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Il Principe della Pace

Re Magi

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 6 gennaio 2021 – Epifania del Signore

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

IL PRINCIPE DELLA PACE

Eccoci giunti a mercoledì 6 gennaio 2021, Epifania del Signore. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal cap.II di San Matteo, vv 1-12. Al centro di questo Vangelo ci sta un Bambino, il Bambino Gesù, il Verbo Incarnato, il Figlio di Dio, la Seconda Ipostasi della Trinità. I Magi da Oriente vanno a Gerusalemme per adorare questo Bambino. Proprio pochi giorni fa, una persona dopo aver ascoltato l’omelia che ho fatto pochi giorni fa, dove ho citato Madre Teresa di Calcutta, mi ha mandato il video che posterò dove viene ripresa Madre Teresa di Calcutta il giorno il 10 dicembre del 1979 in Norvegia, in cui riceve il premio Nobel per la pace. Questo riconoscimento che il mondo dà a chi effettivamente si dà da fare, in questo caso per la pace. Lei in questo intervento disse che il nemico numero 1 della pace è l’aborto. Lei invita tutte le persone che erano lì presenti, usa questo momento così importante, di grande riconoscimento pubblico e sociale, per parlare dell’aborto, contro l’aborto. Lei dice:

“Se una madre può arrivare ad uccidere il suo bambino, cosa impedisce ad un altro di uccidere una persona che trova sulla sua strada?”

E poi continua dicendo:

“Vi prego adoperatevi, lavorate con me per salvare questi bambini non ancora nati, per dare loro una casa, un futuro, una speranza. Invece dell’aborto io mi adopero a favore delle adozioni, così che tante famiglie che non hanno bimbi possono avere la gioia di avere un bambino.”

Poi lei fa un’analisi teologica ed esegetica, veramente bella e geniale, lei dice:

“Pensate che il primo riconoscimento pubblico esterno che il Bambino Gesù ebbe fu quello di un bambino non nato”

Ricordate San Giovanni Battista che nel grembo di Elisabetta sussulta all’arrivo di Maria Santissima a casa della cugina Elisabetta per assisterla. Due bimbi nel grembo delle loro madri che si incontrano e San Giovanni sussulta nel grembo. E’ vita umana, è persona! Anche noi seguendo l’esempio di Madre Teresa di Calcutta, lasciandoci guidare dalle sue parole che commuovono sempre, anche noi dobbiamo stare lontano dagli Erodi, non cedere alla logica di Erode e continuare secondo lo stile della stella che conduce al luogo della nascita dove poi avviene la prostrazione, l’Adorazione di Gesù da parte dei Magi, l’offerta dei doni e poi tutti che fanno ritorno al loro paese, non tornando più da Erode.

Ricordatevi che il fine non giustifica i mezzi mai, non dimenticatelo.

Pensare che la mia vita possa essere salvata, curata, a scapito della vita di altri, della vita di un innocente ucciso, io credo che sia una cosa aberrante. Non voglio entrare nei dettagli della questione, perché non serve, chi vuol capire capisce, dico solo che Gesù dice:

“Non c’è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici”

Ma io non posso rubare la vita agli altri per vivere io. Non posso fondare la mia salute sulla morte delle altre persone, e quei bambini abortiti sono persone!

  • Io fino a che punto sono disposto ad arrivare col compromesso? Fino a che punto sono disposto a scendere col compromesso?

Se una cosa dovesse essere la cosa più buona del mondo ma fosse costruita, poggiasse i suoi fondamenti sull’omicidio, sulla violenza agli innocenti e se anche avessimo tutti i permessi del mondo e se tutto il mondo dicesse che va bene, che è un’ eccezione, che in casi di estrema necessità bisogna chiudere un occhio, e se anche si dicesse che di occhi ne dobbiamo chiudere anche due, perché quella cosa ci fa bene, però continuiamo ad affermare che quella cosa non va bene?

Gesù, la Vergine Maria, al nostro posto cosa farebbero? Che scelta prenderebbero? Accetterebbero o rifiuterebbero?

Quando noi ci presenteremo al Giudizio di Dio, con le scelte fatte, e gli racconteremo, immaginiamoci per finta, o rivedremo davanti a Dio, davanti allo stuolo degli Angeli e dei Santi, dei Martiri, dei Vergini, dei Confessori della fede, dei Dottori della Chiesa, degli Apostoli, nel Giudizio Universale, noi rivedremo le nostre scelte, quando arriveremo lì, noi riusciremo a rivedere davanti a loro questa nostra scelta con la testa alta e gli occhi fissi in quelli di Gesù? Vedremo questa scelta conforme al Cristo Crocifisso? Alla Vita Crocifissa della Vergine Maria?

Un’emergenza permette, presuppone che io possa anche far uso del male assoluto?

L’aborto è un omicidio e l’omicidio è un male assoluto. Io non posso fare questa cosa, né ieri, né oggi, né domani.

Se il Signore mi concede il lume dell’intelletto sufficiente per poter ancora discernere, non potrò mai pensare che da un male assoluto, per qualsivoglia ragione, e in qualsivoglia circostanza e necessità, possa venire un frammento di bene, è impossibile. Dall’inferno, da Lucifero, da un omicidio non può venire mai nessun bene, io credo fermamente in questo e adeguo il mio comportamento a questo credo.

Il coraggio di Madre Teresa di Calcutta con il quale lei ha parlato davanti a tutta quella assemblea il giorno del premio Nobel, veramente mi ha fatto vedere e capire che bisogna essere coraggiosi e soprattutto onesti con se stessi, perché se poi noi accettiamo l’idea che qualche volta può venire un po’ di bene dal male, e se accettiamo l’idea che in un caso di necessità e di emergenza, accettiamo il male, vi rendete conto cosa può succedere?

Succederà che se ad esempio io produco delle caramelle alla mora molto particolari, molto speciali, prodotte con il distillato di mora, nonostante tutto il rispetto che verrà posto per queste more con tutti i se, ma e distinguo, se quelle caramelle continueranno a comprarmele, io dovrò cominciare a commerciare le more, a fare una compravendita di more, e non solo dovrò fare un commercio di more, perché mi servono per fare le caramelle, ma dovrò anche trovare chi me le produce le more. Devo trovare i produttori, coloro che accettano di mettere a mia disposizione il terreno e le loro capacità per coltivare e produrre le mare, poi dovrò trovare coloro che commerciano le more, qualcuno che faccia uno scambio di more, e poi finalmente farò le caramelle alla mora, però con tutti i sé, con tutti i ma, con tutti i però, con tutti i distinguo e con tutte le regole del mondo. In tutto ciò io intanto sono arrivato ad un miliardo di caramelle alla mora.

Lasciando perdere il guadagno, che a noi non interessa, mutate le condizioni e al posto delle more mettete altro.

Questa caramella alla mora come è arrivata? Voi è stata possibile? Quante mani hanno dovuto agire e lavorare perché io potessi avere nella mia carta la caramella alla mora?

Io sono curioso e leggo sempre le sostanze che sono contenute dentro ad un prodotto, e sono curioso di leggere le mie caramelle alla mora che tanto mi piacciono che cosa contengono, da dove arrivano, come sono state fatte. E’ importante leggerlo e saperlo, perché così mi rendo conto di tutto il percorso, di tutti i traffici coinvolti, e così mi rendo conto se quelle caramelle alla mora oltre che essere buone al palato, fanno anche bene al mio corpo. Alle volte ciò che fa bene al palato poi non fa bene al corpo. Se le mie caramelle alla mora affondano le radici in un terreno fatto di sangue, del sangue degli innocenti, io dico:

NO GRAZIE! NON MI INTERESSANO!

Non diciamo: “Io non sapevo!”. Se lo posso sapere io, lo possono sapere tutti, basta leggere, ascoltare, basta non accontentarsi di quelle quattro cose che ci vengono dette, ma andare in profondità e scavare, si capisce tutto e si scopre tutto, e si scopre esattamente dove queste more e vengono coltivate e come vengono coltivate. Io non vorrei mai che a causa del fatto che io voglio mangiare caramelle alla mora, divento uno di quelle che collabora al commercio da una parte, ma soprattutto alla produzione delle more. E’ bello vedere le more che crescono spontanee, non è bella l’idea della coltivazione forzata. E’ molto diverso il sapore delle more che crescono nel bosco, come i lamponi, da quello dove si fanno le coltivazioni forzate nelle serre, è tutto un altro sapore.

Oggi abbiamo parlato di more, ma io so che parlo con persone intelligenti e quindi so che le persone sanno vedere oltre le more, come i Re Magi hanno saputo vedere oltre la stella. Ci facciamo accompagnare da Madre Teresa di Calcutta, da questo bellissimo video, e ci lasciamo condurre anche noi, prostrati ad adorare questo Bambino Gesù e a difendere con tutto noi stessi fino alla morte, alla nostra morte, fino alla testimonianza della vita, e a dire:

Io come i Magi hanno amato, adorato e difeso quel Bimbo, come San Giovanni Battista ha sussultato nel grembo di Elisabetta all’arrivo del Bimbo nel grembo della Vergine Maria, così anche noi vogliamo fare e vivere allo stesso modo.”

Quest’oggi la Benedizione è per tutti i bimbi, per tutti i vostri figli e per tutte le mamme in dolce attesa che stanno attendendo di mettere la mondo un bel bambino, su tutti questi bimbi e su tutte queste famiglie scenda copiosa la Benedizione della Sacra Famiglia, nel Nome del Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

S. Teresa di Calcutta contro l'aborto

Discorso tenuto l'11 dicembre 1979 a Stoccolma in occasione del conferimento del premio Nobel per la pace

EPIFANIA DEL SIGNORE

VANGELO (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

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