Scroll Top

Dite e fate il bene

Dite e fate il bene

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di lunedì 5 settembre 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Approfondimenti

Che cosa è il sacramento della Penitenza?

La Penitenza, detta anche Confessione, è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo.

Quante e quali cose si richiedono per fare una buona Confessione?

Per fare una buona Confessione si richiedono cinque cose:

1. l’esame di coscienza;

2. il dolore dei peccati;

3. il proponimento di non commetterne più;

4. l’accusa dei peccati;

5. la soddisfazione o penitenza.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Dite e fate il bene

Sia lodato Gesù Cristo. 

Nella notte che va tra il 3 e il 4 febbraio del 1886, San Giovanni Bosco ebbe un sogno molto importante nel quale la Madonna gli apparve e gli annunciò la guarigione di un suo chierico francese, Lodovico Olive, che si era ammalato gravemente di tifo. 

Questo sogno avvenne in due riprese: nella prima parte la Madonna annuncia la guarigione, nella seconda parte la Madonna dà a S. Giovanni Bosco alcuni avvertimenti molto importanti, che sono in perfetta sintonia con la prima lettura che abbiamo ascoltato questa mattina. 

La Madonna dice testualmente: 

“Negli altissimi Cieli ho le mie stanze per fare ricchi coloro che mi amano e riempire i loro tesori. 

Tesori dei giovani sono la purezza dei discorsi e delle azioni, perciò, voi, Ministri di Dio, alzate la voce e non stancatevi mai di gridare. 

Fuggite le cose contrarie, ossia i cattivi discorsi. I cattivi discorsi corrompono i buoni costumi. Coloro che hanno un parlare  insensato e lubrico assai difficilmente si correggono. 

Se volete farmi cosa molto gradita, procurate di tenere buone conversazioni tra voi e datevi scambievolmente esempi di ben operare.

Molti di voi promettono fiori e porgono spine a Me e a mio Figlio”.

In questa prima parte dell’avvertimento che la Madonna dà a S.Giovanni Bosco, risentiamo l’eco di questa prima lettura. Chissà se la Madonna potesse parlare adesso a S.Giovanni Bosco o a qualche Santo, cosa direbbe. Lei parla di discorsi perché nel 1886 non c’erano la televisione o il computer, chissà oggi cosa direbbe. L’immoralità che c’era nel 1886 è nulla rispetto all’immoralità che c’è in giro oggi; un’immoralità che non si può neanche nominare durante un’omelia, è innominabile in una chiesa, in un luogo sacro. È talmente disgustosa, è talmente schifosa che non la si può neanche dire. Tutti sappiamo di cosa sto parlando, delle tante cose a cui posso fare riferimento, ma che non sono nominabili, non si possono nominare queste cose senza sporcarci il cuore e la lingua. 

La Madonna dice ai Ministri di Dio: “Fuggite le cose contrarie, alzate la voce e non stancatevi mai di gridare”. 

Io tutto questo grido, oggi, non lo sento. Sarà che sono io distratto, probabilmente, ma questo gridare, questo alzarsi come Ministri di Dio per gridare contro l’immoralità di cui parla S. Paolo, non si sente neanche nei nostri circoli cattolici. Sì, qualcuno, è vero, ha il coraggio di dire queste cose, ma nella stragrande maggioranza dei casi c’è un quietismo che fa rabbrividire. 

Quanti discorsi impuri, brutti, noi facciamo!

Coloro che hanno un parlare “insensato e lubrico”… questo termine, forse non ci è molto famigliare. “Lubrico” vuole dire sdrucciolevole, lubrico vuole dire che fa scivolare; il serpente e la lumaca sono bestie lubriche, e lubrico vuole dire ciò che offende il pudore. Discorsi eccessivamente osceni, indecenti, discorsi che oggi non si contano neanche più, se li vai a confessare ti ridono in faccia.

“Procurate di fare buone conversazioni”. 

Oggi, noi ascoltiamo qualunque cosa, con mille scuse, noi ascoltiamo qualunque cosa. La televisione ci propina discorsi, ragionamenti, idee, ideologie pazzesche, anticristiche e noi….? Noi beviamo tutto. 

“Molti di voi promettono fiori e porgono spine!”. 

La Madonna prosegue (stiamo tranquilli perché non è un’apparizione privata di non so chi, di un mezzo esaltato, questa è proprio a San Giovanni Bosco: scritta, registrata, messa agli atti, quindi nessuno può dubitare di S.Giovanni Bosco):

“Perché fate confessioni così frequenti e il vostro cuore è così lontano da me? Dite e fate il bene, non il male!”. 

La Madonna ci chiede perché ci confessiamo così di frequente e poi non cambia niente. Perché il nostro cuore è lontano da Dio? Non serve confessarci se il nostro cuore non è veramente pentito. 

E uno qui può chiedersi: ma io come faccio a capire se il mio cuore è veramente pentito? Cioè,  come faccio a capire se è rivolta a me questa domanda che fa la Madonna: “perché ti continui a confessare così frequentemente che non serve”. 

Guardate, è molto semplice, basta prendere il catechismo e leggere le cinque condizioni per fare una buona santa confessione, una confessione valida. Perché sia una confessione valida, servono cinque condizioni, che un cristiano che si confessa dovrebbe sapere a memoria, perché se non le sa, che confessioni fa? Se io non so le cinque condizioni per fare una confessione valida, che confessione faccio? Dovrei saperle perfettamente. Sarebbe interessante vedere quanti cristiani cattolici sanno le cinque condizioni per fare una confessione valida, vera, una Santa Confessione.

Una di queste cinque condizioni è proprio il proponimento, perché non basta il dolore dei peccati — anche questa è una condizione — non è sufficiente che io sia addolorato del mio peccato, è necessario che ci sia il proposito concreto di non peccare. 

Il proposito concreto non è “faccio il proposito di pregare di più”. Questo è un proposito, anche io faccio il proposito di diventare santo, ma che proposito è? Il proposito deve essere molto concreto. In relazione a tuoi peccati, qual è il proposito concreto per combattere quel peccato? Questo è un proposito vero.

Se io cado nella gola, faccio il proposito di stare più attento? No, ci deve essere un proposito concreto su quella cosa. Faccio un esempio: sono goloso di cioccolato? Non lo compro più. Ecco un proposito concreto. E così su tutti i peccati che mi contraddistinguono. 

Non posso arrivare alla fine di un anno e avere sempre gli stessi peccati di 10 anni fa, di 50 anni fa, altrimenti che confessioni sono? La confessione serve per avvicinare sempre di più il mio cuore a Dio, non per lasciarmi dove sono. 

Sono un codardo. Questo è un peccato, essere un vigliacco. San Gregorio Magno era ferocissimo su questa cosa, sui Pastori, sui Vescovi, sui Preti che non gridano, non dicono, che non stanno sulle vette contro i potenti per annunciare la verità. Era ferocissimo e qui lo dice chiaro. 

S. Agostino, commentando il libro di Ezechiele, dice la stessa cosa: il Signore chiederà conto del tuo silenzio perché tu eri un cane, sei stato un cane muto, invece di abbaiare contro i nemici. Quindi da buon Pastore tu sei diventato un mercenario, perché hai nascosto la verità, perché hai tradito la verità, perché avevi paura di dire la verità. 

Se io sono un codardo, un vigliacco, se sono un Ponzio Pilato che mi lavo le mani nel sangue di Cristo, non è sufficiente che vada a dire che chiedo perdono al Signore perché non ho avuto il coraggio di dire la verità. Chiedo perdono al Signore e quindi qual è il proposito? O tu ci metti il sangue su questa cosa, altrimenti la confessione non conta niente. Non è valida!!! Perché non c’è un vero proponimento e la Madonna lo dice chiaramente “Perché fate confessioni così frequenti e avete il cuore sempre lontano da me?

“Dite e fate il bene! Ritornerò a voi per condurre alcuni al vero riposo. Mi prenderò cura di essi come la gallina custodisce i suoi pulcini”. 

Questa espressione è mutuata nell’Antico Testamento. 

“I cattivi discorsi sono la peste che serpeggia in mezzo a Voi. Chiamate ad amministrare le verità del Signore. Alzate la voce, non vi stancate di gridare, finché venga Colui che chiamerà Voi a rendere conto della vostra amministrazione”. 

Tutti noi chi nel lavoro, chi in famiglia, chi come Sacerdote, chi a scuola, ha a che fare con queste situazioni, discorsi, immagini, e quant’altro, no?

E S. Paolo dice “Sento parlare di un’immoralità che non si riscontra neppure tra i pagani”. Addirittura dice: “Questo individuo venga consegnato a Satana”. Parole fortissime, assolutamente inconsuete oggi. 

Celebro proprio la Messa votiva ogni lunedì per invocare lo Spirito Santo, per chiedere la grazia di illuminare la nostra mente, di rendere il nostro cuore sensibile, che non vuol dire scrupoloso, ma vuol dire sensibile alle cose di Dio, all’obbedienza alla legge di Dio, a non ingoiare il cammello e a filtrare il moscerino, a non fare gli ipocriti, a non prendere in giro noi e Dio. Credere di essere dei Santini quando invece non lo siamo.

Lo Spirito Santo ci conceda questa grazia della VERITA’, da fare innanzitutto dentro di noi.

Sia lodato Gesù Cristo.

Letture del giorno

Lunedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (1Cor 5,1-8)
Togliete via il lievito vecchio. Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!

Fratelli, si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile!
Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 5)
Rit: Guidami, Signore, nella tua giustizia.

Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.

Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.

Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Proteggili, perché in te si allietino
quanti amano il tuo nome.

Canto al Vangelo (Gv 10,27)

Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

VANGELO (Lc 6,6-11)
Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Post Correlati