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Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 31 (ultima)

Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 28 febbraio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Visione delle anime del Purgatorio presso la Croce di Avançon.

Benedetta sul letto di morte.

Veduta del Santuario di Làus.

Scarica il testo della meditazione

Nostra Signora del Laus e la Venerabile Benedetta Rencurel, parte 31 (ultima)

Eccoci giunti a lunedì 28 febbraio 2022. 

Abbiamo letto il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo X di San Marco, versetti 17-27. 

Ultimo giorno di febbraio. Domani inizierà il mese di marzo, domani sarà la festa del Volto Santo, domani sarà il cosiddetto martedì grasso, che ovviamente per noi non avrà niente di grasso, ma avrà tutto di spirituale e di bello, perché domani contempleremo il Volto di Gesù. E il giorno dopo, mercoledì, inizierà la Quaresima, siamo arrivati alle porte della Santa Quaresima 2022 che dovremo vivere nel modo più perfetto possibile. Quindi chiudiamo questo mese, concluderemo quest’oggi con una meditazione forse un po’ più lunghina del solito, ma è importante perché dobbiamo intrecciare diversi argomenti ultimi delle apparizioni della Vergine Maria a Laus.

Concludiamo questo tempo e ringraziamo la Vergine Maria che ci ha accompagnato. Io oggi desidero con tutto il cuore, devo, per dovere di giustizia, ringraziare tantissimi di voi che in questo mese si sono fatti presenti ringraziandomi per queste catechesi, o meglio questa meditazione sulle apparizioni a Laus. L’ho fatto proprio volentieri e ne ho tratto innanzitutto beneficio io meditando queste cose, le ho meditate a voce alta, e poi devo ringraziare tantissimi di voi che si sono fatti presenti volendomi donare un boccettino dell’olio di Laus, chi era andato, chi l’ha fatto spedire, chi ce l’aveva, vi ringrazio moltissimo. Non ho mai avuto dubbi sulla grandissima generosità che tanto contraddistingue moltissimi di voi, me l’avete testimoniata dalle ciliegie ai panettoni, ai dolci, ai libri, ai crocifissi, in tantissime occasioni avete testimoniato veramente di avere un cuore bellissimo, e io sono onorato e contento di potervi servire con queste meditazioni, e vorrei proprio concludere questo mese e con un grande grazie alla Vergine Maria che ci ha concesso tutti questi giorni di poter stare su questa bellissima apparizione.

Quando andrete a Laus direte, spero, una preghiera anche per la mia anima, per la salvezza della mia anima e di tutti i Sacerdoti.

Volevo concludere con questa bellissima frase di Gesù:

«E chi può essere salvato?». Domandano. 

Risposta di Gesù: “Impossibile agli uomini”

Non dimentichiamolo mai.

“Impossibile agli uomini”

Noi non possiamo salvarci. 

«Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio»

Bellissima, proprio bellissima. Se potessi scegliere la frase da mettere sulla mia tomba, sceglierei questa:

«Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio»

Credo che sia, almeno per me, una delle frasi di Gesù più belle in assoluto, più cariche di speranza, che allargano il cuore in un modo fantastico, perché squarciano l’incapacità dell’uomo, la sua paura, la sua restrizione mentale, la sua fatica, i suoi timori, e gli fanno fare un salto di qualità, la qualità dell’abbandono in Dio, del lasciar fare a Dio.

“Tutto è possibile a Dio”

 Guardate tutto, tutto è possibile a Dio. 

 

Con questa bellissima espressione di Gesù vogliamo concludere questo ciclo di meditazioni sull’apparizione della Vergine a Laus, vi avevo detto appunto che avremmo affrontato il capitolo XXIII: “Suor Benedetta e le anime del Purgatorio”. Lo faccio molto velocemente perché poi ci sono due altri aspetti sui quali vorrei fermarmi.

Queste anime vanno a trovare Benedetta la vanno ringraziare, la vanno a pregare per essere liberate per esempio, dicono: 

“Noi siamo peccatori e peccatrici usciti ora dal Purgatorio durante la nostra vita siamo venuti qui a pregare con confidenza, la Madre di Dio ci libera in questo bel giorno, i suoi meriti, anche le tue preghiere e le tue sofferenze, o cara sorella, hanno abbreviato il nostro tempo. Prima di aprirci le porte del Paradiso ella ci conduce a rendere le dovute grazie nel suo Santuario.”

Capite la Vergine Maria com’è sempre attenta affinché tutti siano riconoscenti. E poi vanno in Santuario, entrano in chiesa e si mettono a pregare. Chi è andato al Santuario, chi andrà al Santuario, sappia che lì ci sono state anche le anime del Purgatorio che hanno pregato in quella chiesa, bellissimo. 

Mi attrae molto, mi hanno scritto un bellissimo post, qualcuno mi ha mandato le foto e ho visto la chiesa, ho visto l’altare, ho visto la cappella del Preziosissimo Sangue. Attrae molto anche a me questo posto, e chissà che un giorno riesca a fare un salto.

 Dopo lei li vede salire al cielo. 

Andiamo avanti: capitolo XXIV.

Adesso dobbiamo fare molta attenzione.

“Una sera, verso le ore sei, mentre Benedetta sta aggiustando in chiesa le tovaglie dell’altare, sente un profumo soavissimo…”

Molti di voi mi hanno scritto che hanno sentito il profumo. Ringraziate la Vergine!

“… si volta verso la Cappella, e vede la Madre di Dio sull’Altare, tra due Angeli. Subito le si avvicina, e si prostra ai suoi piedi.

Adesso ascoltate bene, ascoltiamo bene, è molto lungo questo messaggio rispetto agli altri: 

  • Coraggio, figlia mia, – dice la Madonna – hai sospirato tanto di vedermi: hai voluto provare la tua confidenza nel mio Gesù e in Me…”

Attenti adesso, soprattutto per i Sacerdoti credo che valga, ma per tutti:

 “… quando i peccatori non approfittano degli avvisi, che dai loro da parte mia, non inquietarti al punto da diventare ammalata. Fa tutto quel che puoi per guadagnarli con le buone, ma poi… lasciali.”

Quante volte noi Sacerdoti, ma anche le mamme, i papà, quante volte noi siamo angustiati al punto di ammalarci! Le mamme che piangono, che stanno male, che non dormono la notte; i papà che sono mezzi disperati per questi figli, per queste mogli o queste mogli per i mariti, o i fratelli per le sorelle, o i figli per i genitori… che stanno male perché si inquietano, fanno di tutto perché vorrebbero fargli ritrovare la fede, perché non sanno più cosa fare per farli avvicinare al Signore.

Fa tutto quel che puoi per guadagnarli con le buone, ma poi… lasciali.”

Sembra strana questa cosa, io ho impiegato tanti anni per riuscire a farla un po’ mia, non che ci sia riuscito, sono sincero, perché è sempre difficile vivere questo: “lasciali”, però è questa la strada, adesso almeno mi è chiaro nella testa che questa è la strada.

“Lasciali.”

 Se no ci angustiamo, perdiamo la pace, perdiamo il rapporto col Signore.

“Mio figlio è ben venuto nel mondo per salvarli tutti, ma non tutti vogliono approfittare delle Sue Grazie. Chi trascura i suoi avvisi renderà gran conto un giorno a Dio. Quelle quattro persone, che hai avvertito, han continuato a dare cattivo esempio ai loro figli, hanno loro insegnato a fare il male, di cui non si correggeranno più.”

La Vergine Maria è molto realista: tu hai fatto quello che potevi ma quelli non cambieranno, non solo, questi genitori con i loro cattivi esempi daranno cattivi esempi ai figli e questi non cambieranno.

“Avverti i confessori di essere ben prudenti, nel confessionale.”

Prudenti nei confessionali, “prudenti”, in questa parola della Vergine Maria c’è tutto, “prudenti” perché noi non sappiamo veramente chi abbiamo davanti e con il nostro buon cuore rischiamo di fare pasticci, quindi prudenza.
“Ce n’è uno, che per colpa sua, causa della reticenza di alcuni peccati.”

Dobbiamo stare attenti, stare al nostro posto, ecco perché io ho sempre detto: “Confessioni che siano brevi, brevi”

San Giovanni Maria Vianney per confessare un peccatore di trent’anni impiegava tre minuti e noi facciamo confessioni che sono di una lungaggine, e la prendiamo alla lunga, alla larga… “E mia cugina, e mia nonna, mia zia, e mio fratello, mio padre, adesso devo raccontare da Adamo ed Eva che cosa è successo…”

 Dobbiamo dire i peccati: “Ho fatto questo, questo, e questo, questa è la differenza specifica, questa è la differenza numerica”.

“Ho rubato le mele, cinque volte” 

Basta, non serve altro, non cominciare a raccontare la storia.

“Ho rubato cinque mele” 

Differenza specifica, differenza numerica. 

Noi sacerdoti, credo, non sono nessuno per dirlo, ma leggendo queste parole mi viene da dirlo a me per primo, noi Sacerdoti dobbiamo essere i primi a sapere educare le persone a questa sintesi, che è anche un atto di rispetto del Sacramento, io credo. Siamo lì per chiedere perdono a Dio, non per fare una seduta psicologica. Sono due cose diverse, non siamo lì a fare la direzione spirituale, siamo lì a chiedere perdono a Dio: “Ho rubato cinque mele”.

“No, ma io ho bisogno di parlare…” Allora in un altro momento, ma quella si chiama direzione spirituale.

“A Làus verranno dei ladri: alcuni si nasconderanno nella valle, altri imiteranno la voce della gente del luogo per farsi aprire. Abbi cura di chiudere bene le porte, e non aprire se non a quelli che conosci bene.”

Ma vi rendete conto cosa fa la Vergine Maria? Non è che abbia parlato tantissimo, o meglio, non è che noi abbiamo tantissimi messaggi della Vergine Maria, ma guardate su che cosa concentra la Sua attenzione: sui ladri! La Vergine Maria parla dei ladri. Incredibile! Incredibile! 

“Abbi cura di chiudere bene le porte, e non aprire se non a quelli che conosci bene.”

“Hai ancora del denaro per la vendita della lana depositata presso di te: si trova nel tal posto; con quello fa pregare per la persona per cui appartiene, e che si trova in Purgatorio.”

È un’economista questa Regina del Cielo! È una mamma. 

“Abbi cura di chiudere bene le porte, e non aprire se non a quelli che conosci bene.”

Noi che facciamo queste vite così disordinate, così pasticciose, che va bene tutto e tutti, no.

“Un paese, poco distante da Làus era oggetto di una protezione specialissima da parte della Madonna. Riceveva dei favori segnalati, e le popolazioni vicine ne erano gelose. Ma un bel giorno la benevolenza cessa, e ai benefizi si susseguono le disgrazie. Nessuno sapeva il motivo di questo cambiamento. Ma la Vergine ne rivela a Benedetta la causa: 

– Quegli abitanti permettono a due donne di malavita la dimora in mezzo a loro.- 

Quindi lei se ne va.

Io l’ho sempre detto e lo dico sempre: “non cade foglia che Dio non voglia”. Quando succedono certe cose dobbiamo rientrare in noi stessi e dirci: “Perché? Che cosa mi vuole dire il Cielo?”

“Gli ammalati verranno da tutte le parti, gli ammalati verranno e troveranno la guarigione”

Sentite qui:

Il 26 marzo 1670 le dice: 

– Perchè non hai sopportato con pazienza le imperfezioni delle tue sorelle, non mi vedrai più per due mesi e mezzo; e in penitenza della tua colpa, visiterai nel Giovedì Santo le Chiese dove c’è il SS. Sacramento.- 

Per due mesi e mezzo non vede più la Vergine Maria perché Benedetta non ha sopportato le imperfezioni delle sue sorelle.

“Un giorno mentre si portava a scopare la Cappella, un Angelo le apparve e disse: 

– Tu ardi del desiderio di vedere la tua buona Mamma, ma non accadrà così presto, perché non hai corretto alcuni uomini, che hanno bestemmiato il Nome di Dio nella tua camera.” 

Il rispetto umano. Già vi feci una meditazione sul rispetto umano, il rispetto umano è difficilissimo, e quindi dobbiamo imparare a dire: “per favore, questo no”, non bisogna essere cattivi o maleducati. 

E quando l’Angelo Custode le porta via tre corone del Rosario a cui era affezionata, dopo sei mesi gliene ne rende due e la terza la tiene dicendo:

– Questa non l’avrai mai più perché sei stata infedele alla Grazia.- 

Benedetta, con tutta la vita che abbiamo visto, è stata infedele alla grazia! Poi noi diciamo: “Ma io perché mi vado a confessare tutte le settimane? Ma cosa ho da dire? Ma cosa faccio io? Non faccio niente, non rubo, non ammazzo”. Capite il livello in cui siamo?

Andiamo avanti.

La Madonna poi benedice in modo particolare anche alcuni oggetti di devozione, come una reliquia, una corona del Rosario, una medaglia da usare durante le tentazioni.

Benedetta e i Sacerdoti 

Maria ha una cura specialissima per i Sacerdoti, la buona Madre segnala per mezzo di Benedetta le segrete insidie di cui sono oggetto.
– Avverti quel prete – le diceva una volta – di star in guardia contro quella persona, che ha concepito dei disegni perversi sul suo onore.- 

Dio solo sa, quanto noi sacerdoti appena ci svegliamo al mattino dobbiamo pregare, supplicare lo Spirito Santo attraverso la Vergine Maria di renderci guardinghi, corazzati appena usciamo di casa, di camera, nell’incontro con le persone, perché purtroppo non tutte sono oneste. Ci sono persone che concepiscono nel loro cuore pensieri, disegni, desideri perversi. Bisogna essere molto prudenti e avere sempre in mano la cesoia, pronti a tagliare qualunque legame, qualunque rapporto, qualunque relazione che abbia anche solo lontanamente… Quante volte si incontrano persone che hanno questa brama, questo perverso bisogno di mettere le loro zampe sulla vita del Sacerdote: “Dove vai? Cosa fai? Perché lo fai? Ma perché sei qua? Perché sei la? Ma quando torni?” Ma stiamo scherzando? Adesso un Sacerdote deve rendere conto a un laico o a una laica perché fa questo, perché fa questo, perché fa quell’altro? Ma qui siamo impazziti! 

Questo bisogno di controllo… “Padre dov’è?” 

“In giro per il mondo”, io rispondo così. 

“No ma volevo sapere se è ancora a Roma o è…” 

“Ma io sono in ogni luogo, perché sono nella comunione dei santi, perché sono in Dio come tutti, e quindi sono in ogni luogo come Dio. Dio è a Roma, è a Genova, è a Milano, ovunque, io sono insieme al Signore, anch’io sono un po’ in ogni luogo.”

Io rido perché poi a qualcuno dico: “Curioso! Perché sei curioso?” 

Non va bene essere curiosi, è un peccato, non è una cosa buona essere curiosi. Stiamo attenti, a costo di passare per scostanti, per orsi, anche per maleducati, fa niente, meglio questo che finire in mezzo alla pece. 

Aria, aria, la mia nonna quando ero piccolo me lo diceva sempre, quando magari volevo stare a giocare con i miei amici e seguire i loro tempi. Invece lei aveva i suoi, precisissimi, era tedesca in questo, non si fermava davanti a niente e a nessuno, lei quando doveva andare, andava, quando doveva tornare, tornava. Amica di tutti ma i suoi tempi, il suo ritmo, la sua giornata, i suoi doveri, le sue cose non glieli scalfiva nessuno, cortese con tutti ma “ciao, ciao”. Lei era: “ciao, ciao”.

E quando le dicevo: “Sto qua a giocare”.

“No” — mi diceva — “Aria, Giorgio, aria, via andiamo, aria, li ritroverai dopo, adesso andiamo”.

Quanto aveva ragione, Dio solo lo sa. Aria, aria, via, via. Non c’è niente di più importante della libertà, neanche il cibo, neanche il bere, neanche il dormire. Meglio andare a letto senza cena al freddo, al gelo, e senza aver bevuto, ma liberi, liberi!

– Quelle persone – avvertiva un’altra volta – hanno stabilito un progetto per indurre a peccare quel tal prete, l’adescano colle buone maniere: avvertilo.- 

Perché noi siamo sensibili alle buone maniere e allora con le buone maniere abbocchiamo come i pesci all’amo con su il verme. Sì, le buone maniere sono anche simpatiche ma: occhi sempre vigili, in fronte e dietro la testa.

  • Dì a quel prete – le fa dire da un Angelo – che vada a compiere le sue funzioni nella sua parrocchia, perché non mancheranno di accusarlo presso il Vescovo.”

 Dobbiamo imparare a essere veramente prudenti, intelligenti a prevenire le critiche, a prevenire le accuse, bisogna essere furbi.

Sentite qui:

In una Parrocchia nei dintorni di Làus si era sviluppata una malattia contagiosa, che mieteva numerose vittime. Il parroco, non facendo caso del contagio, mangiava presso ai malati, e non prendeva alcuna precauzione. L’Angelo disse a Benedetta di avvertirlo di esporsi meno al pericolo e di essere più prudente, perché senza una protezione speciale di Dio, avrebbe già contratto il male. Benedetta ubbidisce, e il Sacerdote rende grazie a Dio e a Maria.

Gli ammalati sono importanti ma tu non ti devi esporre a tal punto da mettere a rischio la tua salute. Tutto il contrario di quello che diciamo, noi tutto il contrario della narrativa di solo qualche anno fa, e non vado oltre. Tutto il contrario. L’Angelo dice di “esporsi meno al pericolo” perchè non è scritto nessuna parte che tu devi prendere la tua vita e buttarla via così, non c’è una vita più preziosa di un’altra, tutte le vite sono preziose, e infatti il Sacerdote ubbidisce.

“Una vigilanza specialissima adopera la Vergine per i preti di Làus: protegge il loro onore e la loro salute.”

Noi dobbiamo fare come la Vergine, dobbiamo sempre proteggere l’onore e la salute dei nostri Sacerdoti e di tutte le persone che incontriamo: l’onore e la salute, le due cose più importanti — dopo lo vedremo — perché possano svolgere bene il loro Ministero. In quale modo? In tantissimi modi, lo Spirito Santo ce li suggerirà, se lo vogliamo veramente fare, non c’è bisogno che ve li dica io, quando arriverà il momento capirete cosa dovete fare.

 Nell’interesse della loro riputazione vuole che Benedetta non si accompagni più con loro, anche presso i malati, perché persone perverse approfittano di quelle circostanze per malignare e calunniare.

La Madonna non vuole che Benedetta vada insieme ai Sacerdoti, neanche per andare presso i malati, non perché facessero qualcosa di male, assolutamente, ma perché c’erano gli altri che vedevano ed essendo perversi malignavano e calunniavano. Quindi la Madonna, per preservare l’onore dei Sacerdoti, dice: “No tu non ci vai più, stai al tuo posto”.

“Padre facciamo un selfie? Padre facciamo una foto?”L’intenzione può essere buonissima, tutto quello che volete, ma tu non sai poi da quella cosa cosa possono far nascere le persone perverse. Impariamo a stare al nostro posto e impariamo a ragionare non come dei bigotti ma come persone prudenti. 

“Male non fare, paura non avere”, certo, la mia mamma ha ragione quando dice questa frase, ma non è più sufficiente, non è mai stata sufficiente, perché purtroppo anche quando non fai il male ci sono persone assolutamente perverse che combinano delle cose terribili, dal niente, dal nulla. Ecco perché bisogna saperne una più del diavolo e bisogna essere prudentissimi, prevenire, stare attenti, che non vuol dire essere condizionati dal pensiero della gente, assolutamente, ma vuol dire essere intelligenti, furbi, prudenti come i serpenti.

Avverti i Sacerdoti – le diceva ancora – di non lasciare entrare in casa quella tal persona, perché ne andrebbe di mezzo la loro riputazione, e i fedeli ne rimarrebbero scandolezzati. 

Questo è importantissimo:

Quei buoni preti – scrive M. Gaillard – volevano dormire sulla nuda terra. Ma la Madonna li avverte, per mezzo di Benedetta, di non farlo perché la loro salute è necessaria per il ministero, che han da compiere.

“Si riposino sul loro letto, perché possano attendere al confessionale. Se non dormono alla notte non potranno prestare l’attenzione conveniente agli avvisi da dare ai penitenti.”

La penitenza, va bene, per l’amor del cielo, ma stiamo attenti a come la gestiamo. Se una penitenza veramente viene da Dio non deve avere nessun effetto sui nostri doveri di Stato. Benedetta dorme un’ora per notte ma durante il giorno è un grillo, va bene, è sorretta dalla grazia speciale, diversamente non inventiamoci penitenze che non hanno nè capo nè coda, perché poi queste hanno l’effetto sui nostri doveri di stato e li vanno a inficiare. Quindi se io non dormo la notte o se la notte dormo male e poi, quando arriva il tempo del confessionale, mi addormento o divento nervoso, quella penitenza non è ispirata dal Signore. Se io non mangio e poi mi contorco dai dolori di stomaco e non riesco a essere lucido, quella penitenza non viene dal Signore perché se venisse dal Signore mi darebbe la grazia di portarla. Prima di tutto ci sono i doveri di stato. 

Quindi la Vergine Maria dice: “Smettetela! Andate a letto a dormire e state nel vostro letto, perché il giorno dopo quando dovete confessare dovete essere presenti”. Quello sì che è un dovere di stato. E su quello sì che tu sarai chiamato un giorno in causa.

Bene, credo che siamo arrivati alla fine, perché poi c’è la morte di Benedetta e questa la affido alle vostre preghiere, e all’affidarci anche a questa bellissima figura di veggente che ci ha accompagnato per questo mese. 

Un po’ mi dispiace, sono sincero, mi commuove un po’ il pensiero di avere concluso questo questo bellissimo libro, ma sono contento perché con domani inizieremo un altro libro. So che avrete tanta pazienza con Padre Giorgio, che vi fa leggere tanti libri. Qualcuno mi ha detto: “Padre mi sta facendo fare la libreria nuova”. Ma almeno potremo dire di aver usato bene la nostra vita, le nostre letture. 

Domani vi dirò, non vi anticipo nulla, vi dirò un po’ questo testo sul quale voglio concentrarmi. Domani cominceremo questo questo testo, voi direte: “Ma, Padre, domani però è martedì”. Si, inizia con martedì, e la cosa bella è che questo testo ci accompagnerà ogni giorno, proprio ogni giorno della Quaresima. Per ogni giorno della Quaresima c’è una meditazione anche abbastanza lunga che ci accompagnerà fino alla Pasqua. Dite una preghiera per me perché la vedo dura anche per me, sarà veramente molto impegnativo, sarà veramente una Quaresima dove far stare dentro nei tempi ogni giorno, non sarà semplice, però è dall’anno scorso che ho in mente di fare questo bellissimo libro e quindi ecco è mio intendimento farlo e sono sicuro che vi piacerà.

Vi dico solo, vi dò solo questa anticipazione, è un libro del 1853 — pensate, 1853! — stamperia libreria di Andrea Festa, strada Carbonara n. 104, Napoli. Un libro del 1853. Sono sicuro che vi farà innamorare questo bellissimo libro, c’è anche su l’immagine miracolosa di Gesù Nazareno che si venera nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Monticelli, in Roma, “immagine che nel 1854 aprì gli occhi”, bellissima. Vedrete, è un libro che vi farà e ci farà tantissimo bene. Sono proprio grato a Dio di avermi dato la possibilità di arrivare a questa Quaresima, dopo un anno, e poterlo affrontare insieme a voi. Davvero di cuore una santa conclusione di questo mese di febbraio, una preghiera alla Santa Vergine e da domani dentro totalmente:

“Ingrediar totus, manebo solus, egrediar, alius”

 Questo il motto: entra totalmente, resta solo, esci “altro”.

 E domani, spero di ricordarmi, vi dirò anche la nostra bandiera che ci condurrà in questa Quaresima.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

VANGELO (Mc 10, 17-27)

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

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