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Satana ritorna sempre…

Gesù scaccia il Demonio-2

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 8 ottobre 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Satana ritorna sempre…

Eccoci giunti a venerdì 8 ottobre 2021. Il Vangelo che abbiamo letto quest’oggi tratto dal capitolo XI di San Luca, versetti 15-26 ci dà alcuni spunti: il primo, è Gesù stesso che ci dà questo spunto, dobbiamo proprio guardare nel comportamento di Gesù perché probabilmente ha voluto insegnarci un metodo. 

Uno crede, giustamente, che un ragionamento logico possa convincere l’interlocutore che dice una frase sbagliata perché fa un ragionamento sbagliato:

«È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni»

Questo dopo che Gesù ebbe fatto un esorcismo. E Gesù cosa fa? Gesù fa un ragionamento logico che svela, smaschera l’illogicità dell’affermazione di questi tali e rivela la loro vera intenzione, e cioè che loro non riconoscono quel tempo come il tempo nel quale è giunto a loro il Regno di Dio. 

Ma Gesù per loro non è nessuno. Quindi il ragionamento fatto di Gesù, logico, che dovrebbe correggere il ragionamento illogico non sortisce alcun effetto, perché le loro intenzioni sono malvagie, sono lontani da Dio, non vogliono Dio nella loro vita, si illudono di averlo, di volerlo ma in realtà non lo vogliono. 

Gesù non ha bisogno di mettersi a ragionare con la prostituta, con Zaccheo, con il Buon Ladrone per esempio, non serve, non serve nessun ragionamento. Perché? Perché loro sono già in uno stato di accoglienza del Regno di Dio, di Gesù, hanno solamente bisogno del perdono, perché le loro intenzioni non sono malvagie, hanno avuto una vita malvagia, ma le loro intenzioni non erano malvagie. Io posso avere una vita buona e avere nel cuore intenzioni cattive, e viceversa. 

Loro incontrano Gesù, Gesù diventa la loro salvezza, la salvezza che hanno probabilmente da sempre cercato e mai trovato e immediatamente cambiano vita. Questi invece si mettono a fare i teologi, non essendo teologi ovviamente, (è un vizio che nella storia si è ripetuto assai di frequente) si mettono a fare i filosofi, e non erano né l’uno né l’altro. Gesù, dice San Luca:

“Conoscendo le loro intenzioni, disse..”

Gesù sapeva bene perché glielo dicevano e per questo ci fa capire che Lui tenta il ragionamento, sapendo bene che non servirà a nulla. E questo a noi che cosa serve?

Serve a non perdere tempo, a non perdere la pace, a non perdere energie, a fare ragionamenti con chi non serve farli, perché il ragionamento giusto non convince le persone che hanno intenzioni malvagie e che confondono le carte sul tavolo, le idee, per non farsi convertire, per non farsi riportare a Dio, non servono. Infatti Gesù poi lo dice:

“Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.”

Non c’è una via di mezzo, quella via di mezzo che noi cerchiamo sempre di mettere addosso a Gesù, quella maschera falsa, mielosa, che noi cerchiamo di mettere sul volto del Signore, qui, per l’ennesima volta, viene rinnegata: o sei con Gesù o sei contro Gesù, o raccogli con Gesù o disperdi. È il solito discorso, non è che essere con Gesù vuol dire semplicemente dire le preghiere, fare il segno di Croce, andare a Messa, far parte del gruppo di preghiere, fare le penitenze e quant’altro, no, perché noi dobbiamo guardare sempre le intenzioni, questo è ciò che conta, che tipo di cuore noi abbiamo, che tipo di intenzione noi abbiamo, questo è quello che conta. 

Poi c’è questo bellissimo ragionamento finale, verissimo, attualissimo, che un po’ credo è l’esperienza, che con intensità diversa, avremo un po’ fatto tutti.

“Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima”

Dobbiamo stare attenti quando ci convertiamo al Signore veramente, perché pensiamo che il grande lavoro sia il momento della conversione. Il grande lavoro non è tanto e solo il momento della conversione, il grande lavoro è mantenerci nello stato della conversione, questo è il lavoro. Perché? Perché il demonio tornerà all’attacco ma non da solo con rinforzi per ritornare da dove noi l’abbiamo cacciato, per riprendere possesso da dove noi l’abbiamo spodestato, e chiaramente siccome è invidioso dello stato di amicizia che l’anima convertita ha con Dio, perché lui non ce l’ha, allora si scatena. 

Per fare che cosa?

Per fare in modo di poter strappare a quella persone tutto il guadagno che ha fatto, tutto il cammino che ha percorso, in questa maniera la condizione successiva di quest’uomo sarà peggiore di prima che si convertisse perché, dice la Scrittura: “Corruptio optime fit pessimo”. La corruzione dell’ottimo non è il distino o il buono, quando si corrompe un ottimo si produce il pessimo, è come la stella che cade. Dobbiamo stare attenti a conservare questo stato di conversione, ad approfondirlo e ad arricchirlo.

Come si fa? Restando uniti a Gesù nella Verità, che vuol dire non mentirsi, non illudersi, mettersi sempre in discussione chiedendo a Gesù Eucarestia la grazia di rimanere fermi, di non cercare certezze all’infuori del Signore, che vuol dire in fin dei conti, confidare solo in Dio e non nelle creature qualunque esse siano, il nostro rifugio è nel Signore, non nel consenso degli uomini. Già ve lo dissi tante volte ma in modo abbastanza deciso nella super cliccata omelia di qualche giorno fa, quella del 27 settembre, noi cosa siamo disposti a perdere per il Signore? Questo è il centro di tutto. 

Fin dove siamo disposti a scendere a compromessi con il mondo, con la carne, col demonio? Fino a dove? Fino a dove siamo disposti a tenere la nostra mano nella mano del Signore?

Qual è il limite?

“Quando lo spirito impuro esce dall’uomo..”

Quindi si è liberati dai nostri peccati. 

“..si aggira per luoghi deserti”

Cioè è lontano da noi, e questo è il tempo in cui noi siamo col Signore, in cui ci sembra di essere in Paradiso, in cui tutta la vita è bellissima, in cui vediamo con lucidità il nostro passato, in cui ci sentiamo quasi dei supereroi, ma poi lui torna, e credetelo, lui torna sempre, sempre, torna e ritorna, e ritorna e ritorna, fino all’ultimo minuto della nostra vita. 

Il demonio torna sempre.

Torna perché vuole rientrare in quella casa, cioè vuole rientrare in quella vita, non vuole subire l’umiliazione di vedersi cacciato fuori e di vedersi portare via un’anima, non la vuole. Infatti notate:

“Venuto, la trova spazzata e adorna.”

Perché, vuol dire che prima com’era? Vuol dire che prima era sporchissima, era abbruttita, perché il peccato abbruttisce, era disordinata, sporca, era conciata male, poi l’incontro con Gesù, la grazia col Signore, la trasforma, la rende bella, e quindi lui va a cercare rinforzi, perché sa che non è più facile rientrare come prima, e va cercare sette spiriti peggiori di lui.

Gesù dice:

“Vi entrano e vi prendono dimora.”

Purtroppo succede spesso questa cosa che uno ad un certo punto non ce la fa più, non ce la fa più perché spesse volte la battaglia la conduciamo da soli, non ce la fa più e allora ad un certo punto cede e dice: “Ma sì va bè, così fan tutti”, come recita quell’opera d’arte. 

“Così fan tutti, non è che sarò io quello diverso? E poi non ce la faccio più”

In questo “non ce la faccio più” ognuno ci mette la sua fatica su un determinato aspetto.

Dobbiamo conservare la nostra condizione di liberati, di graziati, di amati, e dobbiamo difenderla dagli attacchi del nemico. Questo è l’augurio di oggi.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Lc 11, 15-26)

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

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