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Accresci in noi la fede

Granellino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 8 novembre 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

Accresci in noi la fede

Eccoci giunti a lunedì 8 novembre 2021.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo XVII di San Luca, versetti 1-6. 

Il Signore Gesù ci parla degli scandali e per scandali intendiamo tutto ciò che fa inciampare, che fa cadere le persone accanto a noi, tutto ciò che di noi, nel nostro modo di dire, di fare, di comportarci, di parlare, tutto ciò che può essere motivo di inciampo, di turbamento profondo. Quando si parla di scandali non bisogna solamente, unicamente e primariamente pensare agli scandali di natura morale — ci sono anche quelli — ma non sono gli unici. Dobbiamo pensare innanzitutto a tutto quello che noi facciamo che mette l’altra persona in una situazione di difficoltà, che lo turba, che lo confonde, che gli fa perdere il senso delle cose. Gesù dice: “Guai a scandalizzare questi piccoli”, cioè di coloro che credono in Lui in modo genuino, in modo semplice, coloro che credono in Gesù senza tanti sofismi. 

Gesù dice:

“State attenti a voi stessi!”

Potremmo parafrasare questa espressione dicendo: “Stai attento a quello che dici, stai attento a quello che fai”.

Dobbiamo sempre pensare al bene delle altre persone, a cosa può essere per loro il meglio e quindi non dobbiamo imporre la nostra idea ma al massimo proporla e poi lasciare liberi. Non dobbiamo mai pensare che la nostra idea sia la migliore e che quindi tutti devono fare come vogliamo noi, come piace a noi, perché è in questa maniera che poi si afferma l’inciampo, perché penso che ciò che io penso, ciò che io credo, ciò che gira dentro la mia testa, sia l’unica e la migliore soluzione possibile e quindi si vengono a dire cose che feriscono, che fanno del male. Immaginatevi se mentre una persona corre o cammina uno gli mette un bastone in mezzo alle gambe o gli fa uno sgambetto, la persona cade per terra, si fa male perché non se l’aspetta. 

Perché dobbiamo arrivare a fare del male? Perché dobbiamo arrivare a scandalizzare, a fare sentire le persone sbagliate semplicemente perché sono diverse da noi, senza una ricerca, una verifica della verità?

Gesù ci dice:

“State attenti”

Quando noi vediamo un atto di devozione, un atto di fede in qualcuno e lo prendiamo in giro, lo banalizziamo, lo disprezziamo, questo è creare scandalo perché di fatto l’altra persona potrebbe inciampare in questa cosa. Ho in mente persone che, a causa dell’essere state prese in giro da giovani per la loro fede, magari quando avevano circa 24-25 anni, hanno smesso di andare in Chiesa a Messa. Venivano presi in giro in famiglia e quindi alla fine hanno smesso e non hanno più ripreso anche se sono passati 30-40 anni. Pensate che responsabilità grava sulla vita di coloro che li hanno così vessati! Questo è uno scandalo, così come sono uno scandalo certe letture, certe trasmissioni, certi scritti o certi incontri e certi dialoghi, uno arriva alla fine e dice: “Mi sento come sporco, mi sento confuso”. Non sto facendo riferimento a nulla che abbia a che fare con il sesto Comandamento, assolutamente, faccio riferimento a riflessioni, a idee, a prospettive di pensiero.

Poi il Signore ci dice di perdonare, innanzitutto ci dice di rimproverare:

“Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli”.

Gesù ci dice: “Se il tuo fratello commetterà una colpa, non devi andare a parlarne con l’amica, con l’amico, con il cugino, il fratello, o la sorella, no, devi parlarne con lui”. Questa è una cosa che non facciamo quasi mai perché siamo codardi. Siccome non abbiamo il coraggio delle nostre idee allora evitiamo il confronto, evitiamo di rimproverare, cioè di richiamare alla Verità, noi lo evitiamo questo perché vogliamo stare tranquilli e, invece di metterci a fare un confronto, preferiamo parlarne alle spalle e così non c’è nessuna crescita nella carità da parte di nessuno, perché la persona che ha sbagliato non avrà mai la possibilità di pensarci, di riflettere, di guardare su questa questione e io che ho mormorato, calunniato, diffamato e quant’altro, ho già commesso dei peccati terribili contro la carità, perché la persona si può pentire. Una persona che fa uno sbaglio, che fa un peccato, se riceve da qualcuno una correzione fatta bene, dove gli si fa vedere il suo errore, poi spesse volte si pente, vuole rimediare, chiede perdono, ma se nessuno glielo dice, uno come fa a crescere? E se usiamo i difetti, le fragilità, le cadute e i peccati degli altri per stigmatizzarli, appunto per farli sentire sbagliati, invece di richiamarli, invece di dire: “Guarda questa cosa mi sembra che…”

Gli Apostoli che rispondono:

 «Accresci in noi la fede!»

Capiscono di non avere una grande fede, capiscono che i discorsi che sta facendo Gesù sono veramente molto alti da una parte e molto profondi dall’altra.

Chiediamo al Signore la grazia di non essere mai causa di inciampo per qualcuno, chiediamogli la grazia di saper richiamare la Verità e di lasciarci richiamare dalla Verità, di saper perdonare chi chiede perdono, e di accrescere la nostra fede, perché effettivamente abbiamo una fede molto fragile.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

p. Giorgio Maria del Volto Santo

VANGELO (Lc 17, 1-6)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».

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