Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 14 settembre 2020 – Festa dell’Esaltazione della Santa Croce
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Eccoci giunti a lunedì 14 settembre 2020, festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Certamente una delle feste più belle e più importanti di noi cristiani cattolici, quella dove facciamo memoria della Croce di Gesù e il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal cap. III di San Giovanni, ci ricorda quanto amore è costata questa Croce:
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.”
Questo sicuramente ci chiede di fare un esame di coscienza molto puntuale su quanto noi veramente esaltiamo questa Croce, su quanto noi con la nostra vita rendiamo fruttuoso il sacrificio della morte in Croce di Gesù. Oggi vorrei leggervi un testo di Santa Teresa Benedetta della Croce, comunemente conosciuta come Edith Stein, monaca carmelitana, un testo molto bello che riguarda i voti, è una riflessione sui voti religiosi e quindi è una riflessione sul modo di ciascuno di noi, anche chi non ha dato i voti religiosi, di vivere la povertà, la castità e l’obbedienza. Anche un laico che non è legato a dei voti, di fatto è chiamato ad essere povero secondo il suo stato, ad essere obbediente secondo il suo stato, e ad essere casto secondo il suo stato. Questa riflessione di Santa Teresa Benedetta della Croce, forse può essere utile un pò a tutti. Lei scrive:
“La regola del nostro santo ordine carmelitano, ci invita ad iniziare il digiuno prescritto nel giorno dell’Esaltazione della Croce.”
Con oggi, l’ordine carmelitano inizia quella che viene chiamata la Grande Quaresima, la Quaresima che va da oggi fino al Giovedì Santo, quando poi inizierà il Triduo Santo, quindi una grandissima Quaresima che culminerà con la Pasqua.
“Nello stesso giorno, siamo condotte davanti alla Croce per rinnovare i santi voti, il Crocifisso ci fissa e ci chiede se siamo ancora decise a mantenere fede a ciò che gli abbiamo promesso in un’ora di Grazia, nella professione religiosa.”
Quindi oggi, giorno dell’Esaltazione della Croce, lei dice, “noi monache”, ma anche i frati, “siamo richiamati davanti al Crocifisso”
- Per fare che cosa?
Perchè questo è un giorno molto bello, molto utile per rinnovare i nostri voti, rinnovare il nostro sì a Gesù.
“Il Crocifisso ci fissa e ci chiede se siamo ancora decise a mantenere fede”
“Fare i voti e rinnovarli è una cosa terribilmente seria. Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di croce. Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre.”
Quando noi contempliamo Gesù in Croce noi contempliamo l’obbedienza fino al sangue, quando noi contempliamo Gesù in Croce noi contempliamo Colui che ha fatto solo e in tutto la Volontà del Padre, per questo lei scrive che:
“Fare i voti e rinnovarli è una cosa terribilmente seria.”
Non va presa sottogamba.
“Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella di adempiere la Volontà di Dio.”
La Sposa del Crocifisso è colei che non ha altra Volontà che quella di Dio. E’ colei che ha rinunciato in tutto e con gioia alla sua volontà. Badate, in tutto, non solo in ciò che voglio io, in tutto.
“Di fronte a te il Redentore pende dalla croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. Chi vuole seguirlo deve rinunciare ad ogni possesso terreno.”
La Sposa del Crocifisso, contemplando Gesù nudo in Croce, spogliato in Croce, sceglie di rinunciare ad ogni possesso terreno, e badate ogni possesso io personalmente intendo i possessi affettivi, perché noi tendiamo facilmente a voler possedere l’altro, a volere avere l’altro come nostra proprietà, a poter manipolare l’altro, a poterlo gestire, a sapere che l’altra persona ci è legata, a legare l’altra persona a noi, questi sono i primi possessi dei quali noi dobbiamo chiedere a Gesù di liberarci, almeno di vederli, poi ci sono tanti altri possessi, il possesso del denaro, della ricchezza, della salute, del lavoro, dello studio, dell’ambizione.
“Stai davanti al Signore che pende dalla Croce col cuore squarciato; Egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore. Per poterlo seguire in santa castità, il tuo cuore deve essere libero da ogni aspirazione terrena; Gesù crocifisso deve essere l’oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero.”
Contemplare Gesù in Croce col cuore squarciato fa pensare alla castità, alla purezza.
- Essere casti e essere puri cosa vuol dire?
Vuol dire essere liberi da ogni aspirazione, cioè io bramo, io desidero, io penso primariamente, innanzitutto, fondamentalmente a Gesù, niente altro, nessun altro. Essere casti non vuol dire semplicemente non cadere nella lussuria, non fare pensieri e atti impuri, Santa Teresa Benedetta della Croce ci insegna che essere casto è essere liberi da aspirazioni terrene, non desiderare niente di terreno, niente di mondano, è molto più difficile questa prospettiva casta, molto più impegnativa, molto più bella, molto più liberante questa prospettiva verginale, perché abbraccia tutta la persona non solo una parte, educa tutta la persona alla contemplazione del Crocifisso, educa tutta la persona ad una dedizione totale di sé a Gesù.
“Le sue braccia sono spalancate per stringerti al suo Cuore. Egli ti chiede la tua vita per darti la sua. Tu sei la sua sposa, stretta a Lui attraverso l’osservanza dei santi voti, il suo preziosissimo Sangue diventa tuo, unita a Lui, diventi onnipresente come lo è Lui.”
- Come io mi stringo a Gesù? Qual è il modo attraverso il quale io mi stringo a Gesù?
L’osservanza dei santi voti. I primi sono quelli del Battesimo che abbiamo tutti, poi per chi è sposato le promesse del Matrimonio, andate a rileggerle le vostre importanti promesse del Matrimonio, per chi è consacrato, per chi ha dato i voti, sono i Voti Religiosi. Ciascuno è intercettato da questa riflessione di Santa Teresa Benedetta della Croce.
Io attraverso l’osservanza scrupolosa dei voti, scrupolosa nel senso bello del termine, nel senso di attenta, di delicata, non di ossessiva o angosciata, il Suo Preziosissimo Sangue diventa tuo e tu sei unita a Lui.
“Ti salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!” Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita.”
Dobbiamo essere pronti, se siamo decisi per Gesù, di perdere tutto, come Lui è povero anche noi dobbiamo perdere tutto, anche la vita, come ha fatto Lui.
“Il mondo è in fiamme: l’incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata. La Croce è la via che dalla terra conduce al Cielo. Chi l’abbraccia con fede, amore, speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.”
La Croce di Gesù sta sopra tutto.
“Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle? Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell’inferno. Attraverso la fedele osservanza dei voti religiosi rendi il tuo cuore libero e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell’amore divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra.”
Vuoi spegnere le fiamme che ardono nel mondo?
Contempla la Croce. Siamo chiamati a diventare contemplatori del Crocifisso.
- Cosa contempliamo?
Contempliamo il Cuore squarciato di Gesù. Quanto nel Carmelo ritorna questo amore, questa devozione per il Sacratissimo Cuore di Gesù. Più noi viviamo bene i nostri voti battesimali, matrimoniali o religiosi, più il nostro cuore si libera.
Da che cosa?
Innanzitutto da noi stessi, e poi dal peccato.
Aperto a chi?
A Dio e quindi agli altri, solo così noi saremo fecondi fino ai confini della terra. L’essere fecondi, il portare frutto nel mondo, è legato alla contemplazione che noi facciamo del Crocifisso.
“Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore Divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere.”
Attraverso il Crocifisso noi possiamo essere ovunque, possiamo essere presenti a tutti, consolare tutti, alleviare le sofferenze di tutti, solamente contemplando il Crocifisso.
“Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l’alleanza con Lui? Quale sarà la tua risposta? “Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita eterna”.
Sentiamoci quest’oggi interpellati dallo Sguardo di Gesù, sentiamoci fissati, interrogati dallo Sguardo di Gesù in Croce.
“Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l’alleanza con Lui?”
Sì, lo voglio.
“Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita eterna”.
Vi auguro di vivere una festa veramente all’insegna della Croce, facciamo del Crocifisso l’unico senso della nostra vita.
E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen
Sia lodato Gesù Cristo.
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
VANGELO (Gv 3,13-17)
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».