Un altro falso problema: la nuova traduzione del messale e la “rugiada” dello Spirito
In molti si preoccupano della validità della Messa alla luce delle nuove traduzioni del messale uscite nel 2020. Quello che vorrei fare oggi è fugare questo genere di dubbi.
Partiamo innanzitutto con una piccola cronologia circa le edizioni del messale romano.
1. Prima edizione tipica: 1970, dopo il Concilio Vaticano II, promulgata da Papa Paolo VI.
2. Seconda edizione: 1975, durante il pontificato di Papa Paolo VI.
3. Terza edizione: 2002, durante il pontificato di Papa Giovanni Paolo II.
Questa terza edizione è quella attualmente in vigore.
Ora mi chiederete, se è in vigore dal 2002, come mai abbiamo iniziato a usarla solo nel 2020?
Il messale, come ogni altro testo ufficiale della Chiesa, viene scritto in latino e viene successivamente tradotto nelle varie lingue nazionali. La traduzione italiana della terza edizione, a cura della Conferenza Episcopale Italiana, ha richiesto quasi vent’anni. Ecco perché, nonostante l’edizione latina sia in vigore dal 2002, abbiamo iniziato a usare la sua traduzione italiana solo nel 2020.
Veniamo ora al punto più scottante delle novità introdotte.
Il rito prevede diverse possibili Preghiere Eucaristiche (la parte della Messa che contiene la formula di consacrazione). Nell’ultima traduzione italiana, nell’epiclesi della Preghiera Eucaristica II, ha fatto la sua comparsa il termine “la rugiada del tuo Spirito” che ha sostituito “l’effusione del tuo Spirito”.
Dobbiamo preoccuparci?
Punto primo: come ho già detto ripetutamente nei giorni scorsi, la formula dell’epiclesi non ha alcun effetto sulla validità della consacrazione.
In ogni caso, voglio anche togliere ogni dubbio o timore circa questa traduzione.
Confrontiamo le edizioni del messale. Dobbiamo confrontare la Preghiera Eucaristica II, che è l’unica che contiene il termine “rugiada”:
E qui iniziano le sorprese: la seconda e la terza edizione, in latino, sono identiche!
Perché la traduzione è diversa? E qual è quella giusta?
L’espressione da tradurre è: “Spíritus tui rore sanctífica”.
Quindi la traduzione letterale di “Spíritus tui rore sanctífica” è veramente “Santifica con la rugiada del tuo Spirito” e non con “Santifica con l’effusione del tuo Spirito”.
La traduzione italiana dell’epiclesi della II preghiera eucaristica è fedele al testo latino, promulgato da Papa Paolo VI e successivamente riedito (invariato in questo punto) da Papa Giovanni Paolo II, mentre il card. Ratzinger era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e il card. Medina Estévez era Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Conclusione
Possiamo concludere che la frase che spesso si sente e che genera molta confusione:
«La nuova traduzione “con la rugiada del tuo Spirito”, rende invalida la consacrazione» contiene diversi errori:
- La formula dell’epiclesi non rientra tra le condizioni di validità, quindi non può invalidare la consacrazione.
- La nuova traduzione italiana (“con la rugiada del tuo Spirito”), entrata in vigore nel 2020, è fedele al testo latino “Spíritus tui rore sanctifica” ed è più precisa e letterale della precedente traduzione.
- La formula “Spíritus tui rore sanctifica” non è una novità ma è in vigore da quando era Papa Paolo VI.
Con questo spero di aver dimostrato che la formula “con la rugiada del tuo Spirito” non deve destare alcuna preoccupazione.