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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 14

Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 9 febbraio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 14

Eccoci giunti a mercoledì 9 febbraio 2022. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo VII di San Marco, versetti 14-23. 

Il Signore ci chiede di fare attenzione a ciò che esce dal nostro cuore, di fare attenzione a tutto ciò che ci portiamo dentro nel nostro interno. Il cuore degli uomini, qui sta tutto il bene o il male che possiamo scegliere di fare, quindi non concentriamoci sulla parte esterna perché lascia il tempo che trova.  

Per curare bene e meglio la nostra interiorità stiamo leggendo il testo “Le meraviglie di Laus”, e oggi vediamo:

Benedetta davanti al tribunale ecclesiastico di Embrun

 

Dopo la solenne inchiesta di monsignor Lambert, si potrebbe credere che l’autorità ecclesiastica non intervenisse più per indagare su quel terreno. Ma non fu così.”

Nel 1669 che cosa accadde?

“Nel 1669 Mons. Janelly, Vicario Generale, successore di M. Lambert, per evitare troppo rumore, invitò la pastorella a Embrun, dove rimase per cinque giorni.”

Quindi abbiamo un cambio importante, il Vicario Generale cambia, Mons. Lambert, diciamo così, va in pensione e lascia il posto al nuovo Vicario Generale il quale non va là come ha fatto Lambert, non va a Laus, ma fa venire Benedetta a Embrun. È un cambio radicale di metodologia, di conoscenza, di ascolto della realtà. Mentre Mons. Lambert, come abbiamo visto ieri, dice: “Per esprimere giudizi su questa realtà io devo conoscerla, io devo vederla e io ci devo andare, perché se no su cosa mi fondo?”Il nuovo Vicario Generale dice: “Evitiamo di dare troppo nell’occhio, evitiamo il rumore, facciamo venire Benedetta qui”, ma facendo venire Benedetta a Embrun loro vedranno solo Benedetta, non vedono tutta la realtà che vive a Laus, è un cambio radicale di metodologia.

Ogni giorno Benedetta era sottoposta ad un lungo interrogatorio, al quale prendevano parte parecchi Padri Gesuiti. Inutile dire che tutte le precauzioni, tutte le astuzie, tutti i raggiri non servirono che a mettere in rilievo la verità candidamente e semplicemente espressa dalla pia fanciulla. I giudici ne rimanevano ammirati, e la loro ammirazione non conobbe più limiti quando poterono convincersi che Benedetta, mentre era come loro prigioniera, non prendeva nutrimento di sorta. 

Per essere ben sicuro di questo Mons. Janelly l’aveva fatta custodire a vista, giorno e notte, nella propria dimora. Fu proprio durante il soggiorno nella città episcopale che la Santa Vergine apparve sull’altare maggiore dell’antica metropoli, rivestita di un manto regale e colla fronte cinta da un diadema. Benedetta cadde in estasi, e a quella visione ne seguì un’altra più radiosa ancora: Nostro Signore stesso si mostrò alla sua serva sotto la forma di un ammirabile bambino, ritto in piedi sull’altare. 

Questi favori straordinari riempirono l’anima di Benedetta di una gioia e di un’allegrezza tale, da trasfigurarle il volto, divenuto visibilmente splendente. Il Vicario volle sapere il perché di quella meraviglia: e la pastorella gli rivelò, con tutta semplicità, che aveva avuto la fortuna di vedere la Madre di Dio e il Suo Divin Figlio, e gli riferì fedelmente queste parole della Madonna: 

– La devozione di Làus sarà ancora molto contrariata: ma non perderti di coraggio: piuttosto prega con istanza il mio caro Figlio: i nemici di Làus saranno confusi e la devozione sarà più grande che mai.. – 30 giugno 1669.

Io ogni tanto quando leggo questo testo non posso non pensare a Fatima. Comunque Benedetta conosce una realtà completamente diversa, un trattamento completamente diverso, Mons. Lambert non c’è più e adesso iniziano i dolori. Certo, lei ne esce sempre nel modo più pulito, più bello e più vero possibile, ciononostante la contrarietà e tutti questi raggiri, tutte queste calunnie e tutte queste astuzie cercano in ogni modo di gettare discredito su Benedetta e sulle sue visioni.

Terza inchiesta 

“Una terza inchiesta più solenne ebbe luogo nel 1672, diretta da Mons. De Genlis, che andò in persona al Làus. Dopo un lunghissimo interrogatorio, che fece subire alla pastorella, non potè trattenersi dall’esclamare, che durante la sua vita, non aveva mai visto una simile virtù. 

Queste tre inchieste, fatte dall’Autorità diocesana con l’intenzione ben manifesta di convincere Benedetta di allucinazione, se i fatti non fossero stati conformi a verità, e che terminano tutte e tre in mezzo a miracoli e prodigi, sono per il Santuario di Làus una prova irrefutabile della certezza dei fatti, che gli hanno dato origine.”

Benedetta viene a essere sottoposta a trattamenti durissimi, esattamente come i pastorelli di Fatima, vi ricordate? Che furono addirittura portati in prigione — diciamo così — e furono minacciati, subirono un interrogatorio lunghissimo. Sapete che la Madonna non apparve il 13 agosto perché loro furono portati via dalla polizia e quindi Lei, solo per quella volta, apparirà il 19, ma solo per agosto, perché il 13 non c’erano loro, li avevano portati via. I bambini, pensate a Giacinta tanto piccola, furono minacciati di essere uccisi immergendoli nell’olio bollente. Voi immaginatevi su un bambino, su una bambina così piccola, che effetto possono avere avuto quelle torture? Perché di torture si tratta, queste sono violenze psicologiche gravissime, dire a un bambino: “Se non ammetti di essere stato bugiardo io ti uccido immergendoti nell’olio bollente!”. Noi leggiamo queste storie e diciamo: “Sì, sì” e poi andiamo avanti. Ma come: “Sì, sì”? Ma immaginatevi voi a 5, 6, 7 anni, così piccoli, a 8 anni, a 10 anni, immaginatevi voi quando eravate bambini se foste stati rapiti dalla polizia, strappati ai vostri genitori, portati in caserma, tenuti lì per ore e ore e poi un estraneo, tutto vestito da poliziotto, da gendarme vi avesse detto: “Se tu non riconosci di essere un bugiardo, io ti uccido immergendoti nell’olio bollente”. Guardate che dire traumatizzante è dire niente. Uno da lì non esce più! Altro che trauma, altro che situazione traumatica! E loro sono rimasti impassibili. La Madonna aveva detto di tacere, di non dire il segreto, di non dire niente e loro rimangono immobili, non tradiscono ciò che la Vergine aveva detto di mantenere. Incredibile! Andate a leggere un po’ della vita di Giacinta, andate a leggere la sua esperienza.

 Con Benedetta non arrivano a questo punto. Ai pastorelli di Fatima volevano convincerli di essere bugiardi e invece a lei la vogliono convincere di essere allucinata. 

La cosa strana qual è? 

È che se noi diciamo: “Io ho parlato con Dio”, va tutto bene, nessuno crea problemi. 

Se uno di noi dice: “Dio ha parlato con me”.

“Uh! Allucinazioni! Bugiardo!”

Ma scusate, io posso parlare con Dio e Dio non può parlare con me? Ma è veramente allucinante questa cosa. 

Se io dico: “Io oggi ho parlato con Dio”.

“Ah, bello sì, sì molto bene, hai pregato” 

Se dico: “Ah lo sapete che oggi Dio mi ha parlato?”

“Oh mamma! Questo è da ricoverare!”

Scusami ma posso parlare solamente io? È giusto e va bene solo se parlo io? Se invece Dio volesse dire una parolina non può, non può perché se no vuol dire che io sono allucinato. C’è qualcosa che non va, è ovvio che c’è qualcosa che non va, perché non è che si parla a senso unico, se no è un monologo, vuol dire parlare davanti a uno specchio. Questo lo fanno i pazzi, ma non le persone normali.

Uno dice: “Sì, ma ci sono anche i ciarlatani e i bugiardi”

Si va bene, ci saranno anche, ci sono anche le mamme e i papà che abbandonano i loro bambini, genitori che vendono i loro bambini, ma questo vuol dire che tutti i genitori sono così? Ci saranno i preti che non fanno bene i preti, ma questo vuol dire che tutti i preti sono così? Ci sono i dottori che sono disonesti e tutti dottori sono così? Ma no! Ma che generalizzazioni assurde sono! Va bene, ci saranno quelli che mentono dicendo di vedere la Vergine Maria e va bene, ma ci sono anche quelli che la vedono veramente. E allora siccome qualcuno mente dobbiamo torturare tutti? È assurdo. 

Benedetta che rimane a digiuno per giorni e giorni per tutti gli interrogatori, vabbè. Qui sul libro c’è una foto che fa vedere l’interno della Basilica di Laus, carina, abbastanza grandina, una bella Basilica.

Vediamo al capitolo 13º: 

La costruzione del Santuario. 

“La regione del Làus si era già resa celebre e anche da lontano arrivavano i pellegrini”

Volevano vedere tutto quello che stava succedendo.

“Ma la Santa Vergine aveva per dimora l’umile e piccola Cappella di cui abbiamo parlato. Nei giorni di concorso la folla si stringeva attorno alla santa capanna, senza potervi penetrare: le preghiere, i canti, e tutto avveniva sotto il sole. Era dunque necessario costruire una Cappella più vasta, d’altra parte, quella era la volontà, già espressa, della Santa Vergine. È vero che dal punto di vista umano le più insormontabili difficoltà venivano ad ostacolare il progetto”

Ma la Regina del Cielo ci penserà Lei.

Prima di tutto c’era bisogno dell’autorizzazione canonica, e l’autorità diocesana sarebbe stata disposta ad accordarla? Poi ci voleva denaro, e non poco, per innalzare un edificio, che meritasse il nome di Chiesa, e Benedetta ben l’aveva fatto notare alla Vergine: 

– In questi posti non c’è denaro! – 

Infine il Làus era inaccessibile a qualunque carro o vettura, era sprovvisto del materiale di costruzione: chi dunque avrebbe condotto la sabbia, le pietre, la calce e il legno necessario? 

Tutti questi ostacoli che avrebbero abbattuto gli spiriti più intraprendenti, non poterono arrestare un solo istante né Benedetta, nè Pietro Gaillard. La S.Vergine aveva fatta sua quest’opera; si era costituita impresario principale; che c’era da temere? Non era la Vergine dei prodigi? E difatti le difficoltà vanno scomparendo ad una ad una, con stupore di tutti. Mons. Lambert non si fece pregare per concedere l’autorizzazione. 

Egli stesso si recò al Làus con alcuni capimastri per concertare la cosa. Ascoltiamo il racconto di Mons. Gaillard: 

“Mi trovai al Laus il giorno stabilito. Parlando coi muratori di quello che si doveva fare per costruire una piccola Chiesa, il Vicario si rivolge a me, di qual lunghezza e larghezza avrebbe dovuto essere l’edificio.
– Di quindici tese di lunghezza almeno, e sei di larghezza – risposi.
– Manco per sogno! La devozione durerà forse otto o dieci anni, come tante altre, che poi finirono nel dimenticatoio; una grande chiesa è perfettamente inutile. D’altra parte, il trasporto del materiale necessario darà occasione a forti spese, e quando avrete cominciato l’edificio con tali dimensioni, non potrete continuarlo.-
– La devozione – replicai – durerà più di noi: quanto ai mezzi, ci penseranno Dio e la SS. Vergine. Del resto il potere è nelle vostre mani; fate quello che vi piace.- 

In quel momento lasciai il Vicario perché alcuni pellegrini mi avevano pregato di andarli a confessare. Al mio ritorno Mons. Lambert mi concede dodici tese per la Chiesa, e me ne affida la direzione. Di comune accordo si affida la costruzione al Capomastro.”

Vedete, c’è sempre questa dialettica tra l’avere fede, tra il fidarsi di Dio e i calcoli. Noi siamo dei calcolatori, dei computer con due gambe, perché non sappiamo vivere di fede, noi dobbiamo calcolare tutto: e oggi, e domani, e questo, e quello, e sopra, e sotto… non è possibile! Ma non pensiamo che Dio può fare quello che vuole, quando vuole? Noi non lo pensiamo.

Domani se riesco vi voglio parlare di un miracolo incredibile che ha fatto la Vergine Maria non tanto tempo fa, che forse qualcuno di voi conosce, ma non so quanti, non vi dico il nome perché se no andate subito a leggerlo su Internet, so che siete curiosi e allora non ve lo dico, comunque il miracolo di… ed è una cosa incredibile, veramente, quando l’ho riletto in questi giorni sono rimasto sbalordito, ci sono le foto, a parte la testimonianza delle persone fisiche, incredibili, e poi ci sono le foto. Io quando ho visto la foto ho detto: “Non è possibile!”. Ho qui davanti a me adesso, in questo istante, la foto di questo miracolo, ogni tanto la vado a rivedere e dico: “Ma non è possibile!” Se tu la guardi dici: “È proprio vero, è successo proprio così!” 

Domani se il buon Dio vorrà vi racconterò e vi leggerò questo miracolo. A dire il vero sono due, non è uno, perché poi lo stesso miracolo venne fatto in un posto vicino, una cosa praticamente identica. 

Per dire che la Vergine Maria fa quello che è giusto fare, non è che fa quello che vuole come se fosse capricciosa. No. La Vergine Maria fa quello che vuole Dio, e può tutto, non c’è qualcosa che non può, è la Regina del Cielo della terra. 

E quindi anche quando devono costruire la Sua Basilica stanno lì a fare i conti…15…12…ma devi farlo 15? E fallo 15! Non verranno più? Ma cosa interessa te! “È una spesa..”. Ma sono soldi tuoi? Li devi mettere tu? Ma se ci pensa Lei a te cosa ti interessa?

“Per uno sbaglio…”

Guardate, è incredibile, è incredibile è veramente incredibile, quando si leggono queste cose a me si allarga il cuore, e riposo, vi dico che a leggere queste cose riposo, perché mi fa uscire con la mente da tutte le questioni basse di questo mondo che sono veramente angoscianti, e a me personalmente fa vedere che alla fine la Vergine Maria è la Vergine Maria, è imbattibile, alla fine ottiene quello che vuole. Mi piace perché è caparbia — e non è un offesa, è la santa caparbietà — la Vergine Maria è caparbia, vuole quello che vuole, quando lo vuole lo realizza, e questa è una consolazione grande, guardate, questo è un conforto enorme che non è una tira e molla, che non è lì che dice “Mah, boh, non lo so, vediamo… ci pensiamo, ci dobbiamo riflettere… mah ci aggiorniamo, mah ci confrontiamo, no mah facciamo una commissione, ci aggiorniamo, pensiamoci su…” 

No la Vergine Maria è così, è bellissimo. 

Dovevano essere 15 tese poi, alla fine, per tutti i loro calcoli e le loro decisioni le tese sono arrivate a 12. Che io dico: ma 3 in più cosa ti costano? Vabbè. 

“Per uno sbaglio di tracciato nell’unione dell’antica Cappella colla nuova, venivano a risultare quindici tese (m. 20 circa) come si era domandato per la lunghezza. Se ne lamentò il Vicario, e il P. Gerard disse: 

– Se verrà fatto di innalzare un tale edificio in questo luogo, sarà il più grande miracolo che potrà registrare Làus.- 

– La chiesa sarà terminata in quattro anni – rispose Mons. Gaillard – tuttavia ne domando sei, nel caso che i capi mastri vengano a morire, o il materiale venga a mancare. Se entro sei anni non sarà fatta col proprio presbitero, io vi do in garanzia la mia casa, che mi costa ottomila lire, con atto notarile; di più impegno la mia biblioteca, che mi costa tre mila lire, e, solo che mi lasci ancora un po’ di pane per vivere, son disposto ancora a rinunziare alle mie rendite.- 

Dinnanzi ad una fede così viva, che spingeva ad una così eroica determinazione, Mons. Lambert si calmò. 

-Io mi fido della vostra parola- disse l’Arcidiacono -e prego Dio di darvi la forza e i mezzi di condurre al termine la vostra opera.- 

Il miracolo di Padre Gerard si compì. 

Avete visto? Hanno sbagliato i calcoli!

Ma domani vedrete che roba incredibile! Tutti i calcoli che noi facciamo sono puerili, sono nulla, sono vuoto espanso, cioè il nulla, tutti i calcoli che noi facciamo sono niente. Noi calcoliamo il niente. Noi dovremmo solo vivere di fede e basta. Loro hanno fatto tutti i loro calcoli “e qui e là e su e giù,  facciamo 12” e alla fine viene fuori 15 come aveva chiesto la Vergine Maria all’inizio. E loro sono ancora lì a fare i calcoli. 

“Eh se si riuscirà a fare… vedremo… questo sarà il miracolo più grande”.

E Mons. Girard, infatti, che è un uomo di grande fede — evidentemente in questo ha superato Mons. Lambert — scommette tutto sulla costruzione e sul lieto fine di questa costruzione. Tutto. Chi scommette sulla Vergine Maria — e lo vedremo domani — costruisce una Basilica bellissima. Quello che vedremo domani, non ha paragone! Quello che vedremo domani di quello che la Vergine Maria ha fatto è veramente da rimanere senza parole.

“Nonostante le difficoltà su accennate, nel primo anno i muri raggiunsero l’altezza voluta: ne secondo si arrivò al tetto; nel terzo si gettò sulla navata una volta un po’ bassa, è vero, ma ben armonizzata; nel quarto si decorò l’edificio intero. Questa Chiesa costruita veramente colle mani e col materiale dei poveri, esiste ancora oggi tale e quale fu voluta dalla Vergine. Vi si aggiunse solo, nella prima metà del secolo scorso, un campanile di forma bizantina e una cappella absidale. 

Solida, modesta, conveniente e comoda, non vi è lusso di sorta, come negli altri grandiosi santuari, ma si osserva l’impronta di un grande carattere religioso che colpisce il pellegrino, e lo porta senza sforzo al raccoglimento e alla preghiera. Quella semi oscurità, che vi regna, fa entrare il peccatore in se stesso, che non ha bisogno di leggere per sondare la propria coscienza, per piangere i suoi peccati e confessarsi. 

Le pareti interne portano appesi quindici quadri, che riproducono i principali fatti, che hanno reso illustre il Santuario, e che sono come un libro sempre aperto per i pellegrini, su cui leggono la storia delle meraviglie di Làus per il periodo di cinquantaquattro anni. 

Il 18 marzo 1892 S. S. Leone XIII accordava al Santuario il titolo di Basilica Minore, con tutti i privilegi annessi.” 

Alla faccia dei calcoli, del “Non durerà dieci anni, non ce la faremo mai, ce ne vorranno venti, ci vorranno sei anni…” 

No, quattro. È rimasto ed è stato fatto tutto ed è andato tutto benissimo, ed è ancora in piedi oggi. Quanti anni sono passati da questa costruzione? Quanti anni sono passati dal 18 marzo 1892, quando Papa Leone XIII dà il titolo di Basilica Minore? Già anche solo da lì, quanto tempo è passato? Quanto tempo è passato dal 4 luglio 1666? Quando iniziano a fare i loro discorsi: “Non ce la faremo, non si riuscirà, è una cosa impossibile, e qui, là, su e giù”

Poi loro hanno detto che hanno impiegato quattro anni, benissimo, quindi a 1666 aggiungete i vostri quattro anni, da lì circa, fate la sottrazione da oggi a lì. Quanti anni sono? La chiesa è ancora in piedi ed è frequentata, doveva durare massimo 10 – 12 anni.

Domani devo leggervi quel miracolo incredibile, perché chi lo conosce è giusto che lo risenta e chi non lo conosce lo deve conoscere. I miracoli della Vergine Maria, le cose grandiose le dobbiamo conoscere perché sono un insegnamento incredibile. E domani vedremo quelli. 

Il giorno dopo avremo il capitolo 14º, importantissimo. Il titolo già dice tutto: “I profumi di Laus”. Vi anticipo solo questo: tuttora presenti. Dovremmo scrivere: “I profumi di Laus, tuttora presenti”, ancora oggi. E vedremo dopodomani in cosa consistono questi profumi e qual è il significato di questi profumi, e poi il miracolo delle rose… A parlare della Vergine Maria veramente ci si perde.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

VANGELO (Mc 7, 14-23)

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro”.
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: “Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?”. Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: “Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”.

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