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Festa del Cuore Eucaristico di Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 17 giugno 2021 – Festa del Cuore Eucaristico di Gesù

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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La devozione al Cuore Eucaristico, in sintesi

Per chi desidera avere sempre con sé una sintesi sulla devozione al Cuore Eucaristico, proponiamo un PDF di quattro pagine, disponibile in due versioni: una da stampare fronte e retro per ottenere un pieghevole di piccole dimensioni e un’altra da salvare sul proprio telefono, tablet o computer.

La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù

Scarica il testo della meditazione

Festa del Cuore Eucaristico di Gesù

Eccoci giunti a giovedì 17 giugno 2021. Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi capitolo XI, versetti 1-11.

In questo testo si sente tutta l’afflizione di San Paolo, tutta la sua amarezza, la sua delusione, la sua solitudine, la sua impotenza. È un’esperienza che purtroppo nei secoli si ripete, è una pagina bellissima, uno spaccato molto bello del vissuto interiore dell’Apostolo Paolo ma anche di questa comunità di Corinto. San Paolo, usando anche l’ironia, fa sentire quanto loro siano distanti, rinfaccia loro addirittura il fatto che non l’hanno nemmeno aiutato nel mangiare, nel vivere.

“E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.”

Quando non si fanno le cose con gioia, quando non si dona con gioia, quando non si capisce il dono grande che si ha ad avere San Paolo, lì, o comunque che ti scrive, che ti cura e quindi si corre dietro al primo che arriva, o all’ultimo che arriva, è una delle cose veramente incredibili.

“Voi siete ben disposti ad accettarlo.”

“Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo.”

Come siamo capaci e come siamo bravi a dimenticare le persone solamente perché non ci servono più. Accade ad esempio che un Sacerdote, un parroco, un vice parroco che ti ha educato nella fede, ti ha confessato, ha celebrato i Sacramenti, cambia parrocchia, viene trasferito. Non è che non esiste più, non è che è morto, va solo via. Al momento si fanno tanti versi, tante lacrime, tanti piagnistei ci commuoviamo il cuore, piangiamo, ci disperiamo… perché noi siamo fatti così, abbiamo questo amore evanescente, questo fuoco di paglia che dura due minuti, noi siamo “sentimento”. Poi passano due ore, il tempo di una pasta col sugo, ed è finito tutto. La pasta col sugo fa miracoli.

Come, con tutto quello che ha fatto per te? Almeno gli auguri di Natale e Pasqua… per esempio, ti ricordi che c’è un compleanno? Fino all’altro giorno gli avete fatto millecinquecento feste e adesso ti ricordi che c’è un compleanno? Non è cambiata la data, non è che da quando è stato trasferito non è più nato, è nato e si continua a ricordare la sua data. Sono tre, quattro messaggini all’anno, almeno un messaggino, ci vogliono due secondi per scrivere “auguri”, non c’è bisogno di fare frasi troppo evangeliche, troppo sentite, troppo umane, almeno “auguri” si può scrivere, impegna mezzo neurone.

San Paolo dice:

“Quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi.“

Queste sono parole di fuoco. A ricevere delle parole così c’è da morire dalla vergogna! Ci viene annunciato il Vangelo e corriamo dietro al primo “marameo” che ci viene a dire qualcosa, perché noi andiamo da tutti a chiedere consiglio. 

Se tu devi costruire una casa e interpelli mille architetti non la costruisci più; se chiami mille imprese di muratori, non costruisci più la casa; se devi fare l’università e ne vai a cercare mille, non la cominci più; se vuoi trovare la donna perfetta o l’uomo perfetto, non ti sposerai mai, non esistono. Eppure con Dio noi facciamo così. Il Signore ci mette accanto, lì dove siamo, nella nostra storia, nel nostro percorso, un Sacerdote che magari poi diventa il nostro confessore e inizia un certo rapporto.

“Sì però sai com’è… io sono andato a chiedere consiglio anche a Tizio, a Caio… ”

Ma cosa c’entra? Poi torniamo a casa confusi e dispersi. Certo, perché se ascoltiamo mille consigli alla fine non capiamo più niente. Dice Siracide 6: “Uno sia il tuo consigliere, uno su mille”.

San Paolo dice: Voi correte subito dietro a quelli che dicono qualcosa di diverso da quello che vi ho annunciato io, subito!

Andate a leggere cosa diceva Padre Pio su queste cose, quando non assolveva le persone in confessionale, a qualcuno diceva:

“E stai ben attento di non andare a cercarti un altro prete che ti assolva perché se no andrete all’inferno tu e lui”. Questo era Padre Pio.

Una volta conobbi un Sacerdote che mi disse:

“Sai cos’ho fatto un giorno nella mia vita?”

“No, che cosa?”

“Un giorno venne da me un penitente e mi disse: «Padre sono andato a confessarmi da Padre Pio, ma non ha voluto assolvermi», e sai cosa gli dissi? Vieni qui che ti assolvo io.”

“Oh Cielo!”

Padre Pio non lo assolve e io, ultimo degli ultimi del mondo, che non so distinguere la sinistra dalla destra, che so dire il Padre Nostro, forse ti assolvo? Padre Pio che vede nel cuore dell’uomo e che vedeva dietro alle persone il Volto di Cristo che, disgustato, piangeva e quindi non le assolveva… e io, che non riesco neanche a vedere il pollice del mio piede destro, ti assolvo? Pazzesco! La creanza, il pudore, il senso del proprio limite dov’è finito?Incredibile.

Dovrebbe essere mio compito mantenere colui che mi annuncia il Vangelo, è un mio dovere. Io devo provvedere a colui o coloro che mi annunciano il Vangelo; devo provvedere a colui che mi dà il perdono di Dio, che mi dà i Sacramenti, è mio compito, se noi crediamo e sappiamo che cosa sono i Sacramenti, se noi crediamo che cos’è la presenza di un mandato, in questo caso San Paolo. 

“E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno”

Ma ci rendiamo conto? 

“Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!”

Quando non si hanno più parole perché ormai le parole non servono più, non si può altro che dire: 

“Lo sa Dio!”

Questa è una parte della lettera ai Corinzi veramente terribile.

“Se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate.”

Sentite le frecciate che tira? 

Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina

Ma chi per noi prova una gelosia divina? A noi tutto sommato ci dà anche fastidio. 

Oggi con questa lettura che abbiamo ascoltato, proprio oggi ricorre dentro a questo contesto la festa, la grandissima, bellissima, gloriosissima festa del Cuore Eucaristico di Gesù.

1La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù ebbe origine sul finire del XIX secolo da una richiesta dello stesso Gesù alla mistica laica Sophie Prouvier.

Il 22 gennaio del 1854, apparendole durante l’Adorazione Eucaristica nell’Oratorio delle Suore del Rifugio, infermiere dell’Ospedale San Giacomo di Besançon, Gesù le disse “con tono di lamento” le seguenti parole: «Sono il Cuore Eucaristico…Ho sete di essere amato nel Santissimo Sacramento…Quante anime mi circondano, ma non mi consolano…Il mio Cuore domanda l’amore, come il povero domanda il pane…».”

A voi sembra giusto che Dio debba arrivare a dire parole del genere? Ma noi dove siamo finiti?

“Così descrisse la visione la signorina Prouvier: 

«Il divin Cuore era come immerso in una profonda desolazione…ma aveva nel volto qualcosa d’indefinibilmente dolce: una espressione di bontà infinita, anche se congiunta a un dolore sconfinato…per l’ingratitudine degli uomini, perfino delle anime più favorite dei suoi doni…».”

Pensate un po’.

“Qualche mese più tardi, nello stesso luogo, Gesù rinnovò la propria richiesta: «Sono il Cuore Eucaristico… Ho sete di essere amato… Fammi conoscere, fammi amare!… Diffondi questa mia Devozione nel mondo!…».

In breve tempo la devozione si diffuse non solo in Francia ma anche in Europa e autorevoli teologi dimostrarono che non si trovava in questa devozione alcun elemento di preoccupante novità ma che, viceversa, questa risultava un approfondimento di uno specifico aspetto della devozione al Sacro Cuore, precisamente quello di venerazione e di riconoscenza all’Amore infinito del Cuore di Gesù nel darci l’Eucaristia.

La devozione al Cuore Eucaristico fu promossa, tra gli altri, dal padre Carmelitano Scalzo… ” — e quindi un mio confratello —  “e servo di Dio Agostino del Santissimo Sacramento (Hermann Cohen) e da san Pierre-Julien Eymard.

Così scrisse, a proposito, san Pierre-Julien: «Certo il Sacro Cuore è pure in Cielo, ma per gli Angeli ed i Santi già coronati. Nell’Eucaristia è per noi. Dunque la nostra devozione verso il Sacro Cuore dev’essere eucaristica, concentrarsi nella divina Eucaristia, come nel centro personale e vivente dell’amore e delle grazie del Sacro Cuore per noi» (1).

Predicava così durante i ritiri: «Miei buoni signori, non fate nulla di buono per le anime, perché non siete del vostro secolo; siete sempre nel passato; ci parlate sempre di Betlem, di Nazareth, del Calvario: tutto questo è troppo antico!… – Mi guardano con aria stupita, e allora riprendo: – Eh sì! Dicono che il passato conduce al presente, ma spesso accade di smarrire la strada. Nostro Signore non sta più nel presepio e sulla croce; perché non lo mostrate alle anime là dov’Egli è: nel Tabernacolo, col suo Cuore pieno di vita e tutto infiammato d’amore? Sì, sulla terra, tutte le cose grandi e buone non saranno fatte che per mezzo del Sacro Cuore».”

Puntiamo al Tabernacolo, mostriamo alle anime dove Egli è.

“Il Santo combatteva una certa tendenza a ridurre il culto al Sacro Cuore al solo culto della sua immagine. Desiderava che tutti comprendessero invece la realtà dietro la figura: Gesù nell’atto di porgere il suo Cuore come figura di Gesù che si dà totalmente a ciascuno di noi nell’Eucaristia.

Ecco perché san Pierre-Julien riconosceva come vera devozione al Sacro Cuore solo quella che si traducesse in un’autentica donazione di sé per amore, una vita di immolazione, vale a dire una vita eucaristica, appresa sperimentando su di sé l’amore di Dio nel donarsi a noi qui ed ora nella Santissima Ostia.

Le analisi mediche effettuate su diversi miracoli eucaristici in cui l’Ostia si è mutata visibilmente in carne, provano che il tessuto del quale sono composte è effettivamente tessuto di miocardio umano, vale a dire, letteralmente, il Cuore di Gesù (2).”

La parte più interna del Cuore.

“Il primo riconoscimento papale della devozione al Cuore Eucaristico si ebbe nel 1868, quando Pio IX concesse un’indulgenza all’invocazione: «Lodato, adorato, amato e ringraziato sia ad ogni istante il Cuore Eucaristico di Gesù, in tutti i tabernacoli del mondo, fino alla consumazione dei secoli».

Un decennio dopo papa Leone XIII, con quattro Brevi Apostolici, sostenne e promosse la devozione al Cuore Eucaristico e chiarì che essa intende suscitare la riconoscenza all’Amore di Gesù per il sacrificio attuato sulla Croce e perpetuato in modo incruento nell’Eucaristia.

Ulteriori approvazioni vennero dai Congressi Eucaristici Internazionali di Lille (1881) e di Avignone (1882).

Il 9 novembre 1921 papa Benedetto XV firmò il Decreto col quale concedeva la Messa e l’Ufficio propri del Cuore Eucaristico e istituiva la Festa del Cuore Eucaristico, da celebrarsi il giovedì dell’ottava del Sacro Cuore, con Messa e relativo Ufficio propri, per la Diocesi di Roma e per le diocesi che ne avessero fatto richiesta.”

Io ce l’ho la Messa propria, quindi se a qualche Sacerdote dovesse interessare di celebrare la Messa del Cuore Eucaristico di Gesù me la chieda pure che gliela dò volentieri.

“Ecco la preghiera completa citata nel decreto, approvata ed indulgenziata da Pio VI con rescritto del 7 novembre 1796 e quindi da Pio VII con rescritto del 9 febbraio 1818: 

«Ecco fin dove è giunta la carità vostra eccessiva o Gesù, mio amatissimo! Voi delle vostre carni e del preziosissimo vostro Sangue apprestata mi avete una mensa divina per donarmi tutto Voi stesso. Chi mai vi spinse a tali trasporti di amore? Non altri certamente che il vostro amorosissimo Cuore. O Cuore adorabile del mio Gesù, fornace ardentissima del divino amore, ricevete nella vostra piaga sacratissima l’anima mia, affinché in questa scuola di carità io impari a riamare quel Dio che mi die’ prove sì ammirabili dell’amor suo! E così sia» (5).

San Pio X scriveva: «Nulla ci sta più a cuore e ci torna più dolce che propagare ed accrescere nell’universo intero la pietà dei fedeli verso il Cuore Eucaristico di Gesù».

Pio XII con l’enciclica Haurietis Aquas promosse la devozione con queste parole: «Non si potrà facilmente comprendere l’amore che ha spinto il Salvatore a farsi nostro spirituale alimento, se non coltivando una speciale devozione al Cuore Eucaristico di Gesù» (6).

Quanti Papi! Poi c’è la preghiera di Papa Leone XIII, un Papa specialissimo.

“Mi tacerò per ascoltarvi e mi lascerò per perdermi in voi. Fate che io sollevi così la vostra sete della mia salute, la vostra sete ardente della mia santità, e che, purificato, io vi renda un puro e vero amore. Io non voglio più stancare la vostra attesa; prendetemi, io mi dò a voi”

Bellissima!

“Cuore maestro dei segreti dell’unione divina – Cuore di colui che dorme, ma sempre veglia – Cuore Eucaristico di Gesù abbiate pietà di noi. Gesù Ostia, io voglio consolarvi – Io mi unisco a voi”

Bellissimo.

Poi abbiamo l’Abate Tesniere il quale in un libro “Il Cuore Eucaristico di Gesù. Letture per il mese di giugno” scrive alcune cose veramente belle che adesso vi leggo:

“Il Cuore Eucaristico implora riparazioni”

“L’Ottava del Corpus Domini con le Messe solenni e le processioni che la aprono”

Forse un giorno, un tempo che fu, perché anche prima del Coronavirus non è che c’era chissà che cosa. A vedere certe processioni Eucaristiche con finestre chiuse, tapparelle abbassate, non un segno di niente… passava Gesù e niente, televisioni che andavano, gente che gridava. Terribile. Però ci sono state anche cose belle, ho visto processioni con i bambini davanti che gettavano i petali di rose al passaggio del Sacerdote che portava il Santissimo, bellissimo.

“L’Ottava del Corpus Domini con le Messe solenni e le processioni che la aprono e la chiudono, l’esposizione interrotta dell’adorabile Sacramento, è il punto culminante del culto Eucaristico, eppure le indegnità commesse contro Gesù durante tutto questo, come dice il Salvatore, lo portano a chiedere comunione e un atto di riparazione per riparare l’indegnità che gli è stata offerta durante il tempo dell’esposizione sui nostri altari”

Mentre Lui è esposto riceve offese da coloro che vanno ad adorarlo! Chiediamoci. 

“Ora è chiaro perché il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini è stato scelto dal Salvatore per la celebrazione della festa del Sacro Cuore”

La festa del Sacro Cuore, non il Cuore Eucaristico. 

“Ciò segna in modo molto chiaro il carattere riparativo della devozione al Sacro Cuore per i peccati commessi contro l’Eucarestia. Il Corpus Christi, come afferma San Tommaso, ha l’intento con un solenne prolungato omaggio, di riparare l’indifferenza dell’anno precedente nella celebrazione quotidiana e nella ricezione dei sacri misteri.”

La solennità del Corpus Domini ha proprio questo intento, di omaggio solenne e prolungato per riparare l’indifferenza di tutto l’anno precedente, vissuta nelle Sante Messe e nelle Adorazioni.

“La festa del Sacro Cuore riparerà gli oltraggi che saranno avvenuti anche nella solenne celebrazione degli otto giorni dell’ottava appena conclusa. La devozione al Sacro Cuore non sarà solo un’espressione di gratitudine per l’amore infinito e gli incomparabili benefici che Gesù ha racchiuso nel dono della sua Eucarestia, ma un’onorevole riparazione per quell’amore disprezzato, per quei benefici profanati o resi inutili.

E’ il Cuore di Gesù la vittima del suo amore eccessivo che si tratta di adorare, consolare ed esaltare nel Sacramento in cui viene offerto.

“Cor Jesu Caritatis Victima venite Adoremus”

Venite adoriamo il Cuore di Gesù, Vittima dell’Amore.

Smettiamola quindi usare espressioni come: “Ma io ho bisogno… di fare la Comunione, quindi… ”

Quindi che cosa? Quindi sono disposto a tutto, quindi Gesù viene dopo, quindi per soddisfare il mio bisogno va bene qualunque cosa, scendo a qualunque compromesso? 

Ma ai bisogni di Gesù chi ci pensa? A ciò che Gesù lamenta, alle suppliche di Gesù, chi risponde? Alle ferite che Lui riceve, chi risponde?

Chiediamocele queste cose, proprio oggi nella festa del suo cuore Eucaristico. La dobbiamo celebrare bene, andando davanti al Tabernacolo e facendo atti di riparazione, è così che si celebra bene, facendo il proposito di fare ogni giorno l’ora di Adorazione come ci ha spiegato Mons. Fulton Sheen, ogni giorno, e se uno non la può fare in Chiesa, la fa in casa, ti rivolgi verso la Chiesa e fai l’ora di Adorazione dicendo al Signore: “Sono qui”

“Venite adoriamo il Cuore di Gesù, Vittima dell’Amore”

Chissà cos’altro deve fare questo Gesù per noi, chissà cos’altro deve dire per chiederci attenzione.

Se voi osservate tutto quel falso atteggiamento da corte dì Versailles, tutti quegli inchini che ci facciamo l’uno con l’altro, tutto quel non urtarci, non dirci quella parola in più, non dire quella frase in più, stare attenti ai perbenismi falsi, tutti i sorrisini, e quelle cose da ipocriti, tutte quelle apparenze false, tutto quel finto interessarci l’uno dell’altro, tutto quella cortesia affettata… a noi piacciono queste cose, ci piace questo star lì attorno alla teiera a bere il nostro the caldo con il latte e poi mangiare qualche biscottino danese e spettegolare un po’, fare un po’ di quelle chiacchiere inutili da Cotton Club. Quelle cose così a noi piacciono da morire, perché ci piacciono i piattini, i tovagliolini triangolari, la posatina d’argento, il reggitorta. Abbiamo tutte queste stupidaggini uno verso l’altro, perdiamo tanto di quel tempo, tante di quelle energie in tutti questi perbenismi assurdi, in queste false cortesie e poi quando entriamo in Chiesa è come se entrassimo nella stanza della lavanderia, uguale! Ma neanche in camera mia entro così! Non riesco ad entrare in camera mia come vedo certa gente entrare in Chiesa. Lasciamo perdere i matrimoni e i funerali, perché lì veramente c’è da perdere la fede. Esperienze terribili. 

Il Sacro Cuore di Gesù ce lo chiede, il Cuore Eucaristico di Gesù ce lo implora: 

“Sono il Cuore Eucaristico, ho sete di essere amato nel Santissimo Sacramento. Quante anime mi circondano ma non mi consolano”

Perché pensano ai fatti loro, perché chiedono: “dammi, fammi, fammi, dammi”. Le nostre preghiere sono fatte in modo litanico, sono litanie a due verbi: dammi, fammi. Questo non è consolare Gesù.

“Il mio Cuore domanda l’Amore, come il povero domanda il pane”

È Dio, non ci dimentichiamo mai che è Dio.

“Fammi conoscere, fammi amare, diffondi questa mia devozione nel mondo”

È tanto brutto, è una cosa che a me proprio non piace neanche un po’, perché sembra di fare pubblicità a se stessi, ci ho pensato tanto però non c’è un altro modo, non sono riuscito a trovarlo, magari voi lo sapete, se lo trovate ditemelo, scrivetemelo perché vi sono proprio grato, e almeno due mesi che ci penso, non riesco a trovare un altro modo. Se voi trovate su internet, sui vari social, su YouTube, su quello che volete voi, un’omelia, una catechesi, una conferenza, qualunque essa sia, che parla della Verità, quindi parla di Gesù, ancor di più se parla di Gesù o di cose inerenti a Dio, alla Vergine Maria, ed è fatta bene, al giudizio della vostra coscienza è fatta bene, vi sembra fatta bene, vi dà cose buone, vi fa bene, vi fa crescere, vi dà conoscenze che non avevate, vi aumenta l’amore per il Signore, vi fa nascere nel cuore proprio siti belli per il Signore… condividetele queste cose! Sapete che a me mandano delle cose che non conoscevo, delle quali poi io vi parlo. Tra un po’ vi parlerò di un’apparizione molto importante della Madonna, riconosciuta dalla Chiesa che sono sicuro che molti di voi non conoscono. Non vi dò altri dettagli perché ne basterebbe uno per farvi già trovare qual è, basterebbe che vi dicessi questo dettaglio che ho in mente, e voi andate su internet, cliccate questo dettaglio e la trovate subito, ma non ve lo dico per farvi vedere che quando ve ne parlerò voi direte: “Cosa? L’Apparizione della Madonna dove? Mai sentita”. Quell’Apparizione ha una caratteristica unica che nessun altra Apparizione riconosciuta dalla Chiesa possiede, eppure non la conosce quasi nessuno, pochissimi la conoscono e anche io che “faccio un po’ questo di mestiere” questa Apparizione non l’avevo mai sentita, conosciuta, studiata, approfondita. Condividete, basta fare “click”. A me non interessano i like, ma interessa la condivisione. 

Per questo parlo di pubblicità: “Padre ma se io faccio condivisione lei sta facendo pubblicità a se stesso”.

No, condividete tutto quello che dicono gli altri, a me interessa che impariate questo metodo di condividere tutto ciò che voi trovate essere vero, essere utile alla vostra anima, perché voi potreste salvare anime in questa maniera, con un click, perché quel testo, quella conferenza, quella catechesi, quell’omelia, quella cosa lì che vi ha fatto tanto bene, come lo ha fatto a voi lo potrebbe fare a cento altre mila persone, e siccome basta un click, cioè basta ricordarsi che lo zelo per le anime non deve essere una proprietà tipica del Sacerdote, noi siamo tutti collaboratori dell’Unico Maestro, dell’Unico Signore, a livelli diversi; a fare click non bisogna essere Sacerdoti, non ci vuole la mano consacrata per fare click, quindi fate questo benedetto click, condividete, non mi interessa che condividiate quello che dico io, condividete quello che volete voi, ma condividete tutto ciò che trovate di bello, mandatelo alle persone a voi care, fatelo girare sulle vostre pagine Facebook, ovunque, voi non sapete dove può arrivare, non immaginate neanche, può arrivare fino in Cina, fino in America, in Africa, ovunque. 

Ho visto dei post di alcune immagini che ho pubblicato sulla pagina Facebook, avete presente sicuramente quello del Crocifisso “Io credo in Gesù, non mi vergogno di Gesù, e tu?”, una cosa simile, sono rimasto colpito quando ho visto che aveva raggiunto quasi 28.000 persone. Sono tante 28.000 persone, ma in Italia quanti siamo? 28.000 persone è un paese, e quanti paesi ci sono in Italia? In Italia quanti siamo? 28.000 persone non sono nessuno. 

Il male è molto più intelligente di noi, gli operatori del male, i ministri di Satana sono molto più astuti di noi, i servi del demonio agiscono con molta più intelligenza di noi, non stanno a guardare il mio bisogno, sanno bene che il loro padrone, Satana, li obbliga a diffondere il più possibile la zizzania. Noi citrulli stiamo con la testa per aria a guardare chissà che cosa. Diffondiamo anche noi! Infatti, se voi vedete, sotto a destra appare “condivisioni”, ma non sono proporzionate al numero delle persone che usano di quelle cose lì, di quel testo, di quell’audio, perché non condividono. Non ci costa niente condividere e inviare, è un apostolato, andate a vedere cosa faceva San Massimiliano Maria Kolbe con la stampa, fino a notte fonda a stampare i libretti, i fogli, le cose da distribuire per la Vergine Maria. Noi non dobbiamo stare fino a notte fonda a stampare, dobbiamo fare un click, prendere e fare “invia”. Fatevi una mailing list nella mail di 300 persone, le mettete dentro tutte, poi quando trovate qualcosa di bello cliccate il gruppo che avete scelto, lo potreste chiamare gruppo San Paolo, e come San Paolo diffondete il Vangelo, mettete dentro l’audio, il video, il testo, la foto, quello che volete e li inviate. Nel giro di due secondi 300 persone sono state raggiunte. Se ognuno di quelle 300 persone fa la stessa cosa, immaginatevi in 24 ore cosa succede. È più intelligente l’Aids, il coronavirus, che non noi che diciamo di amare Gesù. Dalla Cina è arrivato qui in un batter d’occhio e noi siamo riusciti ad andare fino in Cina?

È un apostolato, uno se lo dovrebbe prendere come impegno apostolico, questi sono i mezzi che Dio ci ha dato, usiamoli fino a bruciarli, fino a tirare via i tasti della tastiera del computer, usiamolo come impegno quotidiano: “Ogni giorno mi impegno a condividere se ho trovato qualcosa di veramente bello, a condividerlo, a diffonderlo, a mandarlo in giro per tutto il mondo”. Il mio impegno apostolico è questo, la mia opera di evangelizzazione è questa. Pensate quante persone oggi potrebbero conoscere il Cuore Eucaristico di Gesù. Lo dice Gesù:

“Diffondi questa mia devozione nel mondo”

Come ha fatto per tutto il resto. E perché io non la devo diffondere? Perché deve bastare solamente a me stesso? Perché deve bastare solamente alla mia piccola cricca che ho intorno? Apri quelle finestre e diffondilo, buttalo ovunque, mandalo ovunque, ci sono mille modi per diffonderlo! Poi, se uno non lo ascolta o non lo legge, va bene, è un problema suo, fa niente. Tu cosa hai perso?

“Ma poi mi ridono dietro”

E allora? Cosa hanno fatto con Gesù? Ha subito molto di più per la salvezza tua e mia, quindi diffondiamolo senza nessuna paura, senza nessuna vergogna, rinnegando e calpestando il nostro egoismo, che è la cosa peggiore che ci sia. 

Ma con costanza, non è che oggi vedo 5.000 condivisioni e tra una settimana ne vedo la metà. Questo impegno o lo si prende bene, e lo si fa bene o non lo si fa. Facciamolo bene, impegniamoci a farlo bene. 

20.000 persone, 50.000 persone non sono nessuno. Voi prendete tutta l’Italia e vedete quanti sono. Prendete quello di chi volete, basta che diffondete. 

Tema: Cuore dolce rifugio della vita nascosta.

Fioretto: Accostatevi alla S. Comunione con filiale confidenza e riconoscenza grande.

Ossequio: Riparate con amore, la lode e la preghiera, le bestemmie che i cattivi lanciano contro Dio, la Madonna, i santi.

Le nostre condivisioni potrebbero essere proprio questo atto di riparazione contro le bestemmie.

Giaculatoria: Cuore Eucaristico, – nel bene assorto, da quest’oceano – guidami al porto.

Lo voglia veramente Dio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

 

Giovedì della XI settimana del Tempo Ordinario

PRIMA LETTURA (2Cor 11, 1-11)
Vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio.

Fratelli, se soltanto poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.

Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!

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