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Il significato della chiesa cattedrale – Conferenza del Card. Robert Sarah

CardSarahCordoba

Presentiamo, nella nostra traduzione dallo spagnolo, la conferenza tenuta da S. E. rev.ma Card. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presso la Cattedrale di Cordoba il 10 maggio 2017

Porgo il mio saluto affettuoso e grato a S.E. mons Demetrio Fernandez per l’invito che mi fa di rivolgermi a tutti voi in questo splendido luogo che è la cattedrale di Cordoba.
Saluto anche con profondo affetto tutti i presenti per l’onore che mi fanno di venire ad ascoltarmi, molte grazie a tutti.
Entrando nella basilica di san Giovanni in Laterano il visitatore trova due lapidi vicino alla porta centrale con un’iscrizione in latino che dice: “Sacrosancta Lateranensis ecclesia omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput” (Santissima Chiesa Lateranense, madre e capo di tutte le chiese nell’Urbe e nel Mondo).
Possiamo stabilire una certa relazione tra l’Arcibasilica Laterana nella diocesi di Roma e la chiesa cattedrale nelle molte diocesi della chiesa Cattolica e dire che la chiesa cattedrale è, allo stesso modo, madre e capostipite delle varie le chiese della diocesi.

Il significato della chiesa cattedrale

Chiamiamo “chiesa” l’edificio nel quale si riunisce la comunità cristiana per ascoltare la parola di Dio, pregare unita e celebrare i sacramenti.
Ogni comunità cristiana suole avere il suo edificio, una chiesa per rispondere alle sue necessità proprie. C’è differenza tra la chiesa di una comunità cristiana concreta e la chiesa cattedrale. La cattedrale è la chiesa dove ha la sede, o cattedra, il vescovo. La cattedra, per un verso è segno del magistero, della dignità del vescovo, rappresenta il luogo dal quale il vescovo di una determinata Chiesa locale annuncia il mistero di Gesù Cristo, insegna la verità del Vangelo e custodisce la feda Cattolica. Allo stesso tempo la cattedra rappresenta anche l’autorità del vescovo in una determinata diocesi, egli è colui che presiede la comunità dei fedeli di una Chiesa nella successione apostolica, per questo la cattedra si converte anche in un segno dell’autorità di un vescovo come servizio in una Chiesa locale.
Precisamente, l’immagine della cattedra viene mutuata dall’ambito ecclesiastico a quello accademico delle università e per questo si parla di “cattedra universitaria” di un determinato cattedratico come luogo dell’insegnamento e dell’autorità sopra un gruppo di alunni.
Però la cattedra episcopale è per altro verso segno di unità per i credenti nella stessa fede, che viene annunciata dal vescovo, e il vescovo che occupa la cattedra di una diocesi garantisce una doppia comunione, sia all’interno – con i fedeli che compongono questa determinata comunità diocesana – sia all’esterno, con la tradizione apostolica della Chiesa, con il collegio episcopale presieduto nella cattedrale dal vescovo di Roma.
È importante comprendere il significato della chiesa cattedrale come la chiesa prima o principale del vescovo in una diocesi perché in essa si trova la sede o cattedra episcopale dalla quale ciascun vescovo guida e governa la comunità diocesana (munus regendi), insegna la vita della fede e la dottrina della chiesa (munus docendi) e presiede le celebrazioni liturgiche (munus sanctificandi).
Nei tempi antichi la cattedrale non era solo un luogo di culto principale nella diocesi ma anche un luogo di cultura nel mezzo delle città dove, oltre a celebrare la liturgia, si impartivano studi di liturgia, filosofia, grammatica, latino, ecc. e fu l’origine delle scuole cattedralizie che diedero luogo alle università.

La cattedrale un luogo dedicato a Dio

I documenti della Chiesa chiedono che la chiesa cattedrale, come ogni altra chiesa, sia debitamente dedicata, perché la chiesa si costruisce come edificio destinato in modo fisso ed esclusivo a riunire il popolo di Dio e a celebrare i sacri misteri. Conviene dedicarla al Signore con un rito solenne, secondo l’antichissimo costume della Chiesa. Uno dei sacramentali della chiesa è la dedicazione della chiesa e degli altari. Per mezzo di questo rito – la dedicazione – un edificio si destina in modo fisso ed esclusivo, vale a dire si riserva ad un uso speciale per sempre. Nel caso di una chiesa o cattedrale è uno spazio dedicato a Dio, destinato ad un uso religioso, è un luogo per riunire il popolo di Dio e celebrare i sacri misteri e si converte in casa della Chiesa di tutti i battezzati in Cristo che formano il popolo di Dio. Pertanto il rito liturgico della dedicazione di una chiesa manifesta la volontà della comunità Cristiana di offrire a Dio un nuovo spazio dedicato alla celebrazione dei divini misteri per santificare gli uomini e glorificare Dio. È interessante seguire il prezioso rituale della dedicazione di una chiesa, si percepisce in esso la bellezza della liturgia del rito romano che, tramite orazioni e gesti, esprime l’amore verso Dio e il desiderio di ascoltarlo a lodarlo e entrare in comunione con lui attraverso le celebrazioni dei sacramenti, l’ascolto della sua parola e l’orazione silenziosa, personale e comunitaria di tutto il popolo di Dio.

In modo speciale nei testi delle orazioni e negli ammirabili gesti con i quali si conduce questo rito. L’ungere con il sacro crisma l’altare e le pareti della chiesa, significano che tutta essa è dedicata interamente e per sempre al culto cristiano. Le dodici unzioni dei muri con il sacro crisma evocano l’immagine biblica della città santa di Gerusalemme così come la descrive l’Apocalisse. Così come la Gerusalemme celeste è fondata sui dodici apostoli, allo stesso modo la chiesa dedicata ricorda che che il suo fondamento è la fede e la testimonianza dei dodici apostoli.
Poi si colloca un braciere sull’altare per depositarvi sopra l’incenso. La colonna di fumo che sale in alto verso il cielo evoca il sacrificio e l’orazione della chiesa che si offre a Dio Padre dall’altare. Il vescovo accompagna il gesto con queste parole: “Salga a te, Signore, l’incenso della nostra preghiera; come il profumo riempie questo tempio, così la tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo”.
Dopodiché si riveste l’altare con una tovaglia bianca per preparare la celebrazione della messa e l’altare è allo stesso tempo altare del sacrificio eucaristico e mensa del banchetto pasquale del Signore. In esso si celebra il memoriale della morte e resurrezione di Cristo al quale partecipano i fedeli.
Il fatto di illuminare l’altare per mezzo di alcune candele e di illuminare successivamente la chiesa ha un evidente significato senso cristologico e ecclesiologico. “La luce di Cristo rifulga su questo altare e siano luce del mondo i commensali alla cena del Signore”. Cristo è la luce delle genti, luce per illuminare le nazioni. Il fine principale della costruzione di una chiesa e la celebrazione del mistero pasquale di Gesù Cristo che si fa presente nella santa Eucarestia. Già lo sentiva il grande patriarca di Costantinopoli San Giovanni Cristostomo: “Questo altare è ammirevole perché pur essendo pietra per natura è divenuto cosa santa dopo che ha ricevuto il corpo di Cristo”. Per questo la Chiesa raccomanda che la comunità cristiana ricordi annualmente la dedicazione del tempio che accoglie l’assemblea dei battezzati in un determinato luogo, in questo modo rivive la chiamata che si fece ai fedeli il giorno della sua dedicazione per convertire questo edificio in un luogo santo. Se questo è importante per qualsiasi chiesa, molto più lo è quando si tratta della chiesa cattedrale. La categoria liturgica della solennità e la festa della diocesi manifestano che non è un evento del capitolo cattedralizio ma di tutti i fedeli della diocesi. La cattedrale è la chiesa madre di tutti, si inculchi nell’animo dei fedeli l’amore e la venerazione per la chiesa cattedrale. Per questo è molto conveniente la celebrazione annuale della sua dedicazione, così come i pellegrinaggi dei fedeli per visitarla con devozione.

Il significato teologico della chiesa cattedrale

Prima di versare il crisma sulla pietra dell’altare il vescovo dice alcune parole che mi paiono molto significative: “Santifichi il Signore con la sua potenza questo altare e questo tempio, che mediante il nostro ministero sono unti con il crisma; siano segno visibile del mistero di Cristo e della Chiesa”.
Attraverso i segni visibili e la parole di questo rituale si esprime il mistero invisibile che rappresenta il mistero di Cristo e il mistero della Chiesa.

Il mistero di Cristo

Tanto nel Vangelo di Giovanni come nella lettera agli Ebrei si dice che Cristo è l’unico tempio nel quale si dà il vero culto a Dio e si santificano gli uomini. Cristo è il nuovo e definitivo tempio, non fatto da mani d’uomo, nel quale Dio stabilisce la sua dimora in mezzo agli uomini come un tempo nel tabernacolo di Israele. Cristo è la pietra angolare, il fondamento della chiesa, così come un edificio si sostiene sulle fondamenta sulle quali poggia tutta la costruzione, così la Chiesa ha come fondamento Gesù Cristo pietra intatta sopra la quale si appoggia la fede della Chiesa così che tutti i fedeli battezzati in Cristo si convertano in pietre vive che integrino questa costruzione spirituale. Cristo è assimilato ad una pietra angolare, vuol dire la pietra che sostiene e assicura l’equilibrio e l’armonia di tutto l’edificio. Cristo è la pietra viva, scartata degli uomini ma scelta da Dio che si converte in pietra angolare, nella pietra principale della cripta e nel fondamento di tutto l’edificio. E l’edificio della chiesa, in questo caso della cattedrale, rappresenta il mistero di Cristo affinché chi vi entra possa percepire la presenza del Signore come dice il vescovo nelle parole che accompagnano il gesto della incensazione dell’altare: “che la tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo”. Per questo la festa dell’anniversario della dedicazione di una chiesa è considerata una festa cristologica, che prevale sulle feste della Vergine Maria e dei santi.

Il mistero della Chiesa

I cristiani sono comparati a pietre vive. I fedeli, come pietre vive, costituiscono con Cristo un edificio spirituale per un sacerdozio santo con lui al fine di offrire sacrifici spirituali. Pertanto i cristiani acquistano coscienza che loro stessi costituiscono il nuovo tempio non di pietra ma spirituale. Come prolungamento del corpo di Cristo la Chiesa è il tempo di Dio edificato sopra Cristo, fondamento e pietra angolare.
Vorrei qui ricordare una serie di immagini significative che compaiono nelle orazioni del rito di dedicazione di una chiesa che ci possono aiutare a comprendere il significato teologico di questa magnifica cattedrale nel quale ci troviamo. La cattedrale è il luogo dell’assemblea riunita, c’è una volontà esplicita di dedicare questo spazio al servizio di Dio come una casa della comunità cristiana che è il popolo di Dio riunito attorno al suo pastore. La chiesa è il luogo di ritrovo della Chiesa. Non si tratta di una riunione qualsiasi ma di una convocazione di Dio, una riunione nel nome del Signore, garantita dal ministro ordinato che presiede l’assemblea liturgica. E il vescovo che tiene l’incarico della cura pastorale della chiesa particolare è colui che presiede le assemblee liturgiche in qualsiasi chiesa, principalmente nella chiesa cattedrale nella quale si trova la sua cattedra episcopale, segno precisamente della sua missione pastorale, magisteriale e santificatrice. I presbiteri, come cooperatori necessari del ministero episcopale, celebrano uniti al vescovo e quando egli non è presente occupano il ruolo della presidenza liturgica dell’assemblea. Tutti, ministri e fedeli riuniti nell’assemblea liturgica manifestano il mistero della Chiesa convocata. La cattedrale è pertanto casa della chiesa, domus ecclesiae, della Chiesa diocesana.
Non è solo il tempio esclusivo per i canonici che la guidano e si occupano del culto ma di tutti i fedeli uniti ai loro ministri attorno al loro vescovo e pastore.

La cattedrale è luogo della proclamazione della parola di Dio

Una delle mansioni di tutta la Chiesa è favorire l’annuncio e l’insegnamento della parola di Dio ai fedeli in tutte le celebrazioni liturgiche, di proclamare la parola di Dio.
La chiesa è la casa dove risuona la parola di Dio, dove i fedeli ascoltano il messaggio che Dio rivolge loro per mezzo della proclamazione delle letture bibliche e dove apprendono la verità della fede Cattolica. Cristo è presente nella parola proclamata nella liturgia della Chiesa, è una parola viva ed efficace, per questo per significare tale importanza si riserva un luogo speciale per proclamare la parola di Dio, l’ambone, che non è un mobile o un leggìo ma un luogo dove si proclama e venera la parola di Dio.
La cattedrale pertanto è anche casa della parola di Dio proclamata e della parola magisteriale del vescovo.
La parola di Dio proclamata dai lettori e ascoltata dai fedeli aiuta a conoscere il mistero di Gesù Cristo e questa conoscenza favorisce la salvezza di colui che la accoglie nell’interno della Chiesa.

La cattedrale è luogo per celebrare i divini misteri

La cattedrale è luogo anche per celebrare i divini misteri che attualizzano il mistero pasquale di Gesù Cristo, i sacramenti, e specialmente l’Eucarestia. Nell’orazione della dedicazione di una chiesa il vescovo dice le seguenti parole:

“Ora, o Padre, avvolgi della tua santità questa chiesa,
perché sia sempre per tutti un luogo santo;
benedici e santifica questo altare,
perché sia mensa sempre preparata per il sacrificio del tuo Figlio.
Qui il fonte della grazia lavi le nostre colpe,
perché i tuoi figli muoiano al peccato
e rinascano alla vita nel tuo Spirito.
Qui la santa assemblea riunita intorno all’altare
celebri il memoriale della Pasqua
e si nutra al banchetto della parola e del corpo di Cristo.”

L’altare della cattedrale è l’altare principale del vescovo perché è lui che presiede tutte le celebrazioni eucaristiche legittime, segno e causa della comunione ecclesiale.
La chiesa è il luogo principale della sua missione di santificazione, per questo il vescovo deve procurare che nella chiesa cattedrale la vita liturgica risplenda per il decoro, per l’osservanza della legge e per il fervore del popolo cristiano, cosicché appaia come madre e maestra delle varie chiese della diocesi.

La cattedrale è casa di orazione

La chiesa è luogo di preghiera per la Chiesa, in special modo della preghiera liturgica che comprende sia la celebrazione di sacramenti e sacramentali così come la Liturgia delle Ore. La chiesa cattedrale è casa di preghiera per tutta la comunità diocesana oltre che per la celebrazione dei sacramenti. Il capitolo canonico deve garantire la cura della Liturgia delle Ore alla quale si possano unire i fedeli come orazione pubblica e comunitaria di tutto il popolo di Dio. Ma è anche casa di preghiera personale per tutti i fedeli, luogo nel quale essi possono recarsi per presentarsi davanti a Dio, ascoltarlo e parlare con lui.
La cattedrale è un luogo di grazia e di santificazione per tutti i fedeli, è un luogo di purificazione, di perdono, di misericordia per quanti sentono il bisogno della grazia divina, un luogo nel quale possono essere confortati con la Misericordia di Dio attraverso la Chiesa. La cattedrale è immagine della Chiesa celeste.
Non mancano nelle orazioni del rito della dedicazione di una chiesa i riferimenti alle realtà soprannaturali simboleggiate anche nell’edificio terrestre: la chiesa è immagine della Chiesa celeste e segno delle realtà soprannaturali. Per questo in questi testi la si nomina “ecclesia sancta, ecclesia felix, ecclesia sublimis”. Questa chiesa Santa, felice, eccelsa è un luogo di incontro tra Dio e i fedeli, per questo è simbolo di Cristo nel quale si uniscono l’umanità è la divinità. È la dimora di Dio tra gli uomini. La cattedrale è immagine della chiesa eccelsa, la città collocata sulla cima del monte, accessibile a tutti e a tutti visibile, nella quale brilla perenne la luce dell’agnello e risuona grato il cantico dei beati. Questa immagine ricorda la Gerusalemme celeste del libro dell’Apocalisse, vale a dire la meta alla quale aspira e si dirige la chiesa pellegrina. Per questo l’assemblea riunita per celebrare i divini misteri in questa chiesa è immagine e anticipazione della città celeste.
Coloro che abitano in ogni Chiesa della terra sperano un giorno di abitare nella Chiesa del cielo.

Desidero concludere ricordando a tutti presenti che molte volte dimentichiamo il significato profondo di ciò che è una chiesa o cattedrale e enfatizziamo maggiormente il suo aspetto esteriore, storico, artistico.
La corrente culturale attuale tende a considerare i templi cristiani esclusivamente come luoghi di cultura, di esposizione del sapere antico come fossero dei musei o biblioteche, rivolte al turismo e alle indagini storiche e artistiche.
Tuttavia dobbiamo sottolineare che la cattedrale è un luogo di fede nella quale si annuncia e proclama la Fede cristiana, la cattedrale è un luogo per la liturgia, un spazio vivo dove celebra la comunità cristiana di sempre. Per questo motivo la chiesa cattedrale è il centro della vita liturgica della diocesi, dove si proclama la parola di Dio e si celebra e si prega.
La cattedrale è un luogo spirituale di incontro con Dio e con la Chiesa, una casa di preghiera a Dio e di comunione con gli uomini, è un luogo di misericordia e di speranza mentre camminiamo uniti fino alla Gerusalemme celeste.
Lo esprimevano bene i portici di alcune antiche cattedrali. Per mezzo dell’arte si invitavano i fedeli ad entrare in uno spazio differente dallo spazio quotidiano della città, uno spazio che trascendeva i travagli e i dolori del tempo presente e trasportava alle realtà celesti, al mondo della Gerusalemme del cielo, all’intimità con Dio.

La cattedrale è stata, è e sarà sempre un luogo santo per i credenti in Gesù Cristo, un luogo di sapere, è un luogo di studio, di cultura e di arte, di silenzio e dialogo con Dio. Un luogo di perdono e salvezza, di incontro ecclesiale e carità, un luogo di celebrazione e mistero, un luogo infine di speranza in mezzo all’umanità pellegrina di ogni tempo.
Proprio per tutto questo i cristiani cattolici di questa chiesa di Cordoba si sono preoccupati nel corso di molti secoli di conservare questo impressionante complesso artistico che fu la Mezquita, che fu a sua volta edificata sopra un’antica basilica Cristiana. Senza questo interesse della Chiesa molto probabilmente non potremmo oggi contemplare oggi questo gioiello artistico tanto ammirato. La sua conservazione perfetta si deve all’importanza che questo edificio ebbe, ha ed avrà per i fedeli cattolici di questa Chiesa.
Auspico di tutto cuore che la santa chiesa cattedrale di Cordoba possa continuare a prestare questo servizio agli uomini e donne del tempo futuro.
Molte grazie.

Card. Robert Sarah, Cattedrale di Cordoba, 10 maggio 2017

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