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Le Litanie Lauretane: Virgo potens e Virgo clemens

Litanie Lauretane

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di sabato 14 maggio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Le Litanie Lauretane: Virgo potens e Virgo clemens

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

Eccoci giunti a sabato 14 maggio 2022.

Oggi festeggiamo San Mattia Apostolo.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XV di San Giovanni, versetti 9-17.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Don Giorgio Basadonna, “Litanie Lauretane”, leggiamo il suo commento; siamo arrivati alla Litania “Virgo potens”, “Vergine potente”.

Vergine potente

“Ci vuole coraggio a chiamare «potente» l’umile donna di Nazaret, la madre del condannato alla croce, la donna rimasta sempre nascosta anche nei momenti più luminosi della vita di suo figlio. Ci vuole coraggio perché sembra che non si possa sperare nulla da questa persona così legata alle tradizioni del suo popolo, messa sempre all’ultimo posto senza nessun potere.

Eppure il cristiano la invoca come «vergine potente» perché sa che, al di là delle apparenze e delle tradizioni, questa donna ha qualche cosa di straordinario. La storia racconta migliaia e migliaia di eventi in cui Maria è stata invocata e ha ottenuto particolari risultati: i santuari mariani sono tappezzati di segni che ricordano particolari interventi di salvezza. Anche oggi, pur nello spessore di incredulità che pesa sulla cultura, non mancano fatti che manifestano la «potenza» di Maria”.

Beh, ieri, lo abbiamo solo accennato, ma ciascuno di voi può andare a leggere il famosissimo miracolo del sole, che è accaduto a Fatima, una cosa incredibile. Qualcosa del genere accadde anche alle Ghiaie di Bonate.

Questo miracolo del sole è stato un miracolo che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone, assolutamente visibile a tutti, addirittura anche a chilometri di distanza da dove avveniva l’apparizione.

Questo solo per dirne uno, poi ci sono tutti i miracoli grandiosissimi di Lourdes, assolutamente inspiegabili a livello scientifico, tutti assolutamente riconosciuti, e tantissimi altri. Quindi abbiamo veramente molte, moltissime manifestazioni di potenza della Vergine Maria.

“Tocca alla fede darne una spiegazione.

La rivelazione ci fa vedere Maria accanto a Gesù sul Calvario, mentre il Figlio di Dio dona la sua vita in redenzione per l’umanità: a lei Gesù stesso affida Giovanni come suo figlio e in Giovanni affida tutto il genere umano. A lei che soffre nello spirito quanto Gesù soffre nel corpo, a lei che è presente con tutta la potenza d’amore e di compassione del suo cuore sgombro da ogni egoismo, a lei Gesù affida il compito di «mediatrice»”.

Mediatrice di ogni grazia… bellissimo!

“Già questo era avvenuto a Cana quando l’occhio materno vede la situazione incresciosa venutasi a creare per la mancanza di vino: è Maria che informa Gesù e da lui ottiene il suo primo miracolo. La potenza di Maria è quella di essere «mediatrice»: se «uno solo è il nostro mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù (come dice san Paolo 1 Tm 2,5), è vero anche che «la funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questa unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia» (Concilio Vaticano II, Lumen gentium, n. 60). Ecco la potenza di Maria, ecco il suo compito nella vita cristiana di sempre, ecco anche lo scopo della devozione verso di lei: sapere che è possibile arrivare fino a Gesù, è possibile ricevere da lui il dono perenne della grazia per meglio gestire la propria vita. C’è sempre Maria che svolge il suo compito di madre, madre di Gesù e madre nostra”.

La potenza suprema non è certo quella dei miracoli o del sole ma è quella di aiutarci nella vita cristiana, di mediare le grazie di Dio. Lei come madre ci sta dietro, perché noi purtroppo facciamo tanti pasticci.

“«Con la sua materna carità, si prende cura dei fratelli del figlio suo, ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni» (LG 62). Così, bisogna anche cancellare alcune espressioni di devozione popolare che sembrano attribuire a Maria un potere divino, o che usano frasi e gesti propri solo di Dio.

Talvolta l’impeto del sentimento porta al di là dei limiti giusti e scavalca la serietà e la severità di quanto indica la parola di Dio. Si giunge a fanatismi, a illusioni, ad affermazioni non accettabili perché non rispettose della verità e del mistero di Maria”.

Nei confronti della Vergine Maria, ma anche nei confronti di Dio. Nei confronti di tutto e di tutti bisogna evitare i fanatismi, bisogna evitare gli eccessi, bisogna stare alla realtà. Questo purtroppo è un rischio per qualsiasi persona, su qualsiasi aspetto.

“Invocare Maria come «vergine potente» mette nel cuore la certezza che si può andare più avanti, si può superare la debolezza, il male, ci si può convertire, si può tendere alla santità: la potenza di Maria intesa nel senso giusto, ci rende capaci di accogliere il dono di Dio, di saper rispondere al suo progetto d’amore, e realizzalo nella sua pienezza”.

Quindi “Vergine potente” dà a noi una grande sicurezza: nessun male, nessun peccato, nessun demonio, nessuna cosa brutta, può e deve avere l’ultima parola su di noi, perché c’è la Vergine Maria che ci aiuta ed è potente, per questo La dobbiamo invocare.

Per questo a Fatima, e non solo a Fatima ma ovunque, la Vergine Maria chiede la preghiera del Santo Rosario, per questa ragione.

Vediamo ora l’altra Litania che porta il nome di “Virgo clemens”, “Vergine clemente”.

Vergine clemente

“Sempre la figura di Maria genera un senso di dolcezza e apre il cuore alla fiducia anche nei momenti più difficili, anche quando sembra che Dio sia lontano e l’uomo abbandonato alla sua sorte di peccatore”.

La Vergine Maria è sempre la nostra Madre del Cielo.

“La figura di Maria quasi sempre rappresentata con il bambino tra le braccia offre subito un senso materno affettuoso, e fa capire che questa disposizione è per tutti sempre. La devozione a Maria infonde nei cuori la certezza di essere amati non per dei meriti personali, ma unicamente per la sua generosità gratuita”.

Lei ci ama perché Lei è Madre, fine.

“«Prega per noi peccatori» diciamo nella «Ave Maria», e chiediamo la sua intercessione per noi che essendo peccatori non meritiamo nulla o addirittura meriteremmo dei castighi”.

Quindi noi chiediamo alla Vergine Maria di intercedere per noi.

“Maria è la «vergine clemente», la vergine che essendo madre ha per tutti gli uomini un senso di bontà e di perdono, di larghezza infinita di cuore: Gesù ha affidato a lei il genere umano dall’alto della croce, quasi mettendo nel suo cuore quel tormento d’amore giunto fino alla morte.

Dalla cima del Calvario, dove arriva la perenne ondata del male

che investe e soffoca l’umanità, entra nel cuore un amore appassionato, una voglia di aiuto, un impegno di liberazione per gli uomini dominati dal male, per questi esseri così deboli pur nella loro forza, così fragili e facilmente ingannati da luci e colori falsati”.

Quindi, la Vergine Maria è per noi tutto questo, è un’ancora, è un’ancora di salvezza che veramente ci aggrappa alla roccia che è Gesù; e proprio quando sperimentiamo la nostra suprema fatica di seguire il Signore, Lei è lì per dirci: «Forza, puoi farcela!»

“Maria, che proprio sul Calvario viene eletta madre del genere umano, ha il cuore invaso dalla stessa bontà di Gesù, dal suo stesso amore. Così può meglio capire il dramma umano, la contraddizione e l’incoerenza di questo essere intelligente e spesso lontano dalla verità, può commuoversi sul destino di sofferenza a cui l’uomo stesso si condanna”.

Quindi, questo fuoco che brucia nel Cuore di Gesù, di fatto, brucia anche nel Cuore della Vergine Maria, proprio nel momento in cui Gesù Le affida il genere umano.

“La «clemenza» di Maria nasce non solo dal suo cuore di donna, dalla sua esperienza di madre, ma anche e più da quanto Gesù stesso le ha affidato nel momento definitivo del suo amore infinito. È la sua clemenza che la rende sensibile al disagio degli ospiti alle nozze di Cana, la conduce a incontrare Gesù mentre parla alle folle, e la fa trovare vicina al figlio morente: ma è questa clemenza femminile materna che viene resa ancora più sensibile dall’incarico che Gesù morente le affida”.

Infatti, a Fatima abbiamo visto, no?

“Non si può, allora, invocare Maria come «vergine clemente», e non sentire invadere il nostro cuore dalla bontà di Maria: non si può non diventare noi pure «clementi», cioè generosi, pronti al perdono, pieni di quella «misericordia» che Gesù ci ha presentato come beatitudine”.

Dobbiamo anche noi sentire questa clemenza e diventare anche noi clementi, imparare ad essere anche noi clementi.

“Il devoto di Maria deve impegnarsi a vincere la «durezza di cuore» che Gesù ha sempre condannato, a lasciarsi invadere dall’amore stesso di Dio che non conosce invidia, né gelosia, né vendette spesso accettate come giustizia”.

Quindi impariamo a vincere la nostra durezza, che vuol dire rinnegare l’invidia, la gelosia, la vendetta.

Non posso vendicarmi, perché così faccio giustizia… no, la vendetta è la vendetta, la giustizia è la giustizia, sono due cose diverse.

Se non abbiamo un cuore clemente, non siamo alla scuola della Vergine Maria.

“Il mondo, oggi specialmente, ha bisogno di clemenza, di bontà, di comprensione, di capacità di perdono, ha bisogno di essere sanato da troppa ferocia e violenza da cui è ferito mortalmente: tocca al cristiano, tocca al devoto di Maria svolgere questo compito così urgente. La clemenza di Maria rende buono e sensibile il cuore del suo devoto”.

Sì, questo mondo è veramente piagato dalla violenza.

Ricordo sempre Madre Teresa di Calcutta, le cui suorine erano le uniche che riuscirono, fin dall’inizio, ad entrare nel Bronx, in America. Loro erano le uniche che passavano e che lasciavano passare; nessun altro, che non facesse parte di quella realtà, poteva varcare quelle soglie.

Non hanno mai avuto problemi, le suorine di Madre Teresa, perché non avevano difese diverse dalla preghiera e diverse dal Rosario. Erano loro, erano lì, erano un’immagine della clemenza, della dolcezza, della bontà di Dio, della presenza della Vergine Maria, e quindi sono sempre state molto ben accolte, e così sarà colui che ama la Vergine Maria.

 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

VANGELO (Gv 15, 9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.

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