Scroll Top

Cosa ci insegna la Madonna

GrottaLourdes

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia nella Solennità dell’Immacolata Concezione (S. Messa del giorno).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Cosa ci insegna la Madonna

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

L’8 dicembre del 1854, il Beato Papa Pio IX proclamava solennemente il dogma più onorifico, il dogma più importante inerente alla Vergine Maria, quello dell’Immacolata Concezione. Certamente questo dogma ha segnato profondamente la vita della Chiesa, è stato un dogma estremamente sofferto, per diverse ragioni, un dogma che è stato preceduto da tante dispute, da tante diatribe, che alla fine hanno portato il Papa Pio IX a dire “Sì”.

L’Immacolata Concezione è da credere come verità di fede: la Vergine Maria nacque senza il peccato originale.

Il Papa prese questa decisione in un tempo storico particolare, in Italia era il tempo del Risorgimento anticlericale, del positivismo scettico, del liberalismo ateo, era un tempo brutto e certamente non era politicamente corretto uscire con un dogma del genere, soprattutto per i contrasti contro l’Immacolata Concezione all’interno della Chiesa stessa.

Pensare alla Madonna quale creatura, seppure speciale, che nasce senza il peccato originale, per molti, molti e molti, era una cosa impossibile. Ancora oggi abbiamo, nonostante il dogma, profeti di sventura che dicono che la Madonna è come la ruota di scorta di un carro.

Ne riparleremo quando saremo davanti al tribunale di Dio e vedremo come verranno giustificate queste tesi davanti a Dio, a Gesù Cristo, allo Spirito Santo, agli Apostoli, ai Santi, vedremo poi queste tesi della Madonna quale ruota di scorta… solamente dirlo è una bestemmia!

La Madonna come ruota di scorta del carro… pazzesco!

La Chiesa, grazie al Cielo, nella saggezza e nella sapienza, che le è tipica, ha saputo buttare tutta questa roba al macero e orientarsi in modo definitivo e chiaro verso il dogma.

Chi non riconosce il dogma è un eretico, questo vale per tutti i dogmi della Chiesa, tutti siamo chiamati a riconoscere, obbedire e amare ciò che la Chiesa ci insegna in modo solenne e infallibile circa i dogmi della fede.

L’Immacolata Concezione, perché è importante?

Perché sancisce una frattura solenne, che era già presente a partire dal Libro della Genesi, che poi, via via lungo i secoli, si è sempre sottolineata, cioè quella che abbiamo ascoltato nella prima lettura, questa ribellione profonda tra la sua stirpe e la stirpe del serpente.

Ci sono due stirpi, c’è una “inimicizia tra te (il serpente) e la donna (che ovviamente non è Eva) fra la tua stirpe e la sua stirpe; questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.

Noi abbiamo una sola Madre in Cielo, e non è Eva. Tanti definiscono Eva la matrigna dell’uomo, perché lei non ci ha portati alla grazia ma al peccato e chi porta al peccato non è né madre né padre.

L’unica Madre che noi abbiamo si chiama Maria Santissima, perché è l’unica che ci ha partoriti in Cristo, è colei che ci ha dato Cristo; Lei è il modello di ogni virtù.

Il Concilio Vaticano II la prospetta quale modello della Chiesa e noi siamo chiamati a rispecchiarci nella Vergine Maria per imparare tutte le virtù di cui abbiamo bisogno, per imparare come si è discepoli di Gesù, come si segue Gesù, come si è Cristiani, perché Lei in tutto fu una perfetta discepola del Divin Maestro.

Ma, di fatto, nella storia si è sempre venuta a creare questa discrepanza, questa guerra tremenda — che poi verrà ripresa dal Libro dell’Apocalisse — tra la stirpe della Vergine Maria e il serpente — che è il demonio — e la sua stirpe, perché tutti quelli che vivono e ragionano secondo la logica del serpente sono figli suoi, sono stirpe sua, stanno dietro a quel gran maestro lì, non sono secondo il Cuore della Beata Vergine Maria.

La Madonna, in tante occasioni lungo la storia, è apparsa al mondo per venire a richiamare l’umanità ad essere fedele al Vangelo, ai dieci Comandamenti, ad amare il Suo Figlio Gesù.

Proprio quattro anni dopo questo evento del dogma, nel 1958, ci furono le apparizioni della Madonna a Lourdes, e la Madonna a Lourdes si presenta, si dipinge, si mostra, si rivela, sotto quale titolo? “Io sono l’Immacolata Concezione”. A Lourdes, che è sicuramente l’apparizione più importante di tutte, la Madonna mette il Suo sigillo. Il Cielo dice: «Sì, è proprio così, Io sono l’Immacolata Concezione».

Bernadette non sapeva, ovviamente, cosa volesse dire “Immacolata Concezione”, non lo sanno neanche i Cristiani oggi, immaginiamoci se lo sapeva Bernadette Soubirous che viveva alle pendici dei Pirenei.

La Madonna, lì, con tutti i miracoli che l’hanno accompagnata, ha voluto dire al mondo: «Sì, Io sono questo. Il Beato Pio IX ha detto proprio il vero, Io sono l’Immacolata Concezione». Il coraggio del Papa è stato profondamente premiato.

La Madonna a Lourdes, dove si è definita “Immacolata Concezione”, che cosa chiede?

Ovunque appaia la Madonna chiede sempre le solite cose, non cambia mai, perché il nostro cuore non cambia, quindi chiede sempre quello.

La prima cosa che chiede la Madonna è penitenza, penitenza, penitenza, penitenza… Lei dice: «Fate penitenza perché mio Figlio Gesù è troppo offeso».

La seconda cosa che chiede la Madonna è la preghiera del Rosario.

È bellissima la descrizione che Bernadette fa del Rosario che aveva in mano la Vergine Maria: tutto d’oro purissimo e con i grani di un materiale preziosissimo tipo alabastro; Lei lo sgranava lentissimamente e insegnava a Bernadette a pregare il Rosario con molta calma, con devozione, con riflessione, con amore e le insegnò anche a fare in modo corretto il segno della croce.

Non si capisce bene perché andiamo dietro a tutti i profeti di sventura e li veneriamo come se fossero degli dei e invece quello che chiede la Madonna non si fa, si fa poco, si fa male.

«Il Rosario… non c’è mica l’obbligo di dire il Rosario…», come se la nostra vita fosse il bugiardino di una confezione di Aspirina, con scritto quello che devo fare per prendere l’Aspirina. Ma la vita di fede non è una posologia da seguire, una vita di fede è un atto di amore! Non facciamo le cose perché le dobbiamo fare, ma le facciamo perché ci fidiamo.

Vedete, questo fu il peccato di Eva, sia Eva che Adamo non credettero veramente in Dio, non avevano una vera fede in Dio, a differenza della Vergine Maria. Loro hanno da sempre dubitato di Dio, non sono mai stati veri amici di Dio. Dio era loro amico, Dio passeggiava con loro nel giardino, ma loro non passeggiavano con Dio. Nel cuore avevano uno spazio vuoto che il serpente ha subito riempito, uno spazio vuoto chiamato dubbio, chiamato scetticismo.

Quante volte anche noi ricordiamo questo essere scettici nei confronti di Dio, questa non fede profonda, radicale, vera, in Dio, questo misurare la fede con i bilancini, con la meritocrazia, tanto quanto facciamo per Dio, questo doverci sentire a posto nei confronti di Dio, questo impostarci nella nostra mente le idee a nostro uso e consumo, secondo le quali per noi è bene essere così piuttosto che cosà, per noi è giusto comportarci così…

Esattamente come fanno le persone del mondo, solo che noi, in più, abbiamo la colpa di poter sapere come stanno le cose e non le vogliamo vedere, troviamo dei cavilli inesistenti, troviamo delle auto giustificazioni assurde nei confronti di ciò che sappiamo essere necessario e doveroso per una vita cristiana e lo buttiamo da parte, non lo guardiamo, per seguire le nostre idee, che reputiamo più importanti di quelle magari dei Santi, perché diciamo che sono eccessive, che sono di altri tempi, che non si possono seguire.

Quante volte si sente dire: «Io non sento niente, io non provo niente…non sento questo desiderio, questo ardore di andare a pregare, di stare davanti al Signore».

Già… per me è importante fare, fare, mettermi a fare, fare, occupare posti di responsabilità, avere l’onore del mondo, la gloria mundi, quella tipicamente del demonio, quella che il demonio offre a Gesù, se Lui prostrato lo avesse adorato.

La Vergine Maria è aliena a tutto questo, abita in un’altra realtà, la Vergine Maria abita nella realtà dei timorati di Dio, la Vergine Maria non ha dubbi su Dio, la Vergine Maria rimane turbata perché non capisce il saluto dell’Angelo; questo è il turbamento che Le nasce nel cuore, questa non comprensione, e l’Angelo non è Le spiega granché. Se voi leggete quello che Le dice l’Angelo, non si capisce molto, è tutto sul futuro, poi cosa vorrà dire tutto quello che dice…

Vedendo come finisce la storia sotto la croce, al momento, sembra esattamente la smentita delle parole dell’Angelo. Però la Madonna ha la fede, ha la fede di Abramo alla ennesima potenza, porta in sé la fede di tutti i Patriarchi.

Eva no, appena il demonio le chiede: «È vero che non potete mangiare di nessun albero del giardino?». (Domanda subdola, questa è la logica tipicamente satanica: aggravare il comandamento di Dio, renderlo impossibile, disumano, fare apparire Dio come una realtà che ti chiede delle cose impossibili). Lei, oca, cosa fa? Si mette a discutere col demonio, si mette a dialogare, parla col demonio, poverino, gli spiega come stanno le cose… Lei, in quel momento, ha già commesso il peccato originale, prima ancora di mangiare il frutto, perché lei, in quel momento, ha già peccato contro Dio, apprezzando quella domanda e non facendo, come faceva Gesù, cioè rispondendo in modo diretto, secco e tagliente contro quella obiezione falsa. Lei si lascia captare interiormente da questa domanda e comincia questo dialogo… è lì che si innesca il peccato.

Il peccato si innesca quando noi dentro portiamo il dubbio che il Signore ci chieda cose che non sono per il nostro bene, quando noi abbiamo quel modo di fare un po’ da soldati, un po’ da coloro che devono fare la spunta della spesa e una volta che l’hanno fatta sono in pace.

Come se Dio fosse una grande belva, che noi allo zoo andiamo a trovare e le buttiamo dentro la gabbia il cibo da mangiare e, una volta sfamata, noi siamo nella pace… ma Dio non è una grande belva, non ha bisogno di essere sfamato da noi!

Dio non ha bisogno di questo, Dio non ha bisogno che noi Gli buttiamo dentro il cibo nella gabbia, così sta buono e non ruggisce, Dio non cerca questa soddisfazione.

Dio cerca il cuore dell’uomo!

Esattamente quello che Adamo ed Eva non gli hanno dato.

Poi, notate quanto sono malvagi, incredibile questa cosa… alla domanda: «Chi ti ha detto che eri nudo? Chi ti ha rivelato la tua debolezza?»

Dio no, perché Dio non gode nel rivelare queste cose, a Dio andava bene che loro fossero nudi, non era un problema.

Chi ti ha fatto vedere questa debolezza?

Chi ti ha fatto notare questa cosa facendoti provare un falso pudore?

Chi ti ha fatto provare vergogna di me? Perché tu adesso hai vergogna di me?

Perché hai paura di me?

Io non sono quello che ti ha messo questa paura, perché tu hai dentro questa roba?

Perché tu non hai ascoltato me, ma tu hai ascoltato il nemico, lui ti ha messo dentro questa cosa!

Loro due però non lo dicono, Adamo arriva a dire addirittura: «È stata Eva, la donna che tu mi hai posto accanto!»

I miei carcerati direbbero: «Sei un infame!»

Hai fatto le frigna fino alla morte perché eri solo, perché non avevi nessuno, perché qui e perché là. Il Signore ti dà la carne della tua carne, le ossa delle tue ossa, te la mette accanto, simile a te per poter creare una relazione, per poter generare, per poter, per poter…. e tu, quando pecchi, mancando contro di Lui, Gli rinfacci il Suo dono; cioè la colpa del peccato originale, secondo Adamo, è Dio.

Non è il fatto che loro hanno dubitato, no, è Dio, il colpevole è Dio!

È Lui che ha sbagliato!

Noi dobbiamo chiederci da che parte stiamo:  nel cuore, noi, portiamo il “Sì” di Maria, costruiamo, vogliamo costruire, stiamo costruendo il “Sì” di Maria (attraverso la preghiera costante, attraverso la Messa quotidiana, attraverso la Confessione frequente, attraverso la meditazione quotidiana, attraverso un serio cammino di discernimento interiore) o siamo invece nello scetticismo e nel dubbio del serpente?

Proviamo ad immaginare… quando facciamo l’esame di coscienza, proviamo ad usare la fantasia; visto che ne abbiamo tanta, che gira e gira, allora, usiamola anche per le cose di Dio, e proviamo ad immaginarci di trovarci davanti alla Madonna, così, con la testa…

Quando facciamo l’esame di coscienza, anzi, quando andiamo a fare la Comunione, proviamo con la mente ad immaginarci la Madonna qui davanti all’altare, come realmente è, perché La Madonna è sempre presente durante la Santa Messa insieme a tutta la Chiesa trionfante.

Quindi la Madonna è qui, e noi La vediamo… noi sentiamo nel cuore nascere come un sussulto, un’attrazione, come un bambino che in lontananza vede la mamma, tu lo lasci andare, e si butta a braccia aperte così, velocissimo, e corre ad abbracciarLa, oppure solo l’immaginazione ci crea disagio, solo l’immaginazione ci crea interiormente qualcosa che non ci fa correre?

Diciamo dentro: «Correre no, non lo farei…forse neanche muovermi lo farei… forse, se la vedessi, mah… non andrei neanche a fare la Comunione… mah, essere lì alla Sua presenza con Lei vicina… mmmmm… che fastidio!…»

Ecco, allora, questi segni (perché li sentiamo nel cuore, queste cose le sentiamo nel cuore), sono dei chiari segni che ci dicono da che parte siamo, perché l’immaginazione è più che sufficiente, non serve la visione.

Basta immaginare, e l’immaginazione trae la sua linfa dal cuore: se il cuore è in un certo modo, trae la sua linfa di luce, se il cuore è in un altro modo, trae una linfa di tenebra.

Allora, fin che siamo qua, sulla terra, facciamo tutto il possibile per convertire il nostro cuore e per orientarlo in modo definitivo verso Dio!

Non dimentichiamo quello che dicevano i Santi: «Se Dio Padre ha scelto la Vergine Maria per raggiungere l’uomo, l’uomo, per raggiungere Dio, non ha altra via che Lei».

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Prima lettura

Gen 3,9-15.20 – Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Salmo responsoriale

Sal 97

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Seconda lettura

Ef 1,3-6.11-12 – In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Canto al Vangelo

Lc 1,28

Alleluia, alleluia.
Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.
Alleluia.

Vangelo

Lc 1,26-38 – Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Post Correlati