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S. Teresa Margherita Redi: l’amore “morto”

Bambino con Gesù

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia di giovedì 18 giugno 2020.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Leggi il testo dell'omelia

LETTURE

Giovedì della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

PRIMA LETTURA (Sir 48,1-14)
Elìa fu assunto in un turbine di fuoco ed Elisèo fu ripieno del suo spirito.

Sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
tu hai fatto precipitare re nella perdizione
e uomini gloriosi dal loro letto
e hai annientato il loro potere.
Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
sull’Oreb sentenze di condanna.
Hai unto re per la vendetta
e profeti come tuoi successori.
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore,
perché è certo che anche noi vivremo
ma dopo la morte la nostra fama non perdurerà.
Appena Elìa fu avvolto dal turbine,
Elisèo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui,
e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi,
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 96)
Rit: Gioite, giusti, nel Signore.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.

Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!

Canto al Vangelo (Rm 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.

VANGELO (Mt 6,7-15)
Voi dunque pregate così.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

APPROFONDIMENTO

S. Teresa Margherita Redi

Profilo della Santa

Al secolo Anna Maria Redi, nacque ad Arezzo il 15 luglio 1747. Frequentò come educanda il monastero di Santa Apollonia di Firenze fino al 1764. Decisiva per la sua vocazione fu l’ispirazione attribuita a santa Teresa d’Avila, grazie alla quale scelse il Carmelo. Entrò nel monastero carmelitano di Firenze il 1 settembre 1764 e vestì l’abito delle Carmelitane scalze l’11 marzo 1765, prendendo il nome di suor Teresa Margherita del Cuore di Gesù. La seconda grande ispirazione della sua vita fu il passo della prima lettera di Giovanni, «Dio è amore» (1 gv, 4,16) e cercò di vivere improntata a questo concetto. Si dedicò quindi alla preghiera e all’assistenza delle consorelle anziane fino a che, molto giovane (neppure 23 anni), morì a causa di una peritonite, il 7 marzo 1770. Il suo corpo emanava un profumo soave e ancora oggi è conservato incorrotto nella chiesa del monastero delle Carmelitane scalze di Firenze, dove fu sepolta. Fu canonizzata dal Papa Pio XI il 19 marzo 1934.

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