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Novena di Natale: il campo fiorito

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 18 dicembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Novena di Natale: il campo fiorito

Eccoci giunti a venerdì 18 dicembre, siamo al terzo giorno della nostra Novena predicata d a don Dolindo Ruotolo:

Terzo Giorno: Gesù si è incarnato per glorificare Dio e, come conseguenza diretta, per darci la pace

“Giudicando dalla nostra miseria e nullità, noi crediamo che Gesù Cristo nel farsi uomo abbia avuto solo uno scopo limitato a noi e che abbia voluto solo liberarci dal peccato. Invece non è così, cari fedeli. Gesù è venuto per uno scopo più vasto e universale. Egli, che è Dio come il Padre e che è la Sapienza increata per cui tutto fu fatto, è venuto a restaurare tutto nel suo Sangue prezioso, per dare a tutto la vita di una carità infinita e per sollevare tutto l’universo al cielo in un inno di gloria a Dio. E’ venuto, per conseguenza, a dare pace agli uomini di buona volontà, cioè a quegli uomini che abbracciano volentieri le sue direttive di amore, che apprezzano la via da Lui tracciata e che sanno gustare quanto sia dolce darsi totalmente a Dio.”

Gesù è venuto per restaurare tutto, per rimettere a nuovo tutto nel Suo Sangue, e con la Sua Incarnazione ci dona tutta la Sua Carità e viene a riportare tutto il creato a Dio.

Per capire se siamo uomini di buona volontà possiamo vedere questi aspetti quanto sono presenti nella nostra esistenza.

“Meditiamo pertanto su questo fine così sublime che ha avuto Gesù buono. Nel creare l’universo Dio diffuse fuori di sé la sua bontà. Questi piccoli atomi, che vennero fuori come scintille di quell’infinito incendio di vita, non potevano starsene soli o appartati; essi, come diffusione di bontà divina, dovevano ritornare a Dio e cantargli amore. Ma come può una creatura effondersi in Dio senza essere degna di Lui? Ciò che è creato e fuori di Dio, ciò che è nel Cielo è come una nuova ricchezza di Dio, benché accidentale, perché’ è la sua gloria ad extra; nessuna creatura può dunque tornare a Dio senza la forza divina che la renda degna di Lui. Ecco il grande Mistero dell’Incarnazione: Gesù viene, si umilia, si fa uomo, unisce l’umana natura con la sua Persona Divina e per conseguenza rende divine le opere dell’umanità. Ecco la gloria di Dio.”

Sant’Ireneo scrive che la Gloria di Dio è l’uomo vivente.

Tra pochi giorni noi vedremo Gesù Bambino finalmente presente nel nostro Presepe con la Sacra Famiglia. Ora non possiamo metterli perché sono ancora in cammino, come noi, anche loro hanno fatto i loro nove giorni prima della Nascita di Gesù. Questa Incarnazione, della quale forse si parla un po’ poco, ci racconta come il Signore è venuto, come il Signore si è umiliato, come si è fatto uomo e come ha unito la Sua natura Divina con la nostra umanità, in questa maniera dà la possibilità a tutte le opere dell’uomo, all’uomo stesso di poter anche loro partecipare della Divinità. Ci ha resi nuovamente degni di effonderci in Dio, di darci a Dio, di tornare alla Presenza intima con Dio.

“Questo nostro cuore, quando si congiunge ai suoi fini, diventa equilibrato in Dio stesso, diventa sereno e calmo: ecco la pace.”

Se qualcuno di voi vive in montagna o in zone collinari dove è scesa la neve, pensate a quanto è bello, e lì ancora più bello, uscire alla sera o al mattino presto, il freddo che c’è lì è un freddo secco, uscire e passeggiare in mezzo alla neve, è tutto così ovattato, questo silenzio ancora più profondo, se poi sta nevicando allora è il massimo di questa esperienza dei sensi. Queste esperienze sensoriali ci consentono di tradurle poi immediatamente in esperienze dell’anima, sperimentando questa pace.

“Noi siamo pieni di affanni perché non viviamo della divina Volontà.”

Tutto giudichiamo secondo i nostri criteri, abbiamo una precipitosità nel giudizio che è spaventosa. Una persona fa un errore, disobbedisce, noi subito esprimiamo mille giudizi, ma non pensiamo mai che dietro anche alle debolezze dell’altro ci sta la mano della Divina Provvidenza, che le usa per il bene. Pretendiamo negli altri quella perfezione che noi siamo i primi a non avere, pretendiamo quella coerenza che noi per primi non abbiamo, perché non viviamo nella Divina Volontà, altrimenti diremmo che è tutto Volontà di Dio, è tutto guidato dalla Volontà di Dio, è tutto condotto dalla Volontà di Dio.

“Se cercassimo sempre ciò che piace a Dio, saremmo in una pace arcana. Siamo pieni di timori perché non confidiamo in Dio e nella sua Volontà; siamo pieni di agitazione, perché non abbiamo fede nella Volontà di Dio che tutto regge e tutto dispone.”

E’ vero che abbiamo agitazioni, timori, che spesse volte non siamo in pace perché ci preoccupiamo del domani, ma crediamo o non crediamo nella Volontà di Dio?

“Non vi è una felicità superiore a quella dei Santi, anche sulla terra. Non vi è felicità più bella quanto quella di glorificare Dio. Dire sempre “Gloria a Dio”, “Dio sia lodato”, “Sia benedetto Dio” significa vivere in Lui e riposare in Lui.”

Una volta si iniziavano le lettere con: “Sia lodato Gesù Cristo”. Forse per questo non ci sono più queste cose perché non viviamo in Lui e non riposiamo in Lui.

“Significa assomigliare a Gesù che, come Verbo di Dio, è la glorificazione infinita di Lui.”

Nella misura in cui noi glorifichiamo Dio, noi assomigliamo a Gesù che glorificava sempre il Padre Suo.

“Cari fedeli, non è vero che sulla terra non ci possa essere pace e felicità; la felicità è come un campo fiorito, al quale si accede per un tunnel oscuro. Rinunciamo al mondo, al peccato, alle illusioni del male, camminiamo coraggiosamente su questa via stretta e ci troveremo nel campo della pace.”

Leggendo queste parole di don Dolindo mi viene in mente quando tanti anni fa andai a fare insieme ad altre persone una passeggiata in montagna e mi ricordo che c’era questo sentiero stretto, angusto, pesantissimo, lunghissimo attraverso la montagna e ad un certo punto si girava l’angolo e ci si trovava davanti al mare, su una spiaggia bella tipica ligure e questo mare fresco e riposante. Questa è un po’ l’immagine della nostra vita cristiana e anche umana, se continuiamo a camminare, ad andare avanti, ad un certo punto gireremo l’angolo e ci troveremo davanti a questo spazio infinito, a questo campo fiorito che è il Paradiso.

Vi auguro in questo terzo giorno della Novena di Natale di sentire sempre più in voi questa Presenza bellissima di Dio. Questo ci aiuterà a non aver bisogno di eccessi, di disordine, di altro che non sia la pace del Signore.

Dio è la nostra vita, Dio è la nostra forza. Spero tanto di riuscire a farvi innamorare sempre di più del Signore, siate generosi, coraggiosi e audaci col Signore, date più del massimo e vedrete quanto il Signore si farà presente nella vostra vita, di quanti miracoli voi sarete testimoni ogni giorno, voi diventerete un miracolo vivente.

Per questo Natale, se non ci sarà la Messa di mezzanotte, impostate in modo diverso il giorno di Natale, invece di annegarvi nel materasso, svegliatevi presto, prestissimo, svegliatevi all’orario nel quale non vi siete mai svegliati in vita vostra, andata in questa santa processione a mettere Gesù Bambino e la Sacra Famiglia nel presepe, così quando gli altri della famiglia si sveglieranno troveranno tutto pronto, poi iniziate la vostra bella preghiera notturna e silenziosa, iniziate a precedere il sorgere del sole, quando ancora il sole dorme noi lo precediamo, gli prepariamo la strada, così iniziamo ad accogliere l’arrivo notturno della Sacra Famiglia, come i pastori vigilanti, al movimento della stella, nel delicato silenzio di quella notte, ci mettiamo davanti a questo presepe che è riempito dalla meravigliosa presenza della Sacra Famiglia, e lo contempliamo, lo amiamo, adoriamo anche noi quel Bambino, lo ringraziamo di essere nato, di averci scelto, di averci salvato. State un po’ di tempo in preghiera, fate tutte le preghiere che volete fare, poi preparate una bella tavola imbandita per la vostra famiglia, per quando si sveglierà, con tutte le cose buone, tutte le vostre specialità, preparate tutti i doni, i regali, sotto l’albero, una bella musica di Natale, così quando gli altri si sveglieranno troveranno la tavola di Babette, la colazione di Babette, la colazione di Natale, del Natale del Signore Gesù. Poi la Santa Messa preparata bene, andate per tempo e infine un bel ringraziamento, e poi preparate un bel pranzo di Natale, fra quelli che sarete, quelli che potete, e se non ci sarà nessuno, se magari sarete da soli, fatelo lo stesso, date decoro e dignità a quella tavola e mettete sempre un posto libero a quella tavola, il posto di Gesù, dell’Ospite Supremo, dell’Ospite Divino.

Celebriamo tutti un Santo Natale, un bel Natale. Gesù nasce per ciascuno di noi, per salvare la vita di ciascuno di noi.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo dice da su di voi e con voi rimanga oggi e sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Feria propria del 18 Dicembre

VANGELO (Mt 1,18-24)
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, figlio di Davide.

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

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