l’ho ben maturata, posso incontrare la Divina Misericordia che si realizza nel Confessionale. E’ il procedimento, la strada più semplice da fare per diventare credenti. Non dimentichiamo l’Innominato, tante volte ve l’ho ripetuto, lui percorre proprio questa via. La Giustizia è proprio ciò che lo accompagna nell’incontro con il Cardinale Federigo, questo bisogno di rimettere in libertà Lucia, ordinato dalla Giustizia, e poi la grande Misericordia che incontra nel Cardinale, cioè il perdono del suo male, il diventare figlio.

Invece i capi dei Sacerdoti e gli anziani del popolo non credono a quanto dice Giovanni.

  • Perché non credono?

Perché loro non vogliono pentirsi dei loro peccati, fanno finta di avere un pentimento ma la loro superbia è talmente grande e profonda che non gli permette in nessun modo un reale pentimento. Noi dovremmo essere come i pubblicani e le prostitute, che vediamo:

“Avete visto queste cose”

Anche noi dobbiamo vedere, ci dobbiamo pentire del nostro male in relazione a tutte le cose bellissime che vediamo e quindi pentiti possiamo credere. Questo è il percorso che noi dobbiamo voler fare, senza cedere a seduzioni e lusinghe di chi magari vuole prospettarci una via più facile, cioè togliamo il tema del pentimento, togliamo il tema della giustizia e dell’essere giusto, togliamo il senso del peccato e lasciamo solamente una cosa, il credere.

Anche il demonio crede in Dio. Chi più di lui possiamo dire che crede nell’esistenza di Dio, a parte la Vergine Maria e i Santi. Proprio perché lui crede in Dio, lo rifiuta, l’ha rifiutato, non lo vuole e lo combatte. Crede in Dio.

Ma Credere è sufficiente?

No, perché anche il demonio crede in Dio ed è all’inferno. Occorre che ci sia questa conversione, questo pentimento, che il demonio non può assolutamente avere e che rifiuta con tutte le sue forze, rifiuta il pentimento, l’umiltà, il chiedere perdono, il cercare il perdono.

  • Essere pentiti cosa vuol dire?

Essere pentiti vuol dire mettersi in ginocchio e andare a chiedere perdono a Dio in Confessionale, questo è essere pentiti. Essere pentiti non è una cosa generica.

  • Il pentimento legato al mio male dove mi porta?

Mi porta in Confessionale a chiedere perdono in ginocchio mi porta a cambiare vita, mi porta a non rifare più gli stessi peccati. Questo è il pentimento, che il demonio assolutamente non vuole, crede ma non sa pentirsi del male fatto, dei peccati commessi. Non è sufficiente la fede, serve questo pentimento, questo rientrare in se stessi e dire:

“No, questa mia vita così non va bene”

Sono un pò pittoresche le domande:

“Ma secondo lei ogni quanto è giusto confessarsi?”

“Ma voi avete mai trovato una mamma di famiglia che suona il campanello alla vicina e le dice:

Ma secondo te ogni quanto è opportuno fare la lavatrice? Secondo te ogni quanto è necessario lavare il pavimento? Secondo te ogni quanto devo fare il bagno al mio bambino? Ogni quanto dobbiamo farci la doccia?”

E’ evidente che tu farai il bucato, ogni volta che si sporcheranno i panni, laverai la casa in relazione a quanto la casa si sporca. Prendiamo quello che facciamo noi e portiamolo nella vita di tutti i giorni:

“Ogni quanto secondo te è necessario andare a fare la spesa?”

Sono domande illogiche, è la realtà che te lo dice, e la stessa cosa è la nostra anima. Vuol dire che noi non abbiamo uno sguardo reale sull’anima, se no non vado a chiederlo. Guarda la tua anima, quando la tua anima diventa non più tersa, non più bella, quando il peccato l’ha macchiata eccessivamente ti dovrai confessare.

“Ma io mi confesso una volta all’anno perché non faccio peccati”

“La Scrittura dice che il giusto pecca 7 volte al giorno, e tu in 1 anno hai fatto 3 peccati?”

San Carlo Borromeo si confessava una volta al giorno, mangiava 5 lupini in un giorno intero, e non dormiva mai perché faceva penitenza.

E’ la vita ordinaria di tutti i giorni che mi illumina sulla vita spirituale, sulla vita straordinaria della mia anima. Proviamo a pensare:

“Io lavo i panni, mi cambio, lavo i pavimenti, cambio le lenzuola tanto quanto mi vado a confessare”

Provate a farlo. Prova a cambiare le lenzuola una volta al mese, prova ad andare a fare la spesa una volta al mese, prova a prendere il pane una volta al mese, prova a cambiarti la maglietta bianca che porti sotto una volta al mese, prova a fare la doccia una volta al mese, ti tagli le unghie una volta al mese, prepari da mangiare una volta al mese, fai la lavatrice una volta al mese, lavi i tuoi bambini una volta al mese. Proviamo. Così quelle domande non le facciamo più.

Non continuiamo a dire che corpo e anima sono un tutt’uno? Non continuiamo a dire che non dobbiamo separare il corpo dall’anima?

Se corpo e anima non dobbiamo separarli, impariamo dal corpo, impariamo dalla vita di tutti i giorni, tanto quanto per la nostra anima, anzi per la nostra anima di più visto che l’anima è immortale e il corpo no, l’anima vivrà nell’Eternità, il corpo invece finirà nella terra. Se noi avessimo questo spirito di pentimento è chiaro che dovremmo affollare i Confessionali e chiedere al Signore la grazia di essere costantemente rimessi in Grazia di Dio.

“Io non mi vado a confessare perché tanto c’è la Misericordia di Dio”

“Ma è nel Confessionale che si realizza la Misericordia di Dio”

Impariamo a fare i paragoni con la vita di tutti i giorni, è da lì che capiamo se quello che facciamo, quello che ragioniamo è giusto o sbagliato.

“Vuoi la Misericordia di Dio?

Realizzala, vai in Confessionale e ricevi l’assoluzione, compi la tua opera di pentimento e di conversione. Vai e ricevila, quello è il luogo che Lui ha indicato, lo ha detto nel Vangelo, lo ha detto tante volte a Santa Faustina Kowalska, apparendo, a Santa Caterina da Siena e a tantissimi altri Santi. Quello è il modo.

Chiediamo al Signore la Grazia di impostarci bene, come i pubblicani e le prostitute che vedono queste cose, si pentono e credono.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

VANGELO (Mt 21,28-32)
Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

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