Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Quello che la liturgia è – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.54
Lunedì 13 maggio 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Gv 16, 29-33)
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a lunedì 13 maggio 2024. Oggi ricordiamo la Beata Vergine Maria di Fatima. Oggi è veramente una memoria molto, molto importante, e invito tutti ad andare a rileggere tutte le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, perché mi sembra veramente molto, molto importante.
Peraltro, oggi ricorre anche (13 maggio 1944) la prima apparizione della Madonna di Ghiaie di Bonate, nella bergamasca “Maria Regina della Famiglia”.
Quindi, oggi è una giornata veramente molto importante, un po’ per tutti. Ricordo che, alle 12:00, c’è la supplica alla Madonna di Fatima; ricordiamoci tutti di fare questa supplica, perché veramente è anche questa un’occasione di preghiera e anche di riflessione e di affidamento alla Vergine Maria.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sedicesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 29-33.
Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Siamo arrivati a pagina 105. Oggi vediamo il paragrafo: «Quello che è», cioè: “Quello che la liturgia è”. Ieri abbiamo visto quello che la liturgia “non è”, oggi vediamo quello che la liturgia “è”.
Quello che è
La Liturgia è la Chiesa che vive la sua Fede, la sua adorazione, il suo amore. Il Culto è il corpo visibile della religione e la Liturgia è la sua espressione, il suo gesto, le sue modalità, la sua parola.
Vedete, san Manuel, da vescovo, ci sta facendo una lezione di liturgia, di teologia, di sacramentaria. Sta mettendo tutto insieme, in modo molto semplice e molto comprensibile per tutti, questo studio che, poi, per noi, appunto, deve diventare apprendimento.
La Liturgia è il dogma vissuto e radicato nel più profondo della vita dei credenti, insegnato in modo autentico, solenne e ufficiale e posto alla portata di chiunque e che apre orizzonti infiniti agli umili sapienti. È Dio che attraverso il suo Cristo chiama, accoglie, opera, si unisce all’anima; è l’anima che si lascia modellare dal divino bulino per poter essere fatta membro del corpo mistico di Cristo, pietra della sua Chiesa, pecora del suo gregge, figlia di Dio, sorella del Primogenito Gesù, partecipe della sua vita e della sua grazia e coerede della sua gloria. La Liturgia è in Cristo, per Cristo e con Cristo, il grande operatore della predestinazione degli eletti, che lavora per conformarli e unirli a Lui e per farli crescere in Lui. Gesù Cristo, Via, Verità e Vita è l’architetto che, attraverso i mezzi che la Liturgia applica, ottiene la realizzazione della sua orazione sacerdotale: ut sint unum — affinché siano una cosa sola. Cioè, noi siamo una cosa sola nella liturgia; se fatta in modo corretto! — È il grande Sacerdozio di Cristo realizzato e praticato in mezzo a noi finché abitiamo quaggiù… Che pena che si conosca e si ami così poco la Liturgia! — Certo, perché, se la liturgia è tutto quello che abbiamo letto fin qui, eh, capite che: conoscerla poco, amarla poco, e praticarla male, è una grande pena. … — Quale gloria e quali benedizioni arriveranno a coloro che, innamorati della santa Tradizione e fedeli agli insegnamenti della Chiesa e dei suoi Pontefici, si adopereranno per riportare alla luce quei tesori della pietà liturgica che l’abitudine, un torbido sentimentalismo e lo smarrimento della pietà hanno sotterrato — questi tesori della pietà liturgica che l’abitudine, il torbido sentimentalismo, il “mi piace”, “a me sembra che”, “io penso che”, “io credo che”, di cui parlavamo, e lo smarrimento della pietà (il pensare che queste cose sono tutte cose da “devotoni”) hanno smarrito — per presentarli agli occhi e ai cuori dei figli della Chiesa affinché tornino ad essere conosciuti, ammirati, amati e sfruttati! — È quello che vogliamo fare con queste meditazioni, capite? — Complimenti, tra gli altri paladini, all’illustre Ordine benedettino per il tradizionale e caratteristico coraggio e tenacia con cui si è accinto a diffondere e mantenere la gloriosa bandiera della restaurazione liturgica dell’arte religiosa e della pietà del popolo cristiano! Perdonino gli amici, a titolo di sollievo, questa digressione.
Ecco, adesso il vescovo ci ha fatto capire quello che la liturgia è; studiamolo! Studiamolo, io mi fermo qua, abbiamo fatto sei minuti. Vedete che sono meditazioni molto brevi, ma per una ragione semplice, perché c’è da studiare. Non è più solamente il tempo di stare lì ad ascoltare lunghe meditazioni, adesso è il tempo di studiare. E, allora, il tempo che dedicavamo prima per fare le meditazioni e per ascoltarle, adesso lo dedichiamo per farle e studiarle, quindi: o le riascoltate, o la leggete sul canale Telegram, o sul sito veritatemincaritate.com; la rileggete e la studiate, così che la nostra fede possa crescere, perché fondata su una sana dottrina.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.