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Novena di Natale: Gesù bruciaci di Amore

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 17 dicembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

Novena di Natale: Gesù bruciaci di Amore

Eccoci giunti a giovedì 17 dicembre 2020, abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal cap. XLIX del Libro della Genesi. Proseguiamo questa Novena in preparazione al Natale con le meditazioni di don Dolindo Ruotolo, siamo al secondo giorno:

Secondo Giorno: Gesù ci ha cercati perchè ci ha molto amati: abbiamo dunque il dovere di amarlo

“Perché Gesù è venuto a cercarci con tanta premura e si è fatto uomo per noi, cari fedeli? Aveva forse bisogno di noi, che siamo nullità e miseria e che non sappiamo dargli altro contraccambio che ingratitudine e miserie? Gesù ci ha amati, ecco perché e‘ venuto a cercarci con tanta premura, ecco perché si e adattato alle nostre miserie.”

La ragione è l’amore, non c’è una ragione di merito, di simpatia, c’è solo una ragione di amore.

“Noi lo vediamo piccolo e povero e diciamo: “Dio è forse caduto dal suo trono di gloria?” o “Non poteva stare fra noi conservando la sua grandezza.”

Sono due domande che si ribellano all’Incarnazione all’Assunzione della natura umana da parte del Verbo. Una ponendo in questione questo movimento di caduta, e quindi una reazione alla kenosis, a questo annichilimento, a questo profondo abbassamento da parte di Dio verso la natura umana che è molto inferiore alla natura di Dio, e l’altra ponendo il fatto che Dio deve vedersi che è Dio, non può nascondersi dentro la realtà quotidiana.

“Cari fedeli, se una madre va a cercare il suo bambino nella casa di una donna povera e vi dimora, non vive forse anche lei poveramente, pur essendo ricca, e non deve accontentarsi della misera tavola che quella donna le imbandisce? Se è abituata a mangiare bene, nella casetta povera di quella donna la madre mangia volentieri minestra o pane duro, perche’ è andata la a cercare suo figlio. Meditiamo ora come Gesù ci ha amato e a quali pene si e‘ sottoposto amandoci. Noi siamo creature di Dio, anzi, siamo il capolavoro delle sue creature, perché abbiamo la possibilità di possederlo e di partecipare eternamente alla sua Vita beata.”

Noi abbiamo questa possibilità di vivere per sempre con Dio, una volta che saremo morti, e già adesso abbiamo la possibilità di partecipare a questa vita divina attraverso la Grazia Santificante che ci viene data nella misura in cui amiamo il Signore e rinneghiamo il peccato.

“Ora, come creature sue, dirette a Lui, noi raccogliamo la forza creatrice di Dio e le sue premure; Egli, dunque, ci ama nel più stretto senso della parola. Quando noi amiamo, ci lasciamo attirare dal sentimento di simpatia oppure dalla ragione dell’utilità;”

Questo non è amore.

“Invece Gesù, amandoci, non è attirato da un motivo che può essere fugace ed accidentale: è attirato da un motivo sostanziale. Il suo amore è dunque immutabile e persiste nonostante la nostra distanza da Lui e le nostre limitazioni. Gesù Cristo, come Dio, e‘ la seconda Persona della SS. Trinità, e‘ l’Infinita sapienza per cui tutto fu fatto; Egli, dunque, ci ama per ragione del Padre suo. Il suo amore e‘ infinito.”

L’Amore di Gesù ha un’unica ragione: il Padre Suo.

“E venuto a cercarci amandoci, quindi si è sottoposto a tutte le nostre miserie: si è fatto uomo, è nato povero, e stato afflitto, si e‘ fatto immolare per noi. Chi non si sente commuovere dinanzi a questo spettacolo di amore?”

Noi, nella misura in cui invece di guardare questo spettacolo d’amore vediamo lo spettacolo del mondo, che non è mai d’amore.

“Noi vediamo ora, in questa Messa che si celebra mentre Vi predico, tante anime che ricevono Gesù: esse lo possono ricevere perche’ Gesù le ha amate e perché il suo Cuore non ha avuto confini in quest’amore. Saremo ancora così freddi da dare a Gesù buono solo le nostre miserie, da non dargli almeno un sospiro di amore? Niente possiamo dargli, solo un po’ di amore è in nostro potere… Diamogli dunque amore. Sì, Gesù caro, ci hai amati tanto e siamo ancora così ingrati con te! Misericordia di noi, caro Gesù, bruciati d’amore!”

Se riuscissimo a vivere quest’oggi questa tanto semplice quanto difficile meditazione di don Dolindo!

“Bruciati d’amore!”

Dobbiamo proprio chiedere continuamente questa grazia grande di saperlo avere in mente, in cuore sempre, di saperlo custodire dentro un grande silenzio, di lasciarci condurre da Lui, di amarlo tanto. Abbiamo bisogno di amare tanto il Signore, e quando questo accade, possiamo assistere dentro di noi a delle esperienze meravigliose. La prima esperienza che mi viene in mente, molto umana, il riposo. Non sarà l’unica ragione ma quando noi siamo in pace con Dio, quando la nostra coscienza riposa, anche il nostro corpo riposa bene, si rigenera. Quando noi non siamo in pace con Dio, c’è sempre questa inquietudine dentro che non ci fa dormire bene, e siccome è importantissimo dormire bene chiediamo al Signore la grazia in questo secondo giorno della Novena, di avvicinarci al Natale crescendo nella preghiera al Signore, di renderci pietre incandescenti d’amore.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo dice da su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Feria propria del 17 Dicembre

Prima lettura (Gn 49,2.8-10)
Non sarà tolto lo scettro da Giuda.

In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse:
«Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli».

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