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Maria offre Gesù, don Clemente Barbieri

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di sabato 15 maggio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

MARIA OFFRE GESÙ – DON CLEMENTE BARBIERI

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a sabato 15 maggio 2021, oggi è San Pacomio, Padre dei monaci.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. XVI, vv. 23-28 di San Giovanni. Se quando pensiamo, quando parliamo, nominassimo Dio tanto quanto Gesù nomina il Padre saremmo già santi. In quattro righe guardate quante volte Gesù nomina il Padre. Per Gesù il Padre è veramente il Padre, Gesù non lo chiama Padre per finta, per abitudine, o perché gli è stato insegnato così, Gesù lo chiama Padre perché è veramente suo Padre, forse noi chiamiamo poco il nome di Dio, o Gesù, perché non è nella nostra vita così centrale, così importante come lo era per Gesù suo Padre.

“Il Padre stesso infatti vi ama”

Chissà se noi quando, come, e quante volte abbiamo fatto l’esperienza del Padre nella nostra vita, di Dio Padre che ci ama e ci ama in funzione dell’amore che noi abbiamo per Gesù.

Continuiamo la nostra meditazione in questo mese mariano, siamo arrivati al cap. XV del libro “Maggio Eucaristico” di don Barbieri:

XV GIORNO – Maria offre Gesù

“Al sacerdote è commesso l’altissimo officio di offerire, con la celebrazione della santa Messa, l’Ostia di propiziazione e di pace per la salute degli uomini. E però da l’altare, stese le mani, pieno il cuore di trepidazione, con le auguste parole che gli detta la Chiesa, in nome della medesima e di tutto il popolo de’ fedeli, pregando con essi e per essi, presenta alla infinita e preclara maestà di Dio, l’Ostia pura, l’Ostia santa, l’Ostia immacolata, il Pane santo della vita eterna e il Calice dell’eterna salvezza…”

Questa è proprio l’espressione che il Sacerdote recita nel rito Antico durante la Messa Tridentina. Chissà a tutti i Sacerdoti che hanno celebrato quella Messa nei secoli passati e anche in quelli attuali — perché c’è ancora chi la celebra, perché è ancora possibile celebrarla, Padre Pio l’ha sempre celebrata così — chissà quanti echi, quanti pensieri quante suggestioni bellissime si affacciavano e si affacciano alla loro mente e alla loro anima.

“…Col supplicare che propizio Iddio si degni di riguardare ad essa e di accoglierla con quel benevolo compiacimento col quale ebbe a ricevere l’offerta dell’innocente Abele, il santo sacrificio del patriarca Abramo, l’Ostia immacolata del sacerdote Melchisedech. Così Maria, nel presentarsi al tempio per la sua purificazione e nell’offerirvi il pargoletto suo Gesù, ebbe autorità di sacerdote e vi compì funzione sacerdotale; prima innanzi tutti i sacerdoti e più degna su tutti i sacerdoti, a presentare a Dio, in nuovo sacrificio, la novella vittima di propiziazione, Gesù, vero immacolatissimo Agnello, offerto per le sue purissime mani, sul nuovo altare della salute.”

La Vergine Maria offre Gesù e non solo a Dio Padre, ma anche a noi, e ci offre la possibilità di instaurare con Gesù un rapporto d’amore, una relazione di amicizia vera, costante, quelle amicizie dove uno dice: “Ho trovato l’amico del cuore e non lo lascerò più, ho trovato colui che ho sempre cercato.”

Sono proprio graziati coloro che hanno fatto e possono fare un’esperienza di Gesù di questa portata, dove Gesù non è più uno qualunque ma è l’Unicum, dove Gesù viene trattato da noi veramente come Amico, da Vivo, come realtà Viva.

Potremmo chiederci: la Vergine Maria che scopo ha in questo offrirci Gesù? A me sembra che la Vergine Maria abbia lo scopo di trasformarci, di purificarci, di santificarci, soprattutto nella misura in cui noi ci consacriamo al Suo Cuore Immacolato. Il suo ruolo è quello di cambiare le nostre anime, di lavarle, di sollevarle finalmente ai luoghi celesti, perché sia possibile a noi conversare con Gesù. Come se ci volesse strappare da questa materialità. Non a caso la Vergine Maria è chiamata “Porta del Cielo”, forse perché noi dobbiamo varcarla questa porta, non solo da morti ma soprattutto da vivi. Soprattutto noi Sacerdoti dovremmo imparare a stare più di là che di qua, a stare di là per imparare a vivere di qua, a stare di là per imparare a dire qualcosa di sapiente di qua, per essere veramente utili di qua, e per di qua intendo il mondo. Però se non siamo capaci di vivere in questi luoghi celesti, in questo abitare altrove, è difficile. Quanto abbiamo bisogno della Vergine Maria per imparare la riverenza, il silenzio, l’Adorazione profonda nello stare davanti al Signore! Abbiamo un bisogno enorme di tutto questo. Quanta poca consapevolezza c’è in noi della Presenza Reale di Gesù nell’Eucarestia. Diciamo di credere ma poi ci comportiamo come se non fosse veramente Presente Gesù, invece Gesù è veramente Presente. Diciamo di credere, però poi bisogna vedere questa fede quanto veramente istruisce la nostra mente e i nostri affetti. Quando penso alla Passione di Gesù, una delle figure che mi fa riflettere molto è la figura di Ponzio Pilato. Si dice sempre di lui che, in fin dei conti, era dalla parte di Gesù, ha fatto di tutto per liberarlo, ha solo avuto un po’ di paura ma poi in realtà si intendeva con Gesù. A me non dà questa impressione. Quando nomina Gesù davanti al popolo, agli scribi, farisei, dottori della legge, a tutta la gente che c’era lì, dice: “Volete che vi rilasci Gesù, il Re dei Giudei?”. Quando nomina Gesù, sempre aggiunge questo titolo.

Ma se lui sapeva che glielo avevano dato per invidia, perché deve sottolineare questo aspetto, che è esattamente l’accusa che loro fanno?

Dice poi: “Ma che male ha fatto?” Ma se tu sei cosciente e sai che te lo hanno mandato per invidia, perché devi dire “Il Re dei Giudei”?

In questa maniera invece di calmare gli animi li agiti, invece di placare e riuscire nell’intento di liberarlo, tu scateni ancora di più l’odio e il livore, perché ricordi qualcosa che loro non vogliono sentire. Quando avviene il baratto tra Gesù e Barabba, e scelgono Barabba, c’è poi la scenetta patetica di Pilato che si lava le mani, come se noi potessimo lavarci la coscienza con un po’ d’acqua.

Ma se lo vuole liberare perché prima di essere crocifisso fa flagellare Gesù?

Ormai gli aveva dato la pena somma, doveva essere Crocifisso. Ai due ladroni non li manda a flagellare, i due ladroni vengono subito presi e crocifissi. Perché Gesù deve essere flagellato?

Era innocente, lo hanno mandato per invidia, lo voleva liberare, si lava le mani del sangue di quest’Uomo innocente, però prima di mandarlo a morire, lo fa flagellare. Io non sono mai riuscito a vederla tutta quella scena della flagellazione nel film di Mel Gibson, non perché io sia sensibile al sangue, ma perché la ritengo talmente reale e vera, talmente fatta bene e corrispondente al vero che non si riesce a vederla pensando che tutto questo è successo a Gesù. Banalizzare, ridurre la Passione di Gesù, credo che sia una delle cose più diaboliche che possiamo fare. Il demonio fa di tutto per sminuire quella Passione.

Alla fine di tutto poi Ponzio Pilato, quando Giuseppe di Arimatea va a chiedere il corpo, dice: “E’ già morto?”. L’Evangelista Marco annota: “Si stupì che fosse già morto”, allora chiamò il centurione perché gli sembrava talmente impossibile che fosse già morto.

Ma questo dov’è che è con la testa? Ponzio Pilato non ha mai visto una flagellazione romana? Flagellato, coronato di spine, si porta la croce fino al Calvario, lo inchiodano alle 9.00 del mattino e alle 3.00 del pomeriggio muore. E Ponzio Pilato dice: “è già morto?” È già un miracolo che non sia morto lungo la strada!

Questa figura di Ponzio Pilato, per me è veramente bieca, a me non fa nessuna compassione, tenerezza, non mi muove nessuna comprensione. La trovo una figura infingarda, di quelli che fanno finta di essere in un certo modo, che fanno finta di sostenere la causa del giusto ma poi in realtà sono peggiori degli altri.

La Vergine Maria ci offre Gesù, e anche Ponzio Pilato ha offerto Gesù, ma la Vergine Maria ci offre Gesù in un modo assolutamente e radicalmente diverso. Pensiamo quest’oggi a queste due figure, alla Vergine Maria e a Ponzio Pilato, pensiamo a questi due modi diversi di offrire Gesù.

E noi ,quando offriamo Gesù agli altri, come lo offriamo?

Che bello… nella vita del Beato Card. Schuster si scrive che quando amministrava l’Eucarestia si rimaneva incantati per il modo con il quale il Cardinale offriva Gesù, il modo con cui prendeva e guardava l’Ostia.

Vi auguro quest’oggi di saper offrire Gesù a tutti coloro che incontrerete nel modo più degno e più mariano possibile. E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Sabato della VI settimana di Pasqua

VANGELO (Gv 16,23b-28)
Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

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