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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 18

Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 15 febbraio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 18

Eccoci giunti a martedì 15 febbraio 2022. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo VIII di San Marco, versetti 14-21. 

C’è un’incomprensione profonda tra Gesù e i Discepoli, Gesù ha una preoccupazione tutta soprannaturale:

“Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!”

 Cioè guardatevi dall’ipocrisia, guardatevi dalla doppiezza, guardatevi dalla sete del potere, guardatevi da tutto ciò che caratterizza i farisei ed Erode, perché quelle realtà — l’ipocrisia,  la doppiezza, la sete di potere e via di seguito — sono come il lievito, dentro di noi fermentano, non sono realtà che uno ha e, come se fossero un soprammobile stanno lì ferme. No, l’ipocrisia, la malizia, la perversità fermentano, cioè ti formano (in questo caso ti deformano), ma comunque ti strutturano, ti danno uno stampo, un cuore ipocrita non è semplicemente ipocrita, magari ipocrita nel proprio modo di vivere la fede. No, quell’ipocrisia fermenta e quindi tutta la tua persona, col tempo sempre più, diventerà ipocrita. È come il lievito che lo metti dentro nella farina, al momento sembra che la farina stia dove stia, tranquilla, e va avanti per la sua strada, in realtà dopo tre ore tu trovi un’altra cosa, completamente diversa. Certo è partita come farina, la farina lì dentro c’è, ma è tutta un’altra cosa, non ha più quel formato che aveva tre ore fa, ha tutta un’altra struttura. E voi sapete che da lì non si torna indietro più, non è che io una volta che ho fatto la pasta per la pizza o per il pane, dico: “No, adesso ci ho ripensato, voglio tornare indietro, rivoglio il mio lievito, rivoglio il mio sale, rivoglio il mio olio, rivoglio la mia acqua calda, e rivoglio la mia farina, tutti separati.” No, da lì non si torna indietro più, è proprio impossibile, è naturalmente impossibile, nessuno più può tornare indietro perché ormai quel lievito, una volta che è stato unito all’acqua tiepida, all’olio e la farina, basta, lui ha operato un cambiamento profondo e radicale, ormai tutte quelle realtà sono inscindibili. 

La stessa cosa avviene con questo lievito dei farisei e di Erode di cui parla Gesù, e Gesù usa appositamente questo paragone perché è semplice, è comprensibile, visibile da tutti. Chi di noi una volta nella vita non ha provato a fare la pasta della pizza? Chi di noi una volta nella vita non ha provato a fare una bella pagnotta? Tutti. Poi magari non sarà venuto, però o l’abbiamo fatto o l’abbiamo visto fare, è una cosa che nella vita si fa, si prova, poi magari non viene. 

Loro no, i discepoli sono su un piano completamente naturale, a loro cos’è che interessa? Gesù ha a cuore la struttura profonda dell’uomo, Gesù ha a cuore la mente, l’anima, la coscienza, l’interiorità, la spiritualità dell’uomo.

Loro cos’è che hanno in mente? La pancia, loro hanno in mente mangiare e bere, come la maggioranza di tutti noi. Loro hanno in mente le cose molto immediate, non dico pratiche, perché non c’è nessuno più pratico di Gesù. Noi pensiamo che la spiritualità voglia dire essere campati per aria, no la spiritualità, la mistica, è un qualcosa di estremamente pratico, di concretissimo, solo che noi non lo sappiamo vedere perché non sappiamo che cos’è, non abbiamo questa esperienza, o comunque molti di noi non ce l’hanno, e quindi noi pensiamo che sia una cosa di questi che volano per aria, no, è una cosa molto concreta, come i Santi ci insegnano. Ma l’attenzione alle cose pratiche non vuol dire esclusione, anzi, io sono sempre più attento alle cose pratiche quanto più sono assolutamente radicato in una vera spiritualità, cioè in un vero mondo soprannaturale. 

Loro invece hanno in mente solo: “Abbiamo un pane. Oggi cos’è che mangiamo?”. Questo è il problema, non è: “Gesù è con noi e quindi Gesù può fare tutto quello che è giusto fare”. Non è che fanno memoria, gliela fa fare Gesù, dei 5000, dei 4000…ridendo e scherzando Gesù ha moltiplicato per quasi 10.000 persone il mangiare, il pane e pesci. 10.000 persone sono 10.000 persone! Ma loro non comprendono, come noi che stiamo qui a preoccuparci. Di che cosa? Della stessa cosa di cui si preoccupavano loro. Gesù dice: “Stai attento!” 

«Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!»

Fate attenzione alla vostra coscienza, state molto attenti, perché poi da lì non si torna indietro più.

“No ma io mi sono pentito”

Ma ormai la pizza è fatta, basta, non si torna dietro più, ma non perché uno dice “ecco il moralismo”, “Dio troppo severo”, e “questa è la giustizia”. No, no, tu prenditi farina, acqua, olio, sale, e lievito li metti insieme, li impasti, dopo tre ore li vai a vedere e tu li hai la concretezza teologica di questo corso. Guardali, guarda quel pezzo di pasta per la pizza o per il pane che vuoi, prova a scomporli. Non si torna indietro più! Ve l’ho già detto tante volte, non possiamo sempre tornare indietro dalle nostre scelte, non è sempre possibile recuperarle, ma non perché Dio è severo… no ma semplicemente perché la vita, l’esperienza della vita ci insegna che non si torna indietro più. Se io metto acqua e vino insieme, non tornano indietro più, basta, questa è la vita. 

Quindi Gesù dice: “Fate attenzione! Fate attenzione perché poi questo lievito vi fermenta, vi struttura e vi cambia”. L’ipocrisia, la malizia, la perversità, la brama ti cambiano dentro, mi cambiano dentro, tu non te ne accorgi ma col passare del tempo, esattamente come la farina, tu diventi altro, e poi non ti accorgi più. 

Notate, loro già si erano dimenticati i miracoli. Uno dice: “Se io vedessi un miracolo come cambierebbe la mia vita!” No, non è vero, perché l’esperienza di queste 12 persone ti insegna che non è vero. Nessuno di loro fa il discorso dicendo: “Ma cosa state dicendo? Che discorsi fate? Perché parlate di queste cose? Ma non vi ricordate che…?” No, nessuno, lo fa Gesù, perché per noi quello che conta è avere la pancia piena. 

In realtà Gesù ci dice che quello che conta è avere il cuore pulito, libero, sgombro da tutti questi inganni, da tutti questi lieviti. 

Andiamo avanti con il nostro testo “Le meraviglie di Laus”. 

Benedetta vittima

 “Benedetta e si offre vittima per loro: pregherà e patirà per i peccatori”

Vi ricordate che ieri abbiamo visto la “Scrutatio Cordis”,  cioè l’intuizione delle coscienze, Benedetta che legge nelle coscienze e quindi lei che prepara le persone a fare una santa confessione. 

“Benedetta si offre vittima per loro: pregherà e patirà per i peccatori. Digiuni frequenti e rigidi. Ordinariamente si contenta di pane ed acqua e qualche volta sopprime anche il pane. Una volta non mangiò per otto giorni, per ottenere una grazia a un peccatore, che sembrava abbandonato da Dio.”

Una pastorella. Non è che siccome vedeva la Vergine Maria allora lei non sentiva morsi della fame. Non è che siccome vedeva la Vergine Maria allora lei non sentiva i morsi della sete. Digiunare per otto giorni, io non so neanche immaginarlo. Provate a saltare la colazione e dire: “Mangio stasera e poi rimangio domani a pranzo”, che vuol dire circa 16, 17 ore di digiuno, perché se tu mangi la sera e poi rimangi a pranzo del giorno dopo sono circa 16, 17 ore di digiuno continuato. Provate, poi voi vedete cosa vuol dire digiunare per 8 giorni oppure mangiare solo pane e acqua per 8 giorni. È pesantissimo! Pane e acqua per 8 giorni, che poi qui non dice che mangiò pane e acqua per 8 giorni, ma che fece il digiuno totale. Quindi, ordinariamente mangiava pane e acqua, cioè il digiuno che qualcuno di noi fa il venerdì e mercoledì, lei lo faceva sempre, tutti i giorni era così.

Il suo sonno di tre ore durante la giovinezza, fu ridotto più tardi ad un’ora sola.” 

Lei da giovane dormiva tre ore per notte, poi fu ridotto a un’ora al giorno. Vedete, i Santi sono tutti uguali, da questo punto di vista  sono praticamente tutti uguali, poi ci sono le eccezioni perché ci vogliono manifestare altre cose importanti, ma la stragrande maggioranza è un po’ tutta così, come diceva San Giovanni Maria Vianney: “Il demonio ha in odio solo tre penitenze: il digiuno del cibo, il digiuno del bere, il digiuno del sonno”, queste sono le tre penitenze che il demonio ha in odio, che hanno un effetto su di lui e infatti vedete.

“Si era fatta un cilicio, armato di acute punte e lo serrò così fortemente ai fianchi che ne usciva sangue da inzuppare il vestito. Spinse tant’oltre le sue austerità, che il suo Angelo Custode fu obbligato a moderare il suo zelo, prendendole i suoi strumenti di penitenza che tenne nascosti per qualche tempo. A tutto questo si aggiungano i dolori delle stigmate, le vessazioni del demonio che ben comprendeva come Benedetta fosse una vittima gradita al Signore.”

Era talmente penitente che è dovuto intervenire l’Angelo Custode e portarle via gli strumenti di penitenza! Forse noi siamo a un livello un po’ diverso, non abbiamo ancora costretto il nostro Angelo Custode a portarci via gli strumenti di penitenza. A parte che non so neanche bene quanto sia chiaro nella nostra testa, nella nostra coscienza quest’altezza spirituale dell’offersi vittima. Sì perché facciamo tanti discorsi belli ma poi, sapete, alla fine siamo un po’ tutti i figli di Saul, alla fine faccio quello che voglio, quando voglio, come voglio, nel modo che voglio, per il tempo che voglio, alla fine faccio quello che voglio io. Funziona così. Sulle cose importanti si intende… Poi, per il resto, sì, mi piace portare il rosario, lo scapolare, tante cose carine, vado alla mia Messa, per l’amor del cielo siamo tutti molto devoti, però quando arriva il dunque, le redini della mia vita le ho in mano io e quindi decido io e quindi faccio quello che voglio io.

In più aveva anche le stigmate, pensate voi, questa ragazza!

La sua preghiera era continua. Recitava ogni giorno quindici rosari e centocinquanta volte le litanie della Vergine con l’ammenda onorevole al SS. Sacramento. Non interrompeva le sue preghiere anche alla notte, e quando la stanchezza l’obbligava a prendere un po’ di riposo, si gettava sul pavimento ghiacciato della sua cella, e quando era per gelare, si metteva qualche momento nel suo letto.” 

Incontrare la Vergine Maria, parlare con la Vergine Maria e vedere Gesù Bambino ti porta qui. La Vergine Maria non le ha chiesto di fare questo, non abbiamo riportate frasi della Vergine Maria che dice: “Fai così, così, così…” tutto questo nasce dal cuore di Benedetta perché la carità, l’amore per Dio ti porta qui, a una vita crocifissa.

Ecco il perché di tante sincere e durature conversioni, che si operavano a Làus: è un principio di ordine soprannaturale che accanto a un grande sacrificio, vi è la grazia di grandi e numerose conversioni.” 

Domani vedremo “I santi a Laus”. Qui c’è una bellissima immagine, dove si vedono Santa Barbara e Santa Caterina da Siena con la Vergine Maria che appaiono a Benedetta, che belle figure! Qui c’è dentro il messaggio di Fatima. Impariamo ad offrire sacrifici e preghiere, Sante Messe, rosari, quant’altro per la conversione dei peccatori, per la salvezza dei moribondi, per gli agonizzanti — il messaggio di Fatima — per la pace nel mondo, per riparare tutti gli oltraggi, sacrilegi e indifferenze contro la Santissima Eucarestia, la preghiera insegnata dall’Angelo della pace, dall’Angelo del Portogallo ai 3 fanciulli di Fatima. 

Se noi tenessimo in mano la corona del Santo Rosario, (ovviamente recitandolo), tanto quanto o la metà del tempo che noi teniamo in mano il cellulare, probabilmente supereremo Benedetta nel dire i Rosari. Se noi dedicassimo la metà del tempo che dedichiamo ad ascoltare la musica e guardare la televisione per recitare il Santo Rosario, probabilmente supereremo Benedetta. Se noi fossimo meno pigri non dico che arriveremmo a dormire un’ora per notte, per l’amor del cielo, ma sicuramente pregheremmo di più e meglio. Non dico di fare un digiuno totale per otto giorni, ci mancherebbe, però se imparassimo a non pensare solo al cibo, cambierebbero tante cose, probabilmente vedremmo i miracoli. Una vita semplice, vedete, però una vita che operava miracoli perché era una vita totalmente in Dio, esattamente il Vangelo di oggi, una vita totalmente fermentata dalla soprannaturalità, totalmente fermentata dal divino, a differenza della vita di molti che è fermentata da ciò che di più naturale esiste, dalla mondanità. 

Vi auguro quindi una santa giornata nella speranza che queste pagine, queste parole ci spingano ad aver voglia di riparare e di pregare per la conversione dei peccatori.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

 

VANGELO (Mc 8, 14-21)

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

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