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Questa è volontà di Dio, la vostra santificazione

Scala per il Cielo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 27 agosto 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

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Questa è volontà di Dio, la vostra santificazione

Eccoci giunti a venerdì 27 agosto 2021. Oggi festeggiamo Santa Monica, madre di Sant’Agostino, un esempio per tutte le mamme, un esempio di costanza, perseveranza, bontà, amore, amore che sa ottenere non solo la conversione del figlio ma addirittura il Sacerdozio, l’Episcopato, la Santità, l’essere Dottore della Chiesa.

Cosa sarebbe la Chiesa oggi senza Sant’Agostino? 

Ebbene, se oggi la Chiesa l’umanità ha Sant’Agostino è grazie alla sua mamma. 

Abbiamo letto la prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Tessalonicesi,  capitolo IV, versetti 1-08.

Di proposito ho voluto terminare questa lettura ripetendo tre volte “Parola di Dio”. È un testo molto serio, molto severo, molto chiaro, senza ambiguità, senza spazio per interpretazioni arbitrarie, un testo che taglia come un coltello chi conosce Dio da chi non lo conosce. Questo non vuol dire che sia un testo moralistico o che voglia portare avanti una Chiesa di puri. Tutti sappiamo di essere fragili, ce lo hanno detto e ripetuto fino a quasi farne un film, ma questo non vuol dire niente circa quanto è stato scritto in questo testo, perché questo non è un manifesto da supereroi, non è la carta di identità di Superman. Questo testo ci dice alcune cose fondamentali, che stanno benissimo con la fragilità, con tutte le nostre incapacità, ma non stanno con la malizia e con il peccato. Essere fragili non vuol dire fare i peccati, già ce lo disse Papa Benedetto XVI, non c’è niente di umano nel peccare.

“Avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio”

Questa è una domanda che io pongo a me e a tutti i miei confratelli Sacerdoti: possiamo dire che la gente impara da noi il mondo di comportarsi e di piacere a Dio, così da poter progredire di più nella virtù? Noi Sacerdoti siamo modelli di come piacere a Dio? Se la gente, se il popolo di Dio, non impara da noi, da chi deve imparare? Se noi non ci facciamo modelli del gregge, quali sono i modelli del gregge?

Io laico, da chi devo imparare a piacere a Dio? Da chi devo imparare come ci si comporta per piacere a Dio? Da chi devo imparare il modo? Se non lo imparo da te, Sacerdote, se non lo imparo da te religioso o religiosa, che hai fatto di Dio tutta la tua vita, che hai scelto di dare a Dio tutta la tua vita, che hai fatto di Dio il centro della tua vita, da chi lo devo imparare?

Ovviamente noi renderemo conto a Dio di questo e leggendo i Santi temo che sarà un conto salato, molto salato. Poi noi ce la possiamo raccontare con tutte le nostre belle favolette teologiche, ma da qui non si scappa. Possiamo chiamare tutto questo  moralismo, rigorismo, fondamentalismo, ma quando siamo da soli con la nostra coscienza noi sappiamo — anche se è una voce lontana — che queste cose sono vere e che di queste cose noi dovremo rendere conto al Signore. Ne dovremo rendere conto perché sono scritte qui nel testo, nella Parola di Dio, perché sono confermate da una tradizione che siamo chiamati a custodire,  che siamo chiamati, innanzitutto, a conoscere, perché non possiamo custodire ciò che non conosciamo — è la tradizione dei Santi, l’agiografia, la tradizione dei Padri — e che siamo chiamati a difendere, perché tutto ciò che si conosce, si ama e si difende.

Difendere da che cosa? Adesso lo vedremo.

“Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.”

Ci sono delle regole di vita. 

Anche noi oggi Sacerdoti diamo regole di vita? 

Prima ancora: noi Sacerdoti, noi Consacrati abbiamo una regola di vita, abbiamo delle regole di vita? Noi viviamo secondo la regola di vita? Gli altri che ci guardano, possono dire: “Quest’uomo è un uomo regolato, normato dalla sua esperienza con Dio?”

“Regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.”

Quindi è Gesù che ci dà delle regole di vita, quindi noi diamo regole di vita. 

Abbiamo insegnato al popolo di Dio la bellezza di vivere una regola di vita? Che è fatta anche di orari, di fedeltà, di ordine: quando mi sveglio, quando vado a riposare, quando studiare, come lavorare, quando pregare, quanto pregare. 

Ve l’ho già detto, fate questo esperimento, fatevi un regalo, regalatevi un cronometro, oppure chi ha il telefono un po’ particolare — ormai ce l’hanno tutti — se lo faccia sul telefono. Quando iniziate a pregare fate partire il cronometro, quando iniziate a stare davanti a Gesù nel Tabernacolo fate partire il cronometro e poi lo mettete in pausa quando sospendente. Provate a vedere a fine giornata quanto tempo avete dato a Dio su 24 ore, quanto tempo al Signore su 24 ore, quanto tempo abbiamo invece dato al cibo, per esempio.

Credetemi, non ce l’ho contro il cibo, non ho problemi di disordine alimentare ma solo un cieco non vede la sproporzione. Abbiamo abbandonato la religione dell’unico Dio per sposare la religione dell’unico ventre. Tutto si risolve nel mangiare, nel mangiare senza un domani, senza criterio, per riempirci la pancia, per divorare, nel mangiare con bramosia, senza gustare, nel mangiare per ingoiare. Ci vogliono regole. 

“Ma, a vivere così, sembra di vivere sotto un regime”. Certo, è vero, il regime della grazia, della verità, della ascesi, della logica. 

“Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione”

Noi ci chiediamo e chiediamo: “Padre, qual’è la Volontà di Dio per me?”

Uno pensa: “Perché non mi sposo? Quando mi sposo? Perché non ho il moroso / la morosa? Mi devo sposare, se non mi sposo sono un fallito, un uomo a metà…”. Poi si sposa, allora inizia a pensare: “Devo avere i figli, se non ho i figli sono una donna a metà / un uomo a metà, non sono nessuno perché non sono padre, sono solo marito, quindi che senso ha…”

Un altro pensa: “Voglio farmi prete, quando posso andare in seminario/in convento, la mia vita è diventare Sacerdote, ma se poi non ci riesco cosa succede?”

Ma la Volontà di Dio è una, ed è la tua Santità, non è innanzitutto lo stile di vita, è la Santità. 

Andate a vedere la storia di Santa Rita da Cascia, la vita di Sant’Agostino, cos’erano loro? Cos’era Santa Rita, veramente mamma e moglie o suora di clausura e monaca? Le ha fatte tutte e due. E Sant’Agostino che ha un figlio, Adeodato, che poi muore, che cos’era? Qual è la sua vocazione? Quelli sono stili di vita: sposo, sposa, religioso, Sacerdote.

La vocazione è una, è la Santità. Noi siamo chiamati tutti alla Santità.

E Santa Gemma Galgani, con Gesù? “Io voglio fare la monaca, voglio entrare in monastero”. Gesù ad un certo punto dice: “Adesso la smetti! Adesso basta! Tu in monastero ci entrerai da morta, per il resto, condurrai la tua vita fuori”. Stiamo parlando di Santa Gemma Galgani.

Quanto facilmente noi ci inganniamo, credendo che quello stile di vita debba essere il nostro stile di vita, perdendo di vista invece la vocazione, che è la Santità.

“L’importante è sposarmi”. No, l’importante è se diventi Santo.

“L’importante è diventare prete”. No. L’importante è diventare Santi, è un’altra cosa, poi certo, l’essere Sacerdote, l’essere padre ti deve servire per raggiungere la Santificazione, perché se non raggiungi la Santificazione non interessa molto riempire l’inferno con qualche altro Sacerdote, religioso, monaca, mamma, papà, sposo. Quello che interessa è andare in cielo, quindi la Santità.

In cosa consiste?

“La vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità”

Dobbiamo proprio imparare ad essere seri su queste cose.

Quanti discorsi ambigui, quante frasi volgari, quante parolacce schifose che si dicono, quante brutte parole, quanti modi lascivi di parlare… che brutta cosa! Purtroppo questo anche nei consacrati, che brutta cosa! Un consacrato che dice le parolacce, quanto sta male! 

Accendere Molock [la televisione] e vedere tutto, qualunque cosa passi, senza girare, il problema è se sei puro, chi è puro di certo non va ad accendere Molock. Ci deve essere un “No”. 

“Che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto”

Non penso solo al decoro, al pudore, ma, sentendo queste espressioni di San Paolo, mi viene in mente proprio la cura, la bellezza della cura, la bellezza della dignità, la bellezza della nobiltà di tratto. Quanta grossolanità c’è in giro. 

“Senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio”

Passioni di qualunque genere e tipo, non c’è solamente quella sessuale, ce ne sono tantissime di passioni: la passione dell’ira, della gola, dell’accidia, la pigrizia, del divertimento, del gioco, la passione di dormire — c’è gente che ha il gusto di sprofondarsi nel sonno, come se non ci fosse un termine, come se la vita non bussasse — la passione della fretta, la fretta di guidare, di fare le cose.

“Come i pagani che non conoscono Dio”

Chi non vive in modo Santo queste cose non conosce Dio, anche se va a Messa tutti i giorni, anche se celebra la Messa tutti i giorni.

“Che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.”

“Parola di Dio”. Quindi o cambiamo la Parola di Dio oppure questa è la Parola di Dio.

“Il Signore punisce tutte queste cose”

Punisce. 

“Nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello”

In che modo? Offendere con il comportamento e il modo di parlare che alle volte veramente viene il vomito, il vomito nel vedere certe persone come si comportano, come si atteggiano e come parlano. 

Qualcuno mi dice: “Padre non riesco più ad andare a stare in mezzo alle persone come un tempo, a fare lo shopping, le cene”

Lo capisco, perché c’è talmente tanta schifezza.

Com’è che si inganna? Dicendo: “No, ma quelli non sono peccati! Quella cosa è normale, perché siamo uomini e donne e quindi è normale, anzi è utile e necessario”.

Se voi sapeste quante schifezze e quanti inganni ho sentito riportarmi in Confessionale su queste cose, io non le avrei mai immaginate, mai. Mi sono sentito uno stupido che non è mai arrivato a pensare a queste cose, cose irripetibili, che quando le ho sentite mi hanno fatto un buco dentro, e non riuscirei neanche a ripeterle… ma di una perversità! E tutte dette in nome di Dio. Ve ne vorrei dire qualcuna ma non posso, perché sono talmente disgustose che non è possibile ripeterle, ma vi assicuro che sono di una sottigliezza e di una perversità che io quando ho ascoltato queste povere persone che mi dicevano: “Padre, ma allora è vero?” Ma vi rendete conto della follia, della stupidità?

Questa si può dire: “Se non fai quelle robe ti viene il tumore”

Il tumore? Ma dov’è che è scritta questa cosa?

Fatemi leggere la fonte, in quale libro di medicina è scritto che ti viene il tumore se tu non fai certe cose. Quindi San Luigi Gonzaga era un tumore vivente! Ma siamo impazziti? Santa Maria Goretti è morta di tumore allora, anche Sant’Agata. Cose aberranti. 

“Ma cosa vuoi che sia”.

Un’altra che mi hanno detto: “È come quando tu vieni vaccinato: devi prendere il male a piccole cose, così dopo ti curi, quindi devi fare, devi vedere a piccole dosi, così piano piano impari ad immunizzarti”

Questi sono proprio inganni diabolici.

“No, ma non è un male se tu distruggi il tuo matrimonio. Hai diritto di rifarti una vita”. Rifarti una vita rispetto a cosa? Rifarti una vita sul sangue di chi? Sulla vita di chi?

“Il Signore punisce tutte queste cose”

“Diciamocelo”, come si dice oggi: “Ce lo diciamo”, oggi vanno di moda questi modi di parlare cafoneschi, da cortigiani, questo modo di parlare al ribasso, gergale. 

“Ecco, diciamocelo, Dio punisce queste cose.”

“Come vi abbiamo già detto e ribadito”

Non è una novità, succede proprio così, andate a rivedere il messaggio di Fatima, andate a vedere quando Lucia chiede di quella sua amica che era morta, se era già in Paradiso e la Madonna risponde: “No, è in Purgatorio e rimarrà in Purgatorio fino alla fine del mondo”. Andate a vedere quale mancanza fece quella ragazza, andate a vedere, però prima allacciatevi le cinture di sicurezza perché c’è il decollo a 90 gradi. O la Madonna non ha capito il Vangelo e non sa di teologia — può darsi che ci sia qualcuno che lo affermi, ci sarà qualche pazzoide che può affermare una cosa del genere — ma per le persone sane di mente che sanno l’abc della fede, questo non è possibile, e quindi se la Madonna ci dice che lei non uscirà fino alla fine del mondo, e se voi andate a vedere la storia di questa ragazza, perché poi si conosce la storia di questa ragazza, si sa chi è e che cosa è successo, andate a vedere, allacciatevi le cinture di sicurezza perché, se a lei è accaduto così, a me cosa deve accadere?

“Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione.”

Dio ci ha chiamati alla Santità.

“Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.”

Chi disprezza la purezza, la Santità, la verginità disprezza Dio, e oggi che contro Gesù, contro la Vergine Maria si fanno anche delle rappresentazioni super offensive, diabolicamente offensive, degli oltraggi gravissimi contro Dio e contro la Vergine Maria e nessuno dice niente, nessuno di coloro che dovrebbero e che hanno il potere per farlo e che dovrebbero intervenire gridando sui tetti e gridando contro queste gravissime offese, nessuno dice niente. Nessuno difende l’onore di Dio, allora difendiamolo noi nel nostro piccolo, nella nostra casa, nella nostra vita, contro ogni falso, inutile rispetto umano facciamo prevalere l’amore per la Santificazione e per Dio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

 

PRIMA LETTURA (1 Ts 4, 1-8)

Fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più.
Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.
Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.

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