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Memoria del Cuore Immacolato di Maria: Beata Conchita Cabrera de Armida

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di sabato 12 giugno – Memoria del Cuore Immacolato di Maria

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

Memoria del Cuore Immacolato di Maria: Beata Conchita Cabrera de Armida

Eccoci giunti a sabato 12 giugno 2021, memoria bellissima del Cuore Immacolato. Abbiamo celebrato ieri la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e oggi non possiamo non celebrare quella del Cuore Immacolato della sua carissima Madre, la nostra Regina del Cielo e della terra. 

Abbiamo ascoltato questa Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla Seconda Lettera ai Corinzi capitolo V, versetti 14-21, una lettura bellissima come quella di ieri, l’Amore di Cristo ci possiede, noi siamo posseduti dall’amore di Cristo, il suo amore ci possiede, non il nostro amore, perché è Lui che è morto per noi, e noi non possiamo che vivere della sua morte e della sua resurrezione. Non guardiamo più nessuno alla maniera umana, che bello se gli sposi oggi imparassero a guardarsi non in modo umano, noi guardiamo tutto e tutti in modo umano, troppo umano e invece dovremmo guardare tutti in un modo Cristico, perché noi abbiamo conosciuto Gesù, siamo nuove creature, tutto il resto è passato, impariamo a guardarci da novità e impariamo a lasciarci riconciliare, siamo ambasciatori.

“In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.”

Andiamo a confessarci con frequenza e a chiedere a Dio perdono dei nostri peccati. 

 

Oggi vorrei fare una piccola digressione rispetto al libro del Venerabile Fulton Sheen. Vi invito a leggere, davvero leggete, meditate, regalate se conoscete qualche Sacerdote a voi caro che ha una certa sensibilità — ma anche se non ce l’ha lo regalerei lo stesso — regalate un bellissimo libro, è vero è per i Sacerdoti, però c’è tanto da imparare anche per un laico, è della Beata Conchita Cabrera de Armida e si intitola “Sacerdoti di Cristo” edizioni Città Nuova. È uno dei libri più belli che nella mia vita sto leggendo ancora adesso, sono tante pagine, quasi 500 pagine, è un testo bellissimo ve lo consiglio. 

La Beata Maria Concepcion Cabrera Arias de Armida, nacque in Messico l’8 dicembre del 1962. Vi invito ad andare a leggere la sua vita, è stata una donna sposata, ha avuto dei figli, è una vita densissima, ha avuto il fenomeno mistico dell’incarnazione spirituale, non sapevo neanche cosa fosse, non l’avevo mai sentito, poi ha avuto il fidanzamento e il matrimonio mistico, ed è stata beatificata nel Santuario di Nostra Signore di Guadalupe il 4 maggio 2019 dal Cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, inviato dal Santo Padre. Oggi non vi leggo la storia perché ci vorrebbero due giorni solo per quella, è una storia densissima, molto bella. Lei mette per iscritto tutte queste cose che il Signore le dice sul Sacerdozio e c’è un capitoletto che si intitola:

“Trasformazioni in Cristo come Maria”

E inizia con questa espressione:

“Segreto – La grande leva per affrettare tale rinnovamento”

E qual è il rinnovamento? È il paragrafo che sta prima, è la trasformazione in Gesù, vi dico il titolo così lo capite in modo sintetico “Il Sacerdote nella misura della sua trasformazione in Cristo sente in sé le offese a Lui fatte”, un paragrafo bellissimo, il Sacerdote che è trasformato in Cristo patisce le sofferenze di Cristo a motivo delle offese che Gesù riceve.

“La grande leva per affrettare tale rinnovamento è, come ho già detto, lo Spirito Santo per mezzo di Maria.” 

È Gesù che parla.

“E a Maria interessa molto questo nuovo slancio perché desidera vedermi riprodotto fedelmente e costantemente in ogni sacerdote trasformato in Me, non solo quando è all’altare, ma in tutte le sue attività, nella Chiesa e nelle anime.”

Trasformato in Gesù, sempre, totalmente, radicalmente, costantemente. Credo che non ci sia modo più bello di festeggiare oggi questa memoria che leggere queste pagine.

“Fin d’ora il suo Cuore di Madre palpita teneramente, si apre ancor più che sul Calvario per accogliere e nascondere in sé questi sacerdoti, altri Me, trasformati in Me, che presentano la fisionomia divina del suo Figlio adorato.

Maria desidera ardentemente vedere Me in ogni sacerdote (come dovrebbe essere) , e non solo nell’atto sublime della Messa, ma sempre, sempre, e se i sacerdoti la amano, devono darle la soddisfazione di riprodurre in se stessi ciò che questa Madre incomparabile più ama: Me, in tutte le manifestazioni della loro vita.”

Riprodurre Gesù per amore di Maria.

“Ora rivelerò un segreto”

Gesù adesso rivela un segreto bellissimo.

“Il Padre generando Me nel seno purissimo di Maria per opera dello Spirito Santo, con Me, Sacerdote eterno, generò in Lei il germe dei sacerdoti. Lo Spirito Santo le comunicò una fibra della fecondità divina per i futuri sacerdoti, generati nel seno del Padre, da tutta l’Eternità. Per questo Maria è in grado eccelso, madre dei sacerdoti, poiché nel suo seno immacolato, insieme a Me, è presente quella fibra sacerdotale, unita alla mia natura umana divinizzata. Ed è pure per questo che Maria ha in sé molto del sacerdote”

Vi ricordate quando abbiamo visto, fino a pochi giorni fa, nelle meditazioni di don Barbieri, questo essere Sacerdote della Vergine Maria che lui ha spiegato molto bene, ci ha fatto capire bene in che senso. Qui Gesù lo riprende. 

“E per questo Maria giustamente cerca il suo Gesù in ogni sacerdote, concepito nel suo seno verginale, dal momento in cui, nel suo grembo purissimo, si è incarnato il Verbo.”

Vorrei rileggervi queste frasi, qui si potrebbe fare una tesi di dottorato. Sapete che la Madonna disse a Bruno Cornacchiola che Lei ama essere chiamata “Vergine Maria” e quando chiesero a Bruno Cornacchiola il perché lui rispose: “di Madonne ce ne sono tante ma di Vergine Maria ce n’è una sola”. Noi, chiamandola “la Vergine Maria”, diciamo la realtà più bella. I nemici della Vergine Maria e di Gesù la prima cosa che negano è proprio la sua Verginità, oltre alla sua Immacolata Concezione, ma in particolare sulla sua Verginità si scatenano in modo terrificante.

“Lo Spirito Santo le comunicò una fibra della fecondità divina per i futuri sacerdoti, generati nel seno del Padre, da tutta l’Eternità.“

Immaginatevi nell’Incarnazione cos’è successo.

“Per questo la purezza deve essere una connotazione del sacerdote, lui che trae la sua origine dalla Luce del Padre e da Ma­ ria Vergine, Regina della Chiesa e Madre del Sacerdote eterno, il Verbo Incarnato, e dei sacerdoti, che sono il germe fecondo del­la Chiesa, generati dalla divina fecondità della Verginale Trinità, nel seno purissimo di una Vergine senza macchia.”

In questo testo, un po’ di pagine prima ha parlato dell’aspetto Verginale della Santissima Trinità. Quando l’ho letto non ero più in questo mondo, non ho mai pensato a questo aspetto della Verginità della Santissima Trinità, che bellezza. Non siamo più abituati a queste bellezze. Mi gira la testa a leggere queste cose, ve lo dico con tanta sincerità, mi vengono i capogiri, è come assaporare un liquore pregiatissimo, dopo averlo bevuto vi gira la testa, questo perché non siamo abituati a questi gusti e a questi sapori. Già vi vedo, siete tutti con l’auricolare attaccato che fremete per sapere come va a finire, e ve lo sentite anche voi questo fuoco che sento anche io che comincia a muoversi nel sentire queste cose meravigliose, già vi vedo, perché so che siete delle bellissime persone.

Il sacerdote deve essere purissimo.

“Orbene, se i figli devono assomigliare alla madre e godere delle sue prerogative, i sacerdoti devono essere come un riflesso di Maria”

Io vedo un Sacerdote e devo vedere un riflesso della Vergine Maria, tutto mariano “Totus Tuus solus Tuus” tutto tuo, solo tuo, unicamente tuo, per sempre tuo.

 “devono essere anche madri e attuare nelle loro anime la stessa incarnazione mistica del Verbo nella Madre sua.”

Il sacerdote deve essere anche madre e attuare la stessa incarnazione mistica del Verbo nella Madre Sua, che sarà quello che riceve lei, di fatto.

 “Per questo il loro più stretto e dolce dovere è di rassomigliare a Me, o meglio, di trasformarsi in Me.”

Qual è il dovere, lo scopo di un Sacerdote? Trasformarsi in Gesù, in tutto. Sono un po’ da compatire quelli che dicono: “Bisogna stare attenti, non bisogna cadere nel perfezionismo… siamo fragili, siamo feriti, siamo deboli… derelitti… ”

Ma noi non siamo dei derelitti, noi siamo figli di un Leone! Noi siamo figli del Re dei Re, del Leone della Tribù di Giuda! Tu un leoncino lo vedi un derelitto? Ma sarai derelitto tu che sei un Varano, uno schifosissimo serpente, un avanzo di iena, ma mica il figlio di un Leone! Derelitti? Deboli, fragili? Ma di cosa stiamo parlando? Noi siamo figli di un Re, del Re dei Re! Smettiamola con queste tiritere, con queste stupidaggini che continuiamo a dire e a ripetere senza sapere quello che diciamo.

“Deboli, fragili, derelitti… ”

Siamo dei figli di Re! E dobbiamo avere la coscienza di questa cosa, altro che feriti, deboli e fragili, siamo dei leoncini, ciascuno di noi è un leoncino che sta crescendo. 

“Deboli, fragili… ”. Tutte stupidaggini che servono solamente per dire: “Non cambiare, non migliorare, non crescere, accontentanti di quello che sei, rimani lì dove sei, lasciati andare nell’oblio della tua limitatezza”.

Lasciati andare tu! Ma scherziamo? Noi dobbiamo diventare come il nostro Padre. 

“Siate perfetti come è perfetto il Padre Vostro che è nei cieli”

Guardate che ampiezza che ci dà il Re. Questa è la nostra meta, che non è perfezionismo.

“Sul Calvario ho proclamato Maria Madre universale di tutti gli uomini, ma questo particolare privilegio donato dal Padre, nella sua straordinaria fecondità divina, soprattutto ai miei sacerdoti, ha la sua origine nel momento in cui il Verbo si fece carne in Maria, anche se questo disegno o volere del Padre, nascosto nel seno della Trinità, pensando eternamente alla sua Chiesa, non ebbe principio.”

Da sempre è così.

“Maria Madre universale di tutti gli uomini”

La nostra amata Madre del Cielo.

 “La vocazione e l’essenza spirituale e divina dei miei sacerdoti furono concepite (come lo fu il Verbo in Maria), dalla emanazione del Padre, amore fecondo, puro amore dello Spirito Santo.”

Se i giovani sentissero queste cose dovremmo stasera avere milioni di giovani che vogliono diventare Sacerdoti. Tutti. Perché sentendo queste cose uno dovrebbe dire: “Signore io non ce la faccio, il mio cuore esplode, è troppo questa cosa, è bellissima, mi manda fuori di testa”.

“furono concepite, dalla emanazione del Padre, amore fecondo, puro amore dello Spirito Santo.”

Lì ha l’origine.

“Per questo il Verbo, nella sua eterna generazione, nacque per amore e dall’amore.”

Solo Gesù sa dire queste cose. Poi vengono a dire che i preti si devono sposare, non sanno cosa dicono, siccome non sono coscienti di che cos’è la vocazione al Sacerdozio, dicono queste scemenze.

“Nacque per amore e dall’amore.”

 Tutto ciò che noi facciamo nasce per amore e dall’amore?

“E per amore il Verbo assunse la sua carne in Maria, comunicando alla mia santissima umanità un essere, o natura umana d’amore; un corpo di luce, di purezza e d’amore, un’anima e un cuore ricolmi d’amore.

Dio è amore, e Io sono Dio-Amore e Uomo-Amore. E i sacerdoti, trasformandosi in M e devono essere ciò che Io sono: luce, purezza, amore, solo e tutto carità per effonderla nel mondo; devono essere una cosa sola con Me per realizzare l’unità della mia Chiesa nella Trinità, devono essere Me nei confronti di Maria… ”

Noi dobbiamo amare la Vergine Maria come l’ama Gesù, non di meno. “Padre ma è difficile”. Ma è possibile, chiediamolo al Signore. Magari non proprio come Maria, però chiediamolo.

 “… che per loro è Madre più che per chiunque altro, dal momento che in Me essi formano un solo Gesù per amarla, glorificarla e compiacerla.”

Certo è un solo Gesù, perché se siamo trasformati in Lui è giusto quel “come”, perché essendo in Lui l’amiamo come Lui.

“Come potranno i sacerdoti contraccambiare Maria per averli generati con lo stesso atto con cui generò Me, essi che nacquero in Me, e nella mia Chiesa (immagine della maternità di Maria) furono creati, in essa crebbero, in essa e per essa diventarono degni, in forza del loro sacerdozio, di continuare l’opera mia, con il rappresentarmi in ogni atto del loro ministero.”

Come potranno i sacerdoti contraccambiare Maria per averli generati? Impossibile. È proprio impossibile, non ameremo mai abbastanza la Vergine Maria.

“Padre ma devo dire 50 Ave Marie? Ma sono tante! 50?” Vai, per amore del cielo, lascia stare, non si diciamole neanche queste cose.

“Se essi hanno cuore e nobiltà di sentimenti, se sono capaci di essere grati per l’amore che nutre per loro una tale Madre, se davvero la amano, tengano presente che in nessun modo potranno onorarla di più che con il cercare di conseguire una profonda trasformazione in Me, che li obbliga ancor più ad abbandonarsi totalmente, per amore, alla mia volontà.”

Trasformarsi in Gesù cosa vuol dire? Fiat Voluntas Tua, questo vuol dire. 

Lo zelo di Maria per la santificazione dei sacerdoti.

“Ella fu l’eletta fra tutte le donne, affinché nel suo grembo verginale si realizzasse l’Incarnazione del Verbo Divino. Da quel momento, l’immacolata, la Vergine Madre, che accettò con l’amore e con la sottomissione più grande al Padre mio, mai esistita sulla terra (dopo la Mia), non ha smesso di offrirmi a Lui come Vittima venuta dal Gelo a salvare il mondo, sacrificando, nello stesso tempo, il suo cuore di Madre alla divina volontà dell’amato Padre.”

Oggi noi celebriamo il Cuore Immacolato di Maria, ricordiamoci che Lei ha sacrificato il suo cuore alla Divina Volontà del Padre. È un Cuore sacrificato. Oggi non piace questa parola, “non sta bene usarla”, e invece io la uso perché a me piace tantissimo. La usa Gesù, quindi la uso anche io. Non c’è scritto “donato”, c’è scritto “sacrificato”, perché “donato” è una cosa, “sacrificato” è un’altra, è molto di più.

“Mi nutrì affinché fossi Vittima e rese totale l’immolazione della sua anima consegnandomi perché fossi crocifisso.”

Pensate la Vergine Maria, è stata obbediente a tal punto che ha donato suo figlio.

 “E fu, il mio della Croce e quello del suo Cuore, un unico sacrificio, che continuò dopo nel martirio della solitudine, nel martirio dei ricordi, sofferenze che Essa offriva, unita a Me, all’Eterno Padre.”

Non dico il termine, perché se no gli algoritmi, ma non quelli i internet, altri algoritmi scattano, non dico il termine, ma solo un empio e uno stolto dentro a queste righe non ci legge quel termine.

“E fu, il mio della Croce e quello del suo Cuore, un unico sacrificio, che continuò dopo nel martirio della solitudine, nel martirio dei ricordi, sofferenze che Essa offriva, unita a Me, all’Eterno Padre.”

Sì, Lei è stata soprattuto questo, e non glielo si vuole riconoscere, ma verrà il tempo che qualcuno glielo riconoscerà. Beato colui che avrà la grazia di poter riconoscere questo titolo alla Vergine Maria, credo che fatto questo uno può anche morire, perché è talmente bella questa cosa, che se anche costa la vita, lo si fa perché è bellissimo, di più non si può.

“Maria mi offrì sempre al Padre, sempre immolò il suo Cuore innocente e puro unita a Me. Conclusa l’Incarnazione nel suo seno, come ho detto, continuò nel suo Cuore l’incarnazione mistica, e continuò la sua offerta al Padre, continuò a offrire la Vittima al Padre per attirare grazie sulla Chiesa, cioè sui sacerdoti, e per mezzo loro, sulle anime.”

Non ve la spiego l’incarnazione mistica perché così andate a leggere il libro. È bellissima, è una cosa strepitosa. Lei continua la sua offerta al Padre, continua ad offrire la Vittima.

“Maria è presente in modo particolare in ogni Messa perché dove c’è il mio sacrificio, lì c’è Maria.”

Quando noi andiamo a Messa, non c’è bisogno di fare i chilometri per andare chissà dove, se andiamo a Messa, lì c’è la Vergine Maria. La Vergine Maria è presente ad ogni Messa perché lì c’è il suo Gesù.

 “Perciò Maria è indispensabile ad ogni sacerdote come è indispensabile la sua presenza all’altare intimamente unita a lui. E perché? Perché nel sacerdote vede Me, contemplando il sacerdote Ella lo contempla trasformato in Me. E Maria mai si allontana da Me e meno ancora nelle mie immolazioni, anche se il sacrificio degli altari è incruento. Basta che sia sacrificio perché questa Madre benedetta sia sempre accanto al suo Figlio amatissimo.

Se i sacerdoti sono Me, non soltanto nel momento della Messa, ma sempre, sempre Maria sarà accanto a loro, e Maria li amerà con la stessa tenerezza con cui mi ama. E l’amore materno di Maria crescerà ancora in maniera sublime, perché in san Giovanni, che rappresentava tutti i sacerdoti, glieli ho dati come figli e Maria li ha accettati come Madre.”

Dove c’è Gesù, c’è Maria e se noi ci trasformiamo in Gesù, Maria sarà sempre presente. Ad ogni Messa c’è Maria, al Tabernacolo c’è Maria sempre.

“Ma glieli ho affidati come figli spedali, come se, considerando la loro trasformazione in Me, Io stesso mi donassi a Lei quale Figlio unico in loro, affinché, la mia amatissima Madre Mi vedesse in ogni sacerdote e li amasse tutti come ama Me. Perciò i sacerdoti devono amare Maria con lo stesso amore, la stessa tenerezza, rispetto, obbedienza, fedeltà, gratitudine e purezza con cui Io l’ho amata.”

Viva Gesù!

“devono amare Maria con lo stesso amore, la stessa tenerezza, rispetto, obbedienza, fedeltà, gratitudine e purezza con cui Io l’ho amata.”

Arriverà il Giudizio Universale e lì sentiremo e vedremo tutto bene. Sentiremo cosa pensa la Santissima Trinità della Vergine Maria, e vedremo la Vergine Maria rispetto alla Santissima Trinità e alla Gloria degli Angeli e dei Santi dove sta. Io me la immagino lì nella Santissima Trinità, la vedo lì, bellissima, meravigliosa. Altri invece dicono “che non è neanche in Paradiso”. Ci mettono Giuda in Paradiso e la Vergine Maria fanno fatica a vederla come Madre, Regina, Vergine purissima. 

“Questa Vergine Madre ricompenserà i sacerdoti che ripongono in Lei tutta la loro fiducia, aiutandoli giorno per giorno, minuto per minuto, nella loro trasformazione in Me.”

Io Sacerdote devo riporre tutta la mia fiducia in Lei e Lei minuto per minuto è lì.

“I sacerdoti devono rivolgersi a Lei pregandola che li modelli, tratto per tratto, secondo il suo Figlio Gesù. Nessuno come Maria, dopo il Padre mio, mi conobbe più intimamente, nessuno come Lei mi comprese e mi riprodusse nella sua anima; i miei sentimenti erano i suoi sentimenti, i miei ideali i suoi ideali, i miei aneliti i suoi, e il mio amore per il Padre il suo stesso amore.”

Ma ci rendiamo conto di cosa dice Gesù? I casi sono due: o la Chiesa ha sbagliato a beatificare la Beata Conchita Cabrera de Armida, oppure, se non ha sbagliato, queste sono le parole che ha detto Gesù alla Beata.

“È per questo che quando lasciai il mondo, quando mi allontanai dai miei discepoli, che erano i miei sacerdoti, ho lasciato loro Maria, sia perché mi rappresentava con le sue virtù, con le sue tenerezze, con il suo Cuore… ”

Oggi dobbiamo fare l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, assolutamente tutti, rinnoviamo solennemente l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, e se non l’abbiamo mai fatto, facciamolo oggi, quello del Montfort. 

“… eco fedelissimo del Mio ed elemento necessario per le fondamenta della mia Chiesa, sia perché nello stesso tempo fosse il sostegno spirituale dei miei apostoli e dei primi discepoli.”

Elemento necessario per le fondamenta della mia Chiesa!

“Su Maria poggiava la mia Chiesa nascente e Mona la sosteneva con i suoi dolori, le sue virtù, le sue preghiere e il suo amore. Perciò, quando ho inviato lo Spirito Santo ai miei Apostoli, non ho escluso Maria, pur essendo Ella piena di grazia, piena del mio Spirito. Ciò perché la Chiesa l’avesse come Regina, i sacerdoti la considerassero indispensabile, a loro e ai fedeli non mancasse il calore e la protezione di una Madre ed Ella fosse il canale, attraverso il quale passasse ogni grazia dello Spirito Divino per le anime.”

Capite che cos’è la Vergine Maria per Gesù?

“Come può un sacerdote rimanere lontano da Maria? Ella ricevette nel suo seno, in un certo senso, la sua vocazione sacerdotale per l’unione del sacerdote con il Sacerdote eterno, e per quella fibra che il Padre mise accanto al Verbo in quel seno verginale. Non devono dunque i sacerdoti essere sempre più intimamente figli di Maria? Non devono amare di più Maria? Non devono appartenere di più a Maria? Ed essere puri come Lei e come Lei umili, e amarmi con l’amore di Maria, che è quello dello Spirito Santo?

L’ho già detto: lo Spirito Santo, tramite Maria, realizzerà questo rinnovamento, questo nuovo trionfo della Chiesa: la trasformazione dei sacerdoti in Me. Ho già detto che il regno dello Spirito Santo si realizzerà attraverso Maria, nel mondo e nei cuori, soprattutto nei cuori sacerdotali.

Voglio anche che il mondo onori quegli anni di solitudine di Maria nei quali i suoi dolori, per l’assenza di Gesù, furono terribili, lenti, penosissimi. Martirio di ricordi e di solitudine, con il quale, unita ai miei dolori, ottenne grazie per i figli che nacquero nel suo Cuore, in forza delle mie parole, quando stava ai piedi della Croce. Lì Maria pronunciò il suo secondo “fìat”, accettando come figli l’umanità intera, ma in san Giovanni soprattutto i sacerdoti, per ottenere grazie per loro, alimentarli con la dottrina che salva e non abbandonarli mai, fino al loro arrivo in Cielo.”

Bellissimo. Gesù in un altro punto dice che ogni Sacerdote dovrebbe consacrarsi in modo personale, specifico e solenne allo Spirito Santo, dovrebbe fare un atto di consacrazione solenne allo Spirito Santo, ogni Sacerdote. Sono parole bellissime, quelle domando sono domande cocenti.

“Se un figlio costa tanto, quale prezzo sarà costato a Maria l’ottenere con i suoi dolori grazie per tanti figli e raggiungere in pochi anni il prezzo della salvezza, in unione ai miei meriti, per i figli presenti e quelli futuri fino alla fine dei tempi?

Questa tappa della vita di Maria, la più dolorosa, non è sta­ ta in tanti e tanti secoli oggetto di gratitudine. Ormai è giunta l’ora che sia onorata grazie a un nuovo slancio d’amore dei sacerdoti, facendola conoscere perché sia glorificata. Una nuova aureola di luce, un nuovo splendore, una corona in più Ella spera dai suoi sacerdoti, e dalle opere della Croce che hanno iniziato questa quasi dimenticata epoca della vita di Maria che dev’essere onorata con immensa gratitudine.

Lo Spirito Santo onorerà Maria e, attraverso Maria, lo Spirito Santo sarà onorato, cominciando dal cuore dei sacerdoti. Due nuove glorie sono riservate al mondo: il regno dello Spirito Santo attraverso Maria e una nuova consapevolezza suscitata dallo Spirito Santo nel mondo spirituale e cristiano degli anni dolorosi e amorevoli della solitudine di Maria.”

Mai ho pensato a queste cose, agli anni della solitudine di Maria.

“In queste due cose anch’io sarò onorato insieme al Padre mio da cui non mi separo mai, nell’unità dello Spirito Santo.

Ebbene, se i miei sacerdoti vogliono progredire nelle virtù lo devono fare per mezzo di Maria; se vogliono crescere nella conoscenza e nell’amore per lo Spirito Santo, devono diventare sempre più suoi. Sempre più li facciano dunque conoscere e li glorifichino [gli anni della solitudine].

Niente di più sicuro che valersi dello Spirito Santo e di Maria per la loro trasformazione in Me e, ancor più, per il perfezionamento (per quanto è possibile su questa terra) dell’unione dei membri della Chiesa tra di loro, e la perfetta Unità nella Trinità, che Io sto cercando in mille modi.”

Poi inizia un paragrafo bellissimo “Maria e la Santissima Trinità” che non posso leggervi, perché se no andremmo troppo in la con il tempo. Subito dopo a pag. 392 parla dell’incarnazione mistica e questa ve la lascio da leggere.

Vi auguro davvero di cuore un santo sabato bellissimo, e auguro a tutti di festeggiarlo nel modo più bello, in onore del Cuore Immacolato di Maria.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

 

Sabato della X settimana del Tempo Ordinario

PRIMA LETTURA (2 Cor 5, 14-21)
Cristo si è fatto povero per voi.

Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.
Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

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