Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Sacrosanctum Concilium – Capitolo I, § 15, 20 “importanza della liturgia”
Martedì 15 ottobre 2024 – Santa Teresa di Gesù, Vergine e Dottore della Chiesa
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Lc 11, 37-41)
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a martedì 15 ottobre 2024. Oggi è la festa di S. Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa. Per noi Carmelitani, oggi è un giorno di grande solennità. Sul sito veritatemincaritate.com trovate tanti interventi, catechesi che ho fatto su S. Teresa; abbiamo fatto poi tutto il “Cammino di perfezione”, quindi l’abbiamo frequentata tanto.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo undicesimo del Vangelo di san Luca, versetti 37-41.
Ecco, Gesù, in questo Vangelo, richiama l’importanza di non stare a guardare l’esterno del bicchiere, del piatto, ma l’interno, che non ci siano avidità e cattiveria. Perché Dio guarda l’esterno e l’interno, Dio guarda tutto.
Continuiamo con la nostra lettura della Sacrosanctum Concilium, siamo arrivati al numero 15.
15. Coloro che vengono destinati all’insegnamento della sacra liturgia nei seminari, negli studentati religiosi e nelle facoltà teologiche devono ricevere una speciale formazione per tale compito in istituti a ciò destinati.
Quindi devono proprio essere formati alla liturgia.
16. Nei seminari e negli studentati religiosi la sacra liturgia va computata tra le materie necessarie e più importanti e, nelle facoltà teologiche, tra le materie principali; inoltre va insegnata sia sotto l’aspetto teologico che sotto l’aspetto storico, spirituale, pastorale e giuridico. A loro volta i professori delle altre materie, soprattutto della teologia dommatica, della sacra Scrittura, della teologia spirituale e pastorale abbiano cura di mettere in rilievo, secondo le intrinseche esigenze di ogni disciplina, il mistero di Cristo e la storia della salvezza, in modo che la loro connessione con la liturgia e l’unità della formazione sacerdotale risulti chiara.
Ecco, chi studia teologia, potrà verificare se questo numero 16 della Sacrosanctum Concilium oggi è rispettato, attuato, eseguito; se oggi la sacra liturgia è vista come una materia “necessaria e più importante”. Se oggi è “tra le materie principali”; se la liturgia viene insegnata “sotto l’aspetto teologico, storico, spirituale, pastorale e giuridico”. E se “i professori delle altre materie, mettono in rilievo il mistero di Cristo, la storia della salvezza e la loro connessione con la liturgia”.
Quindi capite che tutto dovrebbe ruotare attorno alla liturgia. Eh, ma certo, perché abbiamo visto l’importanza che ha la liturgia nella vita della Chiesa, quindi dovrebbe essere così.
17. Nei seminari e nelle case religiose i chierici ricevano una formazione spirituale a sfondo liturgico, mediante una opportuna iniziazione che li metta in grado di penetrare il senso dei sacri riti e di prendervi parte con tutto il loro animo, mediante la celebrazione stessa dei sacri misteri e mediante altre pratiche di pietà imbevute di spirito liturgico. Parimenti imparino ad osservare le leggi liturgiche, di modo che la vita dei seminari e degli istituti religiosi sia profondamente permeata di spirito liturgico.
Interessante questa espressione: «ricevano una formazione spirituale a sfondo liturgico». Sì, perché, se noi studiamo e se noi conosciamo il senso dei sacri riti, è chiaro che si forma una spiritualità e c’è una partecipazione di tutta la persona a quello che sta accadendo. Certo, io devo poter penetrare, poter capire, poter conoscere il senso dei sacri riti. Poi, devo osservare le leggi liturgiche; solo osservando le leggi liturgiche vengo permeato di spirito liturgico.
Non lo so: voi vedete tutto questo? Per esempio, nelle vostre parrocchie, vedete questo spirito liturgico che permea tutta la vita della parrocchia? Notate questa osservanza delle leggi liturgiche? È interessante che usi il termine “leggi”, non “norme”, “leggi”. Però, se tu oggi parli di leggi, viene accusato di legalismo, e allora non va bene, vuol dire che hai dei complessi, delle frustrazioni, degli irrisolti da superare. E non dimentichiamoci che, se noi non abbiamo una formazione spirituale a sfondo liturgico, siccome abbiamo bisogno di una spiritualità, se non possiamo prenderla dalla liturgia, dove andiamo a prenderla? Andiamo a prenderla da tutte le cose apocalittiche che ci sono in giro, da tutti gli ultimi messaggi degli ultimi veggenti strani; da qualche parte dobbiamo andarla a prendere, capite? Quindi, è necessaria questa formazione spirituale, ma a sfondo liturgico; nel formare la spiritualità bisogna partire dalla liturgia, così come la Chiesa l’ha voluta.
18. I sacerdoti, sia secolari che religiosi, che già lavorano nella vigna del Signore, vengano aiutati con tutti i mezzi opportuni a penetrare sempre più il senso di ciò che compiono nelle sacre funzioni, a vivere la vita liturgica e a condividerla con i fedeli loro affidati.
Penetrare sempre più il senso. Capire, comprendere, ciò che stai celebrando; «a vivere questa vita liturgica e a condividerla con i fedeli». Quindi, certamente è molto bella la pratica di recitare le Lodi insieme; condurre i fedeli a comprendere la preziosità di una vita liturgica, di una vera vita liturgica, delle sacre funzioni.
19. I pastori d’anime curino con zelo e con pazienza la formazione liturgica, come pure la partecipazione attiva dei fedeli, sia interna che esterna, secondo la loro età, condizione, genere di vita e cultura religiosa. Assolveranno così uno dei principali doveri del fedele dispensatore dei misteri di Dio. E in questo campo cerchino di guidare il loro gregge non solo con la parola ma anche con l’esempio.
Vedete? Quello che vi ho sempre detto: il sacerdote che è lì presente, che guida l’adorazione eucaristica, per esempio; il sacerdote che è lì presente e prega le Lodi con i fedeli; il sacerdote che celebra degnamente la Santa Messa. Quindi, ci vuole questa cura di una formazione liturgica, di una partecipazione attiva dei fedeli, sia interna che esterna — cioè: col corpo e poi con l’anima, con lo spirito, col cuore, con la mente — questo è uno dei doveri principali del sacerdote.
20. Le trasmissioni radiofoniche e televisive di funzioni sacre, specialmente se si tratta della santa messa, siano fatte con discrezione e decoro, sotto la direzione e la garanzia di persona competente, destinata a tale ufficio dai vescovi.
Trasmissioni radiofoniche e televisive devono essere fatte con discrezione e decoro. Questo tema della cura, della discrezione, del decoro, vedete che è sempre presente. Quindi, impegniamoci e guardiamo: guardiamo quanto tutto questo è rispettato.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.