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Preparazione alla S.Messa e ringraziamento dopo la S.Messa – Libretto di preghiere

S. Messa

Certi che una più profonda partecipazione ai Santi Misteri renda maggiore onore e Gloria a Dio, condividiamo con i nostri lettori questa raccolta di preghiere utili a ben prepararsi alla S. Messa al ringraziamento dopo di Essa.

[vc_cta h2=”Libretto di preghiere” h4=”Preparazione alla S. Messa e ringraziamento dopo la S. Messa” shape=”square” color=”blue” add_button=”bottom” btn_title=”Scarica il pdf” btn_style=”flat” btn_color=”danger” btn_link=”url:https%3A%2F%2Fwww.veritatemincaritate.com%2Fwp%2Fwp-content%2Fuploads%2F2020%2F04%2FPreghiere-prima-e-dopo-la-SMessa.pdf||target:%20_blank|”]La S. Messa in quanto Santo Sacrificio è azione Divina per eccellenza.
Parteciparvi non è quindi un’azione comune del nostro agire quotidiano.

Il gran numero di chiese e le numerose Messe celebrate dovrebbero far sorgere in noi non sentimenti di abitudine o di scontatezza ma piuttosto un grande sentimento di riconoscenza unitamente allo stupore davanti ad un Dio che non smette di farsi a noi presente donandosi addirittura come cibo.

Da questo si deduce spontaneamente l’importanza di una seria preparazione alla S. Messa e di un cospicuo ringraziamento dopo di Essa.
Pratiche confermate dalle molte raccomandazioni a riguardo dei Santi di ogni tempo.

Spesso si cerca Dio altrove rispetto a dove la Provvidenza ci ha posti pensando che Egli sia là dove il nostro gusto ci muove.
È utile a riguardo ricordare allora le parole di una splendida pagina del diario che Padre Pio scrisse durante la prima persecuzione degli anni ’20 dove lo stesso Gesù gli spiegò il valore e il significato della S. Messa:

“Considerate l’Altare non per quello che lo hanno fatto gli uomini, ma per quello che vale, dato dalla Mia presenza mistica, ma reale. […] Guardate l’Ostia, vedrete Me umiliato per voi; guardate il Calice in cui il Mio Sangue ritorna sulla terra ricco com’è di ogni benedizione. Offritemi, offritemi al Padre, per questo Io torno tra voi. […] Se vi dicessero: “Andiamo in Palestina a conoscere i luoghi santi dove Gesù ha vissuto e dove è morto”, il vostro cuore sussulterebbe, è vero? Eppure l’Altare sul quale Io scendo ora è più della Palestina, perché da questa me ne sono partito venti secoli fa e sull’altare Io ritorno tutti i giorni vivo, vero, reale, sebbene nascosto, ma sono Io, proprio Io che palpito tra le mani del Mio ministro, Io torno a voi, non simbolicamente, oh no, bensì veramente; ve lo dico ancora; veramente […]. Getsemani, Calvario, Altare! Tre luoghi di cui l’ultimo, l’Altare, è la somma del primo e del secondo; sono tre luoghi, ma uno soltanto è Colui che vi troverete”.

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