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La potenza della Benedizione

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 12 novembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Rivelazioni di Gesù nostro Signore sull’importanza della benedizione

Scarica il testo della meditazione 

LA POTENZA DELLA BENEDIZIONE

Eccoci giunti a giovedì 12 novembre 2020, memoria di San Giosafat, Vescovo e Martire. Abbiamo ascoltato il Vangelo di oggi, tratto dal cap. 17 di San Luca, vv 20-25.

«Quando verrà il regno di Dio?».

Chiedono i farisei.

Risposta: Il Regno di Dio è Gesù.

Ecco perché il Signore dice:

“Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione”

Infatti nessuno si è accorto. L’Incarnazione del Verbo, della Seconda Ipostasi della Santissima Trinità che celebreremo tra poco più di un mese, al quale già vi ho detto di prepararci, di pregare per questo giorno, l’Incarnazione del Figlio di Dio è la nostra salvezza. Tutto quello che arriverà dopo, la Pasqua , la Resurrezione, la Chiesa, i Sacramenti, sarà in funzione del momento dell’Incarnazione. Il Natale è un giorno preziosissimo, dobbiamo prepararci con grande dedizione e devozione, preceduto dalla solennità di Cristo Re dell’Universo, dal tempo dell’Avvento, dall’Immacolata Concezione della Vergina Maria, tutte feste e solennità importantissime che trovano la loro possibilità di esistenza grazie all’Incarnazione.

Peccato che non se ne accorge nessuno:

«Quando verrà il regno di Dio?».

“Ma sono Io, sono qui, è qui il Regno di Dio”

Infatti dice Gesù:

“Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!”

E’ Gesù il Regno di Dio.

“Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.”

In questo tempo storico della storia dell’umanità, sicuramente si ha il desiderio di vedere, di poter andare da Gesù, di potergli parlare e vedersi rispondere immediatamente e umanamente come accadeva ai discepoli, agli apostoli, ai farisei che gli facevano le domande, che lo vedevano umanamente presente, ma questo non è dato. C’è questo desiderio ma non è dato, perché il Signore è una folgore:

“Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno.”

Guizza, brilla. Così sarà il suo giorno, non ce ne accorgeremo neanche.

Il Verbo non si incarna per donarci la pace ma il fuoco, la spada, anzi paradossalmente più c’è Gesù e meno c’è pace perché le tenebre non lo accolgono, e più c’è Gesù e più le tenebre reagiscono.

Gesù non è venuto per i poveri:

“I poveri li avrete sempre con voi”

Dice Gesù a Giuda che subito va a giudicare quel bellissimo atto di amore e di adorazione di Maria con il vaso di alabastro pieno di Nardo. Gesù non è venuto per sanare il grande tema della povertà.

  • Allora il Verbo perché si è fatto carne? Perché la Seconda Ipostasi della Trinità si fa carne? Perché c’è l’Incarnazione?

Per salvarci dal peccato. Questa è l’unica ragione dell’Incarnazione e infatti sarà l’unica ragione della sua morte in Croce e della sua Resurrezione, salvarci dal peccato. Tutta la vita di Gesù, tutta la predicazione di Gesù, tutti i miracoli sono in funzione di questa lotta tremenda con il demonio, con il suo acerrimo nemico, “per recuperare la preda”, dicono i Padri, che siamo noi, “che col peccato originale il demonio ha rapito”. Gesù viene a liberarci da questo tiranno, da questa “bestia sanguinaria” come la chiamava San Martino di Tours, nel giorno della sua morte, nell’ora della sua morte:

“Cosa vuoi bestia sanguinaria? Vattene via da qui! Non ho niente da spartire con te, niente puoi prendere da me perché sono tutto di Dio”

Gesù viene a dare questa libertà. Vi raccomando di preparare un bel presepe, fatelo bene, probabilmente faremo il Natale un po’ circoscritti, quindi avremo probabilmente più tempo, facciamolo bene con amore questo presepe. Mi è piaciuta l’idea dell’albero di Natale con le palline con dentro i volti delle persone amate, oppure i nomi delle persone amate, che noi amiamo, che ci amano, con queste luci e colori, così anche l’albero illumina l’evento prodigioso e misterioso, interrogante del Natale, dell’Incarnazione.

“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”

Peccato che nessuno se n’è accorto, se non pochissimi, la Maddalena, il buon ladrone, Zaccheo.

  • Di cosa si accorgono?

Si accorgono che Gesù è il Salvatore, tutto il resto non interessa, viene per salvarci dal peccato attraverso il sacrificio della sua morte in Croce.

“Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione”

Sarà per questo che non se ne accorgono, perché dover accettare che questo Salvatore debba morire in Croce, non piace molto.

Vorrei leggervi una cosa, è un po’ lunghina ma molto bella, quello che Gesù disse alla mistica tedesca stigmatizzata Teresa Neumann, che sicuramente tutti voi conoscerete benissimo, ha profetizzato tante cose questa mistica che è vissuta quasi quarant’anni, mangiando solo l’Eucarestia, una figura veramente bella. Gesù fra le tante cose le parla di una questione che voglio mettere sotto la vostra attenzione perché penso che sia troppo sottovalutata, banalizzata, relativizzata, è un tesoro che noi minimamente consideriamo, che non lo consideriamo e forse oggi più che mai ci farebbe bene.

Dice Gesù a Teresa Neumann:

“Cara figlia, voglio insegnarti a ricevere la mia Benedizione con fervore. Cerca di capire che qualcosa di grande ha luogo quando ricevi la benedizione di un mio Sacerdote. La benedizione è uno straripamento della mia Divina Santità. Apri la tua anima e lascia che diventi santa attraverso la mia benedizione. Essa è rugiada celestiale per l’anima, attraverso la quale tutto ciò che viene fatto può essere fruttuoso. Tramite il potere di benedire, ho dato al Sacerdote il potere di aprire il tesoro del mio Cuore e di riversare una pioggia di grazie sulle anime.”

Noi non ci rendiamo conto di queste cose! Facciamo chilometri e chilometri per andare in un luogo dove appare la Madonna, dove è successa quella cosa, dove si venera quel Santo, bellissimo, benissimo, e a cinque minuti da casa nostra abbiamo lo “straripamento della Divina Santità, la rugiada celestiale, il potere di aprire il tesoro del Cuore di Gesù e di riversare una pioggia di grazie sulle anime”.

  • Quando è stata l’ultima volta che avete sentito parlare dell’importanza della Benedizione? Quando è stata l’ultima volta che vi è stato detto che una tra le cose più belle che il Sacerdote ti può dare, oltre ai Sacramenti, è la Benedizione?

Quando il sacerdote benedice, Io benedico. Allora una sterminata corrente di grazie fluisce dal mio Sacro Cuore all’anima fino a riempirla completamente.”

Che parole! Che tesori immensi, di grazie, di doni noi abbiamo e non li sfruttiamo perché non ci crediamo e perché non li conosciamo. Stiamo a leggere tutte le stupidaggini apocalittiche, complottiste, tutte perdite di tempo, che non servono a niente per la Vita Eterna, e magari non sappiamo niente di queste cose, invece queste parole di Gesù servono per salvarci la vita qui, adesso, e non domani.

“Sterminata corrente di grazie”

Si può ricevere una benedizione per telefono?”

Sì, eccome. Non si può ricevere l’assoluzione del Sacramento della penitenza, questo no, non si può fare la confessione per telefono, assolutamente non si può, è invalida, ma la benedizione sì.

“Posso chiamare un Sacerdote al telefono e chiedergli se mi può benedire?”

Certo, si può fare.

“In conclusione: tieni aperto il tuo cuore per non perdere il beneficio della benedizione. Attraverso la mia benedizione ricevi la grazia di amore e aiuto per l’anima e per il corpo. La mia santa Benedizione contiene tutto l’aiuto che è necessario all’umanità.”

La Benedizione Sacerdotale è la Benedizione di Gesù, non si riceve in piedi, quando il Sacerdote benedice ci si mette in ginocchio, che sia il momento della Messa la parte finale, che sia perché si chiede una Benedizione, quando benedice la tavola, quando benedice noi quando gli chiediamo una benedizione, ci si mette in ginocchio, perché è la Benedizione di Dio, è la Benedizione della Santissima Trinità.

Noi da novizi, prima di recarci in camera a dormire alla sera, il nostro Padre Maestro ci dava la santa Benedizione che chiudeva la giornata, sigillava da quel momento in avanti il tempo del silenzio rigoroso, non si parlava più, fino alla Messa del giorno dopo.

Invece ci si sveglia al mattino e si parla, non va bene, le prime parole sono quelle del Signore. La Messa non è una delle tante cose che noi facciamo durante la giornata.

La prima parola della giornata si riserva a Dio, si dà la primizia.

Si chiedeva la Santa Benedizione:

“Padre mi dà la Santa Benedizione?”

“Contiene tutto l’aiuto che è necessario all’umanità.”

Per mezzo di essa ti è data la forza e il desiderio di cercare il bene, di sfuggire il male, di godere della protezione dei miei figli contro i poteri delle tenebre. È un grande privilegio quando ti è concesso di ricevere la benedizione, non puoi capire quanta misericordia ti giunge per suo mezzo.”

Ecco la misericordia di Dio dove arriva, attraverso la Benedizione.

“Perciò mai ricevere la benedizione in modo piatto o distratto, ma con tutta la tua attenzione completa!!! Tu sei povera prima di ricevere la benedizione, sei ricca dopo averla ricevuta.”

Capite con quanta devozione dobbiamo ricevere la Benedizione! Arriva la Misericordia! Veniamo liberati dal potere delle tenebre, sfuggiamo il male e impariamo a cercare il bene.

“Mi addolora che la benedizione della Chiesa sia tanto poco apprezzata e raramente ricevuta. La buona volontà è rafforzata per suo mezzo, le iniziative ricevono la mia Provvidenza particolare, la debolezza è potenziata dal mio potere.”

Che bello se prima di andare a fare qualcosa di importante chiedessimo la Santa Benedizione, prima di un viaggio, prima di un esame, di una visita, che non è uguale al “mi ricordi nella preghiera”, è un’altra cosa. Il ricordo nella preghiera è un ricordo, ma la Santa Benedizione è la Santa Benedizione.

 “I pensieri sono spiritualizzati e tutte le cattive influenze neutralizzate. Ho dato alla mia benedizione, poteri senza confini: essa proviene dell’infinito amore del mio Sacro Cuore. Maggiore è lo zelo con il quale la mia benedizione è data e ricevuta, maggiore la sua efficacia.”

Più c’è zelo nel Sacerdote che l’amministra, più c’è zelo in chi la riceve, e maggiore è l’efficacia. E’ diverso dal Sacramento, perché il Sacramento se anche il Sacerdote è un demonio di peccati, il Sacramento è “ex opere operato”, funziona per la forza intrinseca del Sacramento, quindi l’Eucarestia consacrata da Padre Pio e dall’ultimo prete più peccatore della terra è uguale, perché agisce in funzione della potenza, della virtus delle parole consacratorie, la Benedizione no, la Benedizione di Padre Pio se ricevuta con fervore è molto diversa da una Benedizione di qualunque altro che non è come lui.

 “Sia che venga benedetto un bambino, sia che venga benedetto il mondo intero, la benedizione è assai più grande di 1000 mondi. Rifletti che Dio è immenso, infinitamente immenso. Quanto piccole le cose a suo paragone! E accade lo stesso, sia che uno soltanto, sia che molti ricevano la benedizione: questo non ha importanza perché Io do a ciascuno a seconda della misura della sua fede! E poiché Io sono infinitamente ricco di tutti i beni, vi è concesso di ricevere senza misura. Le tue speranze non sono mai troppo grandi, tutto supererà le tue più profonde aspettative! Figlia mia, proteggi chi dà la benedizione!”

Proteggete i vostri preti, soprattutto quelli Santi, quelli che vi portano a Dio, quelli che vi mostrano Dio, quelli che vi riempiono di Benedizioni.

“Stima altamente le cose benedette, così piacerai a Me, tuo Dio.”

L’acqua santa, il crocifisso, il rosario benedetto.

 “Ogni volta che tu sei benedetta, sei unita più strettamente a Me, santificata di nuovo, risanata e protetta dall’amore del mio Sacro Cuore.”

Che parole! Dovrei fare un corso di esercizi spirituali solo su questo.

 “Spesso Io tengo nascosti i risultati della mia benedizione in modo che siano conosciuti soltanto nell’eternità. Spesso sembra che le benedizioni non abbiano risultato, invece è meravigliosa la loro influenza; anche i risultati apparentemente infruttuosi sono una benedizione ottenuta attraverso la santa benedizione: questi sono i misteri della mia Provvidenza che non desidero manifestare. Le mie benedizioni producono molte volte effetti sconosciuti all’anima. Perciò abbi grande fiducia in questo straripamento del mio S. Cuore e rifletti seriamente su questo favore (ciò che gli apparenti risultati sono a te nascosti).”

Non dobbiamo guardare gli effetti, dobbiamo guardare l’autorità di chi lo dice.

“Ricevi la santa Benedizione sinceramente perché le sue grazie entrano soltanto nel cuore umile! Ricevila con buona volontà e con l’intenzione di diventare migliore, allora essa penetrerà nelle profondità del tuo cuore e produrrà i suoi effetti. Sii una figlia della benedizione, allora tu, tu stessa sarai una benedizione per gli altri”

Bellissimo. Grazie Gesù che ci fai la catechesi. Gesù ci fa la catechesi. Grazie Gesù che almeno Tu ci dici queste cose, perché se no chissà dove saremmo.

Concludo:

Non dimentichiamoci che benedire vuol dire: dire bene.

Quando noi diciamo male del prossimo, non parlo delle calunnie, non che io invento il male e lo attribuisco al prossimo, questa è la calunnia, un peccato mortale gravissimo, un peccato contro la carità, che esclude immediatamente dall’Eucarestia, bisogna prima confessarsi e andare dalla persona a chiedere perdono per la calunnia, invece la mormorazione anche lei è un dire il male, è un dire il male vero dell’altro, e poi lo vado a diffondere, questo dire il male dell’altro si chiama mormorazione, ragionate sempre sull’etimologia delle parole:

Dire male, dire il male = maledire

Quando io dico il male, io sto maledicendo quell’uomo. Tremano le gambe. Voi sapete che la maledizione è un peccato mortale gravissimo. Guai a chi maledice. Il demonio maledice. La maledizione potremmo proprio dire che è la scimmia della Benedizione. La maledizione è l’inno di satana, è la preghiera del demonio, l’invocazione del demonio.

Chi maledice invoca satana, si fa strumento di satana, offre la sua lingua a satana, così come chi benedice offre la sua lingua alla Trinità, al Cuore di Gesù.

Stiamo molto attenti. Appena qualcuno parla male dovremmo dire immediatamente:

“Stai zitto! Non voglio sentire niente. Io non voglio che le maledizioni entrano nella mia testa.”

Ogni maledizione, ogni parlare male è un veleno che ti viene inoculato dentro nell’anima, come il serpente che ti morsica e col veleno ti corrode, uguale.

“Ma io lo faccio per confrontarmi”

“Bugiardo, infingardo e diabolico! Tu stai usando queste parole per circuirmi, morsicarmi, avvelenarmi con la tua maledizione. Stai zitto! Non voglio sentirti dire queste cose. Taci Satana!”

Così dovremmo dire quando ascoltiamo le mormorazioni, quando qualcuno inizia a parlare male.

“Taci Satana! Hai offerto la tua lingua al demonio. Vattene via da me! Non hai niente a che spartire con me. Stai zitto!”

Così parlava Gesù al demonio.

“Taci Satana. Vattene via!”

Ricordate Padre Pio che quando lo chiamarono a benedire quella casa, Padre Pio entrò, girò la casa, quando arrivò alla cucina, si fermò con il suo fare maestoso e autorevole, si fermò alle porte della cucina e disse:

“Qui non entro.”

Gli chiesero:

“Perché non entri?”

“Qui non entro perché questo è stato un covo di vipere”

“Padre cosa vuol dire un covo di vipere?”

“Qui dentro, questo fu un luogo di mormorazione, e io qui non entro, non benedico”

Terribile. Ricordatevi questa espressione di Padre Pio:

“Quando noi malediciamo qualcuno, quando noi diciamo il male di qualcuno, quando noi mormoriamo contro qualcuno, diceva Padre Pio, tu strappi Gesù Cristo dal tuo cuore e lo cacci fuori insieme al fratello maledetto”

Rendiamoci conto.

“Ma Padre sa mi è capitato che quella persona per un’ora ha detto di tutto e di più, cose terribili e tremende, contro quell’altra persona, ha parlato male, ha detto il male e io sono uscita tutta sconvolta!”

E io rispondo:

“Bell’asino! Sei proprio un bell’asino! A te chi ti ha detto di stare ad ascoltare? Perché non gli hai detto: Taci Satana? Perché non gli hai detto: Vattene via Satana? Perché non gli hai detto che non volevi sentire quelle cose? Perché le hai ascoltate? Ti sei fatto avvelenare, e vedrai quanto è difficile togliere quel veleno dall’anima adesso. Quanto è difficile che quelle parole non ti contaminano almeno un poco nell’anima”

Stiamo lontani dalla maledizione.

Hai parlato male di qualcuno? Lo hai maledetto. Nel momento in cui hai parlato male, lo hai maledetto, perché hai detto il male.

I latini dicevano:

“Aut bene, aut nihil”

O parli bene, o taci, perché io non offro la mia bocca alla maledizione del demonio. Non voglio diventare strumento di Satana.

Di tutto cuore vi dò la Benedizione di Dio, per questo ogni omelia la finisco sempre con la Benedizione, anche le catechesi quando le facevamo in presenza, le finivo sempre con la Benedizione, perché chiedo al Signore di benedire ciascuno di voi.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

San Giosafat

VANGELO (Lc 17,20-25)
Il regno di Dio è in mezzo a voi.

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

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