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Il Sacerdote non si appartiene, di Mons. Fulton Sheen: 13° parte

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 14 giugno 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Il Sacerdote non si appartiene, di Mons. Fulton Sheen: 13° parte

Eccoci giunti a lunedì 14 giugno 2021. Oggi facciamo la memoria della Beata Maria Candida dell’Eucarestia, che l’anno scorso ci ha tanto accompagnato nel momento così difficile e delicato della nostra prima clausura, io la chiamo così, non mi piace il termine lockdown, non mi piace neanche il termine prigione, mi piace il termine clausura; è stata una prima clausura forzata ma una clausura che noi abbiamo vissuto da cristiani, perché da cristiani si può vivere tutto, anche Auschwitz, come fece San Massimiliano Maria Kolbe, Santa Teresa Benedetta della Croce Edith Stein, come fece Padre Damiano che trasformò l’isola di maledetta di Molokai in un Paradiso terrestre, in una nuova Eden. In qualunque posto noi siamo, se lì c’è un cristiano, di Cristo, cambia tutto. Per noi era una clausura, uno stare con il nostro Gesù e la nostra Madre del Cielo, uniti a loro per portare avanti, insieme alla Beata Candida dell’Eucarestia, la nostra fedeltà a Gesù.

Abbiamo letto il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo V di San Matteo, versetti 33-42.

Il Signore ci dice di non opporci al malvagio:

 “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio”

Perché il malvagio non ci può togliere niente, perché quando noi abbiamo Gesù nell’anima, abbiamo tutto, quando abbiamo la Vergine Maria che ci avvolge con il suo Manto, abbiamo tutto, quindi nessuno ci può portare via qualcosa. 

 

Andiamo avanti con la nostra meditazione del libro di Mons. Fulton Sheen “Il Sacerdote non si appartiene”. Siamo arrivati a questa domanda importante:

“Fu la cupidigia l’inizio della caduta di Giuda?”

Stiamo affrontando il tema del tradimento di Giuda.

“Fu la cupidigia l’inizio della caduta di Giuda? No!”

Eravamo arrivati qua, vi ho lasciati un pò col fiato sospeso.

“La prima testimonianza della caduta di Giuda risale al momento in cui Nostro Signore annunciò l’Eucaristia.”

Ecco finalmente svelato l’origine del tradimento.

“La storia di Giuda è strettamente connessa alla Pasqua ebraica. Fu a una Pasqua ebraica che Nostro Signore annunciò per la prima volta l’Eucarestia, e a un’altra Pasqua ebraica che l’istituì. Nell’anima di Giuda, la prima frattura si ebbe quando Nostro Signore disse che avrebbe dato all’uomo il suo Corpo e il suo Sangue come cibo. Il crollo definitivo avvenne la notte dell’Ultima Cena, quando il Signore Santissimo mise in atto la sua promessa. Si ha qui la prova irrefutabile che l’Eucaristia, il Pane della Vita, è legata da un lato alla fedeltà e alla santità, dall’altra al tradimento e alla slealtà. La prima incrinatura nel sacerdozio proviene dal nostro atteggiamento verso l’Eucarestia: la santità con cui offriamo la Messa, la sensibilità della nostra devozione al Santissimo Sacramento.”

E qui conviene che tutti corriamo a confessarci subito. La prima incrinatura nel Sacerdozio avviene qui, verissimo, Mons. Fulton Sheen dice la sacrosanta verità, che ci piaccia o non ci piaccia, è così. 

Forse, questa è una mia idea, sarà un’idea sbagliata ma ve la dico, quando l’Arcangelo Lucifero venne a sapere dell’Incarnazione del Verbo, della Seconda Persona della Trinità, quando tutto il Cielo venne a conoscenza della decisione della Santissima Trinità, noi sappiamo che a questo lui si ribellò. 

Il suo “Non servo” da dove nasce? 

Nasce dal fatto che non aveva nessun problema ad adorare e servire Dio, lo stava già facendo, non è che Lucifero improvvisamente impazzisce, ma finché è Dio che bisognava adorare andava bene, ma l’idea che la Seconda Persona della Santissima Trinità si incarnasse nel grembo di una donna e quindi assumesse anche la natura umana, e di fronte ad essa lui, il grande Lucifero, portatore di luce, l’Angelo più alto in Cielo, in grado, in gloria, in tutto, dovesse prostrarsi, adorare, inginocchiarsi davanti anche alla natura umana, questo no, perché la natura angelica è superiore alla natura umana, e quindi alla natura divina sì, ma alla natura umana, no, alla natura umana di Gesù, no.

Leggendo queste parola di Fulton Sheen mi sono detto: vuoi vedere che forse a Lucifero è stato dato di intravedere anche un qualcosa dell’Eucarestia? Visto che il tradimento di Giuda trova la sua origine, il suo fondamento, nell’istituzione dell’Eucarestia, vuoi vedere che Lucifero dall’inizio si ribellò all’idea che Dio si facesse pane? Che la Seconda Persona della Santissima Trinità assumesse la natura umana era uno scandalo, se poi, in più, decide anche di rimanere sotto le spoglie del pane e del vino, questo era ancor più assurdo per lui: Dio, l’Infinito, l’Incommensurabile, l’Onnipotente, l’Onnisciente, l’Onnivedente si fa pezzettino di pane? No, è impossibile!

Ed è verissimo che la prima incrinatura del Sacerdozio avviene qua, dal nostro atteggiamento verso l’Eucarestia, dalla santità con cui offriamo la Messa. Innanzitutto bisogna vedere se l’offriamo la Messa, come la celebriamo, bisogna vedere se è un’offerta.

“la sensibilità della nostra devozione al Santissimo Sacramento.”

In questi giorni mi hanno mandato delle foto di un posto in Italia dove ci sono pezzi di particola per terra. Pezzi, non frammentini invisibili, pezzi della grandezza di 2 centimetri di lunghezza per 1 centimetro di larghezza! Pezzi di particola per terra! Poi secondo me non si sono neanche accorti che sono stati protagonisti di un miracolo Eucaristico: un’Ostia è caduta per terra e il Sacerdote ha detto di bruciarla. Invece il sacrestano l’ha presa, l’ha messa in un bicchierino con l’acqua e l’ha messa nel Tabernacolo, a marcire, a dissolversi… il Cuore Eucaristico di Gesù! Dopo una settimana è andato a vedere l’esito del procedimento. Immaginatevi voi di mettere un’Ostia non consacrata dentro un barattolo di acqua: è talmente sottile, è talmente fine, è talmente scioglibile che dopo una settimana non c’è più niente. Dopo una settimana sono andati, hanno aperto il barattolino e c’era dentro l’Ostia intatta con al centro una macchia di sangue.

La domanda è: “Come fa la macchia di sangue a rimanere impressa nell’Ostia se è dentro nell’acqua?”

Voi provate a prendere un qualunque alimento edibile, lo macchiate con qualcosa e lo mettete nell’acqua. Va via, si scioglie l’alimento e non si vede, invece lì si vede proprio questo cerchietto delle dimensioni di una monetina di sangue rosso al centro. Secondo me non si sono neanche accorti di essere stati protagonisti di un miracolo Eucaristico. 

Ho chiesto: “Che cosa ne fate?”

“Ah boh, non lo so, non si sa”

Mi è rimasta impressa questa scena, ho la foto nel telefono e mi è rimasta proprio impressa come a dire che Gesù ci grida in tutti i modi la sua Presenza. Siccome è caduta per terra la mettiamo a marcire o la bruciamo nel fuoco. Terribile. Questa sarebbe la nostra santità e la nostra devozione al Santissimo Sacramento. 

“Il primo accenno a Giuda come traditore la Bibbia ce lo offre non quando egli rivelò la sua avidità, ma quando Nostro Signore si dichiarò il Pane di Vita. In quell’occasione vennero meno a Gesù Cristo tre tipi distinti di seguaci: le folle, perché rifiutava di essere un re terreno e invece dell’abbondanza dava l’Eucaristia; parecchi discepoli, i quali «si ritirarono e non stavano più con lui» (Gv 6, 67) perché giudicavano l’Eucaristia uno scandalo; infine, Giuda.

San Giovanni contrappone due di coloro che il Cristo aveva chiamati al sacerdozio: Pietro e Giuda. Quando, dopo avere annunciato che avrebbe dato la sua Carne per la vita del mondo, si ebbero le diserzioni in massa, il Signore chiese a Pietro se anche lui voleva andarsene.”

Gesù non fa un passo indietro, Gesù è pronto a ricominciare da capo tutto: “Volete andarvene anche voi? Andate. Sull’Eucarestia non faccio un passo indietro, sull’Eucarestia non si contratta. È il mio Cuore, è il mio miocardio. Non si può contrattare sul Cuore Eucaristico. Non è possibile. È un dono che voi neanche potete capire, non potete immaginare.”

“Pietro rispose:

«Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6, 68-69).

Il cuore di Nostro Signore si rattrista per ciò che è accaduto ai suoi dodici. Il numero era simbolico; datava dai dodici patriarchi e dalle dodici tribù, ed era usato spesso in riferimento agli Apostoli. (Ciascuno di essi non derivava forse da una delle dodici tribù?) Vi è quindi qualcosa di tragico nelle parole divine:

Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici (Gv 6, 70).

È un diavolo!” Come si fa a vedere giuda in Paradiso?

“Eppure uno di voi è un diavolo!”

C’è scritto! Giovanni 6, 70. I diavoli non entrano in Paradiso. E non abbiamo nessun testo che dica che Giuda si è convertito, come invece accade per Pietro. 

“Eppure uno di voi è un diavolo!”

“La cupidigia verrà in seguito! Ma qui, molto tempo prima della cena in casa di Simone, molto tempo prima del suo mercato con i sacerdoti del Tempio, Giuda è già descritto come un traditore proprio nel momento in cui Nostro Signore promette la sua Carne come cibo e il suo Sangue come bevanda. Che cosa aggiunsero i trenta denari d’argento alla vendita di quel Corpo e di quel Sangue? Tanto, li aveva già rinnegati! Giuda è dapprima un ladro, poi un traditore e infine un aperto alleato del nemico. Ha rubato dai fondi apostolici, è stato preso da un odio nevrotico sia per il denaro che per se stesso e, per ultimo, si è tolta la vita, ma l’incrinatura, quando ha fatto la sua prima comparsa? Quando è cominciato l’impercettibile crollo, tanto impercettibile che gli Apostoli, durante l’Ultima Cena, non se ne avvidero?”

Nessuno se n’è accorto, è stato talmente impercettibile che gli altri non se ne sono accorti. “Chi è, Signore, che ti tradisce?” Ricordate?

“E cominciato quando colui ch’era chiamato a essere Sacerdote e vittima ha rifiutato di accettare le parole del suo Signore:

«Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Gv 6, 58).

La carne! Indubbiamente essa spiega certi aspetti della debolezza sacerdotale. Attaccamento alle cose del mondo! Amore per i titoli azionari! Lusso! Alcool! Nominiamo qualsiasi peccato che ci possa venire in mente.”

La carne ha il suo posto, possiamo pensare a qualunque cosa che è legato alla carne.

“Sono questi gli strascichi che accompagnano il declino del sacerdozio, ma nella veste della santità vi era già uno strappo ancor prima che queste altre forme di nudità e di vergogna facessero la loro comparsa.”

Adesso, vi prego, mettiamoci in ginocchio ad ascoltare queste parole perché veramente sono un fulmine, quello che sto per leggervi è fulmine puro.

“Nostro Signore sa dove questi palesi e scandalosi peccati ebbero origine. Forse ebbero origine in una «Messa d’un quarto d’ora»; in un «ringraziamento d’un minuto»; in un rapido salto dalla camicia da notte al camice; in una carenza di visite al Salvatore Eucaristico, essendo queste limitate alle visite «ufficiali», quando si «deve» celebrare la Messa o qualche altro ufficio divino. Quindi, l’uomo che è Sacerdote; sempre e ovunque, per l’Eucaristia non è stato capace di essere un Sacerdote Eucaristico.”

Concordo in pieno con quanto scrive Monsignor Fulton Sheen, in pieno, su ogni virgola, persino gli spazi, l’interspazio tra un segno e l’altro, anche su quello sono d’accordo.

“Forse ebbero origine in una «Messa d’un quarto d’ora»

Succede, sembra incredibile ma in molti mi dicono che accade. Io non ho idea di come sia possibile celebrare la Messa così. Anche senza fare l’omelia non riesco proprio ad immaginarmi come si faccia a celebrare una Messa in un quarto d’ora, non riesco a pensarla, perché da quando inizia, a quando finisce, tra la Consacrazione, la Comunione del Sacerdote, l’amministrazione del Sacramento alla gente, la purificazione dei vasi sacri, la preghiera finale, l’andare in Sacrestia, non riesco proprio ad immaginarmi un quarto d’ora. O mi mangio le parole o sono speedy gonzales, ma un quarto d’ora dall’inizio alla fine, non è una Messa, è uno sfregio. Come si fa a chiamare Messa una cosa di un quarto d’ora? È impossibile!

“in un «ringraziamento d’un minuto»;

E io aggiungo che sarebbe già una grazia! Perché non so quanti di noi lo fanno, ma non di un minuto, ma di trenta secondi. Quanti di noi fanno il ringraziamento di trenta secondi dopo la Messa? 30 secondi. Finisce la Messa, mi tolgo i paramenti Sacerdotali, torno in chiesa, mi metto in ginocchio per trenta secondi cronometrati e ringraziare il Signore. Quanti lo fanno?

Trenta secondi. È troppo? È vero, è troppo. Quindici secondi.

Quanti dopo la Messa vanno in Chiesa, si inginocchiano per quindici secondi a ringraziare il Signore?

“in un rapido salto dalla camicia da notte al camice;”

Questo sembra un film dell’orrore, dalla camicia da notte al camice. Ci sono padri di famiglia che dormono un’ora per notte, se va bene, di seguito, perché il bambino ha pianto tutta la notte e il giorno dopo devono svegliarsi alle 5.00 e farsi 40 chilometri di strada per andare a lavorare e 40 a tornare, più il lavoro e più tutto quello che devono fare lì. E noi? Abbiamo la Messa alle 7.00/8.00…

“in una carenza di visite al Salvatore Eucaristico… ”

Quando sono entrato in Postulandato mi ricorderò sempre questo Padre Maestro veramente bravo, di lui posso fare il nome perché è una cosa bella che voglio dire, si chiamava Padre Placido del Sacro Cuore di Gesù, un gran bravo Maestro, pensate io sono entrato in Postulandato il 9 marzo e quel 9 mi avrebbe accompagnato per sempre, perché poi sono stato ordinato il 9 giugno, e ricordo che appena entrato in Postulandato lui ci disse:

“Ragazzi, finterete il Postulandato, andrete in Noviziato, finirete il Noviziato e andrete in Studentato, finirete lo Studentato e finirete Sacerdoti. Ricordatevi, io qui vi insegno questa pratica, voi dovete portarla avanti per sempre, attenti, in Noviziato sarà ancora facile, ma in Studentato comincerete ad avere difficoltà perché dovrete studiare, attenti a non perderla: alle 15.00, tutti in cappella. Non per due ore, non per un’ora, non per mezz’ora, bastano dieci minuti per fare memoria della Passione di Gesù: alle ore 15.00, tutti davanti a Gesù.”

Certo noi siamo avvantaggiati perché non siamo fuori in un mondo dove sei al supermercato o con i colleghi. In un Convento è più facile, le nostre Costituzioni prevedono la Visita al Santissimo Sacramento, per noi Carmelitani prevedono la visita al Santissimo Sacramento quotidiano, ma la facciamo? O ci limitiamo come scrive il Vescovo:

“limitate alle visite «ufficiali», quando si «deve» celebrare la Messa o qualche altro ufficio divino.”

Ma questa non è la visita, la visita è quando tu non hai altro da fare che andare a visitare, andare a dire “Ciao” a Gesù. Quando esci e quando entri in Convento, o in casa se sei Sacerdote secolare, passare prima in Cappella a salutare il Signore che è il Padrone di casa, è Colui che ti dà la vita, Colui che è lì che aspetta solo quello, perché il Sacerdote se non è Sacerdote Eucaristico, non è. Preghiamo tanto, dobbiamo pregare veramente tanto, perché ogni Sacerdote maturi sempre di più questa coscienza, questa necessità.

“Noi, che non siamo soltanto «autorizzati» ma «ordinati» in funzione del Corpo e del Sangue, come potremo conservare il nostro potere, la nostra santità, la nostra perizia di Sacerdoti se non mediante la fede più viva nel Corpo e nel Sangue di Cristo?”

Mi fermo qui. Credo che abbiamo veramente tantissimo tutti da meditare, tantissimo da riflettere e voglia di da convertirci.  

Il nostro pensiero del giorno:

Tema: Cuore desideroso delle nostre preghiere.

Fioretto: Nelle difficoltà dite al Signore: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”, e ricorrete con grande fiducia al Cuore Eucaristico di Gesù perché ve la faccia compiere.

Ossequio: Usate particolare modestia in chiesa, evitando quelle piccole irriverenze che non poco contristano il Cuore Eucaristico di Gesù.

Piccole, e aggiungo io “grandi”, e se possiamo facciamo la genuflessione, se non abbiamo il ginocchio distrutto, facciamo la genuflessione, e smettiamola con questi inchini che non dicono niente: “Davanti a Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei Cieli, sulla terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore”. Il Signore, capite!

Giaculatoria: Cuore Eucaristico, – gioia dei Santi,

fa che con gli Angeli – l’amor ti canti.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Lunedì della XI settimana del Tempo Ordinario

VANGELO (Mt 5,38-42)
Io vi dico di non opporvi al malvagio.
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

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