Omelia
Pubblichiamo l’audio di un’omelia di sabato 13 giugno 2020
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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B. MARIA CANDIDA: IL SACRIFICIO DELLA RIPARAZIONE
Siamo giunti alla vigilia della solennità del Corpus Domini e anche oggi ci facciamo accompagnare in questa preparazione dalla Beata Maria Candida dell’Eucarestia.
“O mio Diletto Sacramento, quanto strazio, quanta agonia io provo al pensiero, alla vista delle offese che Ti si recano in questo Augustissimo Sacramento! Vorrei farti scudo con tutta me stessa, vorrei ricevere tutto io! O Padre Celeste, pensate Voi per questo Vostro Unigenito fatto pane per gli uomini! O Dolce Gesù, abbiTi dei riguardi per amor mio! O Santi Angeli e Tabernacoli, custodite tanto tesoro per i nostri petti e non fate accostare i profanatori e le anime macchiate!”
In ogni modo quando ci presentiamo al Divino Sacrificio della Santa Messa, quando pensiamo di accostarci alla Santissima Eucarestia, dobbiamo sempre valutare molto bene lo stato della nostra anima. In nessun modo deve essere macchiata con un peccato mortale, altrimenti non ci si deve accostare. Prima ci si confessa, poi si fa la Comunione. Non possiamo in nessun modo profanare questo Augustissimo Sacramento! Ecco perché è bene confessarsi di frequente, ecco perché è bene seguire quello che diceva San Paolo Vl, quando ha scritto la riforma del Sacramento della Penitenza, dove parla della confessione di devozione. È la confessione fatta di frequente, “di devozione” perché fatta per amore di Dio, non per la necessità legata ai peccati mortali commessi. Proprio ieri, 12 giugno 1949, settantun’anni fa, alle 12.00, moriva la Beata Maria Candida dell’Eucarestia e proprio domani celebreremo, insieme alla solennità del Corpus Domini, anche la sua memoria. Lei sarà felicissima che le due date coincidano, felicissima.
“Da fanciulla balbettavo la riparazione senza quasi comprendere cosa dicesse. Fatta poi più grande, io mi attaccai ad essa e conobbi questo sacro dovere dell’anima amante, leggendo e rileggendo la vita di Santa Margherita Maria Alacoque.”
Ecco, perché non leggere da adesso fino alla solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e poi il giovedì successivo del Cuore Eucaristico di Gesù (faremo una Messa bella, solenne, ricca di festività, per il Cuore Eucaristico di Gesù), perché non meditare profondamente la vita, l’autobiografia di Santa Margherita Maria Alacoque?
Lì forse si accenderebbe anche in noi questo spirito di riparazione.
Quanto abbiamo bisogno di riparare!
“Posso dire che mi diede la riparazione, ma tante volte — sentite che bello— la spremevo dal mio cuore senza provarvi nessun gusto, senza dolcezza e senza spontaneità di sentimenti.”
Non sentiva niente, lei, lo faceva solo per atto di volontà. Questa è la Fede!
“Eppure in tanta aridità io giravo e rigiravo sugli atti di riparazione e mi fermavo a lungo, per ore, su preghiere composte per lo più da me stessa, che avevano per scopo la riparazione e sacrificavo me stessa, mentre sarei fuggita dal mio posto di preghiera e da quell’arido esercizio.”
Vedete, la preghiera le dava fastidio, la riparazione le dava fastidio, era quasi insopportabile, le dava tedio, aveva aridità dentro, eppure rimaneva lì. Questa è la vera riparazione! Quando tutta la mia natura si ribella, ma io resto lì a riparare. L’amore, se non si fonda sulla volontà, su cosa si fonda? Sul sentimento? Ebbene, oggi c’è, domani è morto come questo bocciolo di fiore.
“Mi sottraevo dalle innocenti divagazioni, trovandomi a villeggiare mi appartavo, pur soffrendo il caldo, per darmi ad adorare e consolare il Cuore di Gesù.”
Noi facciamo fatica a stare in chiesa se fa caldo, facciamo fatica a stare in chiesa se fa freddo, facciamo fatica a stare in chiesa se c’è umido, facciamo fatica a stare in chiesa se c’è l’allergia, ogni scusa è buona per non stare in chiesa….
“Ottenevo con stento e preghiere tale permesso della Madre e dire che era ciò che mi ripugnava e non avrei mai fatto, andare a pregare”.
“Volevo visitare Gesù da lontano quando non era possibile andare in chiesa, anche di notte andavo in sogno a trovarLo e mi intrattenevo a consolarLo col mio amore, ma sempre senza dolcezza e reggendo sempre per volontà.”
Quante volte anche noi di notte ci svegliamo per diverse ragioni… penso alle persone anziane, ad alcune delle persone anziane qui presenti. So che qualche volta agli anziani il sonno sfugge, magari ci si sveglia spesso, ci si addormenta in ritardo, ci si sveglia presto al mattino… subito con la mente correre a Gesù Sacramentato!
Abbiamo la grazia adesso al sabato di avere anche le suore qui presenti alla Santa Messa, loro che per eccellenza sono le spose di Cristo, ebbene, loro, come noi sacerdoti, abbiamo il dovere di tenere compagnia a Gesù! Suore, perché Gesù Cristo vi ha chiamato a diventare suore? Mica per fare tante cose belle, sapete, ma solo per tenerGli compagnia! Solo per riparare! Per questo Gesù Cristo chiama i sacerdoti!
“Perché stessero con Lui”, dice il Vangelo, quando chiama gli apostoli. Perché stessero con Lui e poi li manda a predicare. Se non c’è questo, non c’è niente! Siamo assolutamente inutili e alle volte dannosi.
“Quanto durò questo! Ma Gesù non lascia cosa alcuna senza ricompensa” — scrive la Beata — “Lui tiene conto di tutto. Come si espande il Suo Cuore nel dare il mille per uno!
Ora io provo in me qualcosa di divino, la riparazione scorre dal mio cuore come l’acqua da una fonte. Il mio cuore, così tenero per Gesù, palpita spontaneo al pensiero del minimo torto che Gli si possa recare. Si eleva da questo cuore, con dilezione e soavità, tanto amore riparatore, tanti riparatori affetti e sospiri, mentre gli occhi spandono di lacrime. Grazie Gesù, è cosa Tua e a Te io offro il mio cuore, così partecipante alle amarezze e alle angosce di tutto l’uomo.”
Cosa c’è di più bello, di più evangelizzante, che vedere una suora, che vedere un prete, che piange davanti al suo Gesù?
Mi hanno regalato per l’anniversario della mia ordinazione sacerdotale un quadretto con una immaginetta bellissima, non è solo un quadretto. Un ragazzo mi ha regalato questa immaginetta, che raffigura Padre Pio mentre celebra la Messa, che stringe il suo fazzolettone, un fazzoletto molto grosso, sugli occhi perché stava piangendo.
lo me lo sono messo lì in camera davanti agli occhi per dire: “O così, o niente!”
Non c’è una terza via!
E Gesù ricompensa, vedete. Alla fine, lei persevera e quindi nel cuore Gesù le dona questa grazia, bellissima.
“Tu sei la mia anima, il mio cuore, la mia vita, respiro per Te, Te respiro!”
Ricordate quando vi parlai di San Carlo da Sezze, del famoso “Ictus Eucaristico”?
San Carlo da Sezze si trovava in ginocchio sui gradini all’esterno della chiesa del monastero di San Giuseppe delle monache carmelitane. Aspettava il suo confratello che andasse a prendere qualcosa facendo un’elemosina. All’interno della chiesa stavano celebrando la Santa Messa e San Carlo era fuori, in ginocchio, che teneva il suo anello e intanto continuava a chiedere al Signore di dargli il Suo amore per l’intercessione di San Giuseppe. Quando il sacerdote dopo la consacrazione alzò l’Ostia, per l’ennesima volta, S. Carlo chiese ha la grazia di donargli il Suo amore e in quell’istante una luce potentissima partì dall’Ostia consacrata e colpì il suo cuore. Fu il primo e l’unico Santo stigmatizzato dall’Eucarestia. Non era un sacerdote, era un confratello, un semplicissimo fratello, stigmatizzato dall’Eucarestia, ricevette l’Ictus Eucaristico.
Leggiamole queste cose, perché non ce ne parla più nessuno! Ma queste cose sono quelle realtà che fanno spaccare il cuore, che lo fanno volare in aria, che ti fanno desiderare la vita eterna! Se no, cosa siamo al mondo a fare?
“Io scongiuro i sacerdoti — scrive la Beata Maria Candida — io scongiuro i sacerdoti a trattare bene il mio Gesù Sacramentato!”
Capite perché io vi dico: “Lasciamo perdere il giudizio di Dio per un secondo. Se non pensiamo, non sentiamo, non crediamo a queste cose, quando moriremo, come possiamo anche pensare di stare in compagnia di donne così per l’eternità? Di cosa parleremo con la Beata Maria Candida dell’Eucarestia, se non avremo sperimentato nel cuore queste passioni? Di cosa gioiremo con lei? Che cosa comunicheremo con la Beata Maria Candida dell’Eucarestia, se saremo stati tiepidi, indifferenti, approssimartivi nei confronti dell’Eucarestia? Come potremo entrare in comunione con la Beata Maria Candida dell’Eucarestia, con San Carlo da Sezze, con sant’Alfonso Maria dei Liguori, con Santa Margherita Maria Alacoque? Come faremo? Di cosa parleremo?”
“Io scongiuro i sacerdoti a trattare bene il mio Gesù Sacramentato, le anime a comunicarsi con amore, con preparazione e con ringraziamento a tanto dono, e soprattutto scongiuro gli Angeli a custodire bene il Tesoro nei santi tabernacoli, tenendo lontani, arrestando chi vorrebbe accostarsi con coscienza non monda, chi per profanarLo o derubarne il Sacro Vaso.”
Tutto il contrario di quello che facciamo noi e diciamo noi : “Dentro tutti! Venite tutti! La Comunione è per tutti!”
Ma dove le abbiamo lette queste cose? Quale Santo le ha mai scritte? Quale Padre della Chiesa ha mai scritto queste cose? Nessuno! Non c’è un Santo, non c’è un Padre della Chiesa che scriva questa stupidaggine!
Invece i Santi dicono: “Supplico gli Angeli di tenere lontano dall’altare di Dio i profanatori e coloro che sono macchiati nell’anima, affinché non si accostino al Divino Banchetto!”
Questo hanno scritto i Santi e questo dovrebbe essere ciò che si muove nella nostra anima!
“Come vorrò custodire il mio Gesù — dopo morta — come vorrò tenere lontano tutti quelli che potrebbero farlo soffrire! Adesso ho dato il mio cuore come lampada perenne a Gesù Sacramentato, in tutti i luoghi ove abita, in tutti i luoghi ove scenderà ad abitare!”
Chiediamo alla Beata Maria Candida dell’Eucarestia di vivere bene questo giorno!
Non ho verificato se sia vero, non ho potuto verificarlo perché ho preferito studiare questa cosa della Beata Maria Candida per parlarvene oggi, ma mi hanno detto che stanno per riaprire o hanno riaperto, non ho capito bene, le discoteche. Io spero che sia falso, che mi abbiamo detto una fake news.
Ma in discoteca come si fa a mantenere il distanziamento di un metro uno dall’altro? E mi venite a dire che in discoteca, mentre ballano per cinque, sei, sette ore, tengono la mascherina sulla faccia? Vanno tutti a finire nel polmone d’acciaio, tutti ricoverati in ospedale!
Quindi le discoteche sì… e le chiese?
Dobbiamo tenere i posti numerati, non far entrare le persone perché si raggiunge la capienza, ma guardate che soffitto alto, c’è tanto di quell’ossigeno che potremmo mettere qui dentro una mandria di elefanti a respirare e avanzerebbe ossigeno anche per noi!
Ci sono tanti motivi oggi, e domani soprattutto, per pregare, riparare e supplicare, perché di cose storte ce ne sono veramente tante e c’è tanto bisogno che ci stringiamo spiritualmente a Gesù Sacramentato nel tabernacolo per farGli compagnia e per consolarLo!
Sia lodato Gesù Cristo!
Sant’Antonio di Padova
PRIMA LETTURA (1Re 19,19-21)
Elìa gettò addosso a Elisèo il suo mantello e questi lo seguì.
In quei giorni, Elìa, [disceso dal monte di Dio, l’Oreb] trovò Elisèo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo.
Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Elisèo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)
Rit. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Canto al Vangelo (Sal 118,36)
Alleluia, alleluia.
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
Alleluia.
VANGELO (Mt 5,33-37)
Io vi dico: non giurate affatto.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».