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Culto eucaristico di Maria, don Clemente Barbieri

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 12 maggio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

CANTO EUCARISTICO DI MARIA – DON CLEMENTE BARBIERI

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a mercoledì 12 maggio 2021, abbiamo appena ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. XVI, vv.12-15 di San Giovanni. Gesù ci sta preparando all’arrivo dello Spirito Santo, a questo momento solenne dove tutta la Chiesa riceve questa effusione dello Spirito Santo che oggi Gesù chiama: Spirito della Verità, che guida alla Verità.

“Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità”

Tutti coloro che vivono nella verità, che fanno opere di verità sono guidati dallo Spirito Santo e rendono gloria e onore allo Spirito Santo.

Andiamo avanti con il nostro testo “Maggio Eucaristico” di don Barbieri, siamo al 12° giorno:

XII GIORNO – Canto eucaristico di Maria

“Piena di Dio, Maria glorifica Dio. E questa glorificazione le balza dal cuore inondato di Spirito Santo, e si snoda con volo arditamente mirabile per elevarsi al cielo, così riboccante la sacra poesia, che né il canto della sorella di Mosè come venne a celebrare il passaggio del Mar Rosso; nè l’inno di Debora quando esaltava la vittoria sopra Sisara; nè il cantico di Anna resa felice dalla nascita di Samuele; nè l’apoteosi di Giuditta trionfante sopra Oloferne riescono a raggiungere.”

Il canto della Beata Vergine Maria è irraggiungibile.

“Dio parla per lei perché Dio è in lei. E dal suo cuore purissimo irrompono come razzi di non mai visti splendori le parole divine, che intessono in magnificenza la più bella e la più degna delle glorificazioni di Dio. Però è questo di Maria l’inno più eccelso che creatura abbia disciolto a magnificare Iddio; perché vi trema per entro l’ardore e l’amore del Verbo di Dio, che divinamente canta per Maria. Coincidenza meravigliosa di altitudini! Maria innalza il suo canto dal vertice d’una montagna! Le sommità della terra sono in certa guisa il piedestallo donde la Vergine libera la sua strofa sonante e raggiante al cielo, fattasi in qualche modo ad esso vicino; sono il seggio donde spiega alla terra la sua commossa gioia reverente, rendendosi sopra di essa più possibilmente elevata.”

La Vergine Maria, quando raggiunge questa apoteosi di lode a Dio, di riconoscenza a Dio e di riconoscenza di quanto Dio ha fatto nella sua vita, non cade in preda all’impulsività, all’ebbrezza che fa diventare folli — quando la gioia tracima nell’ebbrezza dell’impulsività fa diventare folli. Ho in mente delle scene dove alcune persone per questa ebbrezza, che non ha niente a che vedere con la gioia del Vangelo, in nome di questa ebbrezza hanno compiuto gesti folli dove hanno rischiato la vita.

Qual è la differenza tra il magnificare di Maria e questa ebbrezza, questa ubriachezza? È che al centro della gioia della Vergine Maria ci sta Dio: “L’Anima mia magnifica il Signore”

Al centro dell’ebbrezza, dell’ubriachezza, ci sta l’uomo, lui che produce e consuma immediatamente la sua gioia, la sua felicità e non coglie l’occasione per rendere grazie a Dio. Si può finire con le gambe per aria giù per un dirupo perché si è gioito da soli senza Dio, invece la gioia di Maria è una gioia composta, una gioia che diventa una preghiera, un cantico.

“Non così forse il sacerdote eretto sopra l’altare come sul monte santo di Dio, messo in comunione con Dio disceso sotto le specie sacramentali del pane e del vino, canta con le auguste parole della santa liturgia le meraviglie di Dio?”

Molto bello questo paragone tra il Sacerdote sul presbiterio e la Vergine Maria sul monte. Tutti e due in comunione, la Vergine Maria perché porta nel grembo il Figlio di Dio, il Sacerdote perché lì davanti a lui, tra le sue mani, si realizza il Miracolo dei Miracoli.

“E se questo canto di Maria è come la celebrazione eucaristica ch’ella innalza a Dio che ha con sé, come deve essere il canto delle anime che, venute per la santa Comunione ad incorporarsi con Dio, a Dio sentono di dover spiegare la lode, di dover umiliare il ringraziamento?”

A dire la verità non si vede tutto questo ringraziamento — non in tutti certamentem — ma non è così diffuso. Sono diffuse le chiacchiere, il correre via e davanti alla Comunione chiedere a Dio cose materiali. Innanzitutto, dovremmo lodare Dio, ringraziarlo, amarlo, riparare: “Jesu, Jesu, Jesu esto mihi Jesus!” Questa dovrebbe essere la nostra preghiera.

“Cantate, o anime, in su l’esempio di Maria, il vostro “magnificat„ al Signore; cantatelo infervorate di tutta la forza di vostra fede, di tutta la pienezza del vostro amore, in tutto l’abbassamento della vostra umiltà; non riuscirete che a rispondere con fioca risonanza di gioia e di tremore all’altissimo canto che irruppe dal cuore della Vergine quando s’ innalzò a compiere il suo ringraziamento per la più santa delle comunioni.”

Che il momento dell’incontro con Gesù Eucarestia, sacramentale o spirituale che sia, diventi un momento solenne, diventi il momento solenne nel quale diciamo il nostro grazie a Gesù, a Dio Padre, allo Spirito Santo.

“L’anima mia magnifica il Signore, perché il mio Diletto è venuto a me ed io tutta a lui mi sono offerta, come in olocausto.”

Lui si dà tutto a noi e noi dobbiamo darci tutto a Lui. Quest’oggi cerchiamo di fare della nostra vita un canto eucaristico in ogni occasione, in ogni situazione, con ogni persona. Il nostro Magnificat sia sempre con noi, soprattutto quando riceviamo Gesù.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Mercoledì della VI settimana di Pasqua

VANGELO (Gv 16,12-15)
Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

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