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La Vigilia di Natale

Presepe Eucaristico

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 24 dicembre 2021 – Vigilia di Natale

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione

La Vigilia di Natale

Eccoci giunti a venerdì 24 dicembre 2021. Vigilia di Natale. Siamo arrivati alla vigilia di Natale.

Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi tratta dal 2° Libro di Samuele capitolo VII, versetti 1 e seguenti. 

Il Signore è sempre con noi, questa lettura ci dice che il Signore cammina costantemente accanto a noi.

“Sono stato con te dovunque sei andato”

E poi dice:

“Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più”

“Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.”

Che è il Paradiso, il Cuore di Gesù.

Oggi voglio darvi una notizia. Per chi vuole, domani mattina, giorno di Natale, alle ore 6.15 del mattino ci sarà la diretta streaming sia su YouTube che su Facebook, alla quale chi vuole potrà unirsi. Recitiamo insieme le Lodi del giorno di Natale. Procuratevi il testo delle Lodi, lo trovate nel Breviario, oppure su internet. Nel giorno di Natale vedete dove sono le Lodi, e reciteremo insieme le Lodi, io le reciterò e voi nelle vostre case le direte insieme. Sarà un modo, anche se lontani, di iniziare insieme il giorno di Natale. Certo, mi rendo conto che le 6.15 è un po’ presto, ma lo faccio apposta, potevo farlo alle 9.00, alle 10.00, alle 8.30. No, alle 6.15, perché abbiamo detto fino adesso l’importanza del giorno di Natale, di mettere Dio al centro prima di tutto e sono sicuro che alle 6.15 non ci saranno Messe, perché se lo faccio alle 8.00 ci sono delle Messe. Alle 6.15 non ci sono Messe, le lodi durano 10 minuti, reciteremo insieme le Lodi nel giorno di Natale, così vi darò la benedizione, vi farò gli auguri, voi se volete scrivete qualche messaggio che poi io leggerò, così poi ognuno parte e prepara bene la sua giornata.

Quest’oggi, col cuore, vi voglio donare una riflessione molto bella che lessi già un po’ di tempo fa, ve la rileggo perché è veramente bella, non è di un Santo canonizzato, è la riflessione che un giovane mi diede qualche anno fa, che ho conservato sempre e che mi piace tanto e per il giorno di Natale voglio leggervela. La leggo oggi che è la vigilia, così domani, quando andremo a Messa, o chi andrà a Messa stanotte e poi anche domani, se la potrà riguardare perché è veramente bella. Ho dato un titolo a questo testo: 

“Natale, Presepio, Eucarestia”. 

Ecco cosa scrive questo giovane, è tutta riferita al Sacerdote, è una riflessione sacerdotale, però credo che ciascuno di noi domani possa riflettere su tutto questo, perché è veramente bella, poi la troverete trascritta quindi la potrete proprio tenere lì, è breve, non è lunga, ma è tanto bella e tanto densa:

“Sacerdote, sul tuo corporale è Natale ad ogni Messa!

Non vedi che quella patena che accoglie Gesù è un’altra mangiatoia? Come poteva più riportarsi a Te in quell’umiltà, in quell’amore, in quell’abbassamento così totale? Cibo consegnato, nutrimento candido e innocente, ora come allora, in quella notte a Betlemme!”

Bellissimo, la patena che accoglie Gesù è esattamente come la mangiatoia che ha accolto Gesù Bambino. E allora come adesso, Gesù si dà a noi come cibo, nutrimento, carne della nostra carne, sangue del nostro sangue.

“Copri di lacrime la tua patena, inzuppa il sacro manipolo, avvolgi Gesù di dolcezze sussurrate, inonda col sangue del tuo cuore il corporale e ritingilo con i colori e il calore di quella prima notte nella stalla!”

Vedete cosa siete capaci di fare? Vedete i nostri giovani quando si innamorano di Gesù cosa sanno scrivere? Guardate che cose meravigliose. Quindi avvolgiamo il Signore con le nostre lacrime di gioia, con le nostre dolcezze sussurrate, con il sangue del nostro cuore, con i colori e i calori del nostro amore.

 “Sii Gaspare: la tua devozione angelica sia la dote d’oro quotidiana che ti dichiara schiavo di un Re così buono vicino e amante.”

La devozione angelica, essere proprio come gli Angeli, totalmente dedicati a Dio e totalmente belli, puliti, innocenti, che camminano sulla storia, sugli eventi del mondo, che non si fanno avvolgere.

“Sii Baldassarre, salgano al Cielo la tua veglia…”

Ecco, domani mattina guardate che dobbiamo essere una legione, perché poi i giovani che seguono il sito appena finisco mi dicono: “Padre, guarda che erano tot…”. Loro sono contenti, perché, almeno, uno dice: “Lavoro per qualcosa”. Dobbiamo essere in tanti — ma non per fare il numero, non è quello, anche se, se lo fate loro sono contenti, e anche io sono contento perché mi fa piacere vedere che siamo in tanti ad unirci — ma domani dobbiamo essere in tanti perché dobbiamo offrire un sacrificio bellissimo al Signore il giorno di Natale, dobbiamo proprio dargli un bel sacrificio: “salga al cielo la tua veglia” come Baldassarre, domani dobbiamo essere tutti Baldassarre, anche se lui viene dopo, noi arriviamo un po’ prima con i nostri doni, arriviamo prima, siamo dei Baldassarri un po’ premurosi che partono un prima, magari se siete più persone riunitevi, voi che potete riunitevi, fate a gruppi.

Dite: “Dai, vieni qui a casa mia, dopo la veglia di stanotte vieni qui, dormi qui, ti tiro fuori un sacco a pelo, ti metto sul divano, e poi domani mattina alle 6.15 diciamo insieme le Lodi”.

Poi dirò ai giovani di dirmi quanti siamo, forse lo vedete anche voi, l’unico che non lo vede sono io, evidentemente è una forma di purificazione per me, io vedo solo me stesso nel video, non vede nient’altro, quindi sono l’unico che non sa quanti siamo. Magari voi lo vedete, però mi farò dire quanti siamo così alla fine saprò quante persone benedico.

“Sii Baldassarre, salgano al Cielo la tua veglia, i tuoi sacrifici, la tua incessante orazione, siano come i profumi di mille incensi rari e preziosi.”

Noi dobbiamo domani mattina avvolgere Gesù dei nostri incensi. State tranquilli, alle 6.15 non c’è nessuno che ci disturba, non c’è niente da fare, sono tutti che dormono, paffuti, con la loro bolla al naso, tranquilli e sereni. E noi siamo lì.

“Sii Melchiorre, sii vero Sacerdote, sii crocefisso presso la Croce di Gesù, adoratore trafitto presso la sua tomba Eucaristica!”

Bellissimo, possiamo proprio vedere il Tabernacolo come questo luogo, questo sepolcro meraviglioso stupendo che avvolge il nostro Gesù Eucarestia.

“Sii pastore: il pastore che ha chiamato Gesù stesso per il Suo gregge, instancabile!”

Questo dobbiamo chiederlo domani mattina per i Suoi Sacerdoti.

“Il tuo tempo, la tua vita siano Gesù e le anime.”

Il Sacerdote dovrebbe avere solo questo: Gesù e le anime. Basta, non dovrebbe pensare ad altro: Gesù e le anime, le anime e Gesù.

“L’Altare sia il vostro pascolo ameno,”

Che bello se l’altare per noi Sacerdoti, ma per tutti, fosse il nostro pascolo ameno e noi come delle pecorelle, come degli agnellini stessimo lì a pascolare.

“così come la manna si posava prima dell’alba, non restare fra gli ovili a dormire,”

Sentite cosa scrive:

“splenda la tua colomba sacerdotale con ali d’argento e di riflessi d’oro, conduci per primi i tuoi agnelli al Cuore Eucaristico!”

Domani mattina dobbiamo essere uno stuolo di colombe argentate che si innalzano sovrane, bellissime e libere su questo mondo e con i colori d’argento delle loro ali invocano i riflessi dello Spirito Santo sul mondo che ne ha tanto bisogno e conduciamo altri agnelli a farli innamorare.

Se saremo tanti vi prometto che vi farò una piccola omelia in diretta senza preparare niente, guarderò i numeri e se mi stupirete vi lascerò una piccola omelia dopo le lodi, una piccola chicca, però dobbiamo essere tante colombe d’argento, mi raccomando.

Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d’argento le ali della colomba e le sue piume e i suoi riflessi d’oro” (Salmo 67,14)

Che da oggi dovrà essere il nostro salmo. Lasciamo dormire il mondo tra gli ovili, noi dobbiamo risplendere di riflessi d’oro. E finisce:

“Guarda quella patena ricoperta d’Amore e muori ogni giorno: con Lui, per Lui e in Lui rinasci! 

Nel Presepio c’è il primo tabernacolo, Maria! 

La mangiatoia è la prima pisside e San Giuseppe il primo cero, adoratore silenzioso, guarda l’Altare vedrai il Presepio!”

Che belle cose che fa fare il Signore ai nostri giovani quando si innamorano di Lui. Io non sarei mai capace di scrivere e di dire queste cose e invece vedete che belle cose che sanno scrivere e sanno dire quelli che si innamorano di Dio. Domani, ma ad ogni Messa, domani, oggi, sempre. Domani è Natale ma ad ogni Messa noi dovremmo vedere in questa patena la nostra mangiatoia, dovremmo vedere nel Tabernacolo Maria Santissima, dovremmo pensare che la pisside è la mangiatoia che raccoglie il Cuore Eucaristico di Gesù, San Giuseppe il primo cero. Tutte le volte che noi guardiamo l’altare, guardiamo il presepe, sempre.

Oggi sono breve, vi leggo solo questa, perché mi piace tantissimo e domani è Natale, vi lascerò comunque l’omelia sempre presto così la potete sentire, perché se poi non farò l’altra chicca avete comunque l’omelia assicurata.

Vi raccomando oggi è la Vigilia, andate a confessarvi, siate in grazia di Dio, pregate bene, preparate tutte le cose buone per domani, sia tutto trepidante, tutto un po’ luccicoso. Domani sia una giornata veramente grandiosa, bellissima, ve lo auguro con tutto il cuore e state attenti al demonio che cerca sempre di rovinare queste festività. Mi raccomando: una giornata bellissima!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

PRIMA LETTURA (2 Sam 7, 1-5.8-11.16)

Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’, e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

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