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Nel Nome di Gesù – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.64

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Nel Nome di Gesù – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.64
Mercoledì 3 gennaio 2024 – Santissimo Nome di Gesù

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 1, 29-34)

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 3 gennaio 2024. Oggi festeggiamo il Santissimo Nome di Gesù.

Impariamo, impariamo e insegniamo, e permettiamo ai nostri ragazzi di imparare a usare il nome di Gesù, che è nome di salvezza, che è nome di liberazione, che è nome di santità, che è nome di guarigione. Impariamo a nominare Gesù, Gesù, Gesù, Gesù. Dobbiamo amare questo nome: Gesù. Invochiamolo, parliamo agli altri di Gesù. Il nome di Gesù sia sempre sulla nostra bocca. Gesù e Maria dovrebbero essere gli ultimi due nomi che pronunciamo prima di morire: Gesù, Maria, Gesù, Maria, vi amo, salvate le anime.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 29-34.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione. Siamo arrivati al paragrafo quattordicesimo del capitolo diciannovesimo.

14 – Voi ora, figliuole mie, mi potrete forse domandare perché mi sono sforzata di mostrarvi il fine che ci attende e vi abbia parlato del premio prima ancora del combattimento, descrivendovi la felicità dell’anima che arriva a bere alla celeste fontana dell’acqua viva. Affinché, rispondo, lungi dallo scoraggiarvi per le contraddizioni e le difficoltà della strada, camminiate con energia senza mai stancarvi, perché, come ho detto, può darsi che già arrivate alla fontana e non avendo che d’abbassarvi per bere, abbandoniate ogni cosa e perdiate un bene così prezioso per paura di non avere forze sufficienti o di non essere da tanto.

15 – Pensate che il Signore invita tutti. Egli è Verità e la sua parola non è da mettersi in dubbio. Se il suo invito non fosse generale, non chiamerebbe tutti; e quand’anche chiamasse tutti non direbbe: “Io vi darò da bere”. In tal caso direbbe: Venite tutti, ché non avrete nulla da perdere, e io darò da bere a chi vorrò. Ma siccome non pose alcun limite e disse “Tutti”, tengo per certo che, non fermandoci noi per la via, arriveremo a bere di quell’acqua viva. – Il Signore che la promette ci dia grazia, per Quegli che è, di cercarla come si deve!

Quindi, andiamo tutti a questa fontana di acqua purissima; e che il nome di Gesù ricorda in modo perfetto.

CAPITOLO 20

Diverse sono le vie dell’orazione, ma si ha conforto in tutte. – Consiglia le sorelle a parlare spesso di questo argomento.

1 – Pare che nel capitolo precedente affermi il contrario di quello che ho detto prima. Consolando le anime che non arrivano alla contemplazione, ho detto che diverse sono le vie per andare a Dio e che in cielo vi sono molte mansioni. Ed è vero, perché il Signore, conoscendo la nostra debolezza, ha voluto appunto, da Quegli che è, moltiplicarci gli aiuti. Però non disse: “Per questa via verranno gli uni e per questa gli altri”. Anzi, fu così grande la sua bontà che, non impedì ad alcuno d’attingere a questa fonte di vita. Sia Egli per sempre benedetto! Con quanta ragione avrebbe potuto impedirlo a me!…

2 – No, non ne allontana nessuno, tanto vero che non proibì a me di continuare a bere quando cominciai, né permise che mi cacciassero nel profondo. Anzi, grida a gran voce, chiamando tutti. Tuttavia, nella sua bontà, non sforza nessuno, ma a coloro che lo seguono dà a bere in mille modi, affinché nessuno sia senza conforto e muoia di sete. Si tratta, infatti, di una fontana abbondante, da cui derivano vari ruscelli, alcuni piccoli, altri grandi, e altri con piccole pozze. Questi ultimi sono per i bambini, per coloro, cioè, che sono ancora sul principio, ai quali basta quel poco: mostrandone loro in gran copia, non si farebbe che spaventarli. Perciò, sorelle, non dovete temere di morir di sete. Su questo cammino l’acqua delle consolazioni non manca mai, né sarà mai che arriviate al punto da non poterne più. E perché è così, seguite il mio consiglio: andate sempre avanti, combattete da forti, morite pure nella lotta, non essendo qui che per questo. Procedendo con la ferma risoluzione di morire piuttosto di non giungere alla meta, anche se qui il Signore vi lascia soffrire un po’ di sete, vi disseterà sovrabbondantemente nella vita che non ha fine, dove non si avrà più a temere che quell’acqua ci manchi. Piaccia a Dio che non manchiamo noi a Lui! Amen.

Dio non allontana nessuno, ma allo stesso tempo non forza nessuno. Dio non costringe nessuno: se vuoi, bene, se non vuoi, come preferisci. Quindi in mille modi Dio dà da bere, alle anime che lo seguono. L’acqua della consolazione non manca mai, ecco. Allora, lei dice: mi raccomando, andate sempre avanti. Questo è importante:

sempre avanti, combattete da forti, morite pure nella lotta (…) con la ferma risoluzione di morire piuttosto di non giungere alla meta…

E oggi mi fermerei proprio su questo; dovremmo proprio scrivercele queste cose: io voglio andare sempre avanti, uno! Io voglio essere un combattente; contro chi? Contro il diavolo, contro il mondo, contro la carne. Voglio combattere, sempre. Non siamo qui per riposare! Il riposo è nella Gerusalemme celeste, qui siamo per combattere; siamo cresimati, no? E allora siamo dei soldati di Cristo. Sempre avanti, combattiamo da forti, che vuol dire: senza paura, senza ansia, senza angoscia, senza timori falsi, senza temere il giudizio degli uomini, senza temere gli esili, le persecuzioni, no, da forti e pronti a morire. Pronti a morire! Se dobbiamo morire combattendo, è una morte gloriosa. Con la ferma risoluzione di dover arrivare alla meta, costi quel che costi. E chi è la meta? Ma la meta è il nostro Gesù, la Santissima Trinità, la Vergine Maria, sono loro il nostro tutto, il nostro tesoro, che ci aspettano là.

Quindi, oggi, giorno della festa del Nome di Gesù, del suo nome Santissimo, andiamo da Gesù e diciamo al nostro amato Gesù: “Gesù! Sempre avanti! Tuo forte soldato, pronto a morire nella lotta, morire piuttosto che non raggiungere la meta. Oggi, domani, per sempre!”.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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