Meditazione
Pubblichiamo l’audio della meditazione: Sacrosanctum Concilium – Capitolo II, § 55, 58 “altre indicazioni liturgiche”
Domenica 27 ottobre 2024
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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VANGELO (Mc 10, 46-52)
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Testo della meditazione
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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!
Eccoci giunti a domenica 27 ottobre 2024.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal decimo capitolo del Vangelo di san Marco, versetti 46-52.
Continuiamo la nostra lettura della Sacrosanctum Concilium.
Comunione sotto le due specie
55. Si raccomanda molto quella partecipazione più perfetta alla messa, nella quale i fedeli, dopo la comunione del sacerdote, ricevono il corpo del Signore con i pani consacrati in questo sacrificio. Fermi restando i principi dottrinali stabiliti dal Concilio di Trento, la comunione sotto le due specie si può concedere sia ai chierici e religiosi sia ai laici, in casi da determinarsi dalla sede apostolica e secondo il giudizio del vescovo, come per esempio agli ordinati nella messa della loro sacra ordinazione, ai professi nella messa della loro professione religiosa, ai neofiti nella messa che segue il battesimo.
Il Concilio, con la Sacrosanctum Concilium, ci dice che, per una partecipazione più perfetta, è bene che si possa ricevere l’Eucarestia consacrata in quella Messa; questo sarebbe l’ideale. Poi, certo, è difficile alle volte sapere quanta gente c’è e quindi non si riesce a consacrare esattamente, allora si accede al Tabernacolo; però, di norma è bene fare così.
Poi, la Comunione sotto le due specie è possibile concederla ai chierici, ai religiosi e ai laici, però in determinati casi stabiliti dalla sede apostolica, che sono: il giorno della sacra ordinazione, a coloro che vengono ordinati quel giorno; ai professi solenni — i professi che fanno i voti solenni — e poi ai neofiti, il giorno in cui avviene il battesimo. Quindi, capite che la Comunione sotto le due specie, cioè sotto le specie del pane e del vino, cioè del Corpo e del Sangue, dovrebbe essere una cosa abbastanza rara. E sicuramente è da escludersi la possibilità che io mi auto-comunichi; cioè, non è che io vado, prendo l’ostia, la intingo nel calice e la metto in bocca, non funziona così; è comunque sempre il sacerdote che me la deve dare. E la Comunione sotto le due specie non si può ricevere in mano, ovviamente, perché sennò mi rimane tutto il Sangue di Cristo sulle mani. Però, non so se questo dettame venga rispettato.
Unità della messa
56. Le due parti che costituiscono in certo modo la messa, cioè la liturgia della parola e la liturgia eucaristica, sono congiunte tra di loro così strettamente da formare un solo atto di culto. Perciò il sacro Concilio esorta caldamente i pastori d’anime ad istruire con cura i fedeli nella catechesi, perché partecipino a tutta la messa, specialmente la domenica e le feste di precetto.
Ecco, vi posso dire che è esattamente quello che sto facendo nelle sentenze serali. Non sto facendo altro che seguire le indicazioni del Concilio, cioè: «istruire con cura i fedeli nelle catechesi» — ed è quello che facciamo tutte le sere nelle sentenze — «perché partecipino a tutta la messa, specialmente la domenica e le feste di precetto». Quindi, quando si va a Messa, si va dall’inizio alla fine — primo — perché è importantissimo ascoltare anche la parola di Dio; e poi, questo, soprattutto la domenica e le feste di precetto. Quindi, per nessuna ragione bisogna saltare la Santa Messa, a meno che uno non sia ammalato, ma questo è un altro discorso, è l’eccezione che conferma la regola.
La concelebrazione
57.
1. La concelebrazione, che manifesta in modo appropriato l’unità del sacerdozio, è rimasta in uso fino ad oggi nella Chiesa, tanto in Oriente che in Occidente. Perciò al Concilio è sembrato opportuno estenderne la facoltà ai casi seguenti:
1· a) al Giovedì Santo, sia nella messa crismale che nella messa vespertina;
b) alle messe celebrate nei concili, nelle riunioni di vescovi e nei sinodi;
c) alla messa di benedizione di un abate.
2· Inoltre, con il permesso dell’ordinario, a cui spetta giudicare sulla opportunità della concelebrazione:
- alla messa conventuale e alla messa principale nelle diverse chiese, quando l’utilità dei fedeli non richieda che tutti i sacerdoti presenti celebrino singolarmente;
- alle messe nelle riunioni di qualsiasi genere di sacerdoti tanto secolari che religiosi.
2. 1· Spetta al vescovo regolare la disciplina della concelebrazione nella propria diocesi;
2· Resti sempre però ad ogni sacerdote la facoltà di celebrare la messa individualmente, purché non celebri nel medesimo tempo e nella medesima chiesa in cui si fa la concelebrazione, e neppure il Giovedì Santo.
58. Venga redatto un nuovo rito della concelebrazione da inserirsi nel pontificale e nel messale romano.
Ecco, queste sono alcune indicazioni che vengono date per i concelebranti, cioè per i sacerdoti. Vedete come sono precise? Come sono puntuali? Vengono rispettate? Mah, non so, mi sembra che forse non tanto. È colpa del Concilio? No, è colpa di chi non le rispetta, semplice. Se le avessero rispettate e se le rispettassero, avremmo probabilmente delle celebrazioni molto più decorose. Il nostro compito qual è? Sapendo queste cose, è quello di dire: “Ma come mai le cose non vengono fatte come dice il Concilio Vaticano II?” e cominciare a far conoscere alle persone come dovrebbero essere le cose secondo il Concilio.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.