9 Settembre 1948. Giovedì.
“Signore, io tormento il mio spirito per amarTi, e non Ti so amare.” –
“Io sono il Semplice. AmaMi semplicemente:
“Quando mi metti nei tuoi pensieri, con il rammarico di non essere in grado di fare meglio, tu Mi ami;
“Quando agisci più per dovere che per tuo gusto, tu Mi ami;
“Quando ti sminuisci ai tuoi occhi e davanti agli altri, Mi ami;
“Quando preghi e deplori le distrazioni che ti prendono, Mi ami;
“Quando cerchi le parole senza tradurre i tuoi desideri, Mi ami;
“Quando ti scusi di una parola cattiva; quando fai un piacere per farMI piacere; quando non pensi più a te per cercare di raggiungere Me; quando provi già a lasciare tutto, come nel giorno della morte; quando collochi i tuoi pensieri tra gli angeli e i santi, come un anticipo di arrivo; e quando, la sera, tu attendi il tuo mattino di domani che ci unirà; tu Mi ami.
“E questo è molto diverso da quello che pensi di dover fare per arrivare ad amarMi.
«Oh, figliolina, dolcemente semplifica te stessa in Mia presenza, con il tuo amore vigile: lo sai bene che IO sono sempre lì.”