Pubblichiamo una conferenza tenuta da Gianpaolo Barra, direttore della rivista cristiana “Il Timone”, nella quale si spiegano il valore e l’attualità dell’apologetica.
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L’apologetica
Nel Cristianesimo, è detta apologetica quella parte della teologia che ha lo scopo di affermare la razionalità e la credibilità della fede.
Tra gli strumenti di cui l’apologetica cristiana si serve per questo compito, ricordiamo: la morale naturale (dedotta a partire dal concetto di natura umana), le testimonianze storiche, l’esegesi biblica e la filosofia teologica.
Perché l’azione dell’apologetica sia efficace, essa deve sottostare a criteri di rigore assoluto: ogni ricerca deve quindi essere verificata e documentata, poiché un’apologia entusiasta ma priva di solide basi produrrebbe l’effetto opposto di quello cercato, cioè il discredito delle teorie presentate. Inoltre, l’apologetica non deve mai cadere nell’errore di credersi un teorema dall’esito obbligato; questa disciplina porta ragioni per credere e per confermare una scelta possibile e libera, ma non può obbligare nessuno a credere (rispettando la visione cristiana dove Dio propone e non impone la fede, come avviene ad esempio nell’Islam). Solo a queste condizioni sono possibili la lealtà e l’oggettività che caratterizzano le opere apologetiche più importanti.
L’apologetica si è costituita in disciplina autonoma solo assai tardi, separandosi dalla filosofia, sulla quale si fonda, e dalla teologia, alla quale introduce, giustificandone i fondamenti. Però fin dalle origini del Cristianesimo ci furono scrittori che studiarono i fondamenti della fede e difesero le verità cristiane dagli attacchi esterni. Essi erano apologisti e la stessa parola «apologia» o «apologetica» già nel II secolo ne indicava l’opera, che mirava a giustificare la dottrina di Gesù Cristo e della sua Chiesa.
Fonte: Wikipedia