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Le Litanie Lauretane: Regina virginum e Regina sanctorum omnium

Litanie Lauretane

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 27 maggio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Le Litanie Lauretane: Regina virginum e Regina sanctorum omnium

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 27 maggio 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XVI di San Giovanni, versetti 20-23.

Ecco, oggi è un giorno particolare, perché ci sono delle ricorrenze importanti, adesso ve le dico.

Innanzitutto, siamo all’XI venerdì dei quindici venerdì del Sacro Cuore, e oggi siamo chiamati a riparare la profanazione della domenica, tema che io ho già trattato svariate volte. Vi ho anche detto che ho fatto un PDF (che mando tranquillamente a chi me lo chiede), che raccoglie i documenti della Chiesa, gli scritti dei Santi e anche svariate citazioni della Sacra Scrittura, dove si sottolinea l’importanza di rispettare la domenica, di non lavorare e di non far lavorare, perché appunto è il giorno del Signore.

Poi, oggi inizia anche la Novena di Pentecoste e il mio consiglio è di fare la Novena allo Spirito Santo scritta dalla Beata Elena Guerra (verrà pubblicata poi sicuramente sul sito). Oggi è il primo giorno, leggiamo cosa dice la Beata Elena Guerra perché è importante:

Il nostro Santo Padre Leone XIII a tutti i fedeli che per nove continui giorni avanti Pentecoste faranno quotidianamente, o in pubblico o in privato, alcune preghiere particolari allo Spirito Santo, concede per ciascun giorno indulgenza di sette anni e altrettante quarantene, e indulgenza plenaria in uno dei nove giorni, ovvero nel giorno stesso di Pentecoste, oppure in uno degli otto giorni seguenti, purché confessati e comunicati, preghino secondo l’intenzione del medesimo Santo Padre. Le stesse indulgenze, poi, acquistano nuovamente coloro che negli otto giorni seguenti alla Pentecoste innalzeranno preci allo Spirito Santo come nei giorni della Novena.

Di più, per concessione del sommo Pontefice Pio IX, in qualunque tempo dell’anno si faccia una Novena allo Spirito Santo servendosi di un libro approvato dall’autorità ecclesiastica, si acquista l’indulgenza di 300 giorni per ciascun giorno, e plenaria per una volta, purché confessati e comunicati, si preghi per la Santa Chiesa e per il Sommo Pontefice”.

E poi ci sarebbero anche delle belle pie pratiche per la Novena di Pentecoste, comunque andiamo avanti.

Ecco, io la consiglio perché è veramente molto bella, anche se un po’ lunga. A chi non conosce la Beata Elena Guerra, consiglio vivamente di approfondire la conoscenza di questa figura, perché è molto ricca.

Oggi, ovviamente, essendo il 27 del mese, ricorre anche il ricordo (quindi ci riuniamo in preghiera alle 17.30) dell’apparizione della Vergine Maria a Rue du Bac, e quindi della Medaglia Miracolosa. Speriamo di essere in tanti alle 17.30, uniti in questa Supplica alla Vergine Maria.

Detto questo, riprendiamo il nostro libro (stiamo oramai arrivando alla conclusione) di Don Giorgio Basadonna, sul commento alle Litanie Lauretane; oggi dobbiamo fare “Regina Virginum” e “Regina Sanctorum Omnium”.

Regina dei vergini

“Abbiamo usato l’aggettivo «vergine» al maschile per superare il valore solo femminile a una diposizione d’animo che si realizza in modo diverso nella donna piuttosto che nell’uomo, ma che è il medesimo atteggiamento, la medesima scelta in ambedue. Anzi, spesso si usa questo termine in senso figurato quasi col valore negativo, come se mancasse qualcosa alla perfezione e alla completezza. Nella mentalità cristiana «vergine» significa adesione totale a Dio, unione intima e definitiva con lui, quasi una comunione sponsale tra la creatura e i Creatore”.

Io toglierei il “quasi”: è una unione sponsale tra la creatura e il Creatore.

“Già nell’Antico Testamento, Dio si presentava come lo sposo di Israele, ed esigeva una assoluta fedeltà accusando di adulterio il suo popolo quando veniva meno alle regole della Alleanza.

Gesù si presenta come lo sposo non solo di Israele ma della umanità, della comunità dei suoi seguaci, e indica la possibilità e il valore di una verginità vissuta concretamente come totale adesione a lui, come amore pieno verso di lui, e come segno del «Regno», cioè di un modo nuovo di vivere e di quanto sarà nell’eternità (cf Mt 19,12).

Maria, nella concezione cristiana è «la» vergine, è la donna che ha rinunziato a un rapporto sponsale per essere tutta di Dio diventandone madre fisica”.

Tutti conosciamo cosa avviene nell’Annunciazione…

“Di qui, la coscienza cristiana ha pensato Maria come sempre vergine perché unita in un modo particolare e unico con Dio che l’ha resa madre senza concorso di uomo.

Non si tratta di mutilazione né di disprezzo del legame coniugale (assolutamente) ma soltanto di una scelta particolare per un amore più grande e assoluto come risposta a una speciale vocazione, a un dono di Dio.

Nasce così nella Chiesa la numerosa schiera di coloro (uomini e

donne) che consacrano la loro vita all’unico amore di Dio, per servirlo meglio direttamente e nell’umanità: è la schiera di coloro che vogliono servire Dio «con cuore indiviso» per meglio attendere alla preghiera e alla carità, e portare nel mondo la concretezza della presenza di Dio”.

Ecco, questo è molto importante, questo ci dice cosa vuol dire la verginità.

“Maria è la regina dei vergini, è colei che sostiene e incoraggia questa scelta e rende capaci di capire la grandezza di una posizione verginale. Ma, anche, Maria rivela quanto sia feconda e gioiosa una verginità conservata fino alla scelta matrimoniale, cioè quanto sia positiva una castità che conserva nella persona una integrità e una pienezza nella quale imparare ad amare”.

Qui si aprirebbe tutto un capitolo bellissimo, veramente molto interessante, sul tema della verginità, quale luogo dove meglio si impara ad amare e dove meglio si impara il valore della donazione.

Capite che, innanzitutto, è un problema spirituale, quindi una questione fisica, ma innanzitutto è una questione spirituale, ed è chiaro che, se noi educassimo i nostri ragazzi a questo valore, anche il senso del matrimonio, anche il valore del Sacramento del Matrimonio, sarebbe diverso, molto più grande, molto più bello, molto più “assoluto”, nel senso che c’è un donarsi delle anime, tra marito e moglie, un donarsi dell’interiorità, uno verso l’altro, che poi non può essere scisso in nome dell’“adesso non me la sento più”, perché si è creata una tale unione che…

“Maria vuole ancora oggi, di fronte alla invasione di una mentalità incapace di cogliere e godere il valore di un equilibrio interiore, suscitare nelle persone, nei giovani specialmente, il desiderio e la capacità di una castità sinonimo di libertà, di forza, di amore vero.

E il dono di Maria regina dei vergini, è il richiamo e l’invito di consacrazione a Dio nella vita sacerdotale o religiosa di cui il mondo ha oggi un bisogno drammatico”.

Certo, Maria “Regina dei vergini” richiama tutto questo e richiama (io lo aggiungo) anche ad avere sposi che mettono, innanzitutto, al primo posto, Dio. Allora la vita matrimoniale va, non bene, benissimo. Quando i due sposi si fondano su un terzo, che è Dio, beh allora… se quel terzo ha la priorità, allora siamo a posto, sicuramente andrà tutto molto bene, nonostante tutte le fatiche che possono incontrare.

Regina di tutti i Santi

“Maria è la madre di tutti gli uomini.

Maria viene unita al sacrificio di Gesù, lei è la prima redenta liberata dal peccato fin dal primo istante della sua esistenza.

Invocare Maria come «regina di tutti i santi» è richiamare la doppia verità: da una parte Maria raduna tutta l’umanità redenta e liberata dal peccato (l’abbiamo già visto tante volte) e dall’altra la creatura salvata riconosce la santità come propria vocazione”.

Cioè, noi abbiamo tutti una vocazione sicura, tutti l’abbiamo: diventare santi. Questa è la nostra comune vocazione, poi, ciascuno di noi è chiamato ad uno stile di vita, un’altra cosa, che è il Sacerdozio, che è la vita consacrata, che è il matrimonio, questi sono stili di vita.

La vocazione è una, Dio chiama a una cosa sola, che è la santità.

Questa è la nostra vocazione, di tutti.

“Maria ridesta nel cuore del cristiano la certezza di essere creato «a immagine e somiglianza » di Dio (Gn1,26) e chiamato a partecipare della stessa natura di Dio come «figlio ». È questa la gioiosa certezza che la fede trasmette come dono di Dio e come responsabilità personale, come impegno da realizzare nella esistenza terrena.

Maria richiama i suoi devoti a questa verità: nonostante le debolezze quotidiane, le incoerenze, le contraddizioni, e la sfiducia che così spesso invade il cuore dell’uomo di fonte alle proprie manchevolezze, il cristiano sa di essere chiamato alla santità e di poter organizzare la vita su questo ideale così luminoso.

Santità non significa particolari doni spirituali, né capacità di fare miracoli, né intendere la vita come un perenne sacrificio, una rinuncia a tutto ciò che è umano e allieta il cuore dell’uomo: troppo spesso si sentono ripetere affermazioni che rendono la santità quasi un eroismo impossibile o peggio un autolesionismo.

È frequente il detto: «Non sono un santo, io» come scusa per comportamenti scorretti, per mancanze di carità, di pazienza, di perdono, o per coprire scelte contrarie all’insegnamento evangelico.

Santità è il coraggio di sapersi redenti e chiamati alla intimità con Dio, di impostare la propria vita sulle linee indicate dall’insegnamento di Gesù […]”.

E contando solo ed unicamente sulla Volontà di Dio.

“Maria è regina di tutti i santi e continua a ricordare ai cristiani

che il battesimo è già essere immersi nella vita stessa di Dio ed entrare in un nuovo rapporto con lui, così da essere destinati alla santità. Già nell’Antico Testamento Dio aveva rivelato al suo popolo questa vocazione divina: « Siate santi perché io sono santo» (Lv 11,44), rivelando così la vera realtà umana, la ricchezza infinita racchiusa nel cuore dell’uomo.

Invocare Maria come Regina di tutti i Santi diventa così richiamare se stessi la propria vocazione”.

Quella di diventare santi.

Ecco, allora chiediamo alla Vergine Maria questa grazia: corrispondere gioiosamente alla nostra vocazione alla santità.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

VANGELO (Gv 16, 20-23)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

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