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Conversione di S. Paolo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 25 gennaio 2021 – Festa della conversione di S. Paolo

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

CONVERSIONE DI SAN PAOLO

Eccoci giunti a lunedì 25 gennaio 2021, festa della Conversione di San Paolo Apostolo. Abbiamo letto la Prima Lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, cap.IX, vv 1-22. Un testo bellissimo, affascinante che narra del grande incontro tra Saulo e Gesù. Un incontro che cambia una vita, questa è la conversione. Una conversione o è così, o non è. Non intendo che debba essere identica nelle tempistiche o nelle modalità, cioè che anche a me deve apparire Gesù, o che devo diventare cieco. Intendo che deve presentare queste caratteristiche, alcune delle quali cercheremo di fare emergere, ve ne sottolineo alcune che mi sembrano tipiche di un vero cammino di conversione. Innanzitutto c’è un passato. Noi veniamo sempre da un passato, un passato che in quel momento è un presente, ma che l’incontro con Gesù trasforma in qualcosa di completamente superato. Un passato di male, di persecuzione, di violenza. Saulo, addirittura, ha assistito e approvato l’uccisione di Santo Stefano, quindi un passato di morte, un passato molto pesante. Saulo sta andando per perseguitare, per incarcerare, per portare via i cristiani.

“All’improvviso lo avvolse una luce dal cielo”

Saulo cade a terra. L’iconografia spesso ce lo rappresenta come Saulo che cade da cavallo, ma qui non è detto che era a cavallo. Uno può cadere a terra anche da in piedi, mentre cammina. L’incontro con Gesù pone dentro un cammino di conversione, un grande stop. Tu devi cadere. È come se tutta la tua vita crollasse e deve crollare.

“Cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»”

Dalla tronfiaggine del suo passato, del suo essere in piedi (io me lo immagino in piedi) sicuro, ben piantato con i piedi per terra, all’improvviso cade per terra, perché questa Luce dal Cielo lo fa cadere. La Luce del Cielo non permette più la superbia di questa vita, non permette più il male di questa vita.

“Cadendo a terra, udì una voce”

La Luce e la Voce. La Luce provoca la caduta, il grande stop, una sorte di morte, e la Voce interpella la coscienza di Saulo.

«Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?»

E Saulo risponde:

«Chi sei, o Signore?»

Non lo conosce, non lo ha mai conosciuto. Sta perseguitando ciò che non conosce. Questo è tipico nostro: perseguitiamo fondamentalmente ciò che non conosciamo, perché se lo conoscessimo non lo perseguiteremmo. Dobbiamo stare attenti a questa tentazione di perseguitare ciò che non conosciamo, per il fatto che non lo conosciamo, non lo controlliamo e quindi non lo dominiamo.

Chissà se ci sono nella nostra vita delle voci dentro la nostra coscienza di persone che dicono: “Perché mi perseguiti? Perché mi fai del male?”

Io spero che nessuno di noi abbia il rimorso di avere anche solo una voce così nella sua anima, che non riposa mai giorno e notte, perché il rimorso non riposa mai. È terribile sapere di aver fatto del male a qualcuno in modo puramente gratuito, un male fondato sull’ignoranza, sulla non conoscenza, o sul pregiudizio.

“Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti!”

In che modo?

“Spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore”

Toccare i discepoli del Signore, proprio perché sono del Signore, vuol dire toccare il Signore, vuol dire perseguitare il Signore.

“Io sono Gesù, che tu perseguiti!”

Stiamo attenti a non fare del male ai discepoli di Gesù con delle scuse pseudo religiose, come Saulo, che va con le lettere del Sommo Sacerdote per le Sinagoghe e per portare in catene coloro che appartenevano a questa via. Non si può essere su due vie contemporaneamente. Prosegue Gesù:

“Ma tu àlzati”

Dalla caduta la Voce lo chiama a risorgere, a essere nuovo.

“Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare”.

Ti verrà detto a tempo e luogo opportuno. Nella conversione vera, non si può avere tutto, né subito, né chiaro.

“Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno.”

Loro non avevano bisogno, non era forse quello il momento, non era opportuno per loro di cadere a terra. La Voce la puoi anche sentire, ma se non cadi a terra non avviene questo momento solenne della conversione. È la Luce che provoca l’accecamento e la caduta. Noi abbiamo bisogno di cadere nella nostra vita e quando ci alzeremo speriamo di non essere più come prima.

“Saulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla.”

La Luce non lo ha illuminato, lo ha accecato. La Verità può illuminare ma anche accecare, dipende che cosa trova.

La Luce chi illumina?

La Luce illumina la Maddalena, Zaccheo, il buon Ladrone, tre figure che noi sappiamo che sono state illuminate, la Maddalena più di tutti. Saulo diventa cieco perché il suo cuore ancora non era pronto per questo incontro.

“Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.”

È cieco e non mangia e non beve per tre giorni, io non so se voi l’avete provato, ma non mangiare e non bere per tre giorni mette quasi a rischio di vita, non tanto sul mangiare quanto sul bere. Tre giorni senza bere, e in un luogo dove faceva presumibilmente caldo, siamo a rischio di vita, sicuramente si è disidratato. Eppure serve in questo momento nella sua vita di conversione questa grande esperienza di essenzialità.

Gesù in visione parla con Anania e lo invia da Saulo. Anania è un po’ titubante, perché sa che Saulo era lì per certi motivi. Saulo oltre a fare penitenza, prega.

“E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista».”

Compito di Saulo sarà portare il nome del Signore dinanzi alle Nazioni, ai Re e ai figli di Israele e soffrire tanto.

“E’ lo strumento che ho scelto per me”

La conversione è in funzione di una testimonianza, ci si converte per portare il Nome di Gesù, per soffrire per Gesù, ci si sa scelti, l’iniziativa è di Gesù.

“Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista.”

Dagli occhi di Saulo cade il passato, quella incapacità di vedere la realtà, non sapeva vedere Dio, adesso ha due occhi completamente e nuovi, due occhi che vedono il Cielo in terra.

“Si alzò e venne battezzato”

Non c’è tempo da perdere, viene subito battezzato per essere una creatura nuova, poi prende il cibo.

“Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.”

Riprende le forze.

“Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.”

La testimonianza di Saulo, la sua predicazione comincia così.

“E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano”

La vera conversione è quella per la quale alla fine di questo percorso, quelli che ti hanno visto prima e poi ti vedono dopo si meravigliano.

“E dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?».”

Gli uomini del mondo sono attaccati al passato, Gesù ti proietta al futuro che diventa il tuo nuovo presente. Quanto è importante essere in questo presente, dentro a questo progetto di Gesù. Ormai Saulo è Paolo, è una creatura nuova.

“Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.”

Da una parte predica e illumina, e dall’altra getta confusione.

Dove getta confusione la Luce?

Getta confusione dove ci sono le tenebre, dove ci sono quelli che sono confusi, che di fronte alla Luce non capiscono niente, come era lui quando è caduto. Chiediamo quest’oggi a San Paolo la grazia di poter anche noi vivere questo momento di conversione. La figura di Anania è una figura fondamentale, io vi auguro di trovare un Anania nella vostra vita, qualcuno che vi porti a Gesù, che vi porti Gesù, che a nome di Gesù vi doni lo Spirito Santo, che vi apra le porte del Cielo, le porte di questa esperienza sulla terra costante con Gesù, che vi conduca a Gesù, che vi faccia incontrare Gesù, stare con Gesù, amare Gesù, ve lo auguro di cuore. E se lo trovate non abbandonatelo mai perché vi aiuterà tantissimo in questo cammino molto insidioso che è il cammino dell’uomo cristiano sulla terra verso il Cielo.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

PRIMA LETTURA (At 9,1-22)
Ti sarà detto ciò che devi fare

In quei giorni, Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C’era a Damasco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».
Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?».
Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

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